-
Poesie Resistenza
Partigiani
Non chiamateci eroi.
fummo solo uomini liberi.
tenera e spietata
la nostra vicenda.
paziente avventura
nel fluire quotidiano
della paura e della morte.
Ebbra età di saggezza,
la nostra:
quando giocavamo
la vita
per nulla e per tutto,
lungo i sentieri
vergini di neve.
1975
ENRICO LODI
-
Interviste Video Partigiani – Taronews
-
Antifascismo e Guerra di Liberazione a Parma Primo Savani 2° Parte La Resistenza Armata 9 Settembre 1943 – 25 Aprile 1945

Tratto dal Libro Primo Savani Antifascismo e Guerra di Liberazione a Parma
Edito da Guanda
Dal 9 settembre al 25 dicembre 1943
9 settembre 1943
Alle tre squillò il telefono: era Dante Gorreri: «La città è accerchiata, i tedeschi hanno concesso al nostro comando di presidio 10 minuti di tempo per capitolare. Telefona a Foà, Micheli e Bernini che si mettano in salvo. Tu sai dove andare». Micheli era a Roma. Foà si mise in salvo; Bernini rispose che la moglie era molto malata e non poteva lasciare l’abitazione. Appena fuori di casa si sentì la prima detonazione. I dieci minuti erano trascorsi.
Giorno fatale per l’Italia e gli italiani il 9 settembre 1943. Armi tedesche sparavano ancora contro gli italiani come al Piave. Alle ore 16 di quel giorno la nave ammiraglia della Marina militare italiana, diretta a Malta, al largo della Corsica, veniva affondata da aerei tedeschi. Con la nave perivano l’ammiraglio Carlo Bergamini con 1352 uomini. Nel pomeriggio dello stesso giorno a Cefalonia la divisione Acqui era in linea contro i tedeschi. Dopo 13 giorni di resistenza disperata 9000 soldati italiani venivano falcidiati dai tedeschi, compresi gli ufficiali e il comandante generale Antonio Gandin.
-
Antifascismo e guerra di Liberazione a Parma Primo Savani


Dal dopoguerra
alla «marcia su Roma», 1919-1922
Nella prefazione alla Storia di Parma, Ferdinando Bernini scrive: «Parma è sempre stata lontana dagli angoli morti della storia, anzi sta sui grandi itinerari della storia italiana ed europea ». La prima società operaia di mutuo soccorso, ispirata alle dottrine filantropiche di Mazzini, sorse in Parma nel novembre 1860 ed elesse presidente Giuseppe Garibaldi. A fine secolo mentre si andavano diffondendo le ideologie di Marx e di Bakunin che assegnavano alla classe operaia la funzione di motore della storia, nel parmense l’umanitarismo garibaldino fu il ponte di passaggio dalla democrazia al socialismo.
-
Elementari San Rocco 1977/78
-
Canti Alpini
Bella Ciao
Stelutis Alpinis -
Audio Partigiani
Discorsi tra Partigiani Preparazione Libro ” Obiettivo Libertà”
Brindani Primo ” Libero” Battaglia della Manubiola
Lozzola Brindani- Benci- Cucchi
Brindani Primo ” Libero” Battaglia della Manubiola
Brindani Primo ” Libero” Comandi di ZonaSuperstite Battaglia del Lago Santo Gnecchi Pietro
Montevacà Discorso Tra Partigiani
Comando Ostia
Stefani Lodovico “Carbonaro” Santa Donna
Sergio Giliotti ” Sparviero” Santa Donna Santa Donna Boffetti – Terroni Facio Flaminio Musa Salvatore Brugnoli Terribile Testimonianza Deportato Montelli Mario Valmozzola Sergio Giliotti Sparviero 2007 -
Passo del Bratello MS Rastrellamento dell’ estate 1944. 30-09-2022
Il Cippo Eretto al Passo del Bratello e restaurato dalle Associazioni Partigiane,è luogo d’incontro per i cittadini della valle del Taro e della Val Verde in ricordo dei loro caduti Militari e Civili.




