Obiettivo Libertà Storia della “I” Julia Brigata Partigiana dell’ Alta Val Taro A.L.P.I. Associazione Liberi Partigiani – Parma da pag. 125 a pag.167 2° parte

IL CAPO DI STATO MAGGIORE

OTTAVIO

Questo tipo di sorveglianza, affidato al fiuto e alla solerzia di pochi uomini su territori vastissimi e per gran parte disagevoli, non appare facile. Per quanto riguarda in particolare lo spionaggio, essendo l’insieme della popolazione residente solidale con i partigiani, la cerchia dei sospettabili si restringe al clan dei fascisti e loro congiunti che non sono fuggiti dalla zona. Ma se queste ben individuate persone sono poche e poco pericolose in quanto guardate a vista anche dalla cittadinanza, l’insidia viene invece dagli infiltrati che sicuramente i nazifascisti hanno inviato quassù, ben mimetizzati fra i numerosi sfollati, circa 3.000, qui immigrati dopo i bombardamenti aerei della pianura.

Vi sono poi i forestieri di passaggio. Ma é piuttosto raro che in questi tempi calamitosi un estraneo, se non mosso da un’impellente e documentabile ragione, si spinga oltre i posti di blocco stradali e ferroviari presidiati dai tedeschi, varcando i limiti su cui campeggia la scritta «actung banditen!» (attenzione: banditi) e avventurandosi, dietro quelle per lui misteriose «Colonne d’Ercole», nell’area controllata dalle forze partigiane.

Nondimeno capita a volte d’imbattersi in estranei che si aggirano qua e là, magari in zone isolate e remote, «sotto le sembianze più strane» (come scrive il C.U.). Che ci fanno? Cosa cercano? La 1ˆ Julia attiverà questa vigilanza, specie attraverso il Distaccamento «Drago» di Borgotaro, ma al suo pettine non saranno poi destinati a impigliarsi casi di spionaggio o di rapina degni di nota.

L’attività partigiana di controspionaggio, data la situazione di particolare vulnerabilità in cui si trovano a operare tutte le nostre strutture, ha per noi un ruolo di particolare importanza e come tale viene curata dal << C.U. >>, che non tarderà, in un’ulteriore fase di sviluppo organizzativo, a dotarla di un apposito servizio, affidandone la direzione al tenente di marina Comandante Vallerino. Mentre della informazioni politiche e di quelle militari (impianti bellici e movimento di truppa e di mezzi nemici) si occuperanno, in collaborazione con il servizio del «C.U.» ma anche con informatori propri, da un lato la Missione alleata, per le notizie interessanti il comando angloamericano, e, dall’altro lato, il conte Carlo Pianzola, ex ufficiale dei corazzieri, per le notizie interessanti il Governo Nazionale.

Volontari della Libertà

Comaando 1ˆ Brigata Julia                                                                                                  N. 19
                                                                                                                                  XX, 25/9/44.

AL COMANDO 2 BTG. JULIA

Vi inviamo n. 300 tessere di riconoscimento provvisorie per la 2a Brigata Julia, stampate a Borgotaro. Vogliate scusare l’errore di stampa dovuto alla fretta dello stampatore. Vi inviamo pure timbri giunti da Parma per voi la 3a Julia e la 4a Julia. Vi preghiamo di procedere alloro inoltro. Per tutte le comunicazioni riguardanti il nostro  comando mandate staffetta alla ex-sede del C. U.

Sollecitiamo sempre l’invio delle 20.000 lire del Comitato di Parma.

 Saluti.

IL COMMISSARIO                                IL COMANDANTE

            GIORGIO                                                   DRAGOTTE

La lˆ Julia invia alla 2ˆ,3ˆe 4ˆJulia materiale fatto eseguire clandestina­mente a Parma e a Borgotaro per conto loro.

