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Poesie Resistenza
Partigiani
Non chiamateci eroi.
fummo solo uomini liberi.
tenera e spietata
la nostra vicenda.
paziente avventura
nel fluire quotidiano
della paura e della morte.
Ebbra età di saggezza,
la nostra:
quando giocavamo
la vita
per nulla e per tutto,
lungo i sentieri
vergini di neve.
1975
ENRICO LODI
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Interviste Video Partigiani – Taronews
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Il Contributo dei Cattolici alla Lotta di Liberazione Don Guido Anelli

Don Guido Anelli, il prete volante e le azioni della 2ª Julia

Dott. Sergio Giliotti
L’on. Mattei, in un suo discorso, affermò che la lotta partigiana non avrebbe potuto assumere tanto vaste dimensioni senza l’apporto incondizionato dato dalla stragrande maggioranza del Clero.
Uno dei tanti Sacerdoti che alla Resistenza hanno dato tutto, affrontando gravi rischi e sopportando non comuni sacrifici, è stato don Guido Anelli, luminosa figura di prete partigiano. Egli accomunò al cosciente coraggio un’attività febbrile, l’uno e l’altro sublimati da un profondo senso di carità cristiana che in lui non venne mai meno, neppure nei momenti più duri della lotta.
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Elisabetta Gasparini “Riflettete sulle atrocità dell’ultima guerra che ha tanto segnato la popolazione della nostra città e traetene un auspicio di pace per il futuro.” Elisabetta Gasparini
TEMA VINCITORE DEL PRIMO PREMIO PER LA CATEGORIA SCUOLE SUPERIORI E PREMIATO INOLTRE CON LA MEDAGLIA DEL CAPO DELLO STATO IN OCCASIONE DELLA “XXXIII^ Giornata Nazionale delle Vittime Civili di Guerra”, SVOLTASI A PARMA IL 13 OTTOBRE 2002.
Il secondo conflitto mondiale, come del resto tutte le guerre, ha portato con sé tragiche e devastanti conseguenze.
Per le nuove generazioni dell’Occidente che conoscono la pace, perché vivono a contatto di essa da quando sono nate, la guerra appare come una realtà lontana, estranea, mentre in molte regioni del mondo continuano tutt’oggi a perpetrarsi occasioni di scontro. Capita, a volte, di sentire persone anziane, che hanno vissuto come testimoni diretti della seconda guerra mondiale, raccontare la loro esperienza con le lacrime agli occhi ed in loro il ricordo di quel tragico periodo sembra riemergere più che mai vivo, assieme al desiderio di farsi portavoce di una realtà storica di cui sono stati protagonisti. -
Diario Poetico del Partigiano Jàfet 1944-45 Camillo Delmaestro

Associazione Ricerche Valtaresi ” A. Emmanueli ” 25 – 4 – 1979 Tipografia La Nazionale B.go Regale 3 Parma
Chi è il partigiano Jàfet? Vien fatto di chiedersi prima ancora di cominciare a leggere. Rispondiamo: potrebbe essere chiunque di noi, di quelli che non hanno conquistato la gloria con imprese eccezionali; è la figura dell’anti-eroe, che si commuove e scrive le poesie raccolte per rispondere a modo suo alle sollecitazioni provocate dall’ambiente e da un senso di pudore estatico di fronte alla morte: del comandante medaglia d’oro, come della madre anonima, o del giovinetto trafitto dalle pallottole sgorgate improvvise nella tormenta. E’ il ricordo riesumato di impressioni di quella tragedia che ormai sembra tanto lontana nel tempo, rivissuto nell’attualità di un diario rigorosamente storico e reale nei suoi aspetti meno oleografici, ma permeati di umanità, di spiritualità.
L’« Emmanueli »
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Inizio Della Lotta Armata
Gennaio – Maggio 1944
Le Memorie di Giuseppe Fulgoni
Abbiamo avuto la fortuna di venire in possesso delle memorie di Giuseppe Fulgoni che riteniamo opportuno pubblicare per intero, prima di tutto perché ci sembra rappresentativo un documento storico di grande valore, utile alla chiarificazione di fatti e vicende connesse alla costituzione di uno dei primi nuclei resistenti nella provincia di Parma, il nucleo, che attraverso gli episodi di Osacca, la costituzione dei gruppi di Fermo Ognibene e Mario Betti sfocerà poi nella formazione della 12ª Brigata Garibaldi.
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La Sacca di Fornovo 25-30 Aprile 1945 Giacomo Ferrari

