Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 283 a pag. 334 6° parte

Aprile 1945

I Documenti riprodotti si riferiscono ai seguenti argomenti:

 —        condanna a morte per un caso di spionaggio politico e militare

– convocazione dei nostri Comandi per << ordini urgentissimi >>: si an­nuncia l’attacco generale finale

ordine d’operazione per la 1ˆ Julia: eliminare i presidi nemici di Borgotaro

—        all’alba dell’8 aprile la nostra brigata all’attacco

—        ordine del giorno del nostro Comando ai propri uomini: << la più bella e la più ambita delle vittorie è stata ottenuta >>

—        i bollettini del Comando Unico sull’andamento complessivo delle operazioni

—        da tanti che sono, non sappiamo più dove custodire i prigionieri nemici catturati

—        il nostro cordoglio per l’improvvisa morte di Roosevelt

—        cambio di uomini al Comando della Divisione Valtaro

—        la «1 Julia» verso la pianura e il Po

—        i nostri caduti a Mathausen

—        varie

Prot 424.

Zona li 4 Aprile

Volontari della Libertà Comando Div. Valtaro

ALLA la BRIGATA JULIA

ALLA 2a BRIGATA JULIA

AL GRUPPO DI AZIONE VALTARO

OGGETTO:     Brigata Santo Barbagatto

Questo Comando di Divisione comunica alle Unità  in indirizzo che in data 27marzo u. s., con la divisione in due della ex Brigata Centocroci, si sono costituite le nuove Brigate «Nino Siligato» e «Santo Barbagatto». Le due Brigate sono dislocate nella zona Cento Croci -Taro. Esse fanno parte della Divisione Valtaro. Ufficio momentaneamente sprovvisto di bollo

d’ordine

IL CAPO DI S.M.

RODRIGO

La «Centocroci», dato il notevole numero dei suoi uomini, si divide in due unità che prendono nome da due suoi caduti: «Nino Siligato» e «Santo Barbagatto». Negli stessi giorni le Brigate «I Beretta» e «2 Beretta» si distaccano dalla Divisione Valtaro e, riunendosi, costituiscono la nuova divisione «Cisa».

IN NOME DI S.M. VITTORIO EMANUELE III

PER GRAZIA DI DIO E PER VOLERE DELLA NAZIONE

RE D’ITALIA

Il Tribunale militare di zona composto da.

LUCIO:           uff. del C. U. O., ispettore militare, presidente

CESARE:        uff del C. U. O., ispettore militare, giudice rel.

ZERONOVE. comandante il btg. montagna, giudice

RODA:            uff di collegamento del C. U.O.

avv. MICHELE: commissario della III Julia

ha pronunciato la seguente sentenza a carico di.

LANGBEIN Edvige fu  Francesco e  fu Heilmann Maria, nata il 24 24-4-1880 a Olnits (Sassonia ) residente  a Berceto , coniugata, interprete

Detenuta presente

IMPUTA TA

del reato di favoreggiamento bellico di cui all’art. 247 C.P. per aver in tempo di guerra commesso fatti diretti a nuocere le operazioni militari dello Stato Italiano indicando al comando tedesco di Berceto i nomi dei patrioti che facevano trasporti di posta e propaganda tra i comandi delle formazioni patriottiche provocando la cattura dei patrioti che conosceva.

___      Accertato il Berceto il 23-3 -1945.

In esito al pubblico orale dibattimento odierno.

FATTO E DIRITTO

Ritenuto che Langbein Edvige nata in Sassonia e sposata nel 1902 a Cagna Giovanni di Berceto, ed ivi residente, denunziava al Comando tedesco di Berceto, presso il quale dal settembre 1943 faceva da interprete, i patrioti che venivano a sua conoscenza, inoltre denunciava a quel comando che Carletto Cardinali e 4 componenti la famiglia Savani erano nel movimento patriottico e che il Cardinali e i Savani facevano trasporti di posta e propaganda tra i comandi delle formazioni patriottiche.

In conseguenza ditali informazioni diversi patrioti venivano arrestati e dopo crudeli sevizie venivano uccisi. Erano compiute rappresaglie a carico delle famiglie Cardinali e Sava­ni, venendo saccheggiata la casa del primo e incendiata quella del secondo, e infine il servizio fra i detti comandi veniva interrotto. All’odierno dibattimento l’imputata, confermando quanto aveva di­chiarato in periodo di istruttoria ammetteva tutti gli  addebiti.

Pertanto dopo la sua confessione nessun dubbio di sorta può sussistere nella sua colpevolezza. Quali siano state le conseguenze dell’attività criminosa svolta dall’imputata sono state da essa stessa ammesse, avendo dichiarato che il Jost, comandante il presidio tedesco di Berceto prima bastonava a sangue poi uccideva i patrioti che cadevano in sua mano. Quindi anche quelli indicati dalla prevenuto subivano la stessa sorte. A causa di essa la famiglia Cardinali subiva il saccheggio della propria abitazione e la famiglia Savani aveva incendiato la casa per rappresa glia della loro attività patriottica come ò stato confermato dai testi De Martino Veglio e Savani Igino. Inoltre la giudicabile rivelava l’esistenza del servizio di collegamento svolto dal Cardi­nali e dal Savani. Per tali fatti ricorrono gli estremi del delitto militare di spionaggio militare e politico previsto dall’art. 257 C.Pe non quello di favoreggiamento bellico. L’azione consiste infatti nel procurarsi notizie che nell’interesse e nella sicurezza dello Stato e nell’interesse politico debbono rimanere segrete col fine specifico di spionaggio. Ora la prevenuta si procurò notizie tali da compromettere quell’ interesse tutelato dall’interesse penale.

Il movimento partigiano é un movimento di ordine politico e militare nello stesso tempo ed evidentemente chi rivela la personalità degli appartenen­ti a tale movimento commette spionaggio in quanto questo, fuori dalla zona controllata dalle formazioni, deve agire segretamente per svolgere la propria attività. Inoltre poi il portare a conoscenza delle autorità tedesche l’esistenza di un servizio di collegamento tra i vari comandi delle formazioni compromet­te l’interesse militare dello stato perché dal momento in cui esso è scoperto deve cessare di funzionare e anche una momentanea interruzione costituisce un pregiudizio notevole per l’attività militare portando la disunione dei vari comandi. E poiché il territorio controllato dalle formazioni patriottiche fa parte del Regno d’Italia è evidente che lo spionaggio ai danni delle formazioni  stesse è punibile ai sensi dell’art. 257 C. P. La Legge prescinde dall’evento che può verificarsi o meno. Si tratta di un reato formale di pericolo, il fatto viene ,incriminato anche nel caso in cui l’evento dannoso non si verifica. Basta che l’agente si procuri delle notizie che possono compromettere l’interesse politica militare perché si consumi il reato di spionaggio. Nella specie l’evento dannoso si è altresì verificato con l’arresto, la tortura e l’uccisione dei patrioti e con l’interruzione di un importante servizio quale è quello di collegamento.

Agente può esser e chiunque, quindi anche lo straniero quando commette il fatto in territorio italiano. Vero è che l’imputata era una Tedèsca, ma essa sposando un italiano acquistò “jus matrimoni” la cittadinanza italiana, e di ciò ne era consapevole come essa stessa ha dichiarato. Comunque oltre a ciò per l’art. 6 C.P. la legge penale italiana si applica a chiunque, straniero o cittadino che commetta un reato nel territorio dello Stato. E se per ipotesi volesse considera re Berceto come territorio sottratto alla sovranità dello Stato italiano, perché occupato dal nemico, il fatto è sempre punibile secondo la  legge italiana, in virtù dell’art. 7 C.P. che dichiara punibili i delitti contro personalità dello stato commessi dal cittadino e dallo straniero anche in territorio estero.

Infine poiché il fatto è stato commesso nell’interesse della Germania che è uno stato in guerra con lo Stato italiano deve applicarsi il primo capoverso n.1 dell’art. 257 C.Pche commina la pena di morte. Pertanto l’imputata dichiarata colpevole del reato di spionaggio politico e militare in favore di uno stato in guerra con lo Stato italiano e condannata alla pena di morte.

P.Q.M.

Visti gli artt. 257 C.P. 483 C.P.P.

dichiara

Langbein Edvige colpevole del reato di spionaggio di cui all’art. 257

C.P.,così modificata la rubrica, e la condanna alla pena di morte.

Una condanna per spionaggio politico e militare ampiamente motivata e inevitabilmente severa. La sentenza è pronunciata dal nostro Tribunale militare «In nome di S.M. Vittorio Emanuele III … Re d’Italia» e a ciò deve la sua legittimità. Infatti in questo momento nel nostro Paese il potere legittimo risiede nel re e gli atti compiuti dagli Organi della Resistenza hanno forza legale in quanto essi sono delegati dal Governo del Re ad esercitare quel potere nei territori che controllano.

Comando 1ˆ Brigata Julia

826  di  prot

4 Aprile 1945

Relazione

COMUNICATO N. 33

Il giorno 30.3.45

durante la notte alcuni Patrioti del Dist. «Marchini» interrompevano le comunicazioni telegrafiche-telefoniche tra Solignano e Valmozzola. Veni­vano asportati m. 1500 di filo e danneggiati 26 pali; giorno 31.3.45 nelle prime ore del mattino altri due Patrioti del Dist. «Marchini» interrompevano la linea telefonica tra Cassio e Berceto. Dovevano poi interrompere l’azione di sabotaggio per il sopraggiungere di un pattuglione tedesco

IL COMMISSARIO

LINO

Volontari della Libertà

Comando Divisione Valtaro

IL COMANDANTE

Zona, 5. aprile 1945 – ore 20.30

A LIBERO

Caro Libero,

ordini urgentissimi, di importanza assoluta giungono dal «C. U. ». Domattina tu sei convocato alle ore IO precise qui al Comando di Divisione, con tutti gli altri Comandanti di Brigata.

Ti prego la puntualità.

RODRIGO

<< Ordini urgentissimi, di importanza assoluta …>>: chiaramente sta per scoccare «X», quella dell’attacco finale!

Volontari della Libertà

1ˆBrigata Julia

Prot. N. 878

Zona, li 6 Aprile 1945

AL COMANDO DEL DISTACCAMENTO “MARCHINI” SUA SEDE

OGGETTO. Trasferimento

Entro domani mattina il Distaccamento al completo si porti in Caffa­raccia. Lasci alla sede due patrioti di guardia. Gli uomini devono portare seco le coperte e l’equipaggiamento indivi­duale, tutte le armi in dotazione con relativo munizionamento e tutte le bombe a mano. Per i viveri siano occultati e qui in Caffaraccia sarà disposto per il rancio.

Qui il Comandante riceverà ordini.

IL V. COMANDANTE

CORRADO

I nostri vari Distaccamenti, come qui vediamo per il Distaccamento << Marchini >>, ricevono l’ordine di spostamento nelle zone d’imminente impiego stabilite dal Comando di brigata.

C.V.L.

Comando Unico Operativo                                                                                       prot. 2138
                                                                                                                               zona, 6.4.1945

A TUTTE LE UNITÀ DIPENDENTI

«Ordine di operazione n. 4:

Viene comunicato che l’offensiva alleata del nostro fronte ò imminente. In relazione a ciò, questo C. U. intende: In un primo tempo sviluppare un’azione a fondo contro i più importanti presidi nemici della zona, sbarrando nel contempo alcune vitali vie di comuni­cazione. In secondo tempo effettuare lo sbarramento in tutte le possibili vie di ritirata del nemico, secondo il piano di massima già stabilito salvo le varianti che saranno appresso indica te.

I)         Azione sui presidi

L’attacco a fondo dei presidi sarà effettuato al mattino del giorno 8 aprile alle 4 ora legale, con azione contemporanea tendente alla eliminazione delle forze esistenti nei presidi stessi. Questi ultimi devono essere occupati e l’occupazione deve essere mante­nuta, fino a che è possibile, salvo per i presidi contro i quali è prescritto di svolgere una semplice azione dimostrativa.

Gli obiettivi sono stabiliti come segue:

1ˆ Brigata Julia – Attaccherà ed occuperà Borgotaro – Ostia – Roccaprebalza. Detta Brigata sarà rinforzata dal gruppo VaI Taro come riterrà più conveniente il Comando della Divisione Val Taro.

2ˆ Brigata Julia – Attaccherà ed occuperà Berceto, inoltre sbarrerà con armi automatiche e con mine le provenienze di Roccaprebalza verso Berceto.

135ˆ Brigata GARIBALDI «BETTI» – Attaccherà ed occuperà i presidi di Valmozzola e Ghiare di Berceto.

31 Brigata COPELLI e FORNI – Attaccheranno ed occuperanno presidi di Solignano, Citerna, Selva del Bocchetto, Salsomaggiore e Miano.

Eseguirà altresì un’azione dimostrativa contro il presidio di Noceto ed presidi della zona. Il comando di Divisione ripartirà gli obiettivi fra due dette brigate.

Divisione CISA – Attaccherà il presidio del Passo della Cisa, nonché lungo il tronco ferroviario Pontremoli – Guinadi. L’seguirà altresì una azione dimostrativa contro il presidio di Pontremoli.

II) Sbarramento delle strade

Nella notte fra il 7 e 8 aprile.

La 32 Brigata Garibaldi sbarrerà la strada proveniente dal Bocco scaglionando in profondità le armi pesanti.

La Centocroci sbarrerà in modo analogo la strada Centocroci.

La Divisione Cisa sbarrerà la strada della Cisa, da Pontremoli al passo. Inoltre bloccherà la galleria del Borgallo – accesso sud predisponendo le mine la interruzione, che sarà effettuata soltanto nel caso che la zona debba abbandonata.

Lungo le strade indicate sarà provveduto, secondo le possibilità, alla, delle mine.

Tenendo presente che i campi minati devono essere sorvegliati ed efficacemente battuti dalle armi automatiche.

III)      Operazioni successive

Dopo aver effettuato le operazioni contro i presidi, le operazioni si svilupperanno come segue:

—        sarà mantenuta, finché possibile, l’occupazione dei presidi che sono stati eliminati.

—        verranno sbarrate tutte le strade sulle quali potrà verificarsi la ritirata nemica, secondo le direttrici generali dell’ordine di operazione n. 1, tenendo conto inoltre che la Il Brigata Julia dovrà anche agire sul tratto di strada Nazionale,Passo della Cisa – Poggio di Berceto.

—        la 135 Brigata Garibaldi, dopo aver occupato i presidi di Valmozzola e di Ghiare, li consegnerà alla 1ˆBrigata Julia e rientrerà nella propria zona per effettuare le azioni di guerriglia lungo le vie di ritirata indicate nel citato ordine n. 2102.

IV)       Collegamenti

Dall’ inizio delle operazioni i comandi di Divisione stabiliranno un più stretto collegamento con questo Coniando Unico e perfezioneranno i collega­menti con le proprie Brigate.

Saranno subito comunicate a questo C. U. le località dove il Coniando di Divisione e tutti i comandi di brigata stabiliranno la loro sede tattica.

La sede tattica di questo C. U. sarà trasferita per le ore 21 del giorno 7 aprile a Mariano di Valmozzola.

Tutte le comunicazioni dirette a questo C. U. dovranno essere avviate al Castello di Mariano dove per la stessa ora, funzionerà un nuovo centro collegamenti del C. U.

IL COMANDANTE DEL C.U.          IL CAPO DI S.M.

        ARTA                                                OTTAVIO

Se in questo momento si volge indietro il pensiero, se si va con la memoria agl’inizi della Resistenza fra i nostri monti, alle audaci ma pur modeste azioni a fuoco con cui essa aveva debuttato, meraviglia ed entusiasma l’incredibile progresso che, sia pure con l’aiuto degli armamenti alleati, essa ha saputo compiere a tappe forzate. E tutto era partito dalla fede, alla disperata determinazione dei pochi; di quelle piccole bande, da quei piccoli gruppi di volontari della libertà che avevano inalberato per primi il vessillo della lotta.

Comando 1ˆ Brigata Julia                                                                               n. 880 di prot. SEGRETO
                        7 Aprile 1945

A TUTTI I DISTACCAMENTI DIPENDENTI

LORO SEDI

OGGETTO. Ordine di operazione, per l’eliminazione del Presidio di Borgotaro.

