Intervistati Delnevo Giuseppe(Dragotte) e Solari Giuseppe (Gek) PERIODO OCCUPAZIONE DI BORGOTARO. 13-Giugno 1984

Dragotte:   inquadro bene io la situazione;

ai tedeschi interessava liberare la stazione di Borgotaro che bloccava i rifornimenti dalla pianura Padana alla linea gotica.

Allora cosa hanno fatto: la 1^ puntata l’hanno fatta proprio al Bratello mi pare… cioè da Pontremoli una compagnia sui 120….. uomini noi si chiamavano, si era preso per Corrado, diceva avete visto i tedeschi?.. cominciò una sparatoria e… una sparatoria di un’ora circa… intanto era venuto giù anche Bill, c’era anche Eugenio… i tedeschi resistevano, man mano si spostavano in alto… noi eravamo sul versante sinistro del Tarodine, poi a un certo momento abbiamo detto: qui non si risolve niente, cerchiamo di accerchiarli e ho chiesto chi è che vuol venire con me; Bil si è rifiutato, ha detto io non conosco la zona;

Gek:   scusa un momento se ti interrompo, quando siamo andati su con il distaccamento a S.Vincenzo, te lo ricordi?

Dragotte:   si ma comunque io parlo dello scontro della battaglia di Grifola,

Gek:  si ma prima siamo arrivati a S.Vincenzo, te lo ricordi?

Dragotte:   poi siamo tornati indietro….

Gek:  e abbiamo mandato una pattuglia di la… S.Vincenzo è di qua, Tarodine in mezzo e a un certo momento la pattuglia è tornata indietro… ma non ha trovato niente, però ti ricordi che durante…

Dragotte:  i tedeschi sono scesi a mezza costa, e sono sbucati lì, davanti a Grifola;

Italo:  conoscevano bene il territorio;

Dragotte:  si, infatti una pattuglia sono andati su e non li ha incontrati, e loro sono scesi giù a mezza costa, in mezzo al bosco e nessuno li vedeva…

Gek:  e ti ricordi che sentivamo quel ta-pum … si ta-pum, ma non riuscivamo a individuare la posizione esatta;

Dragotte:  l’atto finale è stato li a Grifola, sbucavano proprio a Grifola, vengono giù dalla boscaglia e Carletto li o partigiani!…… e si  è cominciato  a sparare, la  battaglia  è cominciata lì,

Bonini:  Terrarossa si chiama quella zona li ?

Dragotte:  si,  di fronte a Grifola,

Gek:   abbiamo cominciato a sparare nei Campassi… ci dicono i Campassi,

Dragotte:  il nome della battaglia è di Grifola,

Italo: noi non dobbiamo sottilizzare;

Gek: si, ma noi abbiamo cominciato a sparare dai Campassi,

Bonini:  dal Molino dell’Aglio… di sopra, più alti

Dragotte:  io ho cercato appunto di fare una manovra aggirante,

io ho chiesto chi voleva venire con me, Corrado, al Togno, Bill… tu lo sai, è sempre stato un ragazzo che si batteva bene, disse: mi dispiace siamo in una zona non conosciuta e non è venuto… allora io con Pirei, al Togno de Rugiò… e una ventina di uomini insomma siamo andati su lungo il Tarodine, abbiamo attraversato il ponte del Tarodine, siamo andati alla fabbrica del cemento (c’eri anche te), abbiamo salito il canalone e siamo entrati nel bosco di Grifola, il primo bosco di Grifola e abbiamo trovato i primi tedeschi, saranno stati 4 o 5, li abbiamo visti prima di arrivare nel caseggiato di Grifola e ci hanno visti. Un tedesco ci ha lanciato una bomba a mano, quelle col manico, e noi ci siamo buttati in terra, è arrivata li sta bomba e invece non hanno fatto in tempo a sganciarla, non l’hanno disinnescata e loro sono scappati, hanno sparato un colpo, hanno ferito nella natica Togno de Rugiò. Ci siamo alzati i piedi, siamo andati giù… poi si sono arresi. In precedenza avremo sparato un paio d’ore. Poi quando hanno visto che sono accerchiati… e poi il Capitano, prima di arrendersi si è sparato alla testa. Avevano un mortaio 81… era una compagnia intera;

