Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 283 a pag. 334 6° parte

Aprile 1945

I Documenti riprodotti si riferiscono ai seguenti argomenti:

 —        condanna a morte per un caso di spionaggio politico e militare

– convocazione dei nostri Comandi per << ordini urgentissimi >>: si an­nuncia l’attacco generale finale

ordine d’operazione per la 1ˆ Julia: eliminare i presidi nemici di Borgotaro

—        all’alba dell’8 aprile la nostra brigata all’attacco

—        ordine del giorno del nostro Comando ai propri uomini: << la più bella e la più ambita delle vittorie è stata ottenuta >>

—        i bollettini del Comando Unico sull’andamento complessivo delle operazioni

—        da tanti che sono, non sappiamo più dove custodire i prigionieri nemici catturati

—        il nostro cordoglio per l’improvvisa morte di Roosevelt

—        cambio di uomini al Comando della Divisione Valtaro

—        la «1 Julia» verso la pianura e il Po

—        i nostri caduti a Mathausen

—        varie

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 234 a pag. 282 5° parte

MARZO 1945

I DOCUMENTI RIPRODOTTI SI RIFERISCONO AI SEGUENTI ARGOMENTI:

- costituzione della Divisione Partigiana Valtaro
- adozione della parola d'ordine
- severi conti e rendiconti di  spesa delle formazioni
- s'intensificano i << lanci<< alleati
- forzato diniego all'approvvigionamento alimentare nelle nostre zone delle brigate  partigiane  liguri
- arrivano fra  noi gli << eroi dell'ultima ora>>
- le nostre razioni alimentari teoriche
-  scarseggiano i medicinali
- direttive tattiche: mai lasciarsi agganciare dal nemico
- requisizione preventiva di  automezzi per le eventuali esigenze future
-  i preziosi notiziari del nostro Servizio Segreto
- la Brigata Centocroci di<< Richetto >> confluisce nella Divisione Valtaro
- << Arta >> e >> Poe >> del Comando Unico passano in rassegna  gli uomini della  nostra Divisione
- l'autorità dell'ora vieta il ballo dei  partigiani
- i nostri prigionieri di  guerra aumentano e dobbiamo organizzare nuovi  campi di  concentramento
- azioni  armate dei distaccamenti della I^ Julia
-  varie

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 200 a pag. 234 4° parte

GENNAIO / FEBBRAIO 1945

GENNAIO / FEBBRAIO 1945

I documenti riportati si riferiscono a:

—        il durissimo rastrellamento nazifascista di gennaio.

—        crisi e cambio del Comando della 1ˆ Julia.

—        direttive del Comando Supremo alleato al Movimento partigiano in vista della conclusione del conflitto comunicate dal Capo della Missione Alleata Cap. «Bob».

—        caccia alle spie.

—        la riorganizzazione generale delle Brigate partigiane della Provincia nelle direttive del «C.U.».

—        la costituzione del Tribunale Superiore di Guerra presso il <<C.U.>>

—        azioni armate della 1ˆ Brigata Julia.

—        varie.

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 168 a pag. 199 3° parte

NOVEMBRE -DICEMBRE

NOVEMBRE / DICEMBRE 1944

I documenti riportati si riferiscono a:

—~      Compiti dei Comandi di brigata per promuovere la costituzione e la funzionalità dei Comitati Nazionali di Liberazione locali.

—        Un avvertimento del Comando Unico: guardarsi dall’infiltrazione di spie nemiche.

—        Disposizioni del Comando Generale del C.L.N. Alta Italia sulla struttura degli organici e sui gradi partigiani.

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 125 a pag.167 2° parte

IL CAPO DI STATO MAGGIORE

OTTAVIO

Questo tipo di sorveglianza, affidato al fiuto e alla solerzia di pochi uomini su territori vastissimi e per gran parte disagevoli, non appare facile. Per quanto riguarda in particolare lo spionaggio, essendo l’insieme della popolazione residente solidale con i partigiani, la cerchia dei sospettabili si restringe al clan dei fascisti e loro congiunti che non sono fuggiti dalla zona. Ma se queste ben individuate persone sono poche e poco pericolose in quanto guardate a vista anche dalla cittadinanza, l’insidia viene invece dagli infiltrati che sicuramente i nazifascisti hanno inviato quassù, ben mimetizzati fra i numerosi sfollati, circa 3.000, qui immigrati dopo i bombardamenti aerei della pianura.