Dello stampatore (Signor Cavanna) e delle specialissime ragioni della sua fretta, alla quale qui si accenna, parlerò in altra occasione un po’ più avanti.

Volontari della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                        Circolare N. 24
                                                                                                                               
X. 26.9.44

AL COMANDO DELLA 31a. BRIGATA GARIBALDI

SUA SEDE

Vi notifichiamo che dal Vostro magazzino di Brigata è stato prelevato a tutt’oggi il seguente materiale:

Qli. 1 di Burro (in due riprese)

N.        4 forme di Parmigiano fresco,

Kg. 12 Salsa di Pomodoro

Qli. di farina di grano,

Kg. 50 di Lardo,

N.10 bottiglie di Gin.

Fateci sapere quale è la merce che noi dobbiamo pagare ed il relativo prezzo. Vi preghiamo di continuare a rifornirci secondo le Vostre possibilità burro, formaggio, lardo.

………

Saluti.

IL COMMISSARIO                                          IL COMANDANTE

GIORGIO                                                               DRAGO1TE

«Vi preghiamo di continuare a fornirei secondo le vostre possibilità.

I cugini ricchi delle Formazioni partigiane della Val Ceno, col loro facile accesso alle risorse alimentari della pingue pianura emiliana, (anche se sistema­ticamente saccheggiata dall’occupante), ci sembrano vivere in una specie di Terra Promessa di cui speriamo di poterci anche noi in qualche misura avvalere. Il che, invece, diverrà sempre meno facile, non certo per scarsa disponibi­lità dei «cugini», ma per una serie di difficoltà e restrizioni insormontabili.

Volontari della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                                Circolare N. 29
                        XX, 27/9/44.

La squadra mortai in giornata dovrà raggiungere questo comando con armi e bagagli per proseguire poi per la sua destinazione. Mandare a chiamare la staffetta Feci Aldo (Prevesa) perché si presenti immediatamente a questo comando con armi e bagagli. I muli del distacca­mento serviranno per lo spostamento della suddetta squadra, mentre il rifor­nimento dei viveri da Borgotaro a questo comando o ai distaccamenti Piscina e Antolini saranno adibiti i muli di Battista.

Ti inviamo una bottiglia di gin.

Saluti.

IL COMMISSARIO Giorgio  IL COMANDANTE     Dragotte

La squadra  mortai …. Infatti, grazie soprattutto ai lanci, disponiamo finalmente anche  di  questi preziosi mezzi d’artiglieria.

Distaccamento  Gardelli

XX, 2 7/9/4

1)         19 settembre: sulla strada nazionale Parma-Spezia nelle immediate vicinanze di Cavazzola una pattuglia del distaccamento Gardelli sorprende­va e catturava due carri tedeschi trascinati da cavalli; i carri contenevano materiale vario di vestiario appartenente ad una compagnia di SS tedesche, della quale facevano parte anche i due conducenti. Fanno pure parte del bottino quattro cavalli.

2)         24 settembre: una pattuglia del distaccamento Gardelli attraver­sando la ferrovia Parma-Spezia, sorprendeva un carrello a pedali condotto da tre militi delle Brigate Nere appartenenti al presidio di Valmozzola. Dopo brevissima sparatoria i militi fuggivano abbandonando le armi; due di essi erano rincorsi e fatti prigionieri, mentre il terzo riusciva a sfuggire.

3)         25 settembre: una squadra del distaccamento Gardelli sorprendeva nelle vicinanze del casello N. 41 della ferrovia Parma-Spezia sei militi delle Brigate Nere appartenenti al presidio di Valmozzola e li facevano prigionie­ri. L’ azione è  avvenuta senza colpo sparare.

4)         21 settembre: una squadra del distaccamento Zanrè attaccava una pattuglia tedesca sulla ferrovia Parma-Spezia in località Maccagnana. Dopo breve sparatoria i tedeschi lasciavano sul terreno due morti e un ferito. Veniva fatto un prigioniero.

