Inizio Della Lotta Armata

Gennaio – Maggio 1944

Le Memorie di Giuseppe  Fulgoni

Abbiamo avuto la fortuna di venire in possesso delle memorie di Giuseppe Fulgoni che riteniamo opportuno pubblicare per intero, prima di tutto perché ci sembra rappresentativo un documento storico di grande  valore, utile alla  chiarificazione di fatti e vicende connesse alla  costituzione di uno dei primi nuclei resistenti nella provincia di Parma, il nucleo, che attraverso gli episodi di Osacca, la costituzione dei gruppi di Fermo Ognibene e Mario Betti sfocerà poi nella formazione della 12ª Brigata Garibaldi.

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CRONACHE – DIARI GIORNAGLIERI DI  TERRONI GIUSEPPE

ANNO DI  GUERRA 1945

Per tutto il corso  della guerra partigiana un giovane  borgotarese ha annotato sul  suo diario gli avvenimenti.

Le cronache che  si  riferivano all’anno1944 sono andate  distrutte: durante  un rastrellamento la madre le brucia per tema che cadessero in mano ai  fascisti ed ai tedeschi.

Sono rimaste le cronache dell’ultimo mese di  guerra, qui  sotto pubblicate a testimonianza dell’attiva partecipazione della popolazione.

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Gnecchi Pietro ” Bedonia”

Gnecchi Pietro classe 1925 _

Partigiano “Bedonia” e “Garibaldi” della 32“ Brigata Garibaldi Monte Penna

Avventura  partigiana dal 2 Novembre 1943  al 25  Aprile 1945 Il giovane Pietro abitava con la famiglia nella frazione di Bossi di Bedonia dove il padre prima dipartire per il servizio militare esercitava la dura professione di carbonaio.Le condizioni di vita non erano delle più felici, Pietro era l’unico grande aiuto alla famiglia.

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Rosetta Solari AI MONTI LUNGO IL TARO – VIVACE MA NON TROPPO

Più volte mi sono sentita chiedere: << Ma come  mai, per quali ragioni sei andata ai monti con i partigiani? Che cos’era un senso  di  rivolta, d’avventura, di patriottismo?>> Le  ragioni, più o meno, che allora si potevano  attribuire agli uomini. Nel mio caso la spiegazione era più semplice ed anche più prosaica. Era una decisione che non ho preso io.

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La Repubblica Partigiana dell’Alta Valtaro avv. Gino Cacchioli

Uno degli episodi più significativi della guerra partigiana verificato si nell’Alta Val Taro in provincia di Parma, si svolse dai primi di giugno del ’44 alla fine di luglio dello stesso anno. Mentre i fatti di cui furono protagonisti i partigiani dell’Ossola e di Montefiorino sono stati ampiamente trattati, gli avvenimenti accaduti nel­l’Alta Val Taro, non hanno ancora costituito oggetto di studio da parte di coloro che si interessano delle vicende che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese in quel periodo.

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Celebrazione del Ventennale

COMUNE DI BORGOTARO

INAUGURAZIONE DEL SACRARIO DEI CADUTI PER LA LIBERTA’

BORGOTARO, 26 LUGLIO 1964

      Il cammino della libertà è costellato di croci

Ogni volta che dinnanzi a questo Sacrario recante le spoglie dei giovani sacrificati nella lotta per la Libertà vien fatto di scorgere una madre con il capo chino e il pensiero fisso nel ricordo di una giovinezza spenta all’im­provviso, si rivive la scena di un addio dato vent’anni fa . .. quando con un paio di scarponi e un involto sotto il braccio Egli iniziava il cammino difficile sul sentiero della montagna, dove un pugno di coetanei avevano deciso di costituire una nuova comunità sottratta all’oppressione, al sopruso, alla negazione dei più elementari valori umani. Sapeva che una vita fatta

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Montevacà

Montevacà

Gek:   la seconda pàrte lo fece il distaccamento di Bill e insiame a quel distaccamento c’era mio fratello, Fanfulla, Tognela, L’Istriano;

Dragotte:  comunque è successo così: io avevo disposto questo sohieramento al passo e un altro schieramento a Tasola (erano le due vie di probabile accesso di questa corriera di tedeschi e fascisti che ci avevano segnalato, insomma avevo disposto gli uomini come per una imboscata (doveva arrivare la corriera all’ Anzola ed erano presi in trappola).