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 1 a pag. 125 1° parte

Alla memoria di mia madre

PREMESSA

A distanza di quarant’anni era tempo che anche la 1ˆ  Brigata Julia del Comando Unico Parmense del Corpo Volontari della Libertà, la­sciasse durevole traccia scritta e documentata delle sue vicende, a ricor­do del sacrificio dei suoi gloriosi Caduti, degli ardimenti e delle vicissi­tudini dei suoi combattenti. Questa Brigata Partigiana composta in maggioranza di ALPINI, rappresenta indubbiamente il <<fiore all’occhiello >> della Città di Borgo Val di Taro, decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare per le gesta delle Formazioni partigiane che hanno operato nell’Alta Valle del Taro e nell’Alta Val Ceno.

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“Al Pian Scenderm per la Battaglia…”

Ferruccio Ferrari

A ricordo dei  genitori sfollati a Tornolo , che staffette insospettabili, ripercorsero a piedi i vecchi sentieri; del nonno “Peppin de Bertacca” che  instancabilmente con la  lena giovanile  costruì rifugi,  per i suoi e tutti gli altri  restando sempre vigile con con fede  incrollabile di fronte alle minacce e continue scorrerie  delle  orde nazi-fasciste

SENATORE  PROF. PAOLO EMILIO TAVIANI Presidente della F.I.V.L.

 

PRESENTAZIONE

Ferruccio Ferrari ripercorre in questo volume i lunghi mesi della lotta di Libera­zione, da lui vissuti in prima persona in una tormentata zona della provincia di Parma e nell’adiacente provincia di Genova.  . E’ una zona che conosco bene, e altrettanto bene conosco le battaglie che vi abbiamo combattuto, le tragedie sofferte durante la guerra partigiana. Come non ricordare i drammi di Bedonia, di Compiano, di Tornolo e l’entusia­smante vicenda dello Stato Libero del Taro? Il testo non vuole svolgere un’analisi storica; intende raccogliere molti ricordi, così come i protagonisti li hanno conservati nei loro cuori o li hanno tramandati, spesso solo oralmente, alle successive generazioni.

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Per una Medaglia D’oro “Richetto”Federico Salvestri Camillo Delmaestro

«… Semplice carabiniere, Salvestri ha dimostrato di saper comandare un’intera  Divisione e condurla con successo nella guerra di Liberazione… …»

                                        (Dal discorso tenuto dal Gen. Carlo Alberto

                        Dalla Chiesa, alla commemorazione della fondazione dell’Arma dei CC, a

                                                             Milano il 5/6/1980).

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Un Anno di Guerriglia 1° Brigata Julia

Sarebbe bene, prima di narrare la cruda cronistoria di numerosi fatti d’arme della Prima Brigata Julia, illustrare il periodo precedente  il primo aprile  1944 per far presente  le  lunghe  fatiche, le  gravi privazioni ed il grande spirito  di abnegazione sopportate e dimostrato dai primi patrioti,  da coloro che, con il loro coraggio e la loro indomita fede, seppero resistere, combattere e con l’esempio formare  quelle prime  bande che poi si trasformarono in Brigate ed infine – nei giorni della  riscossa – costituirono quel potente ed organizzato esercito della Libertà.

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BRIGATA « CENTOCROCI »

Se è vero che il rastrellamento ebbe il suo culmine il 20 Gennaio, è pur vero che i partigiani della Brigata « Centocroci » già da tempo avevano avuto avvisaglie del­le intenzioni del nemico. Infatti, fin da dicembre, i nazi­fascisti avevano fatto diverse puntate per saggiare le for­ze partigiane e mettere a prova la maturità della Resi­stenza. « …Pochi giorni dopo Natale, il 28 dicembre, c’era un distaccamento della «Centocroci» dislocato nei pressi di Albareto. Ero nella piazza del paese quando incontrai Beretta che andava al telefono. Ci avvertivano che nel Piacentino era già in atto il rastrellamento. Pochi gior­ni dopo, infatti, cominciarono ad arrivare i fuggiaschi ».

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