Montevacà Dragotte Obbiettivo Libertà Interviste 13-14 Giugno 1984

Montevacà

Gek:   la seconda pàrte lo fece il distaccamento di Bill e insiame a quel distaccamento c’era mio fratello, Fanfulla, Tognela, L’Istriano;

Dragotte:  comunque è successo così: io avevo disposto questo sohieramento al passo e un altro schieramento a Tasola (erano le due vie di probabile accesso di questa corriera di tedeschi e fascisti che ci avevano segnalato, insomma avevo disposto gli uomini come per una imbosoata (doveva arrivare la corriera all’ Anzola ed erano presi in trappola).
Intanto ohe aspettavo ho pensato che io avrei dovuto essere sul posto dove arrivavano loro, (avevamo la cabina in fondo-valle), allora ad un certo punto presi una staffetta con me e andai giù di persona per sentire da che parta arrivava questa corriera, perohè il telefonista di Bedonia ci dava 2 segnalazioni sulla direzione della corriera  ( a piedi verso Tasola e con la corriera verso noi).

Italo: Voi che c’erano questi anti-fascisti a Bedonia  l’avevate saputo come.

Dragotte:  l’avevamo saputo dal telefonista che poi ci aveva anche avvisato delle due varie direzioni della corrierà.

Italo: sempre attraverso a quelli delle cabine telefoniche?+

Dragotte: si sempre. La cabina telefonica era a Ponte Ceno. Allora io dal passo di Montevacà, dove avevo già disposto gli uomini, tutti borgotaresi, ero voluto andare giù di persona per controllare la situazione. Ed intanto che andavo giu, arri varano i tedeschi e i fascisti; poi loro che avevano capito che c’era una imboscata, si fermarono a 50 metri e cominciarono a sparare, così il distaccamento era stato costretto a battere in ritirata.

Gek: quello che ha portato sù la corriera è un autista di Carpani, (ti ricordi che poi è andato a finire in America), alla sera eravamo lì da Gianò (trattoria)

Italo:  si, ma Gek, è lì che si fanno le cose all’italiana, lo andate a dire a urbit et orbi e, al momento giusto…..

Gek: no, lì si discuteva e si diceva, come arriva la corriera sul passo, vieni un pò avanti, il primo a fare fuori era l’autista e c’era anche lui lì……. al mattino va a finire che lo mettono sulla corriera per portarli sù… o si è fermato lui, o lo hanno fermato i tedeschi, non è arrivato sù …

Italo: ma poi anche i tedeschi hanno capito che avvicinandosi a un passo… ..

Dragotte: no, no! lì è stato tutto l’autista, loro cantavano …

Gek: loro non sapevano cazzo…..

Italo: probabilmente loro credevano che voi vi dileguaste…… loro fino a Bedonia, sono arrivati come? in treno? …..

Dragotte e Gek: : non so come sono venuti sù, sono venuti con corriere?… poi si sono fermati a Bedonta, non so …….

Gek: poi è capitato anche questo,… a noi ci sono stati consegnati proprio quella sera lì i nuovi sten, e noi credavamo di avere in mano dei cannoni, delle mitraglie, … ad un certo momento ti pianti in piedi davanti alla corriera… spari contro la corriera, non fanno niente sai una canna lunga così….. spari 5 o 6 colpi …..
Come loro sono venuti avanti noi abbiamo retrocesso (e lì è morto Ruggeri) .

Italo: Poi in un libro si parla di prigionieri: in quel caso era stato fatto prigioniero un maresciallo tedesco…

Gek: no, non era un maresciallo, lo so perchè una notte avevo dormito nelle grotte di Drusco e la mattina quando mi alzai capitò il Conte Camperri, vidi quel tedesco e dopo ce lo portammo dietro e arrivammo ai Bruschi e andando sù sopra la strada è capitato l’Arciprete di Bedonia che lo è venuto a prendere, e ce lo abbiamo dato indietro.

Italo: ma c’era prigioniero solo questo tedesco o c’erano anche dei fascisti?

Gek: no, c’era solo quel tedesco!

Italo: Perchè sul libro c’è scritto che poi i prigionieri sono stati restituiti e c’era scritto anche che uno ha chiesto di rimanere, un siciliano che poi invece ha fatto la spia quando sono tornati nel rastrellamento;

Dragotte: e sarà la storia della Brigata Garibaldi, allora.

Gek: quello non lo so dire,… ti so dire che quella mattina vidi quel tedesco e poi noi abbiamo proseguito…… Si sentiva già allora la necessità di un Comando Unico, ne avevamo accennato su ai Linari, che c’era..:.. un giorno Cacchioli, Umberto e poi ci capitò quel Maggiore di Milano, ti ricordi?

Dragotte: Già dal maggio del 44 gli alleati avevano dato delega a questo Tenente di nominarmi Comandante di tutte le Brigate a VaI Taro, …siccome eravamo sorti dal basso all’alto, ognuno era geloso, se io mi fossi presentato da ….. a dire prendo il comando perchè gli alleati… saltava la linea …perchè… guarda questo
non è possibile siamo ,ancora all’inizio del movimento….. loro cercavano di dare il comando a un……. per poter comprare meglio il movimento partigiano.

Italo: Quella linea lì fu utilizzata sempre dalle nostre Brigate?

Gek: no, fino all’occupazione di Borgotaro l’avevamo sempre e anzi era proprio dove è ancora adesso.
Con la rioccupazione dei tedeschi di Borgotaro, era stato demolito ossia erano state rotte le linee da parte nostra (di tutti) o meglio come noi avevamo lasciato Borgotaro in mano loro,… però noi usavamo sempre la via di comunicazione con la C.I.E.L.I.
(ossia l’azienda elettrica di allora, che aveva la cabina in fondo a Borgotaro).
I punti che noi utilizzavamo erano: Borgotaro, Costerbosa e Lozzola. Nella direzione verso Bedonia non c’era nulla.
Poi noi avevamo ottenuto quelle comunicazioni sino a quando avevamo Borgotaro; come mollammo Borgotaro e con la formazione del Comando Unico (quando avevamo ancora in mano Borgotaro il Comando era a Compiano e quello non fu stato autorizzato dal Comitato di allora, poi finalmente si arrivò alla formazione, alla fine dell’estate, del Comando Unico) tutte queste mansioni di comunicazioni le prese in mano il Comando stesso; attraverso staffette e in modo particolare attraverso questo telefono privato della C.I.E.L.I. =
Chi si interessava molto delle comunicazioni (era sempre il Comando Unico) ed era amico di Pellizzari, era Franco Franchini, di Sarzana, e faceva queste comunicazioni attraverso la C.I.E.L.I. – .
Anche Tancredi, che era a Borgotaro è di Sarzana, come Franco Franchini, erano compaesani.

Italo: ora è, inutile registrare. ….



Borgo Val di Taro, 14.Giugno.1984



Tutto quanto descritto ne è conservata registrazione su cassetta.

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Autore: 4345Resistenza in Valtaro Val Ceno

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