DISTA CC. DALLARA:

Si metterà in collegamento con la squadra sabotatori di Vampa la quale deve provvedere a minare l’imbocco della galleria del Borgallo e sorvegliare l’accesso. Deve provvedere alla eliminazione del corpo di guardia (10 uomini) poste nella casa DELMAESTRO adibita a deposito di carrelli ferroviari (prima casa a destra uscendo dalla galleria). Nella casa di ACQUISTAPACE (Seselo) sembra non ci sia più nessuno. Nell’interno della galleria alla prima nicchia funziona la stazione con il collegamento telefonico con Pontremoli ed Ostia (6 uomini).

Posterà due f.m. nella fabbrica del cemento per battere verso l’imbocco della galleria. Piazzerà la mitragliatrice pesante in modo da battere il rettilineo davanti alla Casa Ostacchini, il ponte di Tarodine, la discarica (se c’e la postazione nemica), l’inizio del ponte ferroviario e la strada provinciale (Pieve). Prevedendo che l’azione del Distaccamento si risolvi subito per il meglio, con due squadre armate di f m. tenterà di raggiungere casa Tagliavini con lo scopo di attaccare casa Necchi e Polledri in collaborazione con il Distaccamento Zanrè (20 u.). Raggiunta casa Tagliavini, non dovrà battere con i fm. verso casa Ostacchini per non ostacolare l’azione delle altre squadre provenienti da S. Rocco.

DISTACC. ZANRÈ:

Invierà la squadra mitraglieri a B. Taro che si piazzerà sul Costello con il compito di battere il Palazzo Ostacchini, casa Bosi, casa Piscina, casa Beccarelli ed il rettilineo della strada per la stazione ed il greto del fiume  Taro. Il rimanente degli uomini va in prossimità del Molino dell’Aglio e manterrà il collegamento con il Distacc. Dallara schierandosi fra il cimitero e casa Botti.. Una volta controllata la stazione, da parte del Distacc. Dallara, cercherà di portarsi nella casa dì Leonardi o in quella di Marioni per controllare ed attaccare, in collaborazione con le due squadre del Distacc. Dallara che si attesteranno da casa Tagliavini, casa Necchi e casa Polledri.

DIST. ANTOLINI:

Piazzerà la sua mitragliatrice  sopra la cascata del canale della centrale il modo da battere il palazzo Ostacchini ed il ponte sul Tarodine. Piazzerà un f m. nel cimitero vecchio dei bambini con il compito di battere sempre verso Ostacchini e casa Borzoni. Ndue squadre di assalto con f. m. si porteranno dietro la chiesa di S. Rocco e dopo l’azione dei mortai agiranno a tergo delle case Bosi e Piscina risalendo il canale della Centrale con una scaletta che si procureranno sul posto.

DISTACC. PISCINA.

Al completo a casa Botti sotto il Poggio. Finita l’azione dei mortai si porterà a S. Rocco postandosi alla vecchia fabbrica per eliminare il presidio dei russi (9 u.) di casa Beccarelli (ortolano) con l’ausilio della Basuka. Avrà poi dirette disposizioni sul da farsi.

DIST. BIGLIARDI.

Ndue squadre d’assalto per l’impiego a disposizione del Comando per l’attacco frontale a casa Bosi e Piscina per l’eliminazione dei Presidi in collaborazione con le due squadre dell’Antolini che agiscono da tergo.

DISTACC. BASSANI:

Rimane a disposizione in località Poggio.

DISTACC. MARCHINI:

Con ndue squadre di 10 uomini ciascuna tiene impegnati i due caselli in vicinanza del ponte ferroviario un’altra squadra si metterà a protezione di una eventuale provenienza da Ostia, al di sopra della galleria; la squadra mortai con 10 u. ed un bren si porta nella grande curva della strada di Brunelli. Terminata l’azione dei mortai contro il palazzo Ostacchini e le altre case ed eventualmente contro la discarica, si dislocherà più sotto lungo la strada di Vona per catturare nemici che tentassero la fuga in sinistra di Taro. Lascerà il mortaio in postazione passiva con due uomini. Non dovrà per qualsiasi eventualità far fuoco fuori degli obiettivi stabiliti; in particolare non dovrà intervenire nell’azione che si svolgerà oltre Taro.

DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE:

I reparti e le squadre dovranno trovarsi in postazione nei punti stabiliti alle ore (quattro) del giorno 8 (otto) c. m. L’attacco delle armi automatiche di reparto (mitragliatrici e f. m.) sarà proceduto da un fuoco di protezione di mortai i quali agiranno per circa mezz’ora con una trentina di colpi. I mortaisti terminata la loro azione faranno una fumata di vaste proporzioni. A questo segnale entreranno in azione le armi automatiche di reparto con un fuoco cadenzato al fine di evitare uno spreco inutile di munizioni e l’eccessivo riscaldamento delle canne.

Al momento di far agire la squadre di assalto sarà fatto cessare il fuoco delle mitragliatrici pesanti e dei f. m. dislocati a distanza. Il segnale di cessare il fuoco, da parte di dette armi, sarà dato con una fumata sopra la casa Vantein in prossimità del cimitero. Segnale sussidiario per la cessazione del fuoco e da adattarsi in genera­le: sventolio dì due bandierine bianche incrociatisi ai di sopra della testa da parte delle squadre o reparti che, per motivi vari, ritengano opportuno la stasi di fuoco. Per la ripresa del fuoco sarà dato avviso singolo a mezzo staffetta od a voce per le squadre d’assalto vicine.

COLLEGAMENTI:

Il Distaccamento Marchini invierà una sua staffetta a casa di Scro­chein (Varacola) ove faranno riferimento le staffette provenienti dal C. do di Brigata; Il Distaccamento Zanrè lascerà un uomo al Molino dell’Aglio per i collegamenti con il Distaccamento Dallara e il Comando di Brigata, Il Distaccamento Dallara lascerà una staffetta in prossimità della postazione della mitragliatrice per il collegamento con il C. do di Brigata  attraverso la staffetta dello Zanrè posta al Molino dell’Aglio.

NOTE.

Il Comando tattico di Brigata è posto a casa Vantein in prossimità del Cimitero, presso il quale funzionerà il servizio infermeria. Altre informazioni del C. do di Divisione funzioneranno a Tiedoli e Belforte. Il Distaccamento Zanrè provvederà a far prosciugare il canale di scarico dei

Molino dell’Aglio

IL COMMISSARIO            IL COMANDANTE

LINO                                  LIBERO

Siamo giunti al momento dell’attacco generale finale. Nell’ordine d’operazione n. 880 del 7 aprile 1945, il Comando della Iˆ Julia indica gli obiettivi assegnati ai propri distaccamenti per la presa di Borgotaro, la quale fa parte del piano generale d’operazione n. 4, che il 3 aprile, a Gravago, il «C.U.» ha studiato e deciso in consultazione con le missioni alleate, al fine di utilizzare le forze partigiane della Provincia in funzione dei piani d’attacco della V Armata americana, che si appresta a investire le divisioni tedesche sul prospiciente fronte della Linea Gotica.

Compito essenziale delle forze partigiane parmensi sarà quello di tagliare od ostacolare le principali vie di ritirata del nemico, così da impedire il suo rapido e ordinato ripiegamento verso la Pianura Padana. E, quindi, in primo luogo, di eliminare i presidi da lui posti a controllo dei transiti ferroviari e stradali. Le disposizioni del «C.U.», che prevedono il simultaneo impiego degli oltre 10.000 partigiani mobilitati nelle brigate parmensi, vengono diramate soltanto all’antivigilia dell’attacco, anche se erano state in precedenza illustrate verbal­mente ai comandi interessati.

È l’alba dell’8 aprile 1945. Al di là dei nostri monti il fronte di guerra è ancora fermo. E mancano ancora 17 giorni a quel 25 Aprile che saluterà l’insurrezione generale nelle altre zone dell’Italia del Nord. Ma qui, in questo preciso momento, i nostri uomini si apprestano a passare all’attacco delle posizioni nazifasciste, a dare una mano a spazzar via dal territorio il nemico. Prende il via l’operazione finale tanto attesa e, con essa, un periodo di attività convulsa, che qui seguiremo attraverso il susseguirsi di ordini, dispacci, comunicati.

Volontari della Libertà

Comando Div. Val Taro                                                                                               Prot. IV. 508 bis
                                                                                                                            Zona, li 8 aprile 1945

AL COMANDO Iˆ JULIA

OGGETTO:    Informazioni.

Caro Libero,

qui le operazioni procedono bene. Dal tuo settore non proviene nessun rumore di combattimento, ti preghiamo darci notizia di quello che è successo e della situazione attuale. Cosa prevedi nel tuo settore? Ti preghiamo di allacciare collegamenti rapidi con noi, e intanto prova a collegarti con noi tramite telefono C.I.E.L.I. per Costerbosa. Ad azione terminata in Borgotaro, portati subito ad Ostia. Se Borgotaro è caduta comunicaci subito quali risorse alimentari puoi mettere a nostra disposizione. La demolizione dell’imbocco della Galleria del Borgallo va eseguita soltanto nel caso che le nostre formazioni debbano ripiegare e perdere il controllo dell’imbocco della galleria.

d’ordine

IL CAPO DI S.M.

RODRIGO

PS. Ci giunge adesso notizia che il casella di casa Visoni si e arreso. con Otto prigionieri, un ferito, un morto tedeschi.

Volontari della Libertà

Comando Div. Val Taro                                                                                     Prot. 509 bis
                                                                                                                   Zona, li 8 Aprile 1945

ALLA 1ˆe IIˆ JULIA

ALLA BRIGATA NINO SILIGATO

AL GRUPPO D’AZIONE VAL TARO

OGGETTO:    Operazione.

Nel caso che alcuni presidi nemici resistano ancora col sopravvenire della notte, le unità in indirizzo provvederanno a schierare con manovra di accerchiamento a sbarrare il passo ed eventuali tentativi di sganciamento del nemico. L’azione d’attacco ai  presidi nemici, riprenderà domani mattina ,all’alba. Mantenere continuo contatto specie di notte con i reparti adiacenti. Dare informazioni e assicurazioni.

IL COMANDANTE

UMBERTO

Volontari della Libertà

Comando Div. Val Taro                                                                                                  Pro. N. 522 bis.
                                                                                                         Zona, li 8 aprile 1945 
– ore 15,30

AL COMANDO Iˆ BRIGATA JULIA

OGGETTO:    Ordine.

Preghiamo collegarvi con il Comando Tattico della Divisione Cisa (Cervara) per avere notizie del settore Pontremoli-Passo Cisa, ed assicurare copertura per quel tratto di linea. I presidi tra Berceto ed Ostia esclusi, sono caduti.

d’ordine

IL CAPO DI S.M.

RODRIGO

Volontari della Libertà

1ˆBrigata Julia                                                                                          Prot. N. 891
                                                                                                    Zona, li 8 Aprile 1945 
– ore 16

AL COMANDO DIVISIONE VAL TARO

OGGETTO:    Comunicazione

Stamane alle ore 16,15 si iniziava, con la preparazione dei morta l’attacco del presidio di B. Taro. Cessata l’azione di questi entravano in azione le armi automatiche di reparti (mitragliatrici e f m.). Quindi le ns/ squadre di assalto si portavano sotto passando di casa in casa. Le squadre che agivano da S. Rocco ( in vicinanza del ponte sul Taro, in destra dello stesso, che unisce il paese con la stazione) riuscivano a raggiungere le ultime case sotto il Comando tedesco. I Distaccamento Dallara in collaborazione con il gruppo Vampa attaccava a pari tempo i caseggiati dove si ritenevano rinserrati i tedeschi. Riusciva a snidarli e mentre parte si gettava nella galleria, altri si ritiravano su due caseggiati e fra le cataste di legno della F.N.E. T.

La reazione nemica abbastanza intensa all’inizio andava poi scemando per il preciso tiro delle ns/ armi sulle postazioni nemiche. In seguito la ns. azione sul coniando del presidio si faceva sempre più serrata. Veniva fatta entrare in azione anche la ns/ Bazzucche e particolarmente i ns/ sabota tori portavano sotto il palazzo con lo scopo di far brillare delle cariche esplosivo.

Il nemico, individuati i ns/ intendimenti, reagiva sempre più accanitamente con il lancio di numerose bombe a mano al di fuori delle finestre. I  reparti nostri dislocati in stazione non sono riusciti finora a fare arrendere il nemico virtualmente circondato, anche per il fatto di  aver solo armi automatiche di  reparto. Al comando di presidio, sempre serrato dappresso, é stato più volte ultimata la resa ma non ha dato alcun accenno di risposta. I caselli ferroviari sono stati fatti tacere da ns/ squadre che avevano il compito puramente di impegnarli.

La situazione attuale é la seguente:

l°)        Il comando di presidio è tenuto dappresso sotto il fuoco delle ns. armi. Stasera sarà tentato di nuovo il collegamento di grosse cariche di esplosi­vo alfine di far saltare l’accesso o parte del palazzo.

2°)       In stazione l’accesso della galleria è controllato; due squadre sono sopra la ferrovia; tre altre squadre sono piazza te nei caseggiati sulla strada in prossimità della stazione.

3°) Ai caselli situazione di calma.

Finora abbiamo avuto due feriti ed è stato catturato un prigioniero ai caselli. La divisione Cisa ha comunicato che due caselli si sono arresi mentre gli altri resistono accanitamente. Deplora un morto e cinque feriti non gravi. Il Presidio del  Bocco, ci è stato comunicato che si è arreso (la notizia proviene da Alberto.

IL COMANDANTE

LIBERO

Volontari della Libertà

Comando Div. Val Taro                                                                                                 9.4.45 ore 5

OGGETTO:    Ordine

Caro Libero,

segnalata discesa rinforzi nemici da Berceto verso fondo Val Taro. Abbandona l’assedio e ripiega sulla riva sinistra del Taro. Finché possibile noi saremo a Tiedoli.

IL COMANDANTE

            UMBERTO

Vol. della Libertà

Comando Div. Valtaro                                                                                      9.4.45 ore 8,20

Caro Libero,

se tu avessi già ricevuto l’ordine di desistere da/l’attacco a Borgotaro, ritieni nullo l’ordine.

L’attacco va proseguito.

Auguri. Seguono ulteriori spiegazioni

UMBERTO

P.S. Il nostro Comando  tattico ( Divisione Val Taro ) è d’ora in poi  a Tiedoli

Volontari della Libertà

Comando Div. Val Taro                                                                                                         Prot    544

                                                                                                                                      Zona, li 9 Aprile

AL COMANDO I BRIGATA JULIA

OGGETTO:    Ordine

Questa notte u,s. alle ore 2 circa, il Comando di Divisione era  messo in stato d’allarme  da notizie su di una forte provenienza nemica da Berceto diretta al  fondo Valle Taro. Poche ore dopo la notizia assumeva carattere più fondato, e il Comando  di Divisione adottava immediatamente i provvedimenti ritenuti dalle  circostanze, più opportuni.

Questo spiega l’ordine impartito, con primo avviso alla Brigata in indirizzo. In seguito a ulteriori informazioni, la situazione appariva tale da consentire la presenza di codesta Brigata in Borgotaro. Adesso, in seguito ordine del (C. U. O. ed ad informazioni assunte, le Brigate debbono assumere uno schieramento continuo sulla riva sinistra del Taro, mantenendo piccoli  presidi negli abitati conquistati al nemico. Di conseguenza la Iˆ Brigata JULIA si schiererà dalla Costa di Porcigatone a Tiedoli, provvedendo a pattugliamento diurno e notturno sui crinali sovrapposti al tratto di strada Porcigatone TIEDOLI; e tenendo stretto e continuo contatto con le Brigate adiacenti schierate in analogo modo da Tiedoli alla Pieve di Valmozzola. La Brigata in indirizzo predisporrà i luoghi più adatti per postazioni che battano dalle pendici a sinistra Taro la linea ferroviaria, ed ove possibile la carrozzabile.

Eseguire immediatamente e dare assicurazione. Rallegramenti alla Iˆ Brigata Julia e a tutti i suoi Volontari per la brillante azione compiuta a Borgotaro.

d’ordine

IL CAPO DI S.M.

RODRI GO

Corpo Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

Comando                                                                                                   Prat. n.571  Bis
                                                                                                         lì, I0 aprile 1945 ore 17.45

ALLE UNITÀ DIPENDENTI

OGGE TTO: Schieramento di sicurezza.

