Diario Adelio Bernardi ” Punteria”

Mi chiamo Adelio .Bernardi e sono nato a Borgotaro il 25 maggio 1925 attualmente impiegato.

IL mio nome di battaglia era “Punteria” sono entrato a far parte della resistenza subito dopo l’8 settembre 1943 e delleformazioni partigiane in montagna il 5.1.1944all’età di 18 anni.

A quell’epoca ero di leva e da pochi mesi avevo conseguito il diploma di abilitazione magistrale.
Al 25 aprile 1945 ricoprivo il grado di Comandante di Compagnia della  1° Brigata “Berretta”. Non so se riuscirò a rispondere a tutte le domande del questionario in maniera esauriente ed ordinata, ma cercherò ugualmente di affidare alla penna i miei ricordi “partigiani” e di citare fatti, nomi e date con la speranza che altri amici, attraverso le loro testimonianze, riescano a completare le lacune dei mièi ricordi.



Inizierò con una domanda che spesso ho rivolto onestamente a me stesso: i motivi che rai hanno indotto ad affrontare la vita partigiana e quali sono stati?

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ISREC Parma Istituto Storico Resistenza Parma

https://www.istitutostoricoparma.it/home

L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea per la provincia di Parma è stato fondato il 26 giugno 1964 da un gruppo di autorevoli esponenti della Resistenza parmense.

È associato all’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia “Ferruccio Parri” che, con altri sessanta istituti, costituisce la più estesa rete di centri per lo studio della storia contemporanea presente in Italia.

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Commemorazione dell’Ottantesimo Anniversario dell’Eccidio dei Giovani Caduti Valmozzola Stazione del 17 Marzo 1944 – 16 Marzo 2024

Partendo dall’alto a sinistra – Gino Parenti – Giuseppe Tendola (Vilmo) – Luciano Righi – Luigi Amedeo Giannetti – Nino Gerrini – Ubaldo Cheirasco -Angelo Trogu – Domenico Mosti –

INTRODUZIONE

di M. T. Mori

I fatti di Valmozzola del Marzo ’44 costituiscono uno dei primi avvenimenti di larga risonanza nella storia dello sviluppo delle formazioni partigiane in provincia della Spezia (1). L’episodio si svolse in due tempi, di cui uno fu la drammatica conclusione dell’altro: l’assalto al treno nella stazione di Valmozzola da parte dei partigiani del gruppo Betti il 13 Marzo, e la rappresaglia nazifa­scista che ne seguì, portando qualche giorno dopo alla fucilazione di sette «ribelli ».

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Ponte Parabolico Ostia

10 – 6- 944 – Verso  sera due  squadre occupavano la  stazione  ferroviaria  di  Ostia per proteggere l’azione dei  sabotatori del  Gruppo  << Cento  Croci >> che  dovevano  far  saltare  il ponte  parabolico. Sabotato  il ponte ed un locomotore i patrioti  si  ritiravano.

Perdite Nemiche:  3 prigionieri.

Tratto dal Libro Obiettivo Libertà

Gek:  no, quello era il ponte parabolico;
Italo: è meglio mettere in rilievo che non sono riusciti neanche loro, specialisti;

Dragotte: sono partiti da Brindisi o da Napoli, questa missione: era un Capitano e 5 o 6 sabotatori,

Italo: i nomi non li hanno riportati, non sono rimasti……

Dragotte: se non li ha Bill. Avevano esplosivo, il pugnale avvelenato per le sentinelle; erano venuti per il parabolico, perchè con il sistema di puntamento di allora, era difficile colpirlo; infatti sembrava proprio il ponte Dragotte in Albania. Era un ponte difficile da far saltare con un bombardamento aereo. Allora avevano mandato questo gruppo di sabotatori, avevano esplosivo, il pugnale avvelenato per le sentinelle, pugnale avvelenato con il curaro, e sono sbarcati a Chiavari… fra Chiavari e Sestri, Bonassola.

Italo: erano d’accordo via radio con qualche gruppo partigiano?

