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Poesie Resistenza
Partigiani
Non chiamateci eroi.
fummo solo uomini liberi.
tenera e spietata
la nostra vicenda.
paziente avventura
nel fluire quotidiano
della paura e della morte.
Ebbra età di saggezza,
la nostra:
quando giocavamo
la vita
per nulla e per tutto,
lungo i sentieri
vergini di neve.
1975
ENRICO LODI
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Interviste Video Partigiani – Taronews
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Sentieri Partigiani della Provincia di Parma
Sentieri partigiani della provincia di parma. itinerari della memoria nell’appennino parmense
Tratto da
https://www.istitutostoricoparma.it/editoria/guide-e-mappe-storiche

a cura di Adriano Cappellini, Ilaria La Fata, Brunella Manotti, Marco Minardi, Guido Pisi, Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma, Regione Emilia-Romagna, Soprip g.a.l. leader + Parma Piacenza, Provincia di Parma, Comunità montana Appennino Parma est, Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno, Parma 2006 – guida storica corredata di mappa.
Gli itinerari compresi negli otto percorsi attraverso le valli parmensi accompagnano il visitatore lungo i territori della lotta di Liberazione, delineando un vero e proprio viaggio nei luoghi della memoria.
Monti, paesi, gruppi di case, boschi, sentieri divengono tappe per ricordare e per conoscere un capitolo fondamentale della nostra storia, durante il quale vennero poste le basi della nostra democrazia, riscattando agli occhi del mondo la dignità del popolo italiano.
Ripercorrere questi sentieri significa dunque fare un viaggio dalla guerra alla pace, dalla dittatura alla libertà, in un percorso ideale dalla distruzione alla ricostruzione dell’Italia.
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ISREC Parma Istituto Storico Resistenza Parma
https://www.istitutostoricoparma.it/home
L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea per la provincia di Parma è stato fondato il 26 giugno 1964 da un gruppo di autorevoli esponenti della Resistenza parmense.
È associato all’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia “Ferruccio Parri” che, con altri sessanta istituti, costituisce la più estesa rete di centri per lo studio della storia contemporanea presente in Italia.
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Commemorazione del “Santa Donna”Borgotaro, 6 gennaio 2025
Discorso di Commemorazione Eccidio del sindaco Marco Moglia




6 gennaio 1945 – 6 gennaio 2025



Il Sindaco
Marco Moglia
Scrivere due date affiancate è un’operazione solo all’apparenza semplice.
Già sul piano grammaticale l’uso del carattere tipografico tra esse inserito assume diverso significato: la barra obliqua, ad esempio, le separa, mentre il trattino corto le unisce.
E, aspetto ancor più curioso, quando si legge un testo, mentre i numeri delle date si pronunciano, il carattere grafico – che le unisce o le separa, come la punteggiatura – non trova voce.
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BORGOTARO:un itinerario di libertà
un itinerario di libertà

Alla Popolazione della
Val Taro autentica protagonista
della lotta per la libertà
BORGOTARO:
un itinerario di libertà
ASSOCIAZIONE RICERCHE VALTARESI
“A. EMMANUELI “
Quella del 25 Aprile è una data che rappresenta,
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Passo del Bratello Commemorazione Rastrellamento e Grifola 1944 Lunedì 30 09 2024
Passo del Bratello MS Grifola di Borgo Val di Taro PR Commemorazione dei fatti del luglio 1944 Il Cippo Eretto al Passo del Bratello e restaurato dalle Associazioni Partigiane, è luogo d’incontro per i cittadini della valle del Taro e della Val Verde in ricordo dei loro caduti Militari e Civili. Commemorazione della Battaglia di Grifola. Vitto e Guelfo – Vincenzo Errico di Verbicaro (CS) e Lugi Bozzia Borgotaro PR 8 luglio 1944 Lunedì 30 – 09 – 2024




































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25 Aprile 2024 Discorso del Sindaco