Avuta assicurazione che  le  infiltrazioni nemiche a monte della  sinistra Taro sono impedite  dalle due Brigate 31 della Divisione Taro e Ceno, il C.U.O. ha emanato al Contando di Divisione Val Taro, i seguenti ordini:

1°) Resta definitivamente fissato che le forze della Divisione Val Taro assumeranno immediatamente uno schieramento tale da vigilare e sbarrare  provenienze daBerceto e dalla strada  nazionale versoi  la  Val Taro.

II) A tale scopo  le  formazioni assumeranno il seguente schieramento: Lozzola -Bergotto-S. Bernardo-Termine del Gatto-Pendici Molinatico. Ta­le schieramento sarà integrato da altro sbarramento a cavallo del Taro tra Roccamurata e Ghiare di Berceto.

III)       Le forze saranno ripartite come,segue:

—        tratto Lozzola-S.Beranrdo – IIˆ Julia.

—        tratto S. Bernardo escluso-Termine del Gatto-Molinatico:  Iˆ Bri­gata Julia.

—        sbarramento a valle di Roccamurata: Gruppo Val Taro

IV) La Brigata Siligato: viene concentrata in sinistra Taro, quali riserva divisionale.

V) La Brigata Barbagatto continua a sbarrare, come già, ordinato la strada delle Cento Croci.

Le Brigate devono  assumere immediatamente lo schieramento  suddetto , ripartendosi i compiti e gli obiettivi  suddetti, con postazioni e pattugliamenti che meglio ritengono opportuni. Le Unità in indirizzo comunichino subito al Comando di Divisione le loro sedi tattiche che assumeranno  di conseguenza. I presidi delle località conquistate devono essere composti dal minor numero possibile di uomini; cioè lo stretto necessario.

La Brigata Siligato abolisca il presidio della Bertorella. Le Brigate in indirizzo ed il Gruppo Val Taro, istituiscano immediatamente  tra loro ( per le unità adiacenti l’una all’altra ) uno stretto servizio  di  collegamento. Si attende urgente assicurazione  in merito, da dirigere il Comando di  Divisione.

IL COMANDANTE

UMBERTO

P.S. — La nostra sede tuttavia a Belfiore da domani  mattina. Il corr. m

RELAZIONE

( Comunicato n. 34 )

OGGETTO: Fatto d’ armi del giorno 8-9 per l’ occupazione dei presidi di Borgotaro.

        In seguito ad ordine emanato dai Comandi Superiori veniva disposto l’ attacco contemporaneo ai presidi di fondo Val Taro, situati in paesi e lungo la ferrovia Parma –Spezia. La nostra Brigata veniva affidato il compito per l’ eliminazione del presidio di Borgotaro Paese, della stazione ferroviaria e dei caselli posti nel tratto della ferrovia B. Taro e Ostia.

     L’ attacco veniva disposto per le ore 4 dell’8/4/945.

    Nella notte tra il 6 e il 7 /4/945, il Comando di Brigata che aveva ricevuto poco prima l’ ordine di operazione disponeva immediatamente il passaggio in destra Taro di alcuni suoi Distaccamenti al fine di prendere le posizioni prestabilite per muovere l’ attacco. Il piano prestabilito dal Comando assegnava ai vari Distaccamenti i seguenti compiti:

1)      Distaccamento Marchini: in sinistra taro doveva iniziare il fuoco con la preparazione dei mortai (due), con due squadre impegnare i caselli ferroviari 62-63, il nucleo mortai una volta terminata la sua azione, doveva lasciare i mortai in posizione e sorvegliare il greto del Taro.

2)      Distaccamento Bassani: in sinistra Taro, doveva impegnare i caselli ferroviari 60-61 e sorvegliare le provenienze da Ostia.

3)      Distaccamento Dall’ara: in destra Taro aveva il compito di attaccare la stazione ferroviaria e portarsi poi verso il Comando di Presidio, doveva tenersi in collegamento con il gruppo Vampa, il quale aveva il compito di provvedere a minare  l’ imbocco della  galleria.

4)      Distaccamento Zanrè: doveva piazzare la sua squadra mitraglieri sul castello vecchio di B. Taro e colle altre tre squadre in destra Taro ,dislocarsi fra il mulino dell’ Aglio ed il Cimitero per operare in collaborazione con Distaccamento Dall’ara.

5)      Distaccamento Antolini: in destra Taro doveva piazzarsi fra il Cimitero e San Rocco, lasciando le squadre d’ assalto a disposizione del Comando

6)      Distaccamento Piscina: in destra Taro, a disposizione del Comando di Brigata con la Bazzuka.

7)      Distaccamento Bigliardi: in destra Taro a disposizione del Comando di Brigata con due squadre d’ assalto.

        Causa il cattivo tempo l’ attacco veniva ritardato e il fuoco di preparazione dei nostri mortai, si iniziava alle prime ore dell’alba, e precisamente alle 6’15, intercalato da qualche raffica delle nostre mitragliatrici.

            Cessato il fuoco dei mortai entravano in azione con il fuoco interno le armi automatiche di reparto, (mitragliatori e f.m.)che prendevano  sotto il loro tiro gli obiettivi nemici in precedenza a ciascuno assegnati. Contemporaneamente le nostre squadre d’ assalto movevano l’ attacco sia del Comando di presidio sia del presidio posto in stazione. L’ avvicinamento al Palazzo Ostacchini, sede del Comando, nemico, veniva effettuato da tre nuclei separati, i quali partendo da San Rocco operavano in stretto collegamento e passando di  casa in casa, per eliminare eventuali posti  di  resistenza nemici, riuscivano a raggiungere e piazzare le loro armi nelle ultime case a ridosso del menzionato Comando. L’ avvicinamento riusciva quanto mai arduo per la vivacissima reazione nemica la quale bloccava fra l’ altro per oltre un ‘ ora una nostra squadra entro una casa battuta violentemente.

            Di pari tempo il Distaccamento Dall’ara in collaborazione con il Gruppo Vampa, attaccava i caseggiati della stazione ferroviaria dove si ritenevano rinserrati i tedeschi. Parte di questi riuscivano a raggiungere l’ imbocco della galleria mentre il rimanente si trincerava nei caseggiati e fra le cataste di legno della fabbrica di Estratti tanici. Il combattimento continuava accanito e la nostra azione contro il Comando del Presidio, si faceva sempre più serrata appoggiata dalla nostra unica Bazzuka. Allo stesso è stato più volte intimato la resa ma non ha dato alcun cenno di risposta.

 Più tardi verso le ore 16, la nostra pressione si faceva rabbiosa e con l’ ausilio di due altre Bazzuke, con tre uomini della 2° Brigata Beretta, i nostri Sabotatori si portavano sotto il Palazzo con lo scopo di far brillare una carica di esplosivo davanti al portone posteriore. Il nemico accortosi dei nostri intendimenti reagiva sempre più accanitamente con il lancio altresì di numerose bombe a mano. La carica di dinamite non ebbe a scoppiare , si incendiava poi in seguito ad un di Bazzuka e provocava poi la distruzione del portone accennato. Nuovi assalti sferrati dalle nostre squadre rimanevano infruttuosi.  I reparti nostri dislocati in stazione non riuscirono ad avere il migliore successo, malgrado fosse stata inviata colà in rinforzo una delle migliori squadre d’assalto.  I caselli intanto venivano tenuti impegnati per tutta la giornata.

 Col sopraggiungere dell’oscurità la nostra azione veniva limitata ad un’ attiva vigilanza acciocché il nemico non potesse tentare eventuali sortite isolate o a nuclei. Nello stesso tempo  il Comando di Brigata decideva di rimandare al mattino dopo ulteriore azione di attacco disponendo  altresì nella notte, nuove postazioni resesi libere dopo le  azioni della giornata Durante la stessa notte il nemico lanciava numerosi razzi di vari colori( bianco- rosso-verde) ai quali rispondevano altri razzi dai caselli che ancora resistevano. Ad intervalli qualche raffica veniva fatta partire dai nostri, in particolare all’ imbocco delle galleria del Borgallo.

Alle ore 5 del giorno dopo si riprendeva in forma limitata l’ azione. Più tardi verso le ore 7,30 l’ attacco assumeva un tono violento e con l’ ausilio delle Bazuke e sotto la  protezione delle armi automatiche di reparto e di quelle individuali posate a pochi metri dal Palazzo, i nostri sabotatori riuscivano nuovamente a piazzare una seconda carica, molto più grossa della prima, nell’ interno della casa. Col brillamento dell’ esplosivo di Comando Tedesco veniva preso d’ assalto ed i primi nemici titubanti uscirono dal caseggiato sventolando un fazzoletto bianco. Immediatamente si faceva cessare il fuoco delle nostre armi e ci si portava ancora più sotto intimando a voce la resa.

 Il nemico rispondeva con un nuovo lancio di bombe a mano che ci costringeva a ripiegare nuovamente, mentre le nostre armi riprendevano più violento che mai il loro fuoco. Intanto giungeva notizia che due caselli ferroviari erano stati costretti alla resa dopo l’ intervento di una nostra Bazuka. Nuovamente i nostri uomini si portavano sotto e  questa volta il nemico, dopo breve esitazione, capitolava. Subito dopo si faceva irruzione nel Palazzo vicino ove venivano catturati altri  6 tedeschi. Radunato gli uomini ci si  portava in stazione e coll’ ausilio di alcuni prigionieri si riusciva a catturare i pochi nemici rinserratisi in un unica case. Le dette azioni ebbero termine alle ore 9 circa del giorno 9.

 Nel pomeriggio mentre due nostri Distaccamenti erano destinati per dare l’ attacco ai caselli 60 –61 che ancora resistevano, le nostre squadre di sabotatori con altri uomini si portava nell’ interno della galleria del Borgallo. Dopo la predisposizione delle postazioni veniva mosso l’ attacco ai caselli con l’ intervento delle Bazuke e dopo breve e nutrito fuoco erano costretti alla resa.  Nella galleria del Borgallo con l’ ausilio di alcuni prigionieri e colle dovute misure di sicurezza si procedeva alla cattura di numerosi altri nemici. Con questo si compiva la nostra azione con l’ occupazione totale del paese di Borgotaro e l’ eliminazione dei presidi posti lungo la linea ferroviaria da Ostia a Borgotaro.

Hanno partecipato all’ azione numero 217 Patrioti.

PERDITE NOSTRE :

                2 feriti, di cui uno deceduto in seguito.

PERDITE NEMICHE

              5 morti – 5 feriti – 124 prigionieri così ripartiti:

             n 2 Ufficiali – N 6 Marescialli – 18 Serg. Magg. E sergenti – N 94 militari tedeschi- N 1 civile (       spia ) e N 3 donne. ( fra i prigionieri sono compresi i ferit.)

MATERIALE CATTURATO:

           4 Mitragliatrici Fiat. Mod.35

           3 f.m  Scoda

          1 f.m. Bren

          2 f.m  Breda

         2 f. m Mauser

        73 armi individuali

        1 autocarro < Renauld > a Gassogeno

        Carrelli e Vagoni ferroviari- munizionamento –

       Equipaggiamento ed altro materiale vario.

          IL COMMISSARIO               IL VICE COMANDANTE                        IL COMANDANTE

                   LINO                                          CORRADO                                              LIBERO

Passando dal comunicato della 1ˆ Julia alla  viva descrizione diretta di una partecipante all’azione, ecco la  frase finale dell’attacco al  Comando del presidio nemico e il momento  della resa tedesca nello scritto della partigiana << Rosetta >> ( Prof.. ssa. Rosetta Solari ):

“I tedeschi non hanno scelto a caso il loro quartiere generale. Casa Ostacchini è fra le case intorno la più alta e la più solida. Costruita contro lo schianto delle stagioni sembra fatta apposta per resistere a tutta la batteria delle nostre armi. Sul davanti tre file di pesanti balconi sovrapposti le danno l’aria di un casermone, un bunker. Situata a metà strada fra i due ponti, quello, quello del Tarodine e quello di San Rocco, dove la carrozzabile fa gomito ma non esattamente alla svolta, è in posizione strategica con una vista ininterrotta dei due rettilinei di approccio. La torretta sul tetto deve aver fornito ai tedeschi un invidiabile panorama: il paesaggio impareggiabile di colli e colline, valli e versanti e di partigiani armati che comodamente salgono e scendono costoni e crinali scoperti. Stamattina il Presidio è tranquillo. Inespugnato e minacciosamente silenzioso. Il cielo buio coperto di una sbrindellata ragnatela di nuvole basse. Il nemico al coperto ma bloccato. Ma anche noi siamo bloccati e allo scoperto. Quella considerazione di Libero stamattina, il problema: come farli uscire? All’alba Libero si spinge carponi lungo il fossato fra la strada e il muro parallelo alla strada, sopra la sua testa il fuoco da casa Grossi lo protegge. Si muove lentamente; s’ accorge che qualcuno lo segue, si volta e riconosce Bomba, anche lui con il mitra in pugno, carponi. Proseguono e, arrivati a casa Necchi si alzano in piedi. Davanti a loro  sul muro è lo stesso reticolato che i sabotatori avevano alzato per penetrare al Presidio.

– Tiriamolo giù, dai Bomba, suggerisce Libero- attaccati a quel palo. Spingono, scuotono e sentono che cede. L’intero reticolato casca a terra d’un pezzo. Soddisfatti, gli sembra di aver fatto qualcosa; aperto una breccia, tolto un ostacolo, e un po’ spavaldi e senza fretta si voltano per tornare, ora non più a carponi ma calmi e ben in vista. Arrivati al Comando trovano l’atmosfera completamente cambiata. Il loro gesto a galvanizzato tutti, e tutti vogliono uscire. – Mettiamo una carica più pesante, dice Napoli, – andiamo, farà scoppiare a catena anche le altre due. Quando scoppia non lascia dubbi che la carica o cariche hanno funzionato: uno scoppio tremendo, un rombo di tuoni a ripetizione. L’intero edificio di sicuro sradicato dalle fondamenta, una spessa nuvola di polvere e un fumo si alza. Quando si dirada dal piano terreno sventola un panno bianco da una finestra.- Bravi si arrendono. –Si e allora…. cosa aspettano, brontola Libero,- che siamo noi che andiamo a prenderli?

Dalle finestre scassate, dal pavimento crollato sale ancora della polvere, ma nessuno si fa vedere. Altri panni bianchi sventolano dalle finestre. Come sempre siamo eccitati, tesi e impazienti nella tensione che ci carica nell’ azione: siamo: siamo noi che  usciamo per strada. Libero ha in mano il megafono. Siamo all’ angolo, sparsi a ventaglio.- Gli diamo la resa in tedesco, che vengan  fuori…Libero alza gli occhi e da una finestra del secondo piano vede gettato fuori un grappolo, di bombe a mano. Giù a terra, a terra, grida. Si getta attraverso la strada, rotola all’ orlo e scivola per la scarpata.Noi corriamo avanti, ci gettiamo sotto i balconi. Io premo forte le mani sulle orecchie, apro la bocca: lo scoppio è assordante. E adesso tutto è confusione: come per incanto partigiani sbucano da tutte le parti, spingono;tedeschi con le mani sul capo escono, sono urtati; si vuole vedere, attraverso il vano dell’ entrata s’ è aperta una voragine, fra il fumo, la polvere, le macerie della calce, putrelle , vetri rotti si vedono divise che si muovono nella penombra della cantina: i tedeschi sorpresi dal crollo del pavimento. La scala contro il muro resta in parte sospesa nel vuoto. Il comandante sta scendendo, si ferma a metà scala, slaccia il cinturone della pistola e la consegna…

Il tenente non è affatto come ce l’  aspettiamo. Parla a voce bassa, pacata. Vuol comunicare, vuol fare un elogio a Libero per la strategia ,( si preoccupa ch’ io traduca esattamente )- ho visto, dice l’ accerchiamento, gut,gut, fissa Libero che sta in silenzio inutilmente modesto. Il tenente è alto, un viso austero, sbiadito. Il gesto della mano. I modi, la cortesia contrastano, rafforzano l’aspetto teutonico degli altri prigionieri. Sembra sollevato che tutto sia finito, si guarda intorno con curiosità. Il suo sguardo passa per un partigiano a un altro, si ferma su Ailù- E’ lui,Fraulien , l’ ho visto avanzare, bitte. Si slaccia l’ orologio dal polso- so che mi verrà tolto, dite, vorrei che fosse lui ad averlo. Spiego ad Ailiù- Prendilo, dai ringrazia, di’ danke,dancke schön, Aliù. Soltanto un leggero movimento della mascella accenna che Ailù sorride…

Ma il tenente passa in seconda linea: è il maresciallo che domina fra i prigionieri. Attorno a lui si è formato un cerchio di curiosi. Fra i prigionieri sta solo, appartato si tengono tutti  un po’ in disparte. Lui non si è arreso;lui è un duro; il prussiano con la sua aria insolente di padrone assoluto. Era lui che aveva legato per il manico un mazzo di bombe a mano e le aveva gettate dal secondo piano. È basso, tarchiato, collo spalle massiccio, osso frontale a bulbo. Rigido come i suoi stivali neri. Il maresciallo aveva cercato di morire e da vero militare della buona scuola prussiana, aveva cercato nel suo olocausto  di portare con lui il maggior numero di vittime che poteva.

