Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 200 a pag. 234 4° parte

GENNAIO / FEBBRAIO 1945

GENNAIO / FEBBRAIO 1945

I documenti riportati si riferiscono a:

—        il durissimo rastrellamento nazifascista di gennaio.

—        crisi e cambio del Comando della 1ˆ Julia.

—        direttive del Comando Supremo alleato al Movimento partigiano in vista della conclusione del conflitto comunicate dal Capo della Missione Alleata Cap. «Bob».

—        caccia alle spie.

—        la riorganizzazione generale delle Brigate partigiane della Provincia nelle direttive del «C.U.».

—        la costituzione del Tribunale Superiore di Guerra presso il <<C.U.>>

—        azioni armate della 1ˆ Brigata Julia.

—        varie.

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Combattimento di  “Casa Ostacchini” dal diario di Demestro Gino “Volpe”

La l° Brigata Julia, al  comando  di. “Libero”(Primo Brindani) e di Corrado Pellacini, ricevettero  l’ordine di attaccare.

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Antifascismo e Guerra di Liberazione a Parma Primo Savani 2° Parte La Resistenza Armata 9 Settembre 1943 – 25 Aprile 1945

Tratto dal Libro Primo Savani Antifascismo e Guerra di Liberazione a Parma

Edito da Guanda

Dal 9 settembre al 25 dicembre 1943

settembre 1943

Alle tre squillò il telefono: era Dante Gorreri: «La città è accerchiata, i tedeschi hanno concesso al nostro co­mando di presidio 10 minuti di tempo per capitolare. Tele­fona a Foà, Micheli e Bernini che si mettano in salvo. Tu sai dove andare». Micheli era a Roma. Foà si mise in salvo; Bernini ri­spose che la moglie era molto malata e non poteva lasciare l’abitazione. Appena fuori di casa si sentì la prima detona­zione. I dieci minuti erano trascorsi.

Giorno fatale per l’Italia e gli italiani il 9 settembre 1943. Armi tedesche sparavano ancora contro gli italiani come al Piave. Alle ore 16 di quel giorno la nave ammiraglia della Marina militare italiana, diretta a Malta, al largo della Corsica, veniva affondata da aerei tedeschi. Con la nave perivano l’ammiraglio Carlo Bergamini con 1352 uomini. Nel pomeriggio dello stesso giorno a Cefalonia la divi­sione Acqui era in linea contro i tedeschi. Dopo 13 giorni di resistenza disperata 9000 soldati italiani venivano falci­diati dai tedeschi, compresi gli ufficiali e il comandante ge­nerale Antonio Gandin.

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Quelli che non Tornano Cesare Bassani “SAM” 1° Novembre 1924 – 2 Luglio 1944

Papà

dire del tuo carattere schietto sincero, del tuo cuore nobile generoso.

Rivivi così per loro, che pure Ti hanno vivo tra i vivi, in queste pagine, nella Tua competenza, rivivi cosciente Patriota per generoso conscio com­pimento del più sacro dovere: la libertà della Patria.

mio C’è, Tu pure eri parte di me stesso, parte del mio giusto orgoglio giacché era innato in Te uno spiccato costruttivo sentimento altruistico, perché, an­cora giovane assai, eri permeato di quella mentalità capace di operare al perfezionamento umano,  per­chè  eri immune da contagi superstiziosi, pronto a lottare – e lo dimostrasti – contro ogni debolezza per il trionfo della Verità, della Giustizia.

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La Battaglia del Lago Santo

Un leggendario episodio della Resistenza

Il rastrellamento avvenuto alla Cervara de­terminò lo sganciamento dei pochi Partigiani. Abbandonata la base di Fontana Gilente, i due gruppi si dettero convegno al Lago Santo. Nove uomini raggiunsero la località dopo 20 ore di marcia forzata attraverso boschi e montagne coperte di neve. Arrivarono la sera del 16 mar­zo 1944. Nel rifugio coperto di neve v’era una stufa e della legna, accesero il fuoco, si asciu­garono, prepararono un po’ di cena. Continua a leggere “La Battaglia del Lago Santo”