Comune di Borgo Val di Taro Medaglia d’Oro al Valor Militare Ufficio del Sindaco
25 aprile 2024 – Festa della Liberazione
Saluti del Sindaco
Care cittadine e cari cittadini di Borgotaro,
se a ciascuno di noi venisse chiesto di scrivere il significato del 25 aprile su un foglio e di riporlo in una cesta – quasi a perpetuare simbolicamente il gesto democratico della scheda elettorale da riporre nell’urna – sono certo che raccoglieremmo diverse risposte, ciascuna frutto delle proprie suggestioni e ricordi e, ormai per una esigua minoranza, della propria esperienza personale.
Alcuni risponderebbero che è semplicemente un giorno di festa nazionale, altri l’anniversario della liberazione, la rinascita di una Nazione democratica, il giorno per ricordare il sacrificio dei caduti, il seme della nostra Costituzione repubblicana, e, forse i più romantici, scriverebbero che il 25 aprile è la cartolina della Resistenza, il film proiettato sopra le note di “Bella Ciao”.
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Discorso per la Consegna della Medaglia D’Oro al Valore Militare per l’Attività Partigiana Borgotaro 21 Settembre 1985


Il Presidente della Repubblica
Francesco Cossiga
Mentre Decoro con la Medaglia D’Oro
Al Valore Militare il Gonfalone del Comune di Borgotaro
Introduzione
L’Associazione Partigiani Cristiani ho voluto curare la pubblicazione del discorso del 21 settembre 1985 del dott. Giuseppe Costella alla presenza della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato, della Regione, delle provincie dei Comuni in occasione della consegna del Gonfalone del Comune di Borgo Val di Taro della Medaglia d’oro al valore militare per rendere un riconoscente omaggio all’entusiasmo ed al tenace impegno coi quali l’amico Costella, prima come Sindaco di Borgotaro poi consigliere regionale, ha perseguito l’obiettivo di far ottenere la più alta ricompensa della Patria per onorare l’olocausto di tante vite, le sofferenze dei feriti e dei mutilati, il valore delle formazioni Partigiane e il sacrificio delle popolazioni e del clero dell’Alti Valli del Taro e del Ceno.
Il contenuto del discorso non ha voluto essere soltanto una carrellata retrospettiva dei tanti momenti ed episodi di cui è costellata la Resistenza delle nostre valli, ma ha voluto affermare che quel “passato” come direbbe quel grande resistente e maestro che fu per tutti noi don Giuseppe Cavalli – è stato “ un motivo perenne di prospezione in avanti, un impegno di vita, un momento di cosciente e vigorosa ripresa, un ricordo annunzio che si stacca dal passato, freme nel presente e si proietta nel futuro, perche abbia da risplendere più alta, più viva, più lucente la fiaccola della Resistenza”.
Ecco questo è il significato del discorso pronunciato dall’amico Costella nella esaltante occasione della consegna Medaglia d’Oro ed un messaggio che affettuosamente viene affidate ai giovani di oggi affinché dalla storia scritta col sangue dei giovani d’allora, i loro padri, ne traggano insegnamento ed esempio.
Sergio Giliotti Presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani di Parma 25 Aprile 1986.
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Partigiano a Volpara


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Ponte Parabolico Ostia
10 – 6- 944 – Verso sera due squadre occupavano la stazione ferroviaria di Ostia per proteggere l’azione dei sabotatori del Gruppo << Cento Croci >> che dovevano far saltare il ponte parabolico. Sabotato il ponte ed un locomotore i patrioti si ritiravano.
Perdite Nemiche: 3 prigionieri.
Tratto dal Libro Obiettivo Libertà
Gek: no, quello era il ponte parabolico;
Italo: è meglio mettere in rilievo che non sono riusciti neanche loro, specialisti;Dragotte: sono partiti da Brindisi o da Napoli, questa missione: era un Capitano e 5 o 6 sabotatori,
Italo: i nomi non li hanno riportati, non sono rimasti……
Dragotte: se non li ha Bill. Avevano esplosivo, il pugnale avvelenato per le sentinelle; erano venuti per il parabolico, perchè con il sistema di puntamento di allora, era difficile colpirlo; infatti sembrava proprio il ponte Dragotte in Albania. Era un ponte difficile da far saltare con un bombardamento aereo. Allora avevano mandato questo gruppo di sabotatori, avevano esplosivo, il pugnale avvelenato per le sentinelle, pugnale avvelenato con il curaro, e sono sbarcati a Chiavari… fra Chiavari e Sestri, Bonassola.
Italo: erano d’accordo via radio con qualche gruppo partigiano?
Dragotte: Eravamo ancora all’Anzola noi, quindi non sapevamo neanche che esistevano dei partigiani. Sono partiti in forma autonoma. Avevano tutto l’itinerario, dal Cento Croci a venire a Borgotaro, nella zona di Mone Groppo, qualcuno li ha segnalati alla polizia……
Gek: no, è stata una coincidenza,
Dragotte: non so, sono stati intercettati della zona di Codogno credo, i fascisti sono andati su, … loro hanno abbandonato l’esplosivo, però nessuno è rimasto prigioniero, hanno abbandonato il materiale e si sono rifugiati nel nostro Gruppo all’Anzola e……
Gek: Capitano Bellini, era di Reggio Emilia, ma è sparito lassù, ti ricordi Peppino (Dragotte), nel 1°o 2° rastrellamento, è sparito, non l’abbiamo più visto. Dei sabotatori una parte è andata con Bill, una parte con Richetto, e una parte con noi; ma è stata una coincidenza, è stato così: io ero a Tarsogno, e prima a Tarsogno c’era stato un primo approccio del movimento partigiano, … poi è stato scoperto da uno di Sarzana, un Maresciallo che doveva essere eli minato; per causa di mio cognato non l’hanno eliminato. Allora questo ha dato l’allarme; contemporaneamente come ha dato l’allarme è venuta una corriera di militi e di tedeschi, sono andati sul Cento Croci; hanno cominciato dal Cento Croci venendo giù, sempre giù e sapevano che li al Miramonti, laggiù in fondo avevano il loro covo (i partigiani), e allora di lassù sono venuti giù li, hanno rastrellato, poi il rastrellamento è continuato di lì è venuto vicino al Miramonti e sono andati giù verso Codogno combinazione c’era quella missione li che veniva da…. ossia non è che loro sono venuti appositamente per quella missione, è stata una combinazione, una coincidenza, perchè noi questi fascisti, questi tedeschi, erano andati per quel motivo li (perchè io c’ero dentro, dormivo li); di notte passava una corriera e mi ha avvisato Forni. Ho visto questa corriera ohe andava su al Cento Croci, ma poi sono venuti giù, all’alba, vedo che vengono giù. Sarà stato febbraio-marzo 1944.
Bonini: sarà stato fine febbraio;
Gek: invece di farsi paracadutare sono venuti in sommergibile. Venivano da Borzonasca. Da Borzonasca avevano già l’indicazione del Penna. Era un giorno che nevicava-pioveva, poi verso mezzogiorno ho sentito una sparatorta che io e mio fratello, siamo andati giù verso Isola; allora quando siamo stati giù abbiamo sentito una sparatoria, e tra me e me ho detto: ma chi può essere? Combinazione, poi sapemmo che erano questi sabotatori che si erano tolti via dagli zaini tutto il materiale perchè si era bagnato, ed era venuto un po’ di sole, lo avevano steso per fare asciugare; in quel mentre è capitata quella colonna di fascisti. Hanno fatto in tempo a prendere gli sten e quello che hanno potuto della roba e poi allontanarsi; ed è stata una combinazione, poi si sono incanalati e sono venuti su al Penna;
Italo: è già molto che siano riusciti a cavarsela senza rimetterci la pelle,
Dragotte: e per il ponte di Borgotaro abbiamo