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UN ANNO DI GUERRIGLIA

UN ANNO  DI  GUERRIGLIA

Sarebbe bene, prima di narrare la cruda cronistoria di numerosi fatti d’arme della Prima Brigata Julia, illustrare il periodo precedente  il primo aprile  1944 per far presente  le  lunghe  fatiche, le  gravi privazioni ed il grande spirito  di abnegazione sopportate e dimostrato dai primi patrioti,  da coloro che, con il loro coraggio e la loro indomita fede, seppero resistere, combattere e con l’esempio formare  quelle prime  bande che poi si trasformarono in Brigate ed infine – nei giorni della  riscossa – costituirono quel potente ed organizzato esercito della Libertà. Quei primi arditi furono veramente i migliori  eroi. Chi  non ricorda con amarezza il Monte  penna, Angola, Casalporino, Tomba, Gelana e tanti  altri paesi  che  racchiudono nel  sol nome ricordi e fatti indimenticabili? Chi può  dimenticare Linari? Chi può dimenticare i bei canti, il gioco  della palla e la  grande fame che  si faceva su quel monte appenninico?

Ma tralasciamo, perché troppo contrasto vi è fra i giorni di  allora e questi. Passiamo  alla nuda cronaca dei  fatti e delle azioni. 9.4.1944- L’allora gruppo << Penna veniva  messo in allarme   per una puntata di  forze nemiche ( tedesche e militi) che, provenienti da Bedonia, erano  dirette ad Angola in autocorriera. Due nostre  squadre si appostavano in vicinanza del passo di  Montevaccà per tendere loro una imboscata, ma questa veniva a mancare perché il nemico  era stato messo a conoscenza in tempo da spie. Dopo un primo vivacissimo scontro i nostri erano costretti  a ripiegare verso  Tasola per il miglior  armamento ed il soverchiante  numero  nemico. Nella  menzionata  località altri  nostri nuclei giunti  di  rinforzo riuscivano dopo dura lotta a snidare il nemico costringendolo a precipitosa  fuga.

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Diario Marchini Camia

Descrizione numeri

(1) – Gli zii: Conti Carlo (~Ion­ton~) e Matilde (Titì~-) Albertoni Picenardi, di Borgo Vai di Taro.(2). La nostra casa di campagna dei Ghirardi era dotata di un oratorio. •1 ( 3) – “Lazetto»: soprannome di un mezzadro (Lazzaro Giovannazzi) e, quindi, denominazione della sua casa.’( 4) – Padre Umberto Bracchi, fucilato dai tedeschi a Strela il 19 luglio 1944.5) – Nostro padre, Francisco Marchini Camia, dopo la guerra eletto senatore nel collegio Bor­gotaro-Salsomaggiore.6) – << Frontù >>: denominazione di un campo vicino alle case Ghirardi (o Gherardi)(7) – << Segalé >>:  denominazione di una casa mezzadri1e prossima alle case Ghirardi.8) – Ines Bracchi: sorella di padre Umberto Bracchi.9) – Maestra Bocci: nipote di padre Umberto Bracchi

Dalle piccole e grandi paure quotidiane all’eccidio di  Strela

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Un Orologio Speciale

Un Orologio << Speciale >>

La storia ricostruita attraverso un orologio. Un orologio da taschino con un foro di pallottola, visibilissimo. Chi lo portava, il 20 luglio del 1944, è stato barbaramente fucilato.

Si trattava di  Girolamo di Brugnoli il quale, insieme al fra­tello Giovanni, alla notizia che i tedeschi avevano rag­giunto Strela, nel Compianese, ha abbandonato «I Ghirardi», ove erano sfollati, per portarsi sui monti e si è ritrovato a Sidolo (Bardi). Qui ha incontrato un concittadino borgotarese, Francesco Bozzia, insieme ad altri: Bru­no Benci, Don Francesco Delnevo, parroco di Porcigatone, Italo Sulacchi, un seminarista, Giuseppe Ruggeri, Don Giuseppe Beotti e Antonio Brugnoli. Si sono riuniti in chiesa per assistere alla funzione religiosa, ma all’uscita, si sono imbattuti in un manipolo di tedeschi e fascisti, provenienti da Strela, cui si sono rivolti con un fazzoletto bianco. Sono stati fatti prigionieri e allineati davanti al cimitero di Sidolo, sotto il mirino dei mitra, in attesa di ordini. Ordini, che arrivarono chiari: fucilazione!

L’unico a salvarsi, grazie a una rocambolesca fuga, èstato Antonio Brugnoli (oggi pensionato di 76 anni), la cui av­ventura ha trovato posto in diverse pubblicazioni. Comun­que, Girolamo Brugnoli teneva il suo orologio nel taschino del << gilet >>. La sorella Maria lo ritrovò, al momento del ri­conoscimento della salma, Oggi l’orologio èconservato dalla figlia Anna che ci ha cortesemente permesso di fotografarlo.