Dragotte: Eravamo ancora all’Anzola noi, quindi non sapevamo neanche che esistevano dei partigiani. Sono partiti in forma autonoma. Avevano tutto l’itinerario, dal Cento Croci a venire a Borgotaro, nella zona di Mone Groppo, qualcuno li ha segnalati alla polizia……

Gek: no, è stata una coincidenza,

Dragotte: non so, sono stati intercettati della zona di Codogno credo, i fascisti sono andati su, … loro hanno abbandonato l’esplosivo, però nessuno è rimasto prigioniero, hanno abbandonato il materiale e si sono rifugiati nel nostro Gruppo all’Anzola e……

Gek: Capitano Bellini, era di Reggio Emilia, ma è sparito lassù, ti ricordi Peppino (Dragotte), nel 1°o 2° rastrellamento, è sparito, non l’abbiamo più visto. Dei sabotatori una parte è andata con Bill, una parte con Richetto, e una parte con noi; ma è stata una coincidenza, è stato così: io ero a Tarsogno, e prima a Tarsogno c’era stato un primo approccio del movimento partigiano, … poi è stato scoperto da uno di Sarzana, un Maresciallo che doveva essere eli minato; per causa di mio cognato non l’hanno eliminato. Allora questo ha dato l’allarme; contemporaneamente come ha dato l’allarme è venuta una corriera di militi e di tedeschi, sono andati sul Cento Croci; hanno cominciato dal Cento Croci venendo giù, sempre giù e sapevano che li al Miramonti, laggiù in fondo avevano il loro covo (i partigiani), e allora di lassù sono venuti giù li, hanno rastrellato, poi il rastrellamento è continuato di lì è venuto vicino al Miramonti e sono andati giù verso Codogno combinazione c’era quella missione li che veniva da…. ossia non è che loro sono venuti appositamente per quella missione, è stata una combinazione, una coincidenza, perchè noi questi fascisti, questi tedeschi, erano andati per quel motivo li (perchè io c’ero dentro, dormivo li); di notte passava una corriera e mi ha avvisato Forni. Ho visto questa corriera ohe andava su al Cento Croci, ma poi sono venuti giù, all’alba, vedo che vengono giù. Sarà stato febbraio-marzo 1944.

Bonini: sarà stato fine febbraio;

Gek: invece di farsi paracadutare sono venuti in sommergibile. Venivano da Borzonasca. Da Borzonasca avevano già l’indicazione del Penna. Era un giorno che nevicava-pioveva, poi verso mezzogiorno ho sentito una sparatorta che io e mio fratello, siamo andati giù verso Isola; allora quando siamo stati giù abbiamo sentito una sparatoria, e tra me e me ho detto: ma chi può essere? Combinazione, poi sapemmo che erano questi sabotatori che si erano tolti via dagli zaini tutto il materiale perchè si era bagnato, ed era venuto un po’ di sole, lo avevano steso per fare asciugare; in quel mentre è capitata quella colonna di fascisti. Hanno fatto in tempo a prendere gli sten e quello che hanno potuto della roba e poi allontanarsi; ed è stata una combinazione, poi si sono incanalati e sono venuti su al Penna;

Italo: è già molto che siano riusciti a cavarsela senza rimetterci la pelle,

Dragotte: e per il ponte di Borgotaro abbiamo

I Caduti di Valmozzola Istituto  Storico Della Resistenza ” Pietro Mario  Beghi ” La Spezia

I fatti di  Valmozzola ( Gruppo  di  Monte Barca ) 13 – 17 Marzo 1944

INTRODUZIONE

di M. T. Mori

I fatti di Valmozzola del Marzo ’44 costituiscono uno dei primi avvenimenti di larga risonanza nella storia dello sviluppo delle formazioni partigiane in provincia della Spezia (1). L’episodio si svolse in due tempi, di cui uno fu la drammatica conclusione dell’altro: l’assalto al treno nella stazione di Valmozzola da parte dei partigiani del gruppo Betti il 13 Marzo, e la rappresaglia nazifa­scista che ne seguì, portando qualche giorno dopo alla fucilazione di sette «ribelli ».