Gek: poi c’è questo, quando sparavano le bombe, ti ricordi? facevano una gran rosa… perché cominciava a diventare  tardi……

Dragotte:   mia madre e mio padre assistevano al combattimento da Brunelli;

Gek: perché di giorno, la bomba se la spari cosi, non vedi niente, invece si vedeva…

Dragotte:  era uno spettacolo per la popolazione; guarda un po la data… il Manubiola è stato il 30 giugno;

Bonini: ma li starebbe bene fare una fotografia della zona del Manubiola con le frecce degli attacchi perché si presta fare una bella fotografia, e la fotografia anche di Grifola da mettere nel libro per illustrare…

Gek:  a Borgotaro dal Bratello l’8.luglio.44;

Dragotte:  l’ 8 luglio hanno fatto la prima puntata dal Bratello per sbloccare la stazione ferroviaria, perché era un punto di riferimento. I tedeschi avevano l’obiettivo di liberare Borgotaro, pensando che ci fosse una forza veramente piccola; insomma di partigiani e, con 150 uomini liberiamo la stazione, invece hanno sbaragliato i 50 uomini che erano di guardia al Bratello, sono venuti giù poi sono cascati nella trappola perché noi abbiamo dato l’allarme, sono venuti giù i partigiani di Bill, qualcuno di Beretta ecc., gli uomini che ho raccolto io non so dove li ho raccolti… e li abbiamo bloccati li a  Grifola. Sarà stata un proporzione di…..eravamo quasi pari: 150 contro 150.         

Italo: però come armamento loro erano superiori, penso,

Dragotte:  loro avevano le mitragliatrici, la famosa sega d’Hitler, avevano un mortaio 81, era una compagnia attrezzata e armata come una compagnia da esercito tedesco. Soltanto che si sono trovati in un terreno che loro non conoscevano e noi conoscevamo, abbiamo fatto manovra di accerchiamento e quando si sono visti accerchiati, si sono arresi. Il Capitano si è sparato; abbiamo recuperato un mortaio 81; il combattimento è finito all’imbrunire, la popolazione qui dal Monte Cavanna, Brunelli ecc., assistevano a questo combattimento.

Poi siamo venuti giù con i feriti; qui a Borgotaro c’era un posto di pronto soccorso, c’era il Dott. Baduini, e ha medicato Togno e ci ha tolto la pallottola dalla natica.

E questa è stata la prima puntata dei tedeschi.

Dragotte:  poi hanno fatto una seconda puntata…..

Gek:  prima è stata la Manubiola, 30 giugno. Si la Manubiola è il 30 giugno (seguono interruzioni sulle date). sempre Gek: finisci questo episodio di Grifola Peppino … sembra che non si sia comportato, nell’azione (parla del Brattello-del Capitano), che non si sia comportato nell’azione con i sistemi normali, cioè che abbia un po’ infierito nei riguardi di qualche civile; come quello che hanno ucciso con un sistema un po’…..

Italo: si quando i tedeschi erano inferociti… e poi lui stesso ha capito che non avrebbe avuto scampo… ha preferito ammazzarsi;

Gek: poi il rastrellamento non si è potuto finire, perché con il favore dell’oscurità, (il combattimento è finito a notte) una parte di tedeschi si sono eclissati, li ci sono subito i boschi …….

ti infatti io il giorno dopo sono andato giù verso Baselica e due prigionieri erano arrivati fino laggiù, sai prima di Ostia c’è quel ponte; mi hanno detto guarda li… sono andato di sotto, ho trovato 2 tedeschi sotto il ponte      e li ho presi; non hanno opposto nessuna resistenza.

Dragotte:  comunque voglio sapere la data di Pelosa

Gek:   Pelosa ?G. Pelosa viene dopo… dopo Grifola;

Italo:  domanda: il Bocco?

Dragotte:  comunque  il passo del Bocco e il Cento Croci sono sotto la giurisdizione delle brigate di Bedonia e Albareto;

Noi, io dico Brigata Julia (eravamo già Brigata Julia), avevamo fatto questo schieramento: avevamo messo una settantina o cento uomini al Manubiola; un distaccamento al Brattello e poi altri partigiani qui di riserva. Le puntate che hanno fatto nel nostro territorio sono state Grifola e Manubiola.