Ora ecco li di fronte, il maresciallo e Ailù:  faccia a faccia  fermi a guardarsi .Anche Ailù  catturato dai tedeschi aveva scelto di morire. In piena coscienza aveva preferito nella fuga di rischiare la morte. Gli occhi del tedesco sono chiari, duri e piatti come lo smalto, il viso roseo, lustro e sbarbato. Come sempre Ailù accigliato e scuro sembra infagottato, ispido come una castagna nel suo riccio, gli occhi persi nelle orbite fonde sotto la testa del cappello alpino. Gli altri, prigionieri e partigiani, sono comparse, aspettano senza muoversi nel silenzio ostile. I due inibiti, aggressivi si guardano…e il silenzio, il peso specifico dell’ ariana mutato..- In colonna, in colonna.

-In colonna, ordina Libero, Tigre, Garibaldi, contate i prigionieri. Lino, Leone, su, andiamo, mettete i prigionieri in colonna…..

La mattina del 9 aprile 1945 a Borgotaro.

Riprendiamo ora a seguire la serie cronologica di  documenti riguardanti gli sviluppi della situazione in esame.

1a Brigata Julia

LIBRO DEI PRIGIONIERI

fatti durante l’occupazione di B. Taro

8 – 9 Aprile 45

UFFICIALI

1Nome e cognomeLeutnant (S. Ten.) Will~ Findeisen
Data di nascita

 
31.8.1894 
Luogo di nascitaWeissen 
2Nome e cognomeLeutnant Schreinert Johanne
Data di nascita23.06.1905
Luogo di nascitaLeipzig res. Dresden A 46

MARESCIALLI

1Nome e cognomeFritz Reinhold (mar. magg.)
Data di nascita

 
24.10.1901 
Luogo di nascitaLichtenherg 
2Nome e cognomeKonrad Raron
Data di nascita28.12.1897 
Luogo di nascitaHelmstadt
3Nome e cognomeBernaisch
Data di nascita

 
03.10.1911
Luogo di nascita 
4Nome e cognomeHermann Raaz
Data di nascita12.12.1897
Luogo di nascitaMaustadt
5Nome e cognomeWilly Kolotzek
Data di nascita

 
7.06.1900
Luogo di nascitaDorst
6Nome e cognomeJohann Polieka
Data di nascita11.5.1900
Luogo di nascitaLedschitz
7Nome e cognomeMarkus .Bieber
Luogo di nascitaGerlàchskeim

SERGENTI

1Nome e cognomeJohann Görtz (sergente maggiore)
Data di nascita

 
12.3.1897
Luogo di nascitaGladbay 
2Nome e cognomeMüller Karl
Data di nascita26.11.1897
Luogo di nascitaAsck
3Nome e cognomeKarl Kabis
Data di nascita

 
25.2.1898
Luogo di nascitaLippersdarf
4Nome e cognomeFriederich  Glöde
Data di nascita20.12.1912
Luogo di nascitaKönigsberg
5Nome e cognomeGeorg Popp
Data di nascita

 
11.10.1909
Luogo di nascitaVeinstadt
6Nome e cognomeKurt Kleemann
Data di nascita17.12.1900
Luogo di nascitaLuburz
7Nome e cognomeHofmann Kurt
Data di nascita

 
2.9.1899
Luogo di nascitaGummitz
8Nome e cognomeHeinz Knoll
Data di nascita17.11.1919
Luogo di nascitaHambuz
9Nome e cognomeKurt Grosser
Data di nascita

 
8.03.1901
Luogo di nascitaDresden
10Nome e cognomeHerbert Geissler

 
Data di nascita24.8.04

 
Luogo di nascitaLeipzig

 
11Nome e cognomeAlfred Hilpmann

 
Data di nascita

 
19.6.1900

 
Luogo di nascitaHinteshain

 
12Nome e cognomeOnnil Kÿbrihski

 
13Nome e cognomeRudolf Zesh
Data di nascita

                       
7.120897
Luogo di nascitaGrossfüsu
14Nome e cognomeRüdolf Schaüberger
Data di nascita

 
20.8.1913
15Nome e cognomeKarl Flotter
16Nome e cognomeBrüno  Fiamber
18.4.1898

SOLDATI

1Nome e cognomeBernhard Osuin Skrlih
Data di nascita

 
10.1.1905
Luogo di nascitaNukersdorf
2Nome e cognomeOscar Rüffer
Data di nascita

 
16.01.1905
Luogo di nascitaGoldberg
3Nome e cognomeWilly Roth
…… 
……. 
98Nome e cognomeFritz Liebold
Data di nascita

 
02/0801901
Luogo di nascitaWildenfels i Erzyebirge
99Nome e cognomeFranz Steinlechuer
Data di nascita

 
11.03.1900
Luogo di nascitaNuncheu
100Nome e cognomeIvef iellner
Data di nascita

 
12.01.1898
Luogo di nascitaEnoyshillubach

Divisione Valtaro Comando                                                                                                Prot. 576

                                                                                                                                      IO aprile 1945

OGGETTO: Operazioni in corso.

La Iˆ Brigata Julia, come da ordini già verbalmente ricevuti, provveda a minare al più presto possibile, l’imbocco della Galleria del Borgallo, (entrata nord), da fare eventualmente saltare in caso di assoluta necessità. Eseguita questa operazione, il Gruppo sabotatori Vampa, della Il Julia rientri immediatamente al Comando della sua Brigata con sede tattica a Lozzola.

Dare assicurazione.

d’ordine

IL CAPO DI STATO MAGGIORE

RODRIGO

Comando 1ˆ Brigata Julia

In risposta a

 N. 576 di prot.

In data 10/4/45

12/4/4945

AL COMANDO DI  DIVISIONE VALTARO

Come da voi richiesto si è già provveduto a  minare l’imbocco della  Galleria del Borgallo.

D’ordine

IL CAPO DI S.M

ORESTE

Volontari della Libertà

Prot. N. 591 Bis.

Zona, li 11 aprile 1945

Comando   Div. Val Taro.

ALLA Iˆ BRIGATA JULIA

OGGETTO: Esplosivo.

Per ordine del C.U.O. deve essere immediatamente messo  a disposizione della Divisione  Ceno il maggior quantitativo  possibile di  esplosivo. La brigata in indirizzo impartirà immediatamente ordini a chi di; dovere per la consegna di detto esplosivo, a c/ chi verrà  a ritirarlo.

D’ordine

IL CAPO DI S.M,

RODRIGO

Divisione Val Taro

            Comando                                                                                                    Prot n615 bis
                                                                                                                         Li 12 aprile 1945

AL GRUPPO VAI TARO

ALLA IˆBRIGATA JULIA

OGGETTO : Munizioni treno  Roccamurata,  e galleria: del  Borgallo.

In  questo momento ci  giunge  dal C.U.O. quanto  sotto: Questo Comando è  ancora  in attesa dell’inventario delle  munizioni catturate al nemico sul treno nei pressi  di Roccamurata. Detto  inventario  è urgentissimo, per procedere subito alla  ripartizione e consegna del materiale alle  Brigate delle tre Divisioni. La mancanza delle  munizioni, mette i nostri  patrioti in condizioni di  pericolosa inattività,  e non è  ammissibile che  munizioni disponibili restino  giacenti inutilizzate. Codesto  Comando è pregato di  dare alla richiesta carattere di massima  urgenza. Intanto sia  provveduto a mettere al  sicuro tutto  il materiale utilizzabile.

FIRMATO: IL  COMANDANTE Arta

Si prega le unità in indirizzo di  dare immediata evasione a quanto  sopra.

IL  COMANDANTE

UMBERTO

Comando della Divisione <<Val Taro >>

Nbis di prot.

Zona, 1i,11/4/1945

ALLE UNITÀ DIPENDENTI

LORO SEDE

OGGETTO:    Staffette.

Nel corso della ultime brillanti operazioni, il servizio staffette è stato di prezioso aiuto a tutto lo svolgersi dei combattimenti. Sta per ricominciare la fase operativa; le unità in indirizzo inviino immediatamente quattro staffette ognuna alla sede tattica del comando Divisionale in Belforte.

(. . . )

d’ordine

IL CAPO DI S. M

RODRIGO

Un meritato riconoscimento alle benemerite staffette.

Corpo Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

            Comando                                                                                                       Prot. n. 602
                                                                                                                  Zona li 12 aprile 1945

ALLA I ˆ  e IIˆ BRIGATA JULIA

E GRUPPO D’AZIONE VALTARO

OGGETTO:Convocazione

Si prega i Comandanti o i Capi di S. M. delle Unità in indirizzo di trovarsi oggi alle ore 15 alla sede tattica del C. U. O. Ovest Cisa.

Si prega di non mancare trattandosi di cose della massima importanza.

d’ordine

IL CAPO DI S.M.

RODRIGO

Chiamata a rapporto e consultazione al Comando di Divisione.

Comando 1ˆBrigata Julia                                                                                           N. 881 di prot.
                                                                                                                               addì 13 Aprile 1945

AL COMANDO DEI DISTACCAMENTI

MARCHINI, BASSANI E ZANRÈ

OGGETTO:     Schieramento.

In seguito all’ordine di schieramento in sinistra Taro, disposto dai Comandi Superiori, si dispone che i distaccamenti in indirizzo abbiano ad assumere le seguenti postazioni in modo da battere efficacemente la strada e la ferrovia di fondo valle ed il fiume Taro. Il dist. Marchini si schiererà, al di qua di Rio Grande, nella zona sottostante Tiedoli;

Il dist. Bassani si porterà in zona Piani;

Il dist. Zanré si schiererà in località Cappella-Spiaggie. Ogni distaccamento provvederà alla messa in postazione di una mitra­gliatrice ed alcuni fucili mitragliatori. I distaccamenti Marchini e Bassani ritireranno dal Magazzino di Brigata una mitragliatrice ciascuno. Entro domani a mezzogiorno i distaccamenti dovranno trovarsi sulle dette postazioni, dandone comunicazione a questo Comando a movimento avvenuto.

IL COMANDANTE

LIBERO

Comando Div. Val Taro        Prot. 696 bis
                                                                                                                Zona, li 14 Aprile 1945

OGGETTO: Dislocazione Brigate Divisione  Val Taro

Conclusasi la prima fase di operazioni con i brillanti successi conseguiti dalle Unità in indirizzo, la Divisione Val Taro assumerà il seguente schiera­mento.

Le Brigate Barbagatto e Siligato rientrano al completo sulle posizioni precedentemente presidiate dal Centocroci. Ad esse Brigate spetta la sorve­glianza del passo omonimo, ed eventualmente dietro richiesta di questo comando, o del C. U., o in casi di estrema urgenza dietro diretta richiesta della 32° Brig. Garibaldi, il pronto intervento al passo del Bocco.

2°)Il Gruppo d’Azione VaI Taro, in provvisorio assestamento di riserva e riposo, mantiene le sue posizioni precedenti a Casembola. Detto Gruppo non ha giurisdizione sull’abitato di Borgotaro.

3°)La Iˆ IULIA sarà schierata sulla sinistra Taro da Porcigatone a Tiedoli compresi.

4°)La 2ˆIULIA sarà schierata da Barca a Moreschi compresi.

5°)Il compito della due Brigate IULIA è quello di vigilare attentamente ogni eventuale infiltrazione nemica nel fondo Val Taro, con provenienza da Berceto e dalla rotabile della Cisa per il tratto passo della Cisa—Berceto. All’uopo le Brigate suddette provvederanno per posti fissi di avvistamento (non più di quattro cinque uomini per posto) da dislocare, per la 2ˆ IULIA a Lozzola, Bergotto, San Bernardo; per la 1ˆIULIA a Belforte o sue adiacen­ze, Termine del Gatto, Pendici Nord del Molinatico. Tali posti di avvista­mento servono per dare un pronto allarme alle Brigate sulla sinistra Taro.

6°) Inoltre la Iˆ e IlˆIULIA, ognuna per il proprio settore sulla destra Taro, provvederanno di propria iniziativa a pattugliare le zone di più probabile accesso del nemico.

7°)Lo scopo dello schieramento sulla sinistra Taro é il seguente:

Lasciare penetrare nel fondo Val Taro eventuali puntate nemiche, iniziando le azioni di disturbo contro di esse, soltanto quando, l’inizio della azione consenta alle Brigate interessate di sbarrare al nemico le possibili via di ritirata. A questo scopo la Iˆ e la IIˆ JULIA si accorderanno per un rapidissimo collegamento sia a mezzo telefono sia a mezzo staffette, che consenta alle postazioni già precedentemente stabilite, di entrare in azione tempestivamen­te.

8°)Detto collegamento può usufruire, oltre che delle staffette, della linea telefonica della C.I.E.L.I. che collega Berceto con Borgotaro, attraverso Lozzola, Ostia, Costerbosa. Ogni Brigata per il suo settore, curerà di istituire un posto fisso di quattro o cinque uomini, ad ogni cabina telefonica, che assicurino la presenza continua di almeno due telefonisti, in modo che ad ogni eventuale chiamata, un telefonista parta per portare le informazioni ricevute, e l’altro assicuri la continuità delle ricezioni. Assicurarsi che i detti centri telefonici siano in continua efficienza, e che ad ogni allarme ricevuto da una cabina, tutte le altre cabine, Borgotaro compreso, siano immediatamente informate.

9°) Le pattuglie avanzate, e i posti fissi di avvistamento, che non siano in immediato contatto con le cabine telefoniche, provvederanno a far giungere le eventuali informazioni di allarme oltre che ai distaccamenti più vicini, e tramite loro al comando di Brigata e al Coniando di Divisione, anche alla cabina telefonica più vicina.

10°) I collegamenti fra le  Brigate Siligato e Barbagatto e il comando di  Divisione, in caso urgente, saranno effettuati attraverso la linea telefonica Tarsogno – Compiano – Borgotaro- Costaerbosa – Ostia, dato che  Ostia è la cabina viciniore al  Comando  di Divisione. Il collegamento per posta  funzionerà traverso due staffette fisse che il comando delle Brigate Barbagatto e Siligato invieranno a Tiedoli; e un posto di staffette che le Brigate suddette istituiranno a loro convenienza alla Bertorella o a Compiano. Si attendono per questo decisioni in merito.

11°) Il Gruppo d’Azione Val Taro si collegherà con le altre unità e col mando di Divisione attraverso il telefono di Borgotaro, dove in permanenza dislocherà due staffette, per collegare il telefono stesso col comando del Gruppo d’Azione.

12°)     Ogni Brigata, ed il Gruppo D’Azione Val Taro, invieranno, come già fatto per le due Brigate ex Cento Croci, presso il comando di Divisione che mantiene la sua sede tattica a Tiedoli, due staffette ciascuno.

13°)Lo schieramento sulla sinistra del Taro della 1°e 2° JULIA, sarà fatto in modo che ogni distaccamento assicuri un dislocamento in profondità delle media te adiacenze del Taro stesso, fino a circa mezza costa delle pendici stesse sinistra Taro, in modo che, siano piazzate vicino la strada e alla ferrovia le armi leggere e via via quelle a tiro più lungo in alto sulle pendici stesse. Questo permetterà la contemporanea azione di fuoco di tutte le armi in stazione.

14°)     Non è escluso che in caso di penetrazione nemica, le Brigate di sinistra Taro trovino opportuno il piazzamento di alcuni reparti sulla destra Taro, onde attaccare il nemico su due fianchi anziché su uno solo. Detto movimento sarà effettuato dai comandi di Brigata interessati, di loro iniziativa, qualora situazione non consenta attendere ordini dal Comando di Divisione.

