La Seconda Julia Nella Resistenza

Sergio Giliotti

PRESENTAZIONE

Ho letto l’ultimo libro di Galli della Loggia, la solita palinodia in polemica con la Resistenza e la cosiddetta storiografia “convenzionale “, incapace (a suo dire) di identificare nella data dell’8 settembre 1943 la morte della patria.

Ma a chi altro si dovrebbero attribuire se non al fascismo le responsabilità della disfatta? Che significa -si è chiesto Giu­liano Vassalli- dar colpa di tutto ai fatti dell’8 settembre. Ora chi ridusse l’Italia a quel punto? Indubbiamente la dittatura ventennale.

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Poesie Resistenza

Partigiani

Non  chiamateci  eroi.

fummo solo uomini liberi.

tenera e spietata

la  nostra  vicenda.

paziente avventura

nel  fluire quotidiano

della paura e della morte.

Ebbra età  di  saggezza,

la nostra:

quando  giocavamo

la  vita

per nulla e per tutto,

lungo  i  sentieri

vergini  di  neve.

1975

ENRICO LODI

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 379 a pag. 385 Poesie 8° parte

POESIE

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Combattimento di  “Casa Ostacchini” dal diario di Demestro Gino “Volpe”

La l° Brigata Julia, al  comando  di. “Libero”(Primo Brindani) e di Corrado Pellacini, ricevettero  l’ordine di attaccare.

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Antifascismo e Guerra di Liberazione a Parma Primo Savani 2° Parte La Resistenza Armata 9 Settembre 1943 – 25 Aprile 1945

Tratto dal Libro Primo Savani Antifascismo e Guerra di Liberazione a Parma

Edito da Guanda

Dal 9 settembre al 25 dicembre 1943

settembre 1943

Alle tre squillò il telefono: era Dante Gorreri: «La città è accerchiata, i tedeschi hanno concesso al nostro co­mando di presidio 10 minuti di tempo per capitolare. Tele­fona a Foà, Micheli e Bernini che si mettano in salvo. Tu sai dove andare». Micheli era a Roma. Foà si mise in salvo; Bernini ri­spose che la moglie era molto malata e non poteva lasciare l’abitazione. Appena fuori di casa si sentì la prima detona­zione. I dieci minuti erano trascorsi.

Giorno fatale per l’Italia e gli italiani il 9 settembre 1943. Armi tedesche sparavano ancora contro gli italiani come al Piave. Alle ore 16 di quel giorno la nave ammiraglia della Marina militare italiana, diretta a Malta, al largo della Corsica, veniva affondata da aerei tedeschi. Con la nave perivano l’ammiraglio Carlo Bergamini con 1352 uomini. Nel pomeriggio dello stesso giorno a Cefalonia la divi­sione Acqui era in linea contro i tedeschi. Dopo 13 giorni di resistenza disperata 9000 soldati italiani venivano falci­diati dai tedeschi, compresi gli ufficiali e il comandante ge­nerale Antonio Gandin.

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Sul Passo del Santa Donna

6 Gennaio 1945

Il 6 Gennaio sul S. Donna

Nonostante  questo avvertimento, il 6 gennaio, un’altra tragedia si abbatte sulla I° Brigata Julia, avvenimento  che lascerà uno strascico profondo e causerà lacerazioni all’interno del movimento resistente borgotarese.

È il grande  rastrellamento che coinvolge tutta la zona  ovest della Provincia a cui partecipa una grossa colonna di alpini della Monterosa, valutati in 500 uomini, perfettamente equipaggiati per i combattimenti invernali., con tute mimetiche dotate  di pattuglie  di sciatori.

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La Battaglia del Lago Santo

Un leggendario episodio della Resistenza

Il rastrellamento avvenuto alla Cervara de­terminò lo sganciamento dei pochi Partigiani. Abbandonata la base di Fontana Gilente, i due gruppi si dettero convegno al Lago Santo. Nove uomini raggiunsero la località dopo 20 ore di marcia forzata attraverso boschi e montagne coperte di neve. Arrivarono la sera del 16 mar­zo 1944. Nel rifugio coperto di neve v’era una stufa e della legna, accesero il fuoco, si asciu­garono, prepararono un po’ di cena. Continua a leggere “La Battaglia del Lago Santo”

Sfilata Partigiani a Parma 9 Maggio 1945

 

A Parma 9Maggio 1945

Il 9 maggio tutte le formazioni partigiane della provincia scendono nel  capoluogo e sfilano per la città in una  grande  manifestazione  di popolo.Una sfilata di  oltre ottomila  armati affluisce a Piazza Garibaldi, Brigata per brigata al seguito  delle rispettive bandiere.

Nel nome delle Brigate, nel  volto  dei  comandanti e dei  singoli partigiani si racchiude  la vicenda di  20 mesi di lotta armata, alcuni, molto pochi, erano reduci  delle prime solitarie  gesta, dell’epoca del ribellismo, altri avevano partecipato alle  battaglie  del’44, altri  ancora si  erano aggregati nella primavera del’45 ed avevano ingrossato le file.

 

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