In questa azione nessuna perdita da parte nostra.

Sono stati fatti 11 prigionieri e sono stati catturati 12 fucili.

IL COMMISSARIO                                                  IL COMANDANTE

      GIORGIO                                                                  DRAGOTTE

Volontari della Libertà

1ˆBrigata Julia

OGGETTO:    Relazione

COM UNICATO N. 2

1)-       25Settembre: Durante un’azione di disturbo al traffico nemico sulla strada Borgotaro-Berceto e sulla ferrovia Parma-Spezia, il presidio tedesco sulla ferrovia al ponte Parabolico, dove sono in corso i lavori di riattamento del ponte stesso (precedentemente fatto saltare dai patrioti), veniva attaccato. Il nemico, 50 uomini circa, messo a tempo sull’arme non poteva essere sorpreso e rispondeva al fuoco dei nostri mitragliatori. Dopo breve sparatoria tuttavia il nemico si dava a precipitosa fuga rifugiandosi nelle vicine gallerie.

Una macchina tedesca che tentava di portare soccorso sul posto di combattimento, veniva, inchiodata e messa fuori uso dal fuoco preciso dei nostri mitragliatori. Risultato dell’azione: 5 morti tedeschi. Nessuna perdita da parte nostra. All’azione hanno partecipato i dis­taccamenti «Antolini» e «Piscina».

2) – 25 Settembre: sulla strada Borgotaro-Berceto il distaccamento «Dallara» in un’imboscata catturava 10 granatieri tedeschi col loro arma­mento ed equipaggiamento. Due feriti tedeschi venivano catturati dai patrioti stessi e lasciati in una casa vicino. Fra i prigionieri figurano un Maresciallo ed un sergente.

Nessuna perdita da parte nostra.

IL COMMISSARIO                                      IL COMANDANTE

             GIORGIO                                                      DRAGOTTE

Volontari Della Libertà

1ˆ Brigata Julia                                                                      Circolare                N. 32
                                                                                                                               
X. 28 Sett. 44

AL COMANDO UNICO

Sua sede

Informazioni militari circa la vallata del Taro:

BORGOTARO:

Il presidio degli alpini della Divisione Monte Rosa si è spostato in altra zona (Bedonia-Passo del Bocco-Liguria). Attualmente il presidio è formato da 60 soldati del genio ferroviario tedesco, e da 80 uomini delle Flak.

OSTIA:

Il presidio tedesco di 100 granatieri circa.

ROCCAMURATA-BERCETO:

Altri 100 granatieri.

VALMOZZOLA

24 uomini fra tedeschi e militi della 31a. Brigata Nera (Apuania).

SOLIGNANO:

60 uomini di cui 40 militi della 31a. Brigata Nera e 20 tedeschi.

I presidi sono esclusivamente per la sicurezza della strada e della ferrovia. Armamento: quello normale della fanteria. Traffico nemico sulla strada  Borgotaro-Berceto: quasi nullo.

IL COMMISSARIO                                    IL COMANDANTE

      GIORGIO                                             DRAGOTTE

Il Comando  di  Brigata, selezionate e sintetizzate le informazioni militari raccolte attraverso i propri  distaccamenti, le  fornisce al  << C.U.>>

Volontari Della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                     N. 34 di Prot.
                                                                                                                                
X. 28.9.44

AL COMANDO UNICO

Sua sede

Dopo accordi presi con il Comando della 31a. Brigata Garibaldi è in costituzione un campo di concentramento, per prigionieri  di  guerra.

La guardia per detto campo sarà formata da 20 uomini (10 della 1a. Julia e 10 della 31a. Garibaldi), che dipenderanno da entrambi i comandi della Brigata su accennata.

Poiché si sono incontrate e si incontreranno spese per la preparazione del campo preghiamo codesto comando di voler intervenire con un aiuto monetario. Invieremo perciò a codesto Comando periodicamente le spese subite.