Passo del Bratello MS Rastrellamento dell’ estate 1944.
Il Cippo Eretto al Passo del Bratello e restaurato dalle Associazioni Partigiane,è luogo d’incontro per i cittadini della valle del Taro e della Val Verde in ricordo dei loro caduti Militari e Civili.
Commemorazione della Battaglia di Grifola.
Vitto e Guelfo – Vincenzo Errico di Verbicaro (CS) e Lugi Bozzia Borgotaro PR
Grifola 8 luglio 1944
Durante i primi giorni di luglio il versante pontremolese dell’Appennino viene occupato dai tedeschi che si insediano in tutti i villaggi della Val verde. Il Passo del Bratello è presidiato da un distaccamento di Facio al comando di Salvatore. Impossibilitati a varcare il crinale e scendere nella Val taro, i tedeschi ed i fascisti si accaniscono contro la popolazione dell’alto Pontremolese. Uccidono uomini civili sorpresi nei sentieri di montagna, e nei villaggi:due donne a Cà del Guelfo, cinque a Barracello, due a S, Lorenzo. Il 6 luglio il distaccamento di Salvatore si ritira a Zeri lasciando indifeso il passo ed il loro posto viene occupato da un distaccamento di 30 uomini del Molinatico al comando di Igor che per due giorni attende l’attacco tedesco. L’8 Luglio i tedeschi con un centinaio di uomini passano il crinale con l’obbiettivo di occupare la Stazione ed aprire l’imboccatura della Galleria del Borgallo che i partigiani avevano ostruito. Nelle vicinanze di Cà del Guelfo avevano sorpreso Bozzia Gino << Guelfo >> ed Enrico Vincenzo << Vitto >>, due partigiani del gruppo di Igor mandati nei villaggi dell’alto pontremolese a cercar viveri. I due, sorpresi, riescono ad asserragliarsi in una casella e si difendono. Il primo viene ucciso in combattimento mentre il secondo, esaurite le munizioni, si arrende, verrà fucilato successivamente nel corso dell’incursione. I due corpi verranno ritrovati dopo settimane orribilmente mutilati. I tedeschi raggiungono il passo attraverso i boschi avevano pio sorpreso il distaccamento del Molinatico che era tuttavia riuscito fortunosamente a sfuggire all’accerchiamento raggiungendo San Vincenzo. Filtrata attraverso le difese partigiane, la formazione tedesca, un corpo speciale antiguerriglia con tute mimetiche, scende di nascosto verso Borgotaro seguendo i sentieri tra i boschi alla destra del Tarodine. Nel loro cammino sorprendono un contadino, Granelli Vittorio, che uccidono.
Appostati a San Vincenzo il distaccamento di Igor individua la colonna tedesca ed inizia il combattimento. Dato l’allarme, si chiedono rinforzi al Centocroci ed al Penna. Ancora una volta, Dragotte, Beretta, Bil si ritrovano uniti a difendere Borgotaro. Dapprima si spara sulla colonna dalla riva sinistra del Tarodine. Ormai finiti i boschi, i tedeschi si ritrovano allo scoperto. Partendo dalla Pieve i partigiani risalgono verso Grifola e sbarrano la strada. Accerchiati, i tedeschi sbandano per i boschi e molti verranno fatti prigionieri nei giorni successivi. Un gruppo al comando di un capitano tedesco tenta di resistere nell’abitato sparando sui partigiani con un mortaio da 81. L’assedio dura parecchie ore, tra i tedeschi i morti sono 10.poco prima che calino le tenebre, in 26 si arrendono lasciando in mano ai partigiani tutto il loro armamento.
Il capitano tedesco, per non arrendersi, si uccide sparandosi in bocca.
Bozzia Luigi << Guelfo >> ed Errico Vincenzo << Vitto >>,
Tratto dal libro di Giacomo Vietti L’Alta Valtaro nella Resistenza
Venerdì 30-09-2022
-
Trentanni Fa: Un Data Che Vuol Dirsi = Resistenza E Anche Per La Val Taro Era Sorta L’ora Della Riscossa
Quel Giorno … Ricerche Interviste E Lavoro Di Gruppo A Cura Della III° B Scuola Media Borgotaro Maggio 1975
Siamo la III B, un gruppo di ragazze allegre e spensierate e, malgrado i nostri 14 anni, ancora giocherellone .
Il coordinatore:
l’insegnante di Italiano Lucia Verti Agazzi
Alunne della 3° B
-
25 Aprile 1955 50° Anniversario della Liberazione Classi 5° A-B borgotaro C.P.L. Anno Scolastico 1994-95
Si celebra quest’anno il 50° anniversario della Liberazione Il 25 Aprile è una data importante per il nostro paese, perché la nuova Italia è nata dalla Resistenza. I festeggiamenti del 25 aprile devono essere un momento di riflessione, di consapevolezza di impegno per tutti noi. Dobbiamo guardare al futuro portando avanti e diffondendo i valori fondamentali di libertà e democrazia. Borgotaro ha vissuto in prima persona la lotta partigiana insieme ai Comuni vicini. Il Gonfalone del nostro comune è stato decorato, perciò nel 1985, con la medaglia d’oro al valore militare. (altro…)
Si celebra quest’anno il 50° anniversario della Liberazione Il 25 Aprile è una data importante per il nostro paese, perché la nuova Italia è nata dalla Resistenza. I festeggiamenti del 25 aprile devono essere un momento di riflessione, di consapevolezza di impegno per tutti noi. Dobbiamo guardare al futuro portando avanti e diffondendo i valori fondamentali di libertà e democrazia. Borgotaro ha vissuto in prima persona la lotta partigiana insieme ai Comuni vicini. Il Gonfalone del nostro comune è stato decorato, perciò nel 1985, con la medaglia d’oro al valore militare. (altro…)

