Giovedì 9 ottobre, con inizio alle ore 10, si è tenuta la tradizionale manifestazione al Passo del Rastrello, al Monumento alla Resistenza della Spezia, Massa e Parma.
La manifestazione concluderà il programma di iniziative dell’ottantesimo della Liberazione.
L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea per la provincia di Parma è stato fondato il 26 giugno 1964 da un gruppo di autorevoli esponenti della Resistenza parmense.
È associato all’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia “Ferruccio Parri” che, con altri sessanta istituti, costituisce la più estesa rete di centri per lo studio della storia contemporanea presente in Italia.
Questo tipo di sorveglianza, affidato al fiuto e alla solerzia di pochi uomini su territori vastissimi e per gran parte disagevoli, non appare facile. Per quanto riguarda in particolare lo spionaggio, essendo l’insieme della popolazione residente solidale con i partigiani, la cerchia dei sospettabili si restringe al clan dei fascisti e loro congiunti che non sono fuggiti dalla zona. Ma se queste ben individuate persone sono poche e poco pericolose in quanto guardate a vista anche dalla cittadinanza, l’insidia viene invece dagli infiltrati che sicuramente i nazifascisti hanno inviato quassù, ben mimetizzati fra i numerosi sfollati, circa 3.000, qui immigrati dopo i bombardamenti aerei della pianura.
Il 9 maggio tutte le formazioni partigiane della provincia scendono nel capoluogo e sfilano per la città in una grande manifestazione di popolo.Una sfilata di oltre ottomila armati affluisce a Piazza Garibaldi, Brigata per brigata al seguito delle rispettive bandiere.
Nel nome delle Brigate, nel volto dei comandanti e dei singoli partigiani si racchiude la vicenda di 20 mesi di lotta armata, alcuni, molto pochi, erano reduci delle prime solitarie gesta, dell’epoca del ribellismo, altri avevano partecipato alle battaglie del’44, altri ancora si erano aggregati nella primavera del’45 ed avevano ingrossato le file.