Nel territorio di Bill, c’è stata la puntata del Passo del Bocco che poi si è conclusa a Pelosa, con lo sterminio di tutta la compagnia.

Allora noi si è fatto questo progetto… con queste tre puntate hanno capito che qui c’è un forte concentramento di forze partigiane, perché tutte le puntate sono state totalmente distrutte, nessuno è più tornato indietro. Allora io ho pensato, ora che hanno fatto questa esperienza, verranno in forza a fare un rastrellamento con 10-15-20 mila uomini e infatti hanno preparato i1 rastrellamento, e il punto più delicato per noi era il Manubiola. Allora ho schierato uomini di Vampa e altri…….per me erano tutti della stessa brigata, comunque si chiama gruppo “Vampa” ecc.

Gek:  la 2. Julia non era ancora stata formata è ..

Italo:  però qualcuno dice che Vampa di fatto, sia sempre stato autonomo, ha collaborato con altri gruppi, ma non si sarebbe mai inserito nella 1^ Ju1ia;

Dragotte:   non so. Comunque è un gruppo autonomo, non era 2^Julia,…poi fra l’altro Vampa è stato un po il responsabile della Manubiola. Era schierato sui bastioni di Ostia e quando sono arrivati dalla Manubiola i tedeschi, ha mollato tutto, e ci sono arrivati a Borgotaro, abbiamo fatto appena in tempo a fare sparare da 3 o 4 ragazzi coraggiosi e si sono fermati; che se entravano in Borgotaro, chi li snidava più         .. avevano 2 mitragliere da 20 mm., avevano 150 uomini della Feldgendarmeria,… il nostro intento era quello di fermarli prima dell’entrata in Borgotaro…chiamare aiuto,

Bonini:  erano a 2 Km. da Borgotaro;

Dragotte:   li abbiamo seguiti ecc.,     ma Vampa che era la con 60 o 70 uomini, ha mollato tutto,… detto qui fra noi, il coraggio uno non se lo può fare, ma poi, il giorno prima che venissero a fare il rastrellamento, sono andato giù al Manubiola con Corrado….ho visto questo Vampa che tremava, allora gli dissi, fammi un favore, piglia su i muli e va, l’ho smobilitato, ho capito che eravamo in rastrellamento    l’ho mandato via….era un fifone…

Italo:  forse era più adatto per le azioni di sabotaggio Vampa,

Dragotte:  ma Vampa è un uomo molto ambizioso, ci piaceva fare il partigiano, ce la metteva tutta, però al momento…… avrà poi fatto altre azioni meravigliose, io non so;

Italo:   poi essere andato con altre brigate, è un po’ sintomatico penso;

Gek:   non è andato con al tre brigate,

Italo:  dopo, con la Julia, con la 2^ Julia,

Gek:   ma non ha mai preso mai parte attiva della 2. Julia, perché in ultimo quando era la Divisione, lui era Ispettore del Comando Unico,

Dragotte: infatti lo abbiamo promosso al Comando Unico di modo che aveva una stella più degli altri

Gek:  Maggiore era; Giorgio c’è andato lui,

Dragotte: Vampa medaglia d’argento, in quale azione l’abbia presa….

Bonini:  nell’azione del Parabolico, credo,

Dragotte: e noi che abbiamo fatto saltare il ponte di Borgotaro sotto i tedeschi… e non ne hanno mai data una…

Italo:  e… è una lotteria,… per esempio Beretta ha preso la Brunz  Star, che è la massima….

Gek:   ultimamente ha preso anche la medaglia d’argento,

Dragotte: ma forse Beretta la meritava, era coraggioso, ma Vampa no, se l’è fatta dare,

Italo:  Comunque ha avuto anche la massima decorazione alleata Beretta,

Gek:   ma lui non ci teneva molto,

Dragotte: chi Beretta?.. ha passato il fronte, era figlio d’un emigrante inglese, ecc…, aveva degli agganci,

Italo: per esempio, mi si diceva ieri sera che c’è stato uno, in che combattimento dei nostri prese la medaglia d’argento, … era figlio d’un Colonnello dei Carabinieri,

Bonini: medaglia d’oro,

Gek:   ma quello li è Susani,

Italo:  sarà stato coraggiosissimo, ma però il fatto che era figlio d’un Colonnello dei Carabinieri…..