IL COMMISSARIO                                  IL COMANDANTE

                    GIORGIO                                                      DRAGOTTE

Per motivi di sicurezza e utilità comune, fra la 1ˆ Brigata Julia e la 31ˆ Brigata Garibaldi, che opera in Val Ceno, si decide di costituire un campo di concentramento dei prigionieri nemici da utilizzare in comune. Esso viene impiantato a Cornaleto, nell’alto bardigiano, cioè in posizione accessibile dai rispettivi territori e al tempo stesso situata in zona interna e fuori portata dalle camionabili. Vale qui la pena di rilevare lo sforzo organizzativo dei partigiani, dipinti dalla propaganda nazifascista come uomini che sopprimono barbaramente i nemici caduti in loro mano, che invece si pongono il problema della salvaguar­dia, custodia e sostentamento dei prigionieri catturati in combattimento nono­stante la grave carenza di strutture e di mezzi in cui versano. Nella Valtaro, e sempre nella zona di Compiano, il primo nostro campo di concentramento era entrato in funzione già nello scorso giugno.

Volontari Della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                  Circolare N. 38
                                                                                                                                
X. 28,9 .44

A TUTITI I COMANDANTI DI DISTACCAMENTO

Si fa presente che nell’eventualità di cattura di prigionieri e di bottino di qualsiasi specie, ogni comandante di distaccamento ha l’obbligo di redare un elenco dettagliato degli oggetti recuperati che rimangono a disposizione del Comando di Brigata il quale provvederà ad una giusta assegnazione e spartizione.

IL COMMISSARIO                                           IL COMANDANTE

      GIORGIO                                                           DRAGOTTE

Non si percepisce il <<soldo>> come i militari, il comando è sfornito di mezzi e dotazioni, lo zaino del partigiano povero di tutto. Perciò rivive l’antico uso della spartizione del bottino di guerra, per modesto che sia.

Volontari Della Libertà                                                                                                                           N. 33 di
                                                                                                                                                                      
X. 28.

 Trattamento  prigionieri

AL COMANDO UNICO

Sua sede

Durante la recenti azioni effettuate da nostri distaccamenti sono catturati diversi militi appartenenti alla Brigata Nera. Abbiamo chiesto al Comando della 31a. Garibaldi che già deteneva prigionieri di tal specie, trattamento si doveva loro riservare. Il comando della 31a. Garibaldi rispondeva che non aveva avuto disposizioni in merito dal Comando Unico e ne in attesa.

Chiediamo pertanto a codesto C. U. precisi disposizioni su tali militi si debbono considerare regolari prigionieri di guerra o delinquenti qualsiasi, passibili quindi in ogni misura.

IL COMMISSARIO                                IL COMANDANTE

       GIORGIO                                             DRAGOTTE

Comando Unico Operativo

            Della Provincia di Parma                                                                       N. 278 di Prot. C.
                                                                                                                                   3OTTOBRE 1944

AL COMANDO  DELLA PRIMA BRIGATA JULIA

Rif. f° 33 del  28 u.s.

Si comunica che  i militi della Brigata Nera presi in combattimento possono essere considerati prigionieri  di  guerra ( e quindi non fucilati ) soltanto se a giudizio del  Comando di  Brigata abbiano delle solide circostanze  attenuanti.

I  COMMISARI POLITICI                                      IL  COMANDANTE

  MAURI – PELLIZZARI                                                PABLO

Le Brigate Nere si caratterizzano per la ferocia dei loro sistemi di repres­sione della Resistenza, con partigiani e antifascisti spesso barbaramente massacrati, altri impiccati ad alberi e lampioni. La direttiva del « C.U.» circa il trattamento da riservare ai militi di questo fanatico Corpo fascista caduti in nostra mano non sembra quindi improntata a ingiustificata severità.

Comando Unico Operativo                                                                              12 ottobre 944

Della Provincia di Parma

 Sono pervenuti a questo Comando diversi quesiti circa il trattamento dei prigionieri.