Si celebra quest’anno il 50° anniversario della Liberazione Il 25 Aprile è una data importante per il nostro paese, perché la nuova Italia è nata dalla Resistenza. I festeggiamenti del 25 aprile devono essere un momento di riflessione, di consapevolezza di impegno per tutti noi. Dobbiamo guardare al futuro portando avanti e diffondendo i valori fondamentali di libertà e democrazia. Borgotaro ha vissuto in prima persona la lotta partigiana insieme ai Comuni vicini. Il Gonfalone del nostro comune è stato decorato, perciò nel 1985, con la medaglia d’oro al valore militare. (altro…)
Gli Uomini del Penna Carlo Squeri, <>
Gli uomini del «Penna»
(Cronistoria)
Carlo Squeri, << Venor >>


Le forze attive della Resistenza nella zona di Bedonia in tutte le fasi della loro azione hanno sempre fatta propria la denominazione «Monte Penna».
All’inizio delle vicende partigiane del Bedoniese sta una riunione tenutasi a Bedonia al n. 12 di via Trieste, alla quale parteciparono Gianni Moglia (Golico Scarpa), Mario Squeri (Battaglia), Giorgio Mazzadi (Giorgio), Domenico Roffi e Carlo Squeri (Venor).
A seguito delle iniziative decise in detta riunione nacque il «Gruppo Penna», che scese in campo nell’inverno 1943.44.
Alberto Zanrè – Dott.Carlo Ghezzi
Alberto Zanrè, «Tarolli»,
Dottore «ad honorem» dell’Ateneo parmense Medaglia d’oro al V. M.



Alberto Zanrè eroe purissimo della Resistenza Cattolica
Dott. Carlo Ghezzi
Nel momento più intenso e cosciente di ripensamento sui valori e sugli uomini del Movimento della Resistenza che anima il Paese in questo XX Anniversario, mi è grato annoverare e ricordare fra gli eroi più validi e sinceramente cristiani della nostra zona dell’Appennino Parmense il comandante Alberto Zanrè, Medaglia d’argento al Valore partigiano.