Gek:   è stato presentato…..   la motivazione della medaglia d’oro che dovevano dare a Barbagatto… una l’hanno data a Siligato, quella che dovevano dare al povero Bassani, quando è morto il povero Bassani, te lo ricordi quando è morto – il 2 luglio credo ­

Gek:  C’era quel distaccamento li in stazione, è venuto questo apparecchio, lui ha mitragliato. Allora venne l’idea, non so, o che è venuta a me, di togliere via questo distaccamento e cosa si doveva fare: abbiamo coperto l’ingresso della galleria del Borgallo. Cosa è avvenuto con l’otturamento della galleria, i tedeschi non potevano venire su fino a Borgotaro; quando l’hanno poi aperta, Venivano fino li sotto la galleria. E invece per venire dovevano scegliere un’altra strada, ecco il motivo perché sono venuti a finire proprio li a Grifola, per venire giù alla stazione,

Dragotte: si, si ricordo, ma la galleria era bloccata. Hai adoperato i vecchi fasciati a portare i sassi…

Gek: si, ma dopo ho trovato gli operai della fabbrica, perché con i vecchi fascisti non combinavo niente. Il motivo è che loro venivano per fare un assaggio e vedere nella stazione la situazione come era. – Dopo i tedeschi sono venuti sempre attraverso la galleria. Ecco perché mi sono reso conto della venuta dei tedeschi dal Bratello a Grifola. Non puntavano su Borgotaro o su altro, puntavano proprio su l’entrata della galleria.

Italo:  praticamente a loro la zona interessava in funzione prima di tutto della ferrovia poi delle strade eventualmente dei balzi…

Dragotte: loro puntavano su Borgotaro

Gek: no, a loro interessava la galleria, la ferrovia; anche sulla puntata del Manubiola, Peppino(Dragotte), c’è da discutere, lo sai che quel Capitano che è stato bloccato giù alla Manubiola, non so quando è rientrato come gli è andata….            perché è stato un po’ di sua iniziativa la puntata su Borgotaro;

Italo:  ma i tedeschi di iniziative io non so fin dove arrivassero

Dragotte: il loro obiettivo era Borgotaro!

Gek: un altro ragionamento, la colonna che è venuta dal Manubiola, erano tutti della Feldgendarmeria….

Dragotte: maggior ragione, c’erano soldati anche…

Gek: si, ma tutta la loro attrezzatura era di Feldgendarmeria, oltre alla difesa antiaerea, avevano tutta una attrezzatura di polizia, quello che invece non avevano, questa attrezzatura, quelli del Bratello-Grifola, quelli di Pelosa… Poi ho sentito anche che questo Capitano, come è rientrato, non so, l’han processato perché è stata una sua iniziativa che da Berceto si è gettato dentro la vallata. Intanto lui a Borgotaro è arrivato li, al Boceto…

Dragotte: l’hanno fermato,

Gek:  lui è tornato indietro, ha preso gli ostaggi ed è tornato indietro, lì ti ha dimostrato che il suo obiettivo non era Borgotaro,

Italo: e che obiettivo aveva:

Dragotte: lui ha pensato a una trappola, ha pensato che l’abbiamo

Bonini: lasciato venire fin li e poi avrà detto, e qui adesso mi lascieranno tornare indietro?

Italo: il fatto degli ostaggi è significativo. Per loro non era importante Borgotaro come centro, era obbligato per la ferrovia. E d’altronde come centro ideale di raggruppamento. Anche quando occupavano Borgotaro, il loro presidio era vicino alla stazione.

Dragotte: infatti dopo cosa hanno fatto,… dopo il grande rastrellamento, in ogni stazione c’era un presidio,

Gek:  e hanno tenuto la ferrovia e basta; ecco perchè io dico che la colonna presa a Grifola era venuta per la ferrovia e basta.

Italo: c’è da dire questo, sembra un po’ strano che in tutto quel tempo i partigiani non siano riusciti a fare saltare il Borgallo,

Dragotte: abbiamo tentato, …..

Gek:  far saltare il Borgallo è mica una parola

Italo: devo dire un pezzo, un tratto;

Dragotte: per demolire la pila del ponte, … 150 chili d’esplosivo ci abbiamo messo, poi non è neanche saltata….