I prigionieri tedeschi devono essere trattati secondo la legge di guerra.

– Così pure devono essere trattati in base alla legge di guerra i prigionieri della Brigata Nera ed in genere delle formazioni così dette repubblicane.

Ciò non esclude che se nei confronti di detti elementi in particolare sussistano capi di accusa gravi per violenze contro le persone o le cose in occasione di rastrellamenti od azioni di guerra, si debba procedere penalmente

Si deve rifuggire dagli atti di  rappresaglia in genere, di sevizie di bastonature e di maltrattamento, triste  retaggio della  mentalità poliziesca e fascista, che  noi dobbiamo  superare.

Per quanto concerne i militi della Polizia ausiliaria che a seguito dell’azione svolta dai Comitati di Liberazione e dalle Cellule di propaganda, hanno disertato, e si sono presentati spontaneamente alla nostre formazioni, è ovvio che detti militi debbano essere trattati con benevolenza, per quanto debbano essere disarmati, sorvegliati, eventualmente utilizzati in lavori ausiliari stradali ecc. Detti elementi però non potranno per ragioni altrettanto ovvie essere assunti nelle formazioni partigiane, salvo casi eccezionali e previa  autorizzazione di  questo Comando.

I COMMISSARI POLITICI                                 IL VICECOMANDANTE

(MAURI) (PELLIZZARI) (SCHIAVI)                       (ARTA)

 Lo spirito di moderazione e umanità che ha dettato queste direttive è tanto più degno di nota se si considera il duro trattamento spesso riservato, nell’aspra mischia in corso fra le due parti avverse, ai nostri uomini caduti prigionieri del nemico.

Volontari Della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                              Comunicato N. 3
                                                                                                                                  
X. I Ottobre 44.

Attacco  stazione di  Valmozzola ottobre 1944

Il giorno 29 settembre due Distaccamenti della Brigata, il Gardelli ed il Zanré, attaccavano il presidio della Stazione di Valmozzola formato da fascisti della Brigata Nera e da tedeschi. L’azione è durata dalle ore 16 alle ore 19; i militi ed i tedeschi hanno opposto accanita resistenza sino all’estremo tanto che fu necessario l’intervento della squadra sabotatori, i quali, con ammirevole sprezzo del pericolo portavano, sotto lanci di bombe a mano, le cariche di dinamite nell’edificio della Stazione dove erano asserragliati tedeschi e militi e nel casello ferroviario dove era piazzata una mitragliatrice pesante. Dopo di che gli edifici, presentando ancora resistenza sono stati presi d’assalto. Da rilevare che durante l’azione si ebbe a subire un bombardamento da parte di aerei inglesi i quali picchiavano sulla ferrovia e ferivano alcuni patrioti. Ciò nonostante gli uomini rimanevano fermi alloro posto e, non appena allontanatasi gli apparecchi, riprendevano il fuoco sugli obbiettivi.

Ad azione ultimata le squadre dovevano far fronte ai rinforzi soprag­giunti da Berceto e da Solignano. Tutti gli uomini si sono comportati bene; un elogio speciale alla squadra Sabotatori, e al Comandante Captain John. Dirigevano l’azione il Comandante ed il Vice-Comandante della Brigata. Il Vice—comandante Corrado si è distinto in modo particolare. Risultati dell’azione: Un morto tedesco e 15 prigionieri (5 tedeschi e 10 fascisti). Da parte nostra 7feriti. Bottino di armi: una mitragliatrice Breda con munizioni e N. IO moschetti.