15°)A Borgotaro, Ostia, e Roccamurata, la 1° e la 2° JULIA manterranno, ciascuna per il proprio settore, il presidio necessario, o pattuglie, ciascuna, assicurino un servizio di vigilanza ininterrotto.

16°)La 2° JULIA si manterrà in stretto contatto con la 135°Brigata Garibaldi che è dislocata sulla sinistra Taro a Nord delle posizioni della 2° JULIA. Il collegamento deve essere continuo, tale da permettere la stretta collaborazione della 135°colle nostre Brigate.

17°)La 2° JULIA eserciterà particolare sorveglianza sulla strada Berceto­- Roccaprebalza-Taro, e si accorderà con la 135°per la sorveglianza del tratto Manubiola-Ghiare di Berceto.

18°)     La Iˆe la IIˆ Julia provvederanno a predisporre interruzioni efficaci sulla strada di fondo valle Taro, su quella Roccaprebalza, e su quella di Val Manubiola, verso Ghiare. Ricordare però che le dette interruzioni dovranno essere attuate soltanto in caso di reale minaccia nemica. Le interruzioni devono essere sorvegliate da opportuni posti di blocco, che battano con armi automatiche le interruzioni stesse.

19°)Le Unità in indirizzo comunicheranno sollecitamente a questo comando Divisione, la sede tattica dei loro comandi.

d’ordine p. IL COMANDANTE A.P.S.

IL CAPO DI S.M.

RODRIGO

Sgomberate dalle forze nazifasciste l’Alta Valle del Taro, il Comando di ne impartisce alle unità dipendenti disposizioni intese ad assicurare il controllo e a far fronte a eventuali tentativi di penetrazione nemica.

Comando  Unico Operativo

Della Provincia di Parma                                                                                        N° 3173 di  prot.

Zona Ovest  Cisa                                                                                                         14/4/1945

OGGETTO: difesa del patrimonio nazionale.

È di grande importanza conservare il più possibile il nostro patrimonio nazionale  impedendo  che  il nemico compia  atti  di  sabotaggio e di  distruzione. Pertanto è necessario che  tutte le  formazioni sorveglino con la  massima  diligenza e attività tutte le opere che  si prestano ad azioni del nemico intervenendo tempestivamente ed energicamente. In particolare tale  sorveglianza va esercitata sugli impianti elettrici sugli acquedotti di  qualsiasi specie su  tutti  gli opifici nonché sui ponti e manufatti stradali di  rilievo.

IL COMANDANTE

ARTA

Esemplare ,nemesi  finale!

L’ultimo atto del dramma vede finalmente ruoli capovolti. con gli aggressori tedeschi in ritirata ridotti a praticare il sabotaggio, e i partigiani che esercitano la vigilanza armata per la salvaguardia dei ponti, viadotti, gallerie e impianti ed opere di pubblica utilità.

Comando 1ˆ Brigata Julia..

Pro N. 942

X, 15 Aprile 1945

ORDINE DEL GIORNO STRAORDINARIO

Patriot: della 1ˆ Brigata <<JULIA>> la più bella e la più a ambita delle vittorie è stata ottenuta nei giorni scorsi colI’ attacco mosso al presidio di Borgotaro e dei Caselli  ferroviari fra Ostia e Borgotaro. Va ad esclusivo vostro merito se l’azione é stata coronata dal più pieno e completo dei successi. Ha dimostrato che non siamo più gli sbandati di un tempo, ma siamo invece dei veri reparti organizzati e militarmente preparati. Ha ribadito quanto valga quel tantino di disciplina che si richiede da voi per portare a compimento col minor dispendio di vite umane, ogni più arrischiata impresa.

Il 9 Aprile sarà per la nostra brigata una  data memorabile l’anno scorso segnò il battesimo del  fuoco, quest’anno ci  decide il lauro più bello a degno premio dei  sacrifici e  delle fatiche sostenute in un anno  di  lotte. Un altro nostro glorioso caduto (Patriota Banda) è andato a raggiunge­re la già numerosa schiera di coloro che hanno immolato lo loro vita per i nostri supremi ideali di libertà e giustizia. A costoro vada il nostro pensiero reverente mentre il loro ricordo ci riempie di viva commozione e ci strozza il pianto in gola.

In quell’omaggio recato al monumento ai Caduti dell’altra guerra mondiale stà tutta la nostra devozione a quei veri Italiani di oggi e di allora che hanno fatto dono della cosa più cara (la vita) per la Patria martoriata. Gratitudine e riconoscenza sincera vada pure a tutta la popolazione Borgotarese che ha seguito da presso con ansia e trepidazione le nostre ore di lotta. La stessa gratitudine e riconoscenza le esprimiamo per la calda dimo­strazione di affetto e di attaccamento che ha fatto seguito al felice coronamen­to della nostra azione.

Bravi Patrioti della 1ˆ Brigata <<JULIA >>!

Con lo spirito – l’abnegazione -il coraggio – la disciplina dimostrata avete superato ogni più ottimistica aspettativa.

IL COMMISSARIO       IL VICE COMANDANTE      IL COMANDANTE

               LINO                                          CORRADO                              LIBERO

Pienamente raggiunto l’obiettivo assegnato alla 1ˆ Julia nell’ambito del­l’attacco alle forze tedesche per la presa di Borgotaro, il Comandante «Libero» invia un caloroso messaggio d’elogio ai partigiani della brigata. Se il comandante è soddisfatto dei propri uomini, questi sono soddisfat­tissimi di lui; del capo che, chiamato alla testa della brigata in un momento cruciale, ha lasciato senza esitare un istante un posto gerarchicamente più elevato per venire a battersi con la 1ˆ Julia, e così bene ha saputo guidarla fino al giorno della battaglia finale.

E certo la scelta di questo Comandante non era stata fatta a caso. Cresciuto in una famiglia dove l’avversione al regime fascista risaliva a vecchia data (il padre, Celeste Brindani, era stato costretto ad abbandonare il suo paese, Soragna, per sfuggire alle minacce dei  << ras >> fascisti locali, trasferen­dosi con i suoi a Borgotaro fin dall’anno 1924), <<Libero>> era fra quelli che avevano subito forzatamente, mai accettandola, la dittatura mussoliniana.

Ma quando la misura era stata colma con la ricomparsa al potere, dopo il breve interregno del Governo Badoglio, del vecchio dittatore sorretto dalle baionette tedesche; e, al tempo stesso, s’era aperto finalmente uno spazio per chi volesse rimboccarsi le maniche e battersi per la libertà, egli era stato fra i primi ad accorrere tra i partigiani.

E il nome di battaglia che aveva scelto per sé esprimeva tutto un program­ma . <<Libero>> giungeva a questo traguardo col bagaglio d’una esperienza militare di particolare valore ai finì dell’attività partigiana. Sergente maggiore d’artiglieria, aveva  maturato in lunghi  anni di  servizio, anche sui fronti di montagna, un’esperienza preziosa della guerra acquisendo la  qualità del vero combattente, abituato a misurare freddamente insidie  e pericoli dello scontro armato per potersi meglio cimentare con essi, assicurandosi più concrete possibilità di successo.

Questa così decisiva esperienza, aggiunta alle qualità peculiari dell’Uo­mo, faceva quindi di “Libero” un capo ideale nei ranghi della Resistenza. Da <<Libero>> era venuto ai suoi compagni di lotta l’esempio del coraggio. Da quando, ferito a una gamba in uno dei primissimi scontri, incitava gli altri partigiani accorsi in suo aiuto a mettersi in salvo di fronte al pericolo di accerchiamento nemico senza preoccuparsi di lui, fino a quando, al momento dell’attacco finale al Presidio tedesco di Borgotaro, aveva preso il posto di altri spingendosi fin sotto il presidio su un terreno insidiato dal tiro nemico per accertare le cause del mancato brillamento d’una mina installatavi dalla nostra squadra sabotatori e predisporne l’esplosione.

In questa fase dell’attacco qualcuno dei nostri poteva sentirsi esitante al pensiero di mettere a repentaglio la vita proprio in quest’ultimo momento d’una lunga e pericolosa lotta in cui era passato finora indenne; di poter cadere proprio alla vigilia d’una tanto attesa vittoria, ormai, finalmente, a portata di mano. A quel momento «Libero» si muove di persona, va avanti per primo ( Primo, infatti, è anche il suo nome di battesimo), precede tutti nella rischiosissima ricognizione, muovendosi fin sotto il fortilizio nemico di cui incombe la postazione armata.

E questo è l’esempio che, galvanizzando gli uomini, dà il via alla nuova giornata di lotta. Ma qui non siamo che ad uno degli aspetti di come <<Libero>> intende il suo ruolo di comandante. Un ruolo nel quale, pur non difettando dell’energia e decisione necessarie al comando, egli le sa esercitare con i modi persuasivi del tatto, della bonomia e d’un solido buonsenso che gli assicurano il pieno consen­so della brigata. Dove tutti, nonostante i suoi giovani anni, affettuosamente lo considerano il «papà».

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

            Comando                                                                                                  Prot. N. 739 bis
                                                                                                                            15 aprile 1945

AL COMANDO Iˆ BRIGATA JULIA

OGGETTO:    Apparato telefonico.

Allo scopo di collegare telefonicamente questo Comando di Divisione con la rete C.I.E.L.I., la Brigata in indirizzo è pregata di inviare il più sollecitamente possibile 3.000 metri di filo telefonico, e due apparati telefoni­ci.

Il suddetto materiale va indirizzato al Comando di Tiedoli.

D’ordine

IL CAPO S.M.

RODRIGO

Volontari della Libertà

Divisione Vai Taro

            Comando                                                                                                Prot. N. 809 bis
                                                                                                                          1i 17 Aprile 1945

OGGETTO. Collegamenti.

Caro Libero, è venuto stamattina da noi l’R. T. Battista di Compiono,

il quale ci ha detto che con pochissimo filo é possibile collegare la linea della C.I.E.L.I. col telefono straordinario  che  collega Borgo Taro con Compiono, e cioè con Piero e Battista. Ti prego se è possibile, «di fare tale allacciamento.

Ti prego darmi un risposta.

Saluti cordiali.

RODRIGO

In questo momento i reparti della V Armata americana che avanzano in direzione della nostra zona (si tratta dei brasiliani del Gen. Mascarenhas De Moraes) sono ancora lontani, mentre incombono minacciose lungo la strada nazionale della Cisa e dintorni le truppe tedesche in ritirata. In tutta la vallata da noi recentemente liberata e ora presidiata s’impone perciò un’attenta vigilanza contro il pericolo di puntate e infiltrazioni nemiche. E per il nostro Comando di divisione è essenziale a questo scopo poter disporre d’un mezzo telefonico.

Cosa questa realizzabile con un semplice raccordo volante con l’impianto telefonico della << C.I.E.L.I.>>, cioè della Società <<Compagnie Elettriche Ligu­ri >>, la quale dispone d’un proprio telefono interno per le esigenze di servizio di produzione e distribuzione di elettricità, e precisamente per il collegamento dei propri tecnici addetti agl’impianti e alle cabine nel settore – Bedonia— Compiano-Borgotaro-Lozzola-Berceto-Marra-Corniglio-Langhirano – Palan­zano (per limitarci al territorio parmense, perché la stessa azienda elettrica opera anche in altre Province ).

Questa piccola linea telefonica privata, che, con allacciamenti operati da cabina a cabina, consente di comunicare fra un punto e l’altro anche nella nostra vallata, grazie alla patriottica disponibilità e collaborazione dei suoi tecnici addetti – e in particolare, per la cabina di Borgotaro, la più utilizzata dalla Iˆ Julia, di Eugenio Tancredi – è stata per le forze partigiane un veicolo informati­vo prezioso, sistematicamente utilizzato per trasmettere ai nostri comandi notizie su movimenti e consistenza delle forze nemiche, disposizioni per attac­chi improvvisi contro i tedeschi e quant’altro avesse particolare carattere d’urgenza .

Si, lo vediamo qui  ancora una volta: la nostra popolazione ha sposato la causa partigiana, ciascun cittadino nel proprio ambito collabora come meglio può con noi partigiani. Ma un esempio come quello che viene da Eugenio Tancredi lo testimonia in misura  eccezionale, dato  il notevole rischio personale che la collaborazione con  noi ha comportato per lui nei lunghi periodi di  occupazione  nemica di  Borgotaro, quando è  andato a finire  nell’urgenza della lotta che, abbandonata da parte nostra ogni cautela e riservatezza, il delicato compito informativo da lui svolto a nostro favore è divenuto in paese di dominio pubblico, in un continuo viavai di nostre staffette dagli uffici locali della C.I.E.L.I.

Volontari della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                       Prot.              N. 943
                                                                                                                 Zona, li 15 Aprile 1943

ORDINE DEL  GIORNO N° 6

1°) ELOGI

Il Comando  di  Brigata sente  il dovere di  fare il più alto elogio a tutti i Patrioti, Comandanti e gregari, che  hanno partecipato alle operazioni per l’occupazione dei presidi nemici di  fondo  Val  Taro – Borgo Taro e Ostia (escluso)

2°.       ENCOMIO:

Il          C. U. O. Parmense ha inviato alla nostra Brigata i seguenti due encomi:

1°  —  «Esprimo il mio vivo compiacimento per l’ordine e la disciplina che i reparti dipendenti da codesto Comando hanno dimostrato in occasione della Rivista di Venerdì 30 u. s. Firmato – IL COMANDANTE (Arta. »

2          Le operazioni iniziate il giorno 8 Aprile hanno impegnato in ben duri compiti tutte le formazioni dipendenti da questo comando. I risultati ottenuti sono considerevoli e degni di ammirazione. Essi sono dovuti al valore, alla disciplina, all’entusiasmo di tutti i patrioti. Questo comando saluta, con commozione, i gloriosi caduti e tributo a Comandanti e gregari il più alto elogio, con la certezza che anche i futuri cimenti saranno affrontati e superati con appassionata fede. I nostri patrioti hanno ben meritato la riconoscenza di chi lotta e di chi soffre per la causa nazionale. Il presente foglio sia diramato fino ai Comandanti di Distaccamento. I Comandanti di distaccamento lo leggeranno davanti alla truppa riunita.

IL COMANDANTE  E/TO. ARTA

3° – Nuove Brigate:

Si comunica che sono entrate a far parte della nostra Divisione prove­nienti dalla ex Divisione Cento Croci, altre due Brigate:

<< Nino Siligato >> – << Santo  Barbagatto >>

4° – Fatto d’armi per l’occupazione  di Borgo Taro: Risultato conseguito:

5 morti – 5 feriti – 124 prigionieri — compreso i feriti – ( 2 ufficiali -6 Marescialli – 18 Sergentie Ser.  Maggiori – 94 militari – 1 civile spie – 3 donne )

Materiale  catturato: 4 mitragliatrici Fiat. moD. 35. – 8.F.M. – 73 armi individuali- 1 autocarro a gasogeno ed altro materiale  vario.

Perdite  nostre: 1 morto 1 ferito.

IL COMMISSARIO                                       IL  COMANDANTE

 LINO                                                                    LIBERO

Volontari della Libertà

            Divisione Val Taro

            Comando                                                                                                           Prot. 554 Bis
                                                                                                                Direzione, lì 15 Aprile 1945

                                            ALLE UNITÀ  DIPENDENTI  

OGGETTO: Bollettino operazioni N. I del C. 1. O. N 3030 di prot. Dell’ 8/4/1945

Dal  Comando Unico Operativo ci perviene.­ VALLE DEL TARO:

Borgo Toro: l’attacco al presidio, protrattosi fino 006 ore 12.30 ha a notevolmente indebolito la resistenza nemica, in un primo tempo violentissima. Viene riferito, ma non confermato che il Comando della Iˆ JULIA abbia intimato, all’ora suddetta, 3 ore di tempo per la resa. L’ imbocco della Galleria del  Borgallo verso Borgotaro presidiato dai Patrioti.

OSTIA: L’attacco ha incontrato una tenace resistenza. Da notizie non confermate sembra che i tedeschi, asserragliatisi in varie case, siano tut’ora seriamente impegnati.

ROCCAMURATA: Il presidio, dopo vivace combattimentosi é arreso.

GASELLI FERROVIARI. Quasi tutti i presidi dei caselli  ferroviari fra Borgotaro e Ghiare di Berceto sono stati eliminati.