Italo: lasciamo stare il ponte, ma per quello che riguarda la galleria, sembra che siano venuti dei sabotatori alleati una volta, poi hanno rinunciato,

Gek:  no, quello era il ponte parabolico;
Italo: è meglio mettere in rilievo che non sono riusciti neanche loro, specialisti;

Dragotte: sono partiti da Brindisi o da Napoli, questa missione: era un Capitano e 5 o 6 sabotatori,

Italo: i nomi non li hanno riportati, non sono rimasti……

Dragotte: se non li ha Bill. Avevano esplosivo, il pugnale avvelenato per le sentinelle; erano venuti per il parabolico, perchè con il sistema di puntamento di allora, era difficile colpirlo; infatti sembrava proprio il ponte Dragotte in Albania. Era un ponte difficile da far saltare con un bombardamento aereo. Allora avevano mandato questo gruppo di sabotatori, avevano esplosivo, il pugnale avvelenato per le sentinelle, pugnale avvelenato con il curaro, e sono sbarcati a Chiavari… fra Chiavari e Sestri, Bonassola.

Italo: erano d’accordo via radio con qualche gruppo partigiano?

Dragotte: Eravamo ancora all’Anzola noi, quindi non sapevamo neanche che esistevano dei partigiani. Sono partiti in forma autonoma. Avevano tutto l’itinerario, dal Cento Croci a venire a Borgotaro, nella zona di Mone Groppo, qualcuno li ha segnalati alla polizia……

Gek: no, è stata una coincidenza,

Dragotte: non so, sono stati intercettati della zona di Codogno credo, i fascisti sono andati su, … loro hanno abbandonato l’esplosivo, però nessuno è rimasto prigioniero, hanno abbandonato il materiale e si sono rifugiati nel nostro Gruppo all’Anzola e……

Gek: Capitano Bellini, era di Reggio Emilia, ma è sparito lassù, ti ricordi Peppino (Dragotte), nel 1°o 2° rastrellamento, è sparito, non l’abbiamo più visto. Dei sabotatori una parte è andata con Bill, una parte con Richetto, e una parte con noi; ma è stata una coincidenza, è stato così: io ero a Tarsogno, e prima a Tarsogno c’era stato un primo approccio del movimento partigiano, … poi è stato scoperto da uno di Sarzana, un Maresciallo che doveva essere eli minato; per causa di mio cognato non l’hanno eliminato. Allora questo ha dato l’allarme; contemporaneamente come ha dato l’allarme è venuta una corriera di militi e di tedeschi, sono andati sul Cento Croci; hanno cominciato dal Cento Croci venendo giù, sempre giù e sapevano che li al Miramonti, laggiù in fondo avevano il loro covo (i partigiani), e allora di lassù sono venuti giù li, hanno rastrellato, poi il rastrellamento è continuato di lì è venuto vicino al Miramonti e sono andati giù verso Codogno combinazione c’era quella missione li che veniva da…. ossia non è che loro sono venuti appositamente per quella missione, è stata una combinazione, una coincidenza, perchè noi questi fascisti, questi tedeschi, erano andati per quel motivo li (perchè io c’ero dentro, dormivo li); di notte passava una corriera e mi ha avvisato Forni. Ho visto questa corriera ohe andava su al Cento Croci, ma poi sono venuti giù, all’alba, vedo che vengono giù. Sarà stato febbraio-marzo 1944.

Bonini: sarà stato fine febbraio;

Gek: invece di farsi paracadutare sono venuti in sommergibile. Venivano da Borzonasca. Da Borzonasca avevano già l’indicazione del Penna. Era un giorno che nevicava-pioveva, poi verso mezzogiorno ho sentito una sparatorta che io e mio fratello, siamo andati giù verso Isola; allora quando siamo stati giù abbiamo sentito una sparatoria, e tra me e me ho detto: ma chi può essere? Combinazione, poi sapemmo che erano questi sabotatori che si erano tolti via dagli zaini tutto il materiale perchè si era bagnato, ed era venuto un po’ di sole, lo avevano steso per fare asciugare; in quel mentre è capitata quella colonna di fascisti. Hanno fatto in tempo a prendere gli sten e quello che hanno potuto della roba e poi allontanarsi; ed è stata una combinazione, poi si sono incanalati e sono venuti su al Penna;

Italo: è già molto che siano riusciti a cavarsela senza rimetterci la pelle,

Dragotte: e per il ponte di Borgotaro abbiamo chiesto noi, tramite Piero. Mandateci l’esplosivo, ci pensiamo noi. a farlo saltare. Infatti ci hanno mandato l’esplosivo con un lancio. Eravamo in 5 con 30 Chili d’esplosivo; la buca era già stata fatta dai tedeschi l’abbiamo riempita….quel Capitano li non l’abbiamo più visto è Peppino

Gek: quel Capitano li non l’abbiamo più visto è Peppino ….