IL COMMISSARIO                         IL COMANDANTE

                  GIORGIO                                     DRAGOTTE

L’operazione, come sempre, è stata attentamente studiata in precedenza. Infatti il giorno prima il Comandante « Dragotte» e il Vicecomandante <<Corrado >> si sono recati nella zona per esaminare il terreno e la dislocazione dei nuclei nemici. L’attacco non si prospettava dei più facili in quanto comprendeva contestualmente tre obbiettivi: anzitutto il presidio nazifascista installato nella sta­zione ferroviaria, poi i due caselli ferroviari posti ai lati della stazione ma a una qualche distanza da essa, a loro volta presidiati. I nostri uomini si danno appuntamento sul posto per le 16 del 29 settem­bre suddivisi in tre gruppi: quello guidato di persona da «Dragotte» provenien­te dalla strada di Mormorola, che investirà direttamente il presidio della stazione ferroviaria;il distaccamento di «Tarass», proveniente da Boie di Solignano, che si occuperà del casello situato, appunto, in direzione di Solignano succiessivamente andrà in appoggio all’azione principale di <<Dragotte>>; quello guidato da «Corrado», che, provenendo dal greto del Taro, attaccherà il casello in direzione di Ghiare di Berceto per poi unirsi, se tutto va bene, all’azione contro la stazione ferroviaria.

Ma sulle prime non tutto va bene. E appena iniziato l’attacco dei nostri all’ora convenuta, quando, con singolare coincidenza, si verifica un’intrusione imprevedibile: fa la sua compar­sa sulla ferrovia a Valmozzola un coppia di caccia bombardieri britannici in perlustrazione, che, forse scorgendo i nostri dall’alto e scambiandoli per dei nazifascisti (molti di loro ne indossano le divise, sia pure con varianti estemporanee, avendole tolte a nemici catturati) sganciano una bomba in prossimità degli uomini di «Dragotte» e una seconda vicino a quelli di «Tarass», ferendone un paio investiti da schegge ( per fortuna in maniera leggera) e costringendo gli altri a cercare protezione sotto il vicino ponte stradale. Nel contempo « Corrado» va avanti secondo il piano previsto.

Per arrivare al casello che ha il compito di espugnare, dalla posizione di avvicinamento in cui si trova con i suoi uomini occorre attraversare allo scoperto una trentina di metri di percorso variamente accidentato. Ma, nell’accingersi a raggiungere il casello a tamburo battente sfruttando il fatto che i nemici sono presumibilmente distratti dall’incursione aerea, egli parte con il consueto slancio e si porta fin sotto l’edificio senza prima accertarsi che l’ordine di seguirlo impartito agli uomini sia stato da loro ben compreso. Giunto indenne fino      davanti al casello riesce con un forte strattone ad aprirne la porta in quel momento fortunatamente incustodita e a getta all’interno una bomba «Sipe». La quale, oltre a un notevole sconquasso provoca la diffusione e la combustione di un sacco di zolfo in polvere per usi  agricoli che casualmente era depositato nel locale, con forti esalazioni venefiche che dalla tromba delle scale salgono al piano superiore dove sono raccolti i nazifascisti.

A questo momento non è difficile immaginare gli stessi in preda a meraviglia e sbigottimento per quello che ha tutta l’aria di un attacco combinato di partigiani e aviazione alleata (come poi diranno d’aver creduto, data la simultaneità dell’azione da terra e dall’aria), cui si aggiungevano ora perfino… gas asfissianti! Così essi si affrettano a cedere alle perentorie intimazioni di resa lanciate dal basso da << Corrado >>, il quale soltanto a questo punto, mentre i nemici stanno scendendo dalla scala con le mani in alto, si accorge di essere solo, di aver condotto l’azione da solo, cosa di cui nella sua foga e nella frenetica concitazione del momento non si era fin qui minimamente reso conto. Fatti accorrere all’istante i suoi uomini anche perché qualcuno di loro prenda in consegna i prigionieri, egli prosegue speditamente con gli altri verso la stazione, dove si congiunge con «Dragotte» che nel frattempo, terminata l’incursione aerea, vi converge dalla direzione opposta, rafforzato dal Distacca­mento di <<Tarass>>, cha ha appena eliminato il casello verso Solignano suo primo obbiettivo.