GHIARE DI BERCETO, MUSTAROLO, VALMOZZOLA, ,SOLIGNANO. Il nemico ha reagito con molta violenza ed i patrioti hanno dovuto. per il momento desistere dall’attacco.

SELVA DEL BOCCHETTO, CITERNA : Non sono ancora pervenute notizie.

BERCETO: Non é stato possibile l’attacco a cagione dell’improvviso rinfor­zo del presidio.

ZONA PONTREMOLESE: Gli attacchi ai caselli ferroviari si sono svilup­pati favorevolmente. Fino alle ore 12, 30 risultano eliminati i presidi di due caselli. A 1/e ore 11,30 anche a Guinadi era cessato il fuoco. Tutte le comunicazioni telefoniche e telegrafiche che fanno capo a Pontremoli sono state: inter­rotte dai Patrioti. Da notizie finora pervenute la sola divisione Val Taro ha catturato 56 prigionieri ed inflitto notevoli perdite all’avversario Le nostre perdite sono irrisorie. Sembra notevole il bottino di armi e munizioni. Fra la preda bellica si trova anche un treno con vagoni carichi di munizioni.

p.c.c.

d’ordine

IL CAPO DI  S. M.                                                       IL CAPO  DI STATO MAGIORE

RODRIGO                                                                                   F/to  OTTAVIO

Volontari della Libertà                                                                                         

Divisione Val Taro                                                                                              Prot. M 584 bis

Comando                                                                                               direzione, li 15 aprile 1945

ALLE UNITÀ DIPENDENTI

OGGETTO:    Bollettino operazioni n. 2 prot. n 3053 del 9/4/1945

C.U.O.

Dal Comando U. O. ci perviene.

VALLE DEL TARO.

Borgotaro:      Il presidio tedesco, dopo accanita resistenza, durata oltre 24 ore si è arreso. Sono sta ti catturati circa 90 prigionieri. Non è ancora accerta numero dei morti e dei feriti tedeschi, ma è indubbiamente notevole. A complemento di quanto già accennato nel precedente bollettino si precisa che nell’interno della galleria tra Ostia e Roccamurata e catturato un treno di munizioni. Ingentissimo  il bottino.

OSTIA:Il presidio si é arreso dopo I5 ore di combattimento. Sono catturati 50 prigionieri e sono state inflitte perdite al nemico. Bottino abbondante. Nei pressi di Ostia è stata catturata una pattuglia di 20 uomini: che scortata una colonna di rifornimenti al presidio della stessa località. Sono stati catturati i quadrupedi e le carrette cariche di munizioni. Valmozzola anche questo presidio è stato sopraffatto. Sono stati catturati 19 prigionieri.

Ghiare di Berceto, Mostarolo, Solignano: Gli attacchi sono stati sospesi a cagione della violenta reazione nemica. Sono però state inflitte notevoli perdite al nemico.

CITERNA Selva del Bacchetta, Salsomaggiore, Noceto, Miano: mancano ancora notizie concrete sulle operazioni compiute.

ZONA DEL PASSO DEL BOCCO: sono sta ti catturati I0 alpini. Altri 14 hanno disertato e si sono presentati alle nostre formazioni.

ZONA PONTREMOLESE. Sono stati eliminati tutti i presidi nemici fra Guinadi (compreso) e Pontremoli. I1 nemico ha subito perdite gravi, ad ora sono stati accertati 40 morti e 20 prigionieri.

È  stato attaccato anche Pontremoli, ma non sono ancora pervenuti particolari dell’azione. Il numero complessivo dei prigionieri catturati dall’inizio delle opera­zioni ammonta a circa 350. Le nostre perdite sono lievissime.

IL CAPO DI S.M.

F/to OTTÀVIO

N.B.  Tutti  i bollettini operazioni devono essere immediatamente diramati ai comandi di  distaccamento. Questi devono leggerli a tutti  i patrioti riuniti.

Nei maggiori  centri il bollettino stesso deve essere affisso nel luogo più frequentato dagli abitanti.

ULTIME  NOTIZIE: Solignano è stata  evacuata da parte dei tedeschi.

È ora occupata dai patrioti.

p.c.c.

d’ordine

IL CAPO  DI  STATO MAGGIORE

RODRIGO

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

            Comando         Prot. 635 bis
                                                                                                         Direzione, lì 15 Aprile 1945

ALLE UNITÀ DIPENDENTI

OGGETTO: Bollettino Operazionin3 prot. n. 3098 del 10/4/945 del

C.U.O.

Dal Comando Unico operativo ci perviene:

VALLE DEL TARO:

Le operazioni a Valle di Solignano sono state ostacolate da attacchi nemici sviluppatisi alle spalle delle formazioni operanti contro i presidi di Citerna e Selva del Bocchetto. Il nemico proveniente da Cassio, Prinzera e Fornovo, ha costretto i reparti attaccanti sulla destra Taro a ritirarsi sulla sinistra quando il Presidio di Citerna stava per arrendersi e quello di Selva del Bocchetto era gravemente impegnato. – I presidi Mostarolo e Ghiare di Berceto sono stati evacuati in seguito alla forte pressione esercitata dalle nostre formazioni. Le perdite nemiche in tali presidi non sono accertate. Per ora risultano quattro morti e cinque feriti gravi (fra cui il Maresciallo Comandante il presidio di Mustarolo).

In seguito alla occupazione di Solignano il nemico ha fatto ripiegare anche il presidio provvisorio di Oriano. Il presidio del Passo del Bocco è strettamente sorvegliato dalle nostre formazioni. Nella galleria del Borgallo é stata rinvenuta un ingentissima quantità di esplosivo.

ZONA PREMONTANA.

L’attacco di Salsomaggiore ha incontrato una violenta resistenza da parte del presidio tedesco, costituito da 400 uomini circa e rinforzato da unbattaglione sopraggiunto il giorno stesso dell’attacco, armato con mortai da 81, cannoni da 47 e molte armi pesanti. L’ attacco pertanto ha avuto un carattere puramente  dimostrativo.  Si ignorano le perdite inflitte al nemico. Fra  l’altro 32 russi hanno disertato e si  sono presentati alle  nostre formazioni.

ZONA PONTREMOLESE. È segnalato un attacco da parte di una formazione Patriottica che ha inflitto perdite all’avversario, cagionando inoltre la distruzione di  2 autocarri.

L’attacco si è  sviluppato fra il passo della Cisa  e Pontremoli. Il nemico ha  fatto  una puntata nella zona dove si era svolto il detto  attacco, ma è stato respinto.

p.c.c. d’ordine                                                                    IL CAPO  DI SATO MAGGIORE

IL CAPO DI S.M.                                                                              f/to    OTTAVIO

  RODRIGO

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

Comando                                                                                                         Prot. N. 681 bis                             15 Aprile Th45

OGGETTO:    Bollettino d’operazioni n. 6 Prot. N°3149 del 13 corr.

C.U.O.

ALLE UNITÀ DIPENDENTI

Dal C. U. O. ci perviene.

In seguito a continui attacchi operati dalle nostre formazioni contro il Presidio di Salsomaggiore, forte di circa 700 uomini, il nemico ha evacuato la città, quando ormai le posizioni raggiunte dai distaccamenti erano tali da consentire l’attacco a fondo. Le nostre formazioni, all’alba del giorno 12, hanno saldamente occupato la località e le posizioni tattiche importanti. Nella zona di Salsomaggiore e sulla via Emilia, dal giorno 3 al giorno 8 aprile sono state condotte, con successo, numerose azioni di guerriglia.

Sono state attaccate pattuglie nemiche presso il castello di Cotignacco, presso Scipione e S. Andrea. E stata effettuata un’azione di disturbo al Presidio di Miano e sono stati fatti due attacchi sulla Via Emilia, contro automezzi nemici. Perdite nemiche accertate. 11 morti, fra cui due marescialli, e 6 feriti. Un autocarro è stato distrutto, un altro catturato.

Sono anche state catturate due autovetture. E stato fatto bottino d’armi, fra cui una mitragliera da 20 mm. Negli altri settori della nostra zona la situazione è calma.

           p.c.c.                                                                 

        d’ordine

IL CAPO DI S.M.                                            IL CAPO DI  STATO MAGGIORE                

               RODRIGO                                                                                      f/to OTTAVIO

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

Comando                                                                                                         Prot. N. 732 bis                              Direzione 15 Aprile 1945

OGGETTO: Bollettino d’operazioni N. 7 N3188 di prot. del 14/4/1945 del C.U.O.

Dal Comando Unico Operativo ci perviene:

ZONA PEDOMONTANA:

Nella notte sul 13 nostre formazioni hanno attaccato violentemente il presidio nemico di Fidenza. Le forze nemiche si sbandavano e all’alba del giorno 13 i patrioti occupavano la Città e la presidiavano.

ZONA PONTREMOLESE

Ulteriori particolari sono pervenuti dalla zona di Pontremoli sulle operazioni svolte i giorni 8 e 9 aprile dalle dipendenti formazioni. Nell’attacco contro i presidi dei caselli ferroviari N° 66, 69, 70, 73, il nemico ha riportato le seguenti perdite: 32 morti, 23 prigionieri (fra cui due marescialli). È  stato fatto bottino di armi pesanti e leggere, nonché di munizioni e viveri. Nell’attacco già segnalato nel bollettino del 10 aprile contro automezzi nemici, presso Pontremoli, oltre gli autocarri distrutti, è stato accertato che il nemico ha subito le seguenti perdite:

12 morti ed un numero imprecisato di feriti.

Nella galleria del Borgallo, presso l’imbocco verso Pontremoli, è stato cattu­rato materiale ferroviario nonché 12 vagoni carichi di esplosivo. Nel pomeriggio del giorno 12 il nemico ha effettuato una puntata in direzione di Vignola, ma è stato prontamente respinto.

ZONA DEL PASSO DEL BOCCO.

Nostre formazioni, dopo tre ore di combattimento, hanno espugnato il presidio di Borgonovo. Il nemico è stato messo in fuga ed ha lasciato sul terreno 15  morti. Il passo è stato poi consegnato a formazioni della 6° Zona, che avevano nel contempo espugnato il presidio del passo della Forcella. Al passo del Bocco le nostre formazioni procedono al rastrellamento delle mine nemiche. Ne sono già state recuperate oltre 200. Nel pomeriggio di ieri il nemico ha effettuato tiri di artiglieria nella zona di Montemoggio, senza cagionare danno alcuno.

       p.c.d’ordine

            IL CAPO DI S.M.                              IL CAPO DI STATO MAGGIORE

            RODRIGO                                                            f/to OTTAVIO

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

            Comando                                                                                                        Prot.. N. 811 bis
                                                               N 17 Aprile 1945

ALLE UNITÀ DIPENDENTI

OGGETTO: Bollettino Operazioni n° 8 prot. N° 3216 del 16 / 4 / 1945 del  C.U.O.

Dal << C.U.>> ci perviene:

In seguito alla continua  pressione delle nostre formazioni, il nemico ha  evacuato anche  il presidio  di  Citerna

Negli altri presidi nessuna novità da segnalare.

p.c.c.

                               d’ordine

            IL CAPO DI STATO MAGGIORE                           IL CAPO DI  S. M.

            RODRIGO                                                                      f/to OTTAVIO

Alcuni bollettini del «C.U.» sull’andamento generale delle operazioni ritrasmessi con non poco ritardo dal Comando di Divisione, evidentemente-troppo impegnato a seguire gli sviluppi della situazione locale per potersi occupare di una loro più tempestiva diffusione.

Comando Iˆ Brigata <<Julia >>

15 Aprile 1945

VERBALE DI DECESSO

Ad ore 19 del giorno 20 del mese di Gennaio millenovecentoquarantacinque è stato fucilato a Varese Ligure il Patriota DE GIORGI SERGIO (Milanese) figlio di Ugo e di Techudr Maria, nato a Conegliano il 25/1/924 già effettivo al Comando di Brigata. La salma è stata tumulata nel cimitero di Varese Ligure (Prov. La Spezia) il giorno 2 7/1/945.

            Breve sunto del fatto d’arme

Il giorno 17 Gennaio 1945 una colonna nemica raggiungeva Albareto. In detta località si trovava sfollato l’Ospedale Civile di Borgotaro e alcuni patrioti che vi erano ricoverati si allontanarono, nella tema di essere scoperti, portandosi in località Cacciarasca. Costì, nelle prime ore del giorno venti, venivano fatti prigionieri dai tedeschi che avevano iniziato un’ ampio rastrellamento in tutte le zone. Portati al seguito della colonna nemica venivano poi fucilati e buttati da un ponte nel sottostante fiume in località Varese Ligure: fra questi si trovata il nostro Patriota Milanese. I sottonotati Patrioti ne testimoniano il decesso e sottoscrivono il presen­te verbale dando conferma delle veridicità di quanto suesposto.

             Garibaldi
               Ivan

                                                                                                                                                                              IL COMMISSARIO                             IL COMANDANTE

  LINO                                                                LIBERO

Qualche altro partigiano catturato è stato scambiato con un prigioniero nemico, hanno avuto la fortuna di essere risparmiati come vorrebbero le consuetu­dine della guerra. Ma per <<Milanese >>è andata male; e del resto sappiamo tutti quante poche speranze rimangono per quelli di noi che cadono in mano ai nazifascisti.

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

Prot. 790 bis

li 16 Aprile 1945.

AL COMANDO DELLA Iˆ BRIGATA IULIA

SUA SEDE

OGGETTO:    Prigionieri.

I prigionieri attualmente in consegna a codesta Brigata, siano inviati al campo di concentramento del C. U. O., tramite Mariano. Il campo di concen­tramento istituito a Compiano, o in altra qualunque sede della vallata del Taro, siano per il momento aboliti.

IL COMANDANTE

UMBERTO

Volontari della Libertà

Divisione Vai Taro

            Comando                                                                                                         Prot.N. 862 bis
                                                                                                                         li 19 Aprile 1945

OGGETTO:    Prigionieri.

In seguito a nostra lettera N° 790 bis di Prot., in data 16 corrente, all’oggetto: prigionieri; vi comunichiamo che il campo ai concentramento della Divisione Val Ceno è ormai completamente saturo. Per questa ragione sia immediatamente  provveduto a creare un campo di concentramento in località distante  dalle strade carrozzabili nella Val Taro, ove saranno raccolti tutti  i prigionieri di  Compiano, e i prigionieri ancora in possesso delle  altre Brigate della Divisione Val  Taro. Dare assicurazione, non appena che  il  detto campo sia pronto a ricevere i prigionieri delle altre Brigate.

D’ordine

IL CAPO DI  S.M.

RODRIGO

Ordini  e contrordini sulla  destinazione e custodia dei prigionieri di  guerra.

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

            Comando                                                                                                prot. n. 751/Bis
                                                                                                                      Lì 16 Aprile 1945

ALLE UNITA DIPENDENTI

OGGETTO. Morte di Teodoro Roosevelt

Dal Comando Unico Operativo ci perviene:

La morte di Franklin Roosevelt costituisce un lutto per tutti quanti amano la democrazia e la libertà. Capo della Nazione nella quale gli ordinamenti democratici hanno avuto la più vasta e matura applicazione, estimatore della nostra cultura e del nostro popolo, Roosevelt era per l’Italia una speranza e una garanzia. Il «C. U. » parmense, interprete dei sentimenti di quanti combattono in questi monti per l’avvenire e per la libertà d’Italia, invia alla memoria del grande Cittadino scomparso un saluto e una promessa.

Anche qui la sua opera avrà compimento, il suo ideale avrà avveramento.

La vittoria che Egli già vide rifulgere sarà presto compiuta.

Onore al suo nome e alla sua generosa volontà di bene.

            IL COMANDANTE                                       IL COMMISSARIO

f/to ARTA                                                         f/to POE

p.c.c.

d.ordine

IL CAPO DI S.M.

RODRIGO

Il cordoglio dei partigiani parmensi per la scomparsa di Roosevelt espres­so in questo messaggio del «C.U.». Il grande Statista, da tempo gravemente ammalato ma rimasto tuttavia al  suo altissimo posto di  Comando fino all’ultimo respiro, non ha fatto in tempo a salutare l’ormai certo e imminente giorno della vittoria finale contro il nazifa­scismo, alla quale con la sua coraggiosa opera tanto ha contribuito. Ciò  avviene mentre sul  fronte avverso i dittatori che  Hanno voluto  scatenare l’immane conflitto stanno  vivendo, giorno per giorno. Ora per  ora, la  tragedia del proprio  tracollo, della propria  sconfitta totale. L’improvvisa perdita  del  Presidente Roosevelt lascia in tutti un senso di tristezza e di  vuoto di  cui tutti parlano e si  rendono interpreti, come  è  capitato anche  a me  di  fare con l’americano Cap. << Bob >> incontrato  stamane a Borgotaro.