Dragotte: …tu dici far saltare il Bratello, c’è un pozzo si, c’è un pozzo a circa 1 Km. da …. un pozzo che da aria  alla galleria, abbiamo cercato di far saltare, ma ci vuole 10 tonellate di esplosivo, già la galleria è grande, fa da sfiatatoio, se l’esplosivo non è compresso, in una camera, li nella galleria del Borgallo a un certo momento c’è un pozzo, uno sfiatatoio che esce verso Grifola o più in là di Grifola…… abbiamo cercato ….

Gek: quando c’erano i treni a vapore, queste lunghe gallerie avevano bisogno di sfiatatoi,

Italo: ma è stato fatto qualche tentativo oppure non per la galleria?

Dragotte: …abbiamo progettato di farla saltare con la dinamite che avevamo attraverso il pozzo di sfogo…

Gek: secondo me ci volevano degli specialisti e dei tecnici, secondo me una galleria è difficile, l’unico sistema buono e che non l’abbiamo fatto intenzionalmente, quando abbiamo fatto deviare quel treno laggiù nel Borgallone, laggiù, ma se a un certo momento riuscivi a deragliare tutti i vagoni, tutto, qualcosa potevi intralciare, ossia poter fare deragliare in una galleria il treno, e poi come c’era laggiù che era tutto carico di cemento, fare bloccare tutto questo cemento….

Dragotte: comunque Gek, volevo sapere quando è l’atto, la nascita ufficiale della 1ª Julia…

Italo: non rimane che guardare gli atti e i documenti…

Gek: è molto difficile ricavare…

Bonini: secondo me è stato il gruppo Molinatico, quando è stato occupato Borgotaro, era ancora gruppo Molinatico. Dopo il rastrellamento, che tutti gli altri gruppi autonomi che facevano sempre parte del gruppo Molinatico, in sott’ordine, hanno perso degli uomini o i Comandanti, si sono uniti al gruppo Molinatico ed è nata la 1ª Brigata Julia;

Dragotte: dopo il rastrellamento estivo…

Bonini: dopo il rastrellamento estivo, subito dopo;

Dragotte: pensavo prima, durante l’occupazione di Borgotaro,

Bonini:  o durante l’occupazione di Borgotaro; durante l’occupazione, si è cercato di fare un blocco unico, per essere più forza perchè l’unione fa la forza

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Borgo Val di Taro, 13-14 Giugno 1984
 

Tutto quanto descritto della presente intervista, ne è conservata registrazione su cassetta.







 

Intervista a Brindani Montevacà, Lodi Obbiettivo Libertà 13- giugno 1984

BRINDANI (episodio di Montevacà)

Italo: erano guidati da alcuni tedeschi?

Brindani: molti tedeschi.

Italo:  ah, molti erano tedeschi, e complessivamente quanti si può pensare che fossero?

Brindani: una corriera completa;

Italo:  bene, come numero?

Brindani: : 40 o 50 persone

Italo:  perché avevano una corriera e poi anche delle …..qualche automezzo…..

Brindani: :  qualche automezzo piccolo. Però la sorpresa è mancata quanto che chi guidava la corriere. era uno di quelli che abitavano li … in zona, a Molino dell’Anzola…. poi quelli erano a conoscenza che sarebbe stata attaccata la corriera… per cui la corriera si è fermata alle case prima. Sono risaliti a piedi, mancando questo tratto che dall’arrivo della corriera come era da tutti preventivato tanto è vero che lo stesso Pelizzoni era già in mezzo alla strada… e noi lo abbiamo richiamato.

Ciò ha fatto si che tutti coloro che avevano già il loro compito, poi anziché sparare, che loro erano i primi là … si sono lasciati un pò … si sono disgregati ecc. ecc.