Discorso celebrativo pronunciato a Fornovo Taro l’ 8 maggio 1966
Il 13 febbraio, tre mesi or sono, il Comitato di Fornovo, che ringrazio per avermi invitato a parlare, presieduto dall’ illustre Sindaco, convocò, nella sala del Consiglio, i partigiani che avevano partecipato alla battaglia del 25-7-30 aprile, o che comunque potevano testimoniare su essa.
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CRONACHE – DIARI GIORNAGLIERI DI TERRONI GIUSEPPE
ANNO DI GUERRA 1945
Per tutto il corso della guerra partigiana un giovane borgotarese ha annotato sul suo diario gli avvenimenti.
Le cronache che si riferivano all’anno1944 sono andate distrutte: durante un rastrellamento la madre le brucia per tema che cadessero in mano ai fascisti ed ai tedeschi.
Sono rimaste le cronache dell’ultimo mese di guerra, qui sotto pubblicate a testimonianza dell’attiva partecipazione della popolazione.
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Commemorazione Religiosa di Padre Umberto Bracchi nelle Celebrazioni del Ventennale dell’Eccidio di Srela
17 Luglio 1964

Premessa
Nel presentare ai Confratelli di Sacerdozio e di Religione, ai Congiunti più cari, agli Amici, a quanti Lo conobbero, stimarono e amarono in semplice veste di caro e doveroso ricordo questa commemorazione, mi permetto di anticipare questo pensiero: << il ricordo del sacrificio di tante anime nobili e generose, non vuole certo riaprire il solco amaro dei rancori e delle vendette, ma vuole portare a tutti gli uomini, a tutti voi, una parola di perdono, di dedizione, di amore. La stessa parola che Essi, i nostri Sacerdoti, i vostri Preti, dispensarono in vita e alla quale resero suprema testimonianza.
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Quelli del Penna Carlo Squeri

CARLO SQUERI
Quelli del Penna
Quaderno n. 2 Istituto Storico della Resistenza per la Provincia di Parma
II EDIZIONE AMPLIATA E CORRETTA
Volume pubblicato sotto gli auspici del Comitato Regionale Emilia-Romagna per le Celebrazioni del 30° anniversario della Resistenza
a Elena
che poco più che adolescente per salvare uno del Penna rintuzzò impavida le minacce dei carcerieri nazifascisti.
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Su in Valtaro

ASSOCIAZIONE RICERCHE VALTARESI «A. EMMANUELI»
SU IN VALTARO
TESTIMONIANZE ED EPISODI DELLA LOTTA PARTIGIANA
Illustrazioni di MARIO PREVI
Vuole essere, la pubblicazione presente, un modesto contributo di informazione ai giovani d’oggi, perché rammentino quanto dura e irta di difficoltà e sacrifici fu la strada che condusse alla democrazia e alla libertà.
Vuol essere anche un invito, esteso a tutti, ad approfondire gli avvenimenti di quel periodo, affinché rimanga testimonianza di episodi e fatti, accaduti nella nostra Valle, che nulla hanno di meno epico e glorioso di tanti altri.
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Gnecchi Pietro ” Bedonia”
Gnecchi Pietro classe 1925 _
Partigiano “Bedonia” e “Garibaldi” della 32“ Brigata Garibaldi Monte Penna
Avventura partigiana dal 2 Novembre 1943 al 25 Aprile 1945 Il giovane Pietro abitava con la famiglia nella frazione di Bossi di Bedonia dove il padre prima dipartire per il servizio militare esercitava la dura professione di carbonaio.Le condizioni di vita non erano delle più felici, Pietro era l’unico grande aiuto alla famiglia.