Io  sottoscritto Mortali Amedeo fu Angelo e di Mattuella Giuseppina nato  a La Spezia il 25 maggio 1899, residente a Tresana (Apuania) dichiaro: Dal 1940 mi trovo nella m. v. s. n. ferroviaria e dal novembre 1943 sono passato nelle brigate nere volontariamente. Ho partecipato a molte puntate e a tre rastrellamenti nelle zone: Parma – Brescia; Reggio Emilia (città); Castel Arano (Modena): in queste azioni sono stati catturati dei borghesi che poi venivano avviati nei campi di  concentramento tedeschi.

— A Castel Arano (Modena) ho partecipato ad una puntata per catturare dei Patrioti che erano colà dislocati.

Nel febbraio 1945 mi sono recato, vestito da borghese per meglio spionare, nei vari reparti dei Patrioti dislocati nel Comune di Lerici, ho fatto catturare 22 Patrioti di Lerici borghesi deportati poi in Germania ad eccezione dei tre fucilati a Lerici stesso. A Parma, 18 o 19 giorni or sono, ho partecipato alla fucilazione di 7 Patrioti a Parma (credo in Piazza Corridoni) che sono stati esposti per gg. 5. la fucilazione di detti Patrioti è motivata dall’uccisione, da parte di elementi sconosciuti, di un tedesco ed al ferimento di altri due in vicinanza dell’ospedale vecchio. Il Comandante del plotone di esecuzione era un certo COLOMBO Renato – ab. a Parma – Via Emilia.

            Ho partecipato inoltre alle                    seguenti                       fucilazioni di Patrioti.
            —        Reggio Emilia   —        Patrioti             fucilati       n°     15
            —        Lerici (La Spezia)          »                    »               »     22
            —        La Spezia         —          »                    »               »     20
            —        Sarzana            —          »                    »               »       3

All’atto della cattura, da parte dei Patrioti, mi trovavo di passaggio a B. Taro per poi recarmi in licenza.

14 Marzo 1945

            firmato MORTALI Amedeo

Volontari della Libertà

Comando Unic. Operativo

della Provincia di Parma

Ovest Cisa                                                                                                       Prot. N. 3239
                                                                                                                             17 aprile 1945

AL  COMANDO  Iˆ BRIGATA JULIA

E per conoscenza:

AL  COMANDO  DI  POLIZIA DI BARDI

OGGETTO: Denuncia MORTALI AMEDEO

Si prega far tradurre presso le  carceri di  Bardi il detenuto MORTALI AMEDEO, che  deve essere denunciato al  Tribunale Superiore come  criminale  di  guerra.

D’ordine

IL CAPO DI  STATO MAGGIORE

OTTAVIO

La così ampia e circostanziata deposizione a proprio carico del Mortali, più che a possibili metodi di pressione  e intimidazione adottati nel condurre il  suo  interrogatorio, si direbbe dovuta a un cedimento psicologico per il quale  l’interessato è stato indotto a vuotare il sacco anche su fatti che avrebbe in gran parte potuto tacere perché sicuramente ignorati dagl’inquirenti. E ne vien fuori, non c’è che dire, un brillante «stato di servizio» militare. Siamo ormai alle giornate conclusive della guerra e la definizione questo caso in sede giudiziaria sta per essere trasferita alla competenza dei regolari Organi giurisdizionali dello Stato.

Dati i capi d’accusa a carico di questo imputato, egli sarà giudicato Corte d’Assise Straordinaria di imminente istituzione a Parma. Le Corti d’Assise Straordinarie, istituite per giudicare dei reati  di particolare rilevanza, puniranno spesso  i colpevoli dei  delitti più gravi con la  pena  capitale.

Volontari della Libertà

Divisione Val Taro

Comando                                                                                                           Prot. N 861 Bis

Direzione, li 19 Aprile 1945

ALLE UNITÀ DIPENDENTI

e.p.c. AL  COMANDO UNICO  OPERATIVO

SUA  SEDE

OGGETTO: Saluto

Dopo i brillanti successi conseguiti dalle nuove Brigate,  e nel momento culminante della loro  gloria, lascio  il  Comando della Direzione. Vorrei ancora essere alla  testa a  Voi, Volontari della Libertà; nelle lotte future; vorrei ancora con Voi, sostenere l’urto della rabbia nemica che  sta  piegando ormai il capo sotto i colpi che gli abbiamo inferti. Vorrei ancora con  voi combattere per quegli ideali che non conoscono limiti  di partito,  di  città, di  regioni, quegli ideali che  hanno la sola  divisa : LIBERTÀ E ITALIA! Io Vi sarò  vicino, sempre, come Vi  fui nelle ore liete e dure, nei cimenti ardui e nelle meritate esultanze, anche se il destino mi toglie la gioia di stringere i  Vostri  ranghi attorno a me, nell’ormai prossimo giorno della  vittoria.

W LA  DIVISIONE VAL TARO.

IL  COMANDANTE

UMBERTO

Un nuovo Comando per la Divisione Valtaro. Nel messaggio d’addio del Maggiore «Umberto», che è stato improvvisa­mente sostituito con un nuovo Comandante, non v’è traccia di risentimento o polemica, cosa tanto più encomiabile se si considera che ciò avviene all’ indomani­ d’una difficile prova in cui egli aveva dato assai buona dimostrazione di sè. Ma le brigate partigiane dell’Alta Valle del Taro, uscite anch’esse vitto­riose da quella prova, in vista della fase conclusiva della lotta, legittimamente aspiravano a dar vita a un comando di divisione costituito da loro elementi rappresentativi perché fosse espressione del Movimento partigiano locale. Cosi, in una riunione tenuta a Borgotaro il 17 di aprile, allegando non meglio specificati e in verità poco convincenti motivi di “sfiducia totale” nelle persone addette al Comando di Divisione, ne hanno designato un altro formato esclusivamente ­chiaro che non sarebbe stata di troppo la partecipazione a questa riunione del Comandante contestato e d’un rappresentante del «C.U.», che si e omesso d’invitarvi. Ma in ogni caso, se tale era la volontà delle brigate interessate, l’esito dell’incontro non sarebbe risultato diverso, dato che queste si fondano sul consenso delle formazioni.

V’è inoltre da ricordare che «Umberto» era stato a suo tempo messo a della divisione a titolo provvisorio; quindi, anche se la sua aspettativa ad esservi definitivamente confermato appariva a questo punto più che fondata, si a pur sempre d’una carica considerata virtualmente vacante. D’altronde la divisione Valtaro, in uomini come «Richetto» e come << Corrado >>, esempi da sempre d’audacia e coraggio eccezionale e protagonisti di azioni in cui avevano saputo guidare e trascinare di slancio i loro partigiani al combattimento, ha trovato un nuovo Comandante e Vicecomandante esemplari.

Al  Maggiore «Umberto», che riprenderà il suo vecchio posto di Comandante ­della 2ˆ Brigata Julia, non si può non dare atto che egli ha ben meritato sia per le qualità dimostrate nella recentissima fase operativa, sia per la precedente attività organizzativa  e preparatoria svolta alla guida della nostra divisione, attività che ha saputo sviluppare dando prova, anche come ufficiale dell’esercito ­di particolare energia, competenza e professionalità.

Comando 1ˆ Brigata Julia                                                                                                973
                                                                                                                                    19/4/45

AL COMANDO UNICO OPERATIVO

Si invia elenco militari tedeschi – russi di  cui  i l Comandante Germanico  chiede notizie:

Sdf. (G) karl Heinz Bund – Obgfr. Johann Dittlet – Gefr. Rudolf Pleischl

Gefr. (r) Simonenko – Gefr. (r) Krawtschenko – Frw (r) Maninko

Frw (r) Bucharow Anton                                      Frw (r) Bucharow  Wassili

>>   >> Adelin                                                       >> >> Zwetkow

>>  >> Sidoenko                                                   >> >> Russki

>>  >> Gunko                                                       >> >> Jasikow

>>  >> Schewetz                                                  >>  >>Teresenko

Il Comando Tedesco ha chiesto inoltre, tramite di poter iniziare trattative di scambio. Si chiedono ragguagli circa le  modalità a cui ci si deve attenere.

D’ordine

IL CAPO  DI  S. M.

ORESTE

Considerato che tutta vallata superiore del Taro è stata completamente liberata  dai tedeschi da vari giorni, si deve presumere che il Comando  tedesco che sollecita uno scambio di prigionieri attraverso Mons. Boiardi, Parroco di Borgotaro, sia l’MK/1008 di Parma. Quanto al riferimento ai «militari tedesco-russi» è da chiarire che trattasi di quei russi catturati sul fronte orientale dai tedeschi e che erano stati indotti ad entrare nel loro esercito o lo avevano fatto spontaneamente per antisovietismo L’interessamento del Comando tedesco per riaverli mediante uno scambio è presumibile risponda all’intenzione di sottrarli in tal modo a una inevitabile  esecuzione capitale, già decretata nei loro confronti dall’U.R.S.S. se essi dovessero cadere in mano di suoi emissari tramite i partigiani ed essere i instradati in Russia.

Comando Iˆ Brigata Julia                                                                                           N.1014 di prot.

Addì 21 Aprile 1945

ORDINE  DEL  GIORNO N 7

1° COMANDO  DI  DIVISIONE

(. . . )

II° –     NOMINE: il Patriota Napoli, Com. te della Squadra SabOTATORI riveste il grado di Co,n. te di Distaccamento; il Patriota Cavour, già Vice-Intendente, è nominato Intendente di Bgt.; il Patriota Garibaldi, già intendente, è nominato ispettore di Btg

III°-  ENCOMIO: ecco l’elogio tributato dal Comando Divisione «Val  Taro » alle unità dipendenti. « Sebbene in ritardo, per compiti massima urgenza che ho dovuto assolvere in questi ultimi giorni, mia qualità di Comandante della Divisione Val Taro, non posso non  esprimere il mio personale compiacimento per il brillantissimo  comportamento delle Unità dipendenti durante combattimenti  per la  liberazione  della  Val Taro. I volontari sono stati superiori ad ogni elogio, per coraggio, senso  di  dovere, abnegazione; i Comandanti all’altezza della situazione. Le vostre gesta, Patrioti, hanno legato al nome delle vostre Brigate e al nome della Divisione  Val  Taro,l’imperituro ricordo di trionfi e  di  vittorie per la Libertà della nostra bella Italia.

Firmato  il  Comandante Umberto>>

1V0 – ESPULSIONI: sono stati espulsi dalla Brigata i sottonotati Patrioti per il motivo a fianco di ciascuno segnato.

—        (….) «VIZZARELLI» del Com.do di Bgt.. «indegnità»,

—        (….) «ANTONIO» del dist. Piscina: <<  per ambizione si allonta­nava arbitrariamente dalla Bgt. Scarso senso del dovere.>>;

—        (….) «CREMA» del  Dist. Antolini >> per scarso  rendimento. Indegnità >>;

—       (….) «VIPERA» del  Dist. Zanrè: si  allontanava arbitra­riamente dalla Btg. Senza chiedere il  regolare lasciapassare »;

—        (….) UROK» del Dist. Antolini: «simulava ragioni per rimanere a casa, poi passava ad altra  Brigata senza  darne avviso o  richiederne il regolare lasciapassare »

I sopraddetti Patrioti  non potranno far più parte di  nessuna  formazione dei  Volontari della  Libertà.

IL COMMISSARIO                                                                      IL COMANDANTE
    LINO                                                                                               LIBERO

Nell’ORDINE DEL GIORNO n0 7 della Iˆ Julia: il nuovo Comando della Divisione Valtaro (di cui ho riferito a parte), alcune nomine, un encomio, cinque espulsioni.

Portato a termine con pieno successo l’attacco a Borgotaro, la Iˆ Julia si con altre- brigate partigiane della vallata verso la pianura, con la volontà d’impegnarsi nella conquista del Capoluogo provinciale, «suprema ambita meta» dei suoi uomini (come scrive «Libero») fin dal momento in cui l’avevano costituita.

 Magli sviluppi della situazione militare, mentre vedono Parma piuttosto emarginata dagli avvenimenti bellici di questi giorni; s’incentrano sulla zona di dove ingenti Fornovo  dove ingenti forze sono rimaste  intrappolate in una  sacca,  ai  cui margini premono progressivamente le  Unità brasiliane della V armata americana agli ordini del Generale Mascarenhas, cui si  saldano nella  zona di  Neviano dei  Rossi e sulle riva  sinistra del  Taro  5  brigate partigiane forti di quasi 5.000 uomini, impegnandosi in attive azioni  di  fuoco ai  quali intervengono anche formazioni partigiani lasciando sul terreno 10 uomini, fino  a indurre il  Generale Fretter Pico, dopo giorni di rinnovati attacchi delle proprie forze e unestremo quanto vano tentativo di spezzare il cerchio della sacca in direzione Felegara, ad arrendersi nelle mani dei brasiliani.

Ma non per questo la situazione è totalmente assestata. Occorre infatti, e urgentemente, rastrellare tutto il territorio circonvicino fino  al  Po da pericolosi gruppi armati di  nazifascisti irriducibili o sbandati, come  scriverà in proposito Ettore Cosenza nel  suo pregevole volume  la  << Sacca  di  Fornovo >> in un passo che  qui  di  seguito riporto.

«A noi interessa, in proposito, ricordare che, durante e dopo la sacca di Fornovo, gruppi ancora abbastanza forti di tedeschi e fascisti sbandati, spinti verso il Po dalla  rapida avanzata delle truppe alleate, costituiranno spesso un pericolo e una  grave minaccia per i paesi  del Nord della  Via Emilia e che  i gruppi S.A.P., pur essendo  attivi e  coraggiosi, non erano in grado di  effettuare rapidamente  un rastrellamento  della  zona.

Questo spiega l’ordine diramato dal Comando della Divisione Val  Ceno nella  notte tra il 28 e il 29/4 alle brigate non impegnate nella sacca, perché raggiungessero un altro degli obiettivi importanti che si ponevano alle formazioni: cioè occupare e presidiare tutti i più importanti paesi della pianura ad ovest del Taro, compresi la Via Emilia e il Po.

(. ..)

In realtà il Comando Div. Val Ceno e il Comando Unico Ovest si erano resi conto la sera stessa del 28, che, eliminate ormai tutte le infiltrazioni nemiche sulla  sinistra del Taro nella zona Medesano-Noceto e divenuto lo schieramento delle forze alleate completo, le operazioni della sacca potevano considerarsi virtualmente finite. Era soltanto questione di ore. Bisognava accorrere senza indugio a Nord della Via Emilia. Le tempestive disposizioni dei Comandi partigiani trovano immediata conferma in una richiesta degli alleati di procedere ad un sollecito rastrellamento zona a Nord della via Emilia. L’incarico fu affidato alla Iˆ Julia, a aggregata la 78 S.A.P.

Col rastrellamento degli sbandati, ancora pericolosamente attivi, e il recupero  del materiale di guerra, terminavano le opera rioni che avevamo avuto inizio il  24  Aprile. La potente macchina bellica tedesca che, con tanta brutalità, aveva seminato, dovunque era passata, lutti e rovine, giaceva ormai a terra, ridotta in frantumi. Anche così era mostruosa e suscitava sgomento; ma pure un senso di pietà e una speranza per futuro.

Così la Iˆ Julia, più utilmente destinata dalla fiducia dei Comandi superiori  ad assolvere a questa pericolosa operazione di rastrellamento (che due suoi partigiani, a seguito delle ferite riportate, finiranno col pagare con la vita) andrà, sì, a Parma, ma soltanto a guerra finita, il 9 maggio, per partecipare alla trionfale  sfilata di tutte le forze partigiane della Provincia e alla consegna delle armi che  ormai finalmente possono cedere il posto della democrazia: il confronto ideologico e dialettico, il voto. Ed ecco i documenti relativi alo spostamento in pianura della 1ˆ Julia e allo svolgimento dell’ultima missione affidate.

Comando  1ˆ Brigata Julia                                                                                               n.1006 prot.