Poi li ci sono state le prime sparatorie, poi i tedeschi sono riusciti ad arrivare a una casa cantoniera che c’era li, e li, ben riparati, hanno cominciato a sparare anche verso i boschi dove io ero e vicino proprio a quel Ruggeri che poi è stato ucciso.

Italo:  e Ruggeri come è stato ucciso?

Brindani: :  beh, io lo avevo dietro, non potrei dire, ma lui ha preso qualche pallottola… poi si lamentava… mamma….. mamma…, muoio ecc. Lui era ferito, mi sono girato, ma io ero bene riparato dietro un sasso; mi sono girato per andare vicino a lui e ho preso la pallottola nella coscia, qui nella gamba, si, il polpaccio della gamba, è uscita nel ginocchio;

Italo:  si era detto questa mattina che qualcuno voleva aiutarti e tu gli hai detto di salvarsi loro, con gesto assolutamente altruistico…

Brindani: :  beh,  ma dopo, questo avveniva dopo, quando mi sono accorto che io ero ferito, … lì per lì non me ne ero neanche accorto. Vedevo sangue e allora mi ha preso Gek e co… poi quando siamo arrivati sul viottolo che portava a Tasola, allora ci ho detto: voi ve ne andate che io cercherò di salvarmi per mio conto, che meno sei e più è facile l’occultamento. Voi potete camminare. Io mi libero poi del mitra… lo metto in una siepe e vado….

Italo:  in questo attacco, dunque chi c’era di quelli che poi sono venuti a finire nella 1ª Julia, c’era anche  Gek ?         

Brindani:  Gek senz’altro, c’era anche Bassani (Sam), c’era Pelizzoni, Benci, Plezzo, …

Italo: Nello?

Brindani:  ci sarà stato, non so, adesso lo conosco di più di allora. .. allora era molto più giovane di me; invece che era rimasto impresso era stato il fatto che mancava Dragotte.

Italo:  era da parte vostra stato previsto che potessero arrivare i tedeschi anche da altra parte, per cui avevate appostato diverse squadre, più di una

Brindani:  no, no, era solo questo il passo dove… cioè le squadre erano appostate in questo modo: al valico c’era una squadra che c’erano i Fortunati, perché anche i Fortunati c’erano, c’era Plezzo, che sarebbe stato Gatti; loro venendo sù erano sulla destra dietro al muretto, in sette o otto, ma il grosso era schierato venendo sù da Bedonia sulla sinistra, e la prima squadra era quella di Battaglia, che è stato ferito anche lui; poi l’hanno portato alla grotta dove ero io.

Ma purtroppo si sono ritirati, si sono trovati a mal partito… insomma mancava l’iniziativa. E un altro

che non so se c’era era Corrado Pellacini… non credo però. Ma Corrado si, è venuto dopo… che Corrado era ­uno di quelli che … non si sarebbe tirato indietro… lui è temprato nel senso militaresco.

Italo: ma in due libri io ho visto scritto e in un certo senso lo aveva anche confermato Dragotte stamattina, sia pure  modificando un po’… che da parte dei partigiani si erano predisposte diverse squadre perché c’era il dubbio che arrivassero da una strada o da un’altra, non si immaginava con certezza da dove dovessero salire, allora per essere in ogni caso in condizione di contrattaccare, avevano appostato delle squadre anche altrove, il che avrebbe creato anche, dico io, la dispersione di uomini che poi al momento giusto dovevano intervenire;

Brindani:  per mio conto non è esatto

Italo:    c’era scritto, almeno in questi libri, e, per non mancare l’occasione, le parole sono mie, ma la sostanza è questa: i partigiani vanno a tendere i nazi-fascisti sui vari percorsi da cui potrebbero provenire perciò essi suddividono le formazioni in 3 squadre che vanno ad appostarsi in altrettante posizioni strategiche lun­go le due mulattiere del Segalino, sulla strada comunale per Montarsiccio, lungo la strada che dal bedoniese passa nella Val Ceno e al valico di Montevacà; e qui i partigiani appostano una squadra di 18 uomini sul ciglio del bosco che sovrasta il passo e un’altra di una dozzina di uomini sulla curva stradale, subito al di sotto del passo, nell’intento di intercalare fra due fuochi gli eventuali aggressori;

Brindani:  cioè il caso è proprio quello di dire come la corriera arriva e sorpassa il passo, il fuoco era dietro e davanti, ecco era quello

Italo:    era una previsione un po’ ingenua, perché se era evidente che loro venivan sù per ….