Il gruppo Betti era nato nella Val Ceno spontanea­mente, e in un primo tempo senza alcun intervento di­retto da parte di partiti antifascisti, essendosi formato intorno alla figura di Mario Betti, uomo di cui ancor oggi è sconosciuto il vero nome, quasi sicuramente pro­veniente dal Piacentino e che si trovava nella zona fin dal mese di Dicembre. Valmozzola è precisamente in provincia di Parma; ma l’episodio di cui si tratta si inserisce a buon diritto nella storia delle formazioni partigiane che avevano come riferimento politico e organizzativo gli esponenti antifascisti e il C. L. N. della Spezia. Mario Betti aveva già partecipato allo scontro che si era svolto ad Osacca contro reparti fascisti qualche tempo prima.

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Poesie Resistenza

Partigiani

Non  chiamateci  eroi.

fummo solo uomini liberi.

tenera e spietata

la  nostra  vicenda.

paziente avventura

nel  fluire quotidiano

della paura e della morte.

Ebbra età  di  saggezza,

la nostra:

quando  giocavamo

la  vita

per nulla e per tutto,

lungo  i  sentieri

vergini  di  neve.

1975

ENRICO LODI

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 335 a pag. 378 7° parte

Parte Terza

– memorie autobiografiche, profili di caduti, poesie e racconti partigiani

  • – elenchi dei Caduti partigiani e civili,
  • – quadri comando della 1^ Brigata Julia
  • – organici di brigata

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 283 a pag. 334 6° parte

Aprile 1945

I Documenti riprodotti si riferiscono ai seguenti argomenti:

 —        condanna a morte per un caso di spionaggio politico e militare

– convocazione dei nostri Comandi per << ordini urgentissimi >>: si an­nuncia l’attacco generale finale

ordine d’operazione per la 1ˆ Julia: eliminare i presidi nemici di Borgotaro

—        all’alba dell’8 aprile la nostra brigata all’attacco

—        ordine del giorno del nostro Comando ai propri uomini: << la più bella e la più ambita delle vittorie è stata ottenuta >>

—        i bollettini del Comando Unico sull’andamento complessivo delle operazioni

—        da tanti che sono, non sappiamo più dove custodire i prigionieri nemici catturati

—        il nostro cordoglio per l’improvvisa morte di Roosevelt

—        cambio di uomini al Comando della Divisione Valtaro

—        la «1 Julia» verso la pianura e il Po

—        i nostri caduti a Mathausen

—        varie

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 234 a pag. 282 5° parte

MARZO 1945

I DOCUMENTI RIPRODOTTI SI RIFERISCONO AI SEGUENTI ARGOMENTI:

- costituzione della Divisione Partigiana Valtaro
- adozione della parola d'ordine
- severi conti e rendiconti di  spesa delle formazioni
- s'intensificano i << lanci<< alleati
- forzato diniego all'approvvigionamento alimentare nelle nostre zone delle brigate  partigiane  liguri
- arrivano fra  noi gli << eroi dell'ultima ora>>
- le nostre razioni alimentari teoriche
-  scarseggiano i medicinali
- direttive tattiche: mai lasciarsi agganciare dal nemico
- requisizione preventiva di  automezzi per le eventuali esigenze future
-  i preziosi notiziari del nostro Servizio Segreto
- la Brigata Centocroci di<< Richetto >> confluisce nella Divisione Valtaro
- << Arta >> e >> Poe >> del Comando Unico passano in rassegna  gli uomini della  nostra Divisione
- l'autorità dell'ora vieta il ballo dei  partigiani
- i nostri prigionieri di  guerra aumentano e dobbiamo organizzare nuovi  campi di  concentramento
- azioni  armate dei distaccamenti della I^ Julia
-  varie

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Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 200 a pag. 234 4° parte

GENNAIO / FEBBRAIO 1945

GENNAIO / FEBBRAIO 1945

I documenti riportati si riferiscono a:

—        il durissimo rastrellamento nazifascista di gennaio.

—        crisi e cambio del Comando della 1ˆ Julia.

—        direttive del Comando Supremo alleato al Movimento partigiano in vista della conclusione del conflitto comunicate dal Capo della Missione Alleata Cap. «Bob».

—        caccia alle spie.

—        la riorganizzazione generale delle Brigate partigiane della Provincia nelle direttive del «C.U.».

—        la costituzione del Tribunale Superiore di Guerra presso il <<C.U.>>

—        azioni armate della 1ˆ Brigata Julia.

—        varie.

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