                                  23 Aprile 1945

A TUTTI I DISTACCAMENTI DIPENDENTI

OGGETTO: Approntamento.

In seguito ad ordini superiori ricevuti, ogni distaccamento si tenga pronto, dalle ore 12 di mercoledì 25 c.m., a trasferirti a Bardi.

In proposito si danno i seguenti chiarimenti:

1°)       Ogni Patriota partirà portando seco l’armamento ed il munizionamen­to individuale e la solo coperta;

2°) Tutto l’armamento ed il munizionamento di reparto dovrà essere portato al seguito;

3°) Ogni distaccamento porterà al seguito due giorni di viveri ad esclusione della farina per pane;

4°) Il materiale di cucina deve essere lasciato alla sede attuale;

5°) Ogni distaccamento lascerà un uomo, possibilmente infermo, responsa­bile, in modo assoluto, del materiale, indumenti e viveri lasciati in sede, occultati, se possibile, in apposito rifugio. Ogni distaccamento deve trasferirsi al completo: assenze non motivare comporteranno l’espulsione dalle file patriottiche. Ogni reparto provveda, per il trasporto del materiale requisito in zona quadrupedi carriaggi.

Il distaccamento Antolini è incaricato del trasporto a Bardi di n. 120 colpi per Basuoka e di n. 15.000 colpi per Bren. L’ordine e l’ora di movimento dalle rispettive sedi verrà comunicato tempestivamente da questo Comando.

IL COMMISSARIO                         IL COMANDANTE

                LINO                                                     LIBERO

Comando 1ˆ Brigata JuIia                                                                                        N. 1010 di prot.
                                                                                                                             addì 24 Aprile 1945

AL COMANDO DIVISIONE VAL TARO

OGGETTO:     Esposto.

In esito all’Ordine di operazione n. 5 del C. LI. O. Ovest Cisa, si tiene a segnalare che, per espresso desiderio di tutti i Patrioti dipendenti, questa Brigata gradirebbe fosse designata per l’attacco a Parma. Si prega far presente quanto sopra i Comandi  superiori, tenendo  conto che  la  1ˆ Brigata Julia è indubbiamente fra le  più vecchie formazioni patriottiche ed il suo passato non può certo demeritare dall’avere l’onore dell’assalto al  capoluogo della provincia, suprema ed ambita meta di  tutti  i nostri  bravi Patrioti.

         IL COMMISSARIO                                      IL COMANDANTE

                LINO                                                                LIBERO

Volontari della Libertà            
            Comando Unico Operativo
            della Provincia di Parma
            Zona Ovest                                                                                           N. 3354 di prot
                                                                                                                          24 aprile 1945

AL COMANDO Dl DIViSIONE VAL CENO

AL COMANDO DI DIVISIONE VAL TARO

e, p.c.:

AL COMANDO DiVISIONE VAI. CISA

OGGETTO:    Ordine di operazioni n. 6.

–        Tenuto conto dell’incalzare degli avvenimenti e di una imminente possibilità di occupazione di Parma, a modifica di quanto stabilito nell’ordine di operazione n. 5 (n. 3354 di prot.), di dispone quanto segue:

Il –       La 31 Brig. Forni, la 31 Brig. Capelli, la 135ˆ Brig. muoveranno verso Parma, col seguente concetto operativo:

a)         una parte delle forze (8 distaccamenti) si attesterà in zona destra Taro, a cavallo della via Emilia, il più  vicino possibile alla città (zona Ovest) in modo da essere pronti a penetrarvi qualora la città stessa venga evacuata dalle forze nemiche;

b)         il rimanente delle forze si dislocherà sulla sinistra Taro (zona Taro-Via Emilia-Sanguinaro – S. Andrea) pronto ad agire secondo gli ordini che verranno successivamente impartiti nel caso che non sia possibile la supposta occupazione pacifica.

III        – In particolare la 135 Brig. sorveglierà i presidi di Miano e la 3ˆ Copelli sorveglierà il presidio di Noceto.

IV        – La 78 Brig. S.A.P. avrà il compito di sorvegliare la provenienza da Fornovo verso la Val  Ceno.

–       Le Brigate 1ˆ Julia, 32 Brig. Garibaldi, Siligato e Barbagatto, a mano a mano che affluiscono nella zona (come da ordine già impartito), si dislocheranno a ridosso dello schieramento indicato nel paragrafo Il.

VI        – Appena le formazioni avranno occupato la zona assegnata della città, costituiranno posti di blocco periferici lungo le principali strade di accesso ed un servizio di pattugliamento per ordine pubblico. Tutte le forze non impegnate saranno consegnate nei propri alloggiamenti.

VII       – Il Comandante di Divisione designerà il comandante della Zona occu­pata. Tale Comandante si presenterà al più presto al Comandante delle formazioni Est Cisa (non appena queste avranno occupato la rimanente parte della città) e si metterà a sua disposizione. Detto Comandante inoltre, all’arrivo delle truppe alleate nel settore di sua giurisdizione, porterà ad esso il saluto della Unità patriottiche e della popolazione civile e si metterà a sua disposizione per stabilire la più stretta collaborazione.

VIII –   I Comandanti  di  Divisione Val  Taro e Val  Ceno provvederanno  ciascuno per la parte di sua competenza, a costituire due posti di vigilanza; l’uno sulla strada del Bocco, l’altro sulla strada  del  Centocroci. Tali posti di  vigilanza dovranno essere collegati telefonicamente con Compiano. Loro forza: una  squadra. Loro  compito: segnalazione al

C. U. ed ai Distaccamenti di cui al paragrafo seguente (tramite linea telefonica Anzola) di eventuali infiltrazioni nemiche.

IX        – Nella zona di Compiano saranno dislocati due Distaccamenti della Brig. Barbagatto e della Siligato.

Loro compito: intervenire, d’iniziativa, per la eliminazione di even­tuali piccole infiltrazioni nemiche provenienti dal Passo del Bocco e quello delle Cento Croci. Tali distaccamenti potranno inoltre intervenire, a richiesta delle stazioni locali di Polizia, per esigenze di ordine pubblico,

X –       Questo C. U. trasferirà la propria sede tattica a Bardi, dalle ore 8 del 25 aprile.

IL CAPO DI STATO MAGGIORE           IL COMANDANTE

OTTAVIO                                                        ARTA

Volontari della Libertà

Divisione VaL Ceno

            Comando                                                                                                    Prot, N. 11, A
                                                                                                               Zona. h 29 aprile 194 
5

AL COMANDANTE  <<LIBERO >>

AL COMANDO Iˆ BRIGATA JULIA AL COMANDO 78 BRIGATA S.A.P.

e; per conoscenza:

AL COMANDO 31ˆ BRIGATA  << COPELLL I >>

AL COMANDO 31 BRIGATA  << FORNI >>

AL COMANDO 32ˆ BRIGATA << M. PENNA>>

AL COMANDO 135 BRIGATA << BETTI >>

OGGETTO:    Rastrellamento  zona a Nord via Emilia.

Il  Comando  allato ha  ordinato che sia immediatamente operato un rastrellamento nella  zona a Nord della  Via  Emilia compreso  fra il Po, il confine piacentino e la  linea Fidenza, Soragna, Zibello ( località  comprese ). In detta  zona è stata infatti segnalata la presenza di forze nemiche, in nuclei aventi una certa consistenza. Pertanto si dispone che  la  1ˆ Brigata Julia, rinforzata dalla 78ˆ Brigata S-A.P., inizi immediatamente le operazioni in questione. Il Comandante Libero assume  il Comando di  tutte le forze che  operano il rastrellamento e comunicherà immediatamente la sede del proprio Comando. Cercherà, per  quanto  possibile,  di  utilizzare la  rete telefonica in atto.

Di  conseguenza le  Brigate Siligato e Barbagatto manterranno il loro schieramento di  sicurezza che  si  svilupperà fra Oriano e Rocca Canzona. Il Comandante Libero ricercherà il  collegamento con le  formazioni dell’Est’ Cisa, che  hanno avuto l’ordine di rastrellare la zona fra la linea sopradetta (Fidenza Zibello ) ed il taro. Così pure ricercherà il collegamento con le formazioni Piacentine, sulla sinistra.

d’ordine

IL CAPO  DI S. M.

OTTAVIO

Comando lˆ Brigata Julia                                                                                             30 Aprile 1945

A TUTTI I DISTACCAMENTI DIPENDENTI

OGGETTO. Rastrellamento zona Nord Via Emilia

Lo ns / Brigata, rinforzata dalla 78° Brigata SAP, à stata incaricata di operare immediatamente un rastrellamento a Nord della Via Emilia nella zona compresa fra il confine piacentino e la linea Parola – Soragna -Zibello (località comprese) essendo stata segnalata nella detta zona la presenza di forze nemiche in piccoli nuclei e comunque di militari sbandati. Si dispone pertanto che ogni distaccamento operi subito un minuzioso rastrellamento in tutte le case della zona assegnata come da grafici allegati.

Le squadre all’uopo incaricate per ogni singolo settore dovranno:

1)         Accertarsi della presenza di militari sbandati di qualsiasi nazionalità e di persone sospettate tali in abiti civili e di procedere alla loro cattura.,

2)         Effettuare perquisizioni in ogni casa alfine di accertare la presenza di materiale bellico (automezzi, e carriaggi e parti di essi, quadrupedi con relative bardature e finimenti, armi, munizioni, biciclette, ecc.) comun­que recuperate dai civili alle truppe in ritirata oltre il Po.

3)         Ordinare inoltre ai civili di consegnare al, più vicino C.L.N. l’altro materiale ricuperato di proprietà privata (radio, macchine da scrivere, mobili, effetti personali e letterecci, ecc.).

I quadrupedi dovranno essere radunati nella seguenti località:

ZIBELLO – Distacc. Marchini Dallara

PIE VE OTTOVILLE – Distacc. Antolini.

SORA GNA – Distacc. Zanrè – Bassani e Bigliardi.

Il fieno occorrente dovrà essere prelevato presso l’ammasso del Consor­zio di Zibello.

Automezzi, carriaggi, armi, munizioni, biciclette ed altro materiale dovrà essere radunato presso gli accantonamenti dei Reparti. Nell’impossibi­lità di trasporto dovrà essere presa nota ed intimato in fermo.

IL COMMISSARIO                                ILCOMANDANTE

                         LINO                                                   LIBERO

PS. Si avverte che nessun altra formazione patriottica è autorizzata ad operare requisizioni e ricuperi dei soprannominati materiali nella zona di usi competenza.

Comando  1ˆ Brigata Julia

                    n.1013 di prot.

3 maggio 1945

AL  COMANDO  UNICO  OPERATIVO  OVEST CISA

AL  COMANDO  DI   VISIONE VAL  TARO

AL  COMANDO  DIVISIONE VAL  CENO

OGGETTO: Relazione sull’attività operativa per la  liberazione della  provincia di  Parma

CONUNICATO 25

Il giorno 24 aprile 1945 la ns/Brigata si spostava a piedi da B. Taro a Bardi per partecipare alla liberazione di tutta la Provincia di Parma. Rimaneva a presidiare Borgotaro il Distaccamento «Piscina». Il 25 aprile c. a. da Bardi la Brigata si trasferiva, sempre appiedata, Salsomaggiore. Giunti costì, in serata, doveva poco dopo schierarsi sulle colline dominanti detta città per un allarme provocato da una forte: infiltra­zione nemica. Il giorno 27 mentre si stava effettuando il movimento della Brigata a nord della Via Emilia, in seguito a un nuovo  allarme di infiltrazione nemica in direzione di Salsomaggiore, quattro nostri Distaccamenti venivano schierati a protezione della menzionata località e procedevano poi al rastrellamento di tutta la vallata del torrente Parola. Il giorno 28 un distaccamento si portava oltre la via Emilia ed alcune pattuglie raggiungevano nella stessa serata il Po. Il giorno 29 anche gli altri Distaccamenti venivano spostati a Nord della Via Emilia e si attestavano in diverse località (Zibello – Polesine – Pieve Otto Ville -) sul fiume Po.

Veniva immediatamente iniziato un accurato rastrellamento in tutta la zona che portava alla cattura dei numerosi prigionieri dell’esercito germanico e dell’esercito repubblicano fascista ed al recupero di quadrupedi, automezzi, munizioni e materiale vario non ancora precisato. Nel Borgotarese contemporaneamente il ns/ Distaccamento di stanza colà procedeva alla cattura in rastrellamento di n° 39 prigionieri dell’esercito repubblicano.

TOTALE PRIGIONIERI CA TTURA TI:

n0    16 dell’esercito germanico

n° 118 dell’esercito repubblicano

IL COMMISSARIO                                     IL COMANDANTE

            LINO                                                          LIBERO

Io  sottoscritto  MALCOTTI  ESPEDITO (Partigiano  ROSAMUNDA ) di  Aristide e  di  Rubini Carmela  nato  a Selva  del  Bocchetto ( Parma ) il  26/5/1925 incorporato nella 1ˆ Brigata Julia e  catturato prigioniero il  9 Gennaio 1945 a Prelerna di  Solignano (Parma ) unitamente  ad altri  18 Patrioti durante  un rastrellamento effettuato da  reparti della  Divisione << Italia >>, ATTESTO, con piena coscienza e responsabilità dell’atto che  sottoscrivo,  che  i sottonominati  Patrioti della  mia  stessa Brigata, con me concentrati a Gusen 2 in prossimità  di  Mathausen, sono deceduti nel campo di  concentramento stesso in seguito alle  dure privazioni e  persecuzioni avute e nella data  a fianco di  ciascuno  segnata:

SARDO – MALCOTTI MARIO  di Giuseppe                                                il   4 Marzo 1945

GUIDO – AGNETTI  ANTONIO  di  Carlo                                                   il   7 Marzo  1945

TARZAN – FRIGGERI EUGENIO di Paride                                                 il 10 Marzo  1945

RESISTERE – FERRARI  FERRUCCIO di Luigi                                          il 12 Marzo  1945

BINO – CABASSA BARTOLOMEO   di  Primo                                           il 25 Marzo  1945

PICCO – BERTONCINI ADELMO  di  Ernesto                                             il   7 Aprile  1945

SDPIGA- MALCOTTI  ARTEMIO di  ARISTIDE                                        il  20Giugno 1945

In  fede  di  quanto  sopra

MALCOTTI  ESPEDITO

Comando Iˆ Brigata julia

Selva del Bacchetto, lì I5 Luglio 1945

Visto. per l’autenticità della firma del partigiano MALCOTTI  ESPEDITO

 di Aritzstide, il quale come unico superstite ha fatto la sopraddetta deposizione a questo Comando.

IL COMMISSARIO                                                 IL COMANDANTE ,

LINO – Benci Giovanni                             LIBERO – Brindani Primo

Tra gli ultimi atti del Comando della 1ˆJulia (che, come tutti i Comandi  partigiani del Nord Italia, rimarrà mobilitato fino al settembre 1945 per definizione dei vari adempimenti legati alla precedente attività) vi è quello di raccogliere la dolorosa testimonianza che precede sulla fine di Otto uomini della brigata in un lager nazista. E a Voi, nostri compagni di lotta scomparsi a Mauthausen, dedica le ultime commosse parole questo volume.

Nel vostro nome, nel vostro pensiero si conclude questo libro di ricordi della nostra Brigata, che sopravvive idealmente nell’animo dei suoi reduci e non dimentica nessuno dei propri Caduti. Voi siete passati dal campo della lotta per la Libertà a un campo di annientamento posto all’ombra sinistra della svastica, ove s’e im­molata la vostra esistenza. Non un piastrino, non un registro a ricordare il vostro nome vostro assassinio, vittime anonime di un mostruoso ingranaggio morte.

Solo il fortunoso ritorna dell’unico superstite del gruppo ha concesso ai vostri cari, che volevano sapere,  di  conoscere almeno il luogo dov’era compiuta la  tragica  odissea di maltrattamenti, sofferenze, inedia che  ha  stroncato le vostre giovano vite. Voi, che non invano vi  siete  battuti e  sacrificati per  contribuire alla  liberazione del  Paese dallo straniero e dalla  tirannia interna, nella lunga agonia tra le  brume d’una triste landa nemica, invano avete  sognato per voi un ultimo abbraccio della mamma, un ultimo abbraccio  della Vostra terra – la  cara Italia –  e della Libertà.

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Autore: 4345Resistenza in Valtaro Val Ceno

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