Commemorazione Partigiani Ottant’anni fa i partigiani Giorgio Susani – Allievo Ufficiale dell’Accademia Militare di Modena – Luigi Barbieri (Lampo) e Luigi Molinari (Volavia), sacrificarono la loro vita nella battaglia di Ostia e negli scontri che precedettero la liberazione di Borgo Val di Taro e dell’intera Valtaro.
Al Valore Militare il Gonfalone del Comune di Borgotaro
Introduzione
L’Associazione Partigiani Cristiani ho voluto curare la pubblicazione del discorso del 21 settembre 1985 del dott. Giuseppe Costella alla presenza della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato, della Regione, delle provincie dei Comuni in occasione della consegna del Gonfalone del Comune di Borgo Val di Taro della Medaglia d’oro al valore militare per rendere un riconoscente omaggio all’entusiasmo ed al tenace impegno coi quali l’amico Costella, prima come Sindaco di Borgotaro poi consigliere regionale, ha perseguito l’obiettivo di far ottenere la più alta ricompensa della Patria per onorare l’olocausto di tante vite, le sofferenze dei feriti e dei mutilati, il valore delle formazioni Partigiane e il sacrificio delle popolazioni e del clero dell’Alti Valli del Taro e del Ceno.
Il contenuto del discorso non ha voluto essere soltanto una carrellata retrospettiva dei tanti momenti ed episodi di cui è costellata la Resistenza delle nostre valli, ma ha voluto affermare che quel “passato” come direbbe quel grande resistente e maestro che fu per tutti noi don Giuseppe Cavalli – è stato “ un motivo perenne di prospezione in avanti, un impegno di vita, un momento di cosciente e vigorosa ripresa, un ricordo annunzio che si stacca dal passato, freme nel presente e si proietta nel futuro, perche abbia da risplendere più alta, più viva, più lucente la fiaccola della Resistenza”.
Ecco questo è il significato del discorso pronunciato dall’amico Costella nella esaltante occasione della consegna Medaglia d’Oro ed un messaggio che affettuosamente viene affidate ai giovani di oggi affinché dalla storia scritta col sangue dei giovani d’allora, i loro padri, ne traggano insegnamento ed esempio.
Sergio Giliotti Presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani di Parma 25 Aprile 1986.
Testimonianze del Clero Piacentino durante la guerra partigiana a cura di Angelo Porro Memorie raccolte da Domenico Ponzini.
PARROCCHIA DI ALPE
CARDINALI DON GIUSEPPE (1908 – 1968)
Dal 1933 fino alla morte Parroco di Alpe di Bedonia.
1944 luglio 12 – Alpe Testimonianza di Don Cardinali.
Ore Tragicamente Storiche
L’8 settembre 1943, con la liberazione di Mussolini dall’isola della Maddalena per opera delle SS Tedesche di Hitler, si ricostruì nella parte dell’Italia ancora controllata dai Tedeschi, un governo repubblicano Fascista, con a Capo Supremo il Duce che scelse Salò di Garda come sede del nuovo governo. Si temettero rappresaglie che non mancarono e non risparmiarono lo stesso genero di Mussolini Galeazzo Ciano, giustiziato assieme ad altri gerarchi a Verona dopo un processo per direttissima. Elementi egoisti e poco responsabili di Alpe, nei giorni della confusione, credettero di poter esportare tutto il filo di rame della linea militare telefonica della Postazione antiaerea. Si temettero giustamente le ire dei Tedeschi e loro rappresaglie per l’atto di sabotaggio compiuto. Corse ai ripari il parroco presso le varie autorità italiane e tedesche e con la promessa della totale restituzione del filo poté stornare tanti pericoli dalla popolazione di Alpe.
Il 15/6/944 i Partigiani della 1° Brigata. Julia occuparono il paese ma l’8 luglio i Tedeschi e Fascisti tentarono di nuovo di riconquistarlo partendo da Pontremoli con 120 uomini, ma sul Passo del Brattello furono attaccati dai Partigiani del Dist. Antolini con 40 uomini più 11 di Faccio, ma non riuscirono a fermarli.
Intervistati Delnevo Giuseppe(Dragotte) e Solari Giuseppe (Gek)
Dragotte: inquadro bene io la situazione;
ai tedeschi interessava liberare la stazione di Borgotaro che bloccava i rifornimenti dalla pianura Padana alla linea gotica.
Allora cosa hanno fatto: la 1^ puntata l’hanno fatta proprio al Bratello mi pare… cioè da Pontremoli una compagnia sui 120….. uomini noi si chiamavano, si era preso per Corrado, diceva avete visto i tedeschi?.. cominciò una sparatoria e… una sparatoria di un’ora circa… intanto era venuto giù anche Bill, c’era anche Eugenio… i tedeschi resistevano, man mano si spostavano in alto… noi eravamo sul versante sinistro del Tarodine, poi a un certo momento abbiamo detto: qui non si risolve niente, cerchiamo di accerchiarli e ho chiesto chi è che vuol venire con me; Bil si è rifiutato, ha detto io non conosco la zona;