Brindani:  ma ti dico già che era forse stata prevista malamente, in  questo senso, cioè era troppo facile noi nella nostra….il primo combattimento che si andava, come direi… l’entusiasmo, la baldanza, si pensava proprio….dicono: loro vengono….. dovevano arrivare a Molino dell’Anzola per cui, … loro la informazione era che loro con la corriera dovevano arrivare a Molino dell’Anzola. Di modo che invece si era deciso di andarci incontro per attirarli in trappola. Loro dovevano camminare tranquilli, loro non sapevano che eravamo appostati lì, è ­venuta dopo quella faccenda lì.

Italo:    ma loro perché avevano preso una corriera privata per venire sù, non avevano i propri mezzi?

Brindani:  hanno preso la corriera privata perché si vede che non avevano abbastanza … perché c’erano anche diversi fascisti con loro ma … in modo che, voglio dire che si era cercato andando ci incontro di creare una sorpresa; tutte le cose si vedono allo stato pensato e predisposto; per esempio l’autista stesso era proprio al corrente che addirittura ci andavamo incontro, e allora… o avrà parlato o si sarà lasciato sfuggire qualche parola che i tedeschi prima del passo… devono essere 150 metri prima, alle prime case si sono fermati e sono venuti sù così, escluso le macchine piccole, che sono venuti sù con le macchine

Italo:  ma come faceva l’autista a sapere che voi preparate….

Brindani:   ma sapevano tutto, tutti parlavano lì, ecco come è stato;

Italo:  e voi eravate stati avvertiti per telefono, mi sembra che abbia detto Dragotte oggi, cioè per telefono …

Brindani:   forse Dragotte lo saprà preciso, forse per telefono. Comunque si sapeva che la corriera di militi e tedeschi dovevano arrivare all’Anzola. Allora cosa succede, siccome eravamo ai primi tempi, pensavano che noi non eravamo ancora organizzati, questi qui volevano creare una sorpresa. Allora noi, pure in pochi e inesperti……. inesperti… beh, venivamo tutti dalla guerra, cioè e allora abbiamo detto: noi a loro ci prepariamo una imboscata prima di Montevacà, non pensando che invece….il guaio è stato anche che forse mancava chi doveva comandare… ­

Italo:   e poi dopo sono intervenuti …

Brindani:   dopo il ripiegamento dei nostri, sono stati chiamati dei rinforzi di altri, cioè di Bill, di quelli di Bedonia ecc. e qualcuno anzi dicono che fosse anche quel Pino che è stato morto durante un rastrellamento e che forse sarà anche quello che ha ucciso il povero Cosimo …. gridando: Squadra destra… squadra sinistra… qui e là, … ai tedeschi ha dato l’impressione di essere in molti…. sono arrivati … e i tedeschi sono andati in ritirata.

Io quando ho visto la ritirata dei tedeschi che ero in una posizione un po’ ambigua, meno male che loro non si sono mai girati, sono passato in un altro ruscello cioè un piccolo rigagnolo che affluiva in quel ruscello dov’ero io, per nascondermi.

Quando tutto è stato calmo allora ho chiamato loro lassù… anche dire che ero “Libero”, non mi conoscevano, perché era da pochi giorni che… sarà stato neanche un mese.

Italo:   io mi ricordo quando sono venuto nei partigiani nel maggio del 44, perché io stavo a Cremona con la famiglia, almeno mi ero nascosto la per via dei fascisti, a Cremona non c’era montagne, non c’erano partigiani, non sapevo… era da tempo che volevo venire sù, ma non sapevo… non avevo nessun aggancio; poi avevo letto sul giornale che c’era stato un attacco qui nella zona di Ostia, e allora io sono venuto su, dato che la mia famiglia conosceva Forni, altri e mi hanno procurato loro di andare sù al Molinatico. E la sera che sono arrivato sono andato a dormire all’Appennino. Ho dormito  su un divano perché non avevano letti disponibili e mi ricordo che i tuoi famigliari, che sapevano che andavo nei partigiani, anche loro mi hanno detto che anche loro avevano un figlio che è stato ferito in un combattimento.