Qui la resistenza era stata particolarmente accanita e gli occupanti tutti delle Brigate Nere, avevano ribattuto al fuoco partigiano sparando e cantando a squarciagola fino al momento della resa una loro canzone « . . .battaglioni del Duce battaglioni! per la morte creati e per la vita! a primavera s’apre la partita! fra i Continenti armati di valor…». Episodio emblematico della tragedia d’un popolo diviso dalla guerra civile, che attenderà dalla decantazione delle vicende storiche che stiamo vivendo e da un pacato giudizio futuro sulle posizioni che oggi si confrontano e si scontrano, il tempo della ricomposizione degli animi. L’attacco dei nostri gruppi si concentra ormai sul presidio della stazione, che risponde al fitto tiro delle armi con veemenza, mentre il tempo passa e aumenta il pericolo che sopraggiungano da un momento all’altro rinforzi agli assediati da Ghiare di Berceto e da Solignano.

A sorvegliare queste provenienze <<Dragotte >> ha messo due squadre, ma nel caso che i rinforzi fossero consistenti esse non potrebbero far molto per bloccarli. Per venire rapidamente a capo della situazione si fa intervenire la squadra sabotatori di «John», il capitano inglese esperto in esplosivi, che in breve riesce a far brillare nella sala d’aspetto una forte carica di dinamite Allorché, poco dopo, «Dragotte» e «Corrado», coperti dal tiro delle nostre mitragliatrici, si avventurano a loro volta nella sala d’aspetto per intimare la resa, uno spettacolo imprevisto li attende: la scala che porta al piano superio­re, dove sono asserragliati i nazifascisti, non esiste più, è interamente crollata.

A un certo punto «Corrado» intravede con la coda dell’occhio una bomba a mano  che  cade dall’ alto ed e appena in tempo, con un balzo, a mettersi al riparo e a farla schivare anche a «Dragotte» con un urlo: «via!». Così essi se la cavano per miracolo sotto una pioggia di calcinacci, mentre aumenta la loro rabbia e determinazione di piegare una buona volta questi nemici. Si incrementa allora il livello di fuoco dei nostri al massimo, ed ecco finalmente, a quasi due ore dall’inizio dell’attacco, apparire a una finestra il segnale di resa, la bandiera bianca. Con due scale a pioli scovate in una casa accanto e legate insieme alla meglio si fanno scendere attraverso una finestra i nemici, che, riuniti a quelli catturati in precedenza, vengono sorvegliati e tenuti pronti per incamminarsi insieme ai nostri in direzione del Comando della 1ˆ Julia, a Mariano. Nel frattempo si pensa di utilizzare la squadra sabotatori per far saltare un lungo convoglio fermo in stazione.

Si tratta di un trasporto composto da puntrelloni di ferro di  eccezionali dimensioni destinati alla riattivazione del ponte ferroviario di Recco, sulla linea di Genova, distrutto da un bombardamento, puntrelloni che sono aggancia carrelli speciali utilizzati per il loro trasporto in ferrovia. Adeguate cariche esplosive, confezionate da «John» utilizzando scatoloni cilindrici in cui erano custodite le bombe da mortaio << 81 >> prima vengono inserite in questi carrelli, che saltano all’aria rovesciando i puntrelloni sulla carreggiata ferroviaria. E chissà se, come e quando essi potranno mai raggiungere il ponte di  Recco!

Poi i nostri s’incamminano con i prigionieri alla volta di Mariano. Era ora! Infatti sta sopraggiungendo di buon passo da Ghiare di Berceto pattuglione tedesco, che, sopraffatta la nostra squadra di protezione, apre fuoco con la mitragliatrice. E ancora piuttosto lontano e ai nostri non manca che di superare scoperto una cinquantina di metri per potersi defilare al riparo del costone sