Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 168 a pag. 199 3° parte

NOVEMBRE -DICEMBRE

NOVEMBRE / DICEMBRE 1944

I documenti riportati si riferiscono a:

—~      Compiti dei Comandi di brigata per promuovere la costituzione e la funzionalità dei Comitati Nazionali di Liberazione locali.

—        Un avvertimento del Comando Unico: guardarsi dall’infiltrazione di spie nemiche.

—        Disposizioni del Comando Generale del C.L.N. Alta Italia sulla struttura degli organici e sui gradi partigiani.

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 125 a pag.167 2° parte

IL CAPO DI STATO MAGGIORE

OTTAVIO

Questo tipo di sorveglianza, affidato al fiuto e alla solerzia di pochi uomini su territori vastissimi e per gran parte disagevoli, non appare facile. Per quanto riguarda in particolare lo spionaggio, essendo l’insieme della popolazione residente solidale con i partigiani, la cerchia dei sospettabili si restringe al clan dei fascisti e loro congiunti che non sono fuggiti dalla zona. Ma se queste ben individuate persone sono poche e poco pericolose in quanto guardate a vista anche dalla cittadinanza, l’insidia viene invece dagli infiltrati che sicuramente i nazifascisti hanno inviato quassù, ben mimetizzati fra i numerosi sfollati, circa 3.000, qui immigrati dopo i bombardamenti aerei della pianura.

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 1 a pag. 125 1° parte

Alla memoria di mia madre

PREMESSA

A distanza di quarant’anni era tempo che anche la 1ˆ  Brigata Julia del Comando Unico Parmense del Corpo Volontari della Libertà, la­sciasse durevole traccia scritta e documentata delle sue vicende, a ricor­do del sacrificio dei suoi gloriosi Caduti, degli ardimenti e delle vicissi­tudini dei suoi combattenti. Questa Brigata Partigiana composta in maggioranza di ALPINI, rappresenta indubbiamente il <<fiore all’occhiello >> della Città di Borgo Val di Taro, decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare per le gesta delle Formazioni partigiane che hanno operato nell’Alta Valle del Taro e nell’Alta Val Ceno.

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“Al Pian Scenderm per la Battaglia…”

Ferruccio Ferrari

A ricordo dei  genitori sfollati a Tornolo , che staffette insospettabili, ripercorsero a piedi i vecchi sentieri; del nonno “Peppin de Bertacca” che  instancabilmente con la  lena giovanile  costruì rifugi,  per i suoi e tutti gli altri  restando sempre vigile con con fede  incrollabile di fronte alle minacce e continue scorrerie  delle  orde nazi-fasciste

SENATORE  PROF. PAOLO EMILIO TAVIANI Presidente della F.I.V.L.

 

PRESENTAZIONE

Ferruccio Ferrari ripercorre in questo volume i lunghi mesi della lotta di Libera­zione, da lui vissuti in prima persona in una tormentata zona della provincia di Parma e nell’adiacente provincia di Genova.  . E’ una zona che conosco bene, e altrettanto bene conosco le battaglie che vi abbiamo combattuto, le tragedie sofferte durante la guerra partigiana. Come non ricordare i drammi di Bedonia, di Compiano, di Tornolo e l’entusia­smante vicenda dello Stato Libero del Taro? Il testo non vuole svolgere un’analisi storica; intende raccogliere molti ricordi, così come i protagonisti li hanno conservati nei loro cuori o li hanno tramandati, spesso solo oralmente, alle successive generazioni.

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Nella Bufera della Resistenza Valtaro

Testimonianze del  Clero Piacentino durante  la  guerra partigiana   a cura di  Angelo Porro Memorie  raccolte  da Domenico Ponzini.

PARROCCHIA DI ALPE

CARDINALI DON GIUSEPPE (1908 – 1968)

Dal 1933 fino alla morte Parroco di Alpe di Bedonia.

1944 luglio 12 – Alpe Testimonianza di Don Cardinali.

Ore Tragicamente Storiche

L’8 settembre 1943, con la liberazione di Mussolini dall’isola della Maddalena per opera delle SS Tedesche di Hitler, si ricostruì nella parte dell’Italia ancora controllata dai Tedeschi, un governo repubbli­cano Fascista, con a Capo Supremo il Duce che scelse Salò di Garda co­me sede del nuovo governo. Si temettero rappresaglie che non manca­rono e non risparmiarono lo stesso genero di Mussolini Galeazzo Ciano, giustiziato assieme ad altri gerarchi a Verona dopo un processo per direttissima. Elementi egoisti e poco responsabili di Alpe, nei giorni della con­fusione, credettero di poter esportare tutto il filo di rame della linea militare telefonica della Postazione antiaerea. Si temettero giustamen­te le ire dei Tedeschi e loro rappresaglie per l’atto di sabotaggio com­piuto. Corse ai ripari il parroco presso le varie autorità italiane e te­desche e con la promessa della totale restituzione del filo poté storna­re tanti pericoli dalla popolazione di Alpe.

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Nella Bufera della Resistenza ValCeno

Testimonianze del  Clero Piacentino durante  la  guerra partigiana   a cura di  Angelo Porro Memorie  raccolte  da Domenico Ponzini

Valceno

PARROCCHIA  DI  CHIESOLA

DALLACASA DON DOMENICO (1912 – 1976)

Nato a New Jork, mori Parroco di S. Quirico di Albareto (Parma). Giovanis­simo Sacerdote, nel 1939 venne nominato Parroco di Chiesola, ove rimase fino al 1954. Testimonianza di Don Dallacasa su fatti avvenuti durante la resistenza.

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Il Triduo della Cattività 16-17-18- Luglio 1944 dal Diario di Mon. Carlo Boiardi

ASSOCIAZIONE «ANTONIO EMMANUELI» RICERCHE VALTARESI

IL TRIDUO

DELLA

CATTIVITÀ

16-17-18 LUGLIO 1944

dal diario di Mons. Carlo Boiardi

Tipolitografia Benedettina – Parma

Nasce a Chiavenna Landi di Lugagnano il 14 luglio 1899, viene ordinato sacerdote a San Lazzaro Alberoni il marzo 1925. Pro­fessore presso il Seminario di Bedonia dal 1925 al 1931, in seguito, fino al 1936, è professore di “Storia ecclesiastica” presso il Se­minario Urbano di Piacenza. Successivamente viene nominato Parroco della Cattedrale e contemporaneamente Assistente Diocesano del G.P. di A.C.

Dal 30 aprile 1944 è Parroco a Borgotaro fino alla Consacra­zione a Vescovo avvenuta il 27 gennaio 1946 nella Chiesa di Sant’ Antonino.  Fa il suo ingresso nella Diocesi di Apuania il 24 febbraio 1946 dove rimane fino alla sua morte avvenuta il 24 febbraio 1970. Laureato in teologia collaborò attivamente alla rivista teo­logica piacentina “Divus Thomas”. Fra i suoi scritti: “La fami­glia piccola Chiesa” (1969) e “Il nuovo rito della Santa Messa” (1970). Celebri le sue lettere pastorali, molte delle quali furono pubblicate. Continua a leggere “Il Triduo della Cattività 16-17-18- Luglio 1944 dal Diario di Mon. Carlo Boiardi”

Per una Medaglia D’oro “Richetto”Federico Salvestri Camillo Delmaestro

«… Semplice carabiniere, Salvestri ha dimostrato di saper comandare un’intera  Divisione e condurla con successo nella guerra di Liberazione… …»

                                        (Dal discorso tenuto dal Gen. Carlo Alberto

                        Dalla Chiesa, alla commemorazione della fondazione dell’Arma dei CC, a

                                                             Milano il 5/6/1980).

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Testimonianza Battaglia del Manubiola 30.06.1944 Patrizia Tagliavini

30 Giugno 1944: I sentieri della memoria.

Era il giorno del mio settimo compleanno, il primo che festeggiavo fuori casa, la mia comoda casa di Borgotaro. Infatti, a causa dei frequenti bombardamenti aerei che avevano come bersaglio il ponte ferroviario, i miei genitori avevano deciso di trasferirsi in una piccola casa nei boschi di Frascara, lontana e nascosta dalla strada provinciale. Vi si arrivava da un sentiero sterrato che partendo dalla strada per Berceto s’inoltrava nel bosco.

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Un Anno di Guerriglia 1° Brigata Julia

Sarebbe bene, prima di narrare la cruda cronistoria di numerosi fatti d’arme della Prima Brigata Julia, illustrare il periodo precedente  il primo aprile  1944 per far presente  le  lunghe  fatiche, le  gravi privazioni ed il grande spirito  di abnegazione sopportate e dimostrato dai primi patrioti,  da coloro che, con il loro coraggio e la loro indomita fede, seppero resistere, combattere e con l’esempio formare  quelle prime  bande che poi si trasformarono in Brigate ed infine – nei giorni della  riscossa – costituirono quel potente ed organizzato esercito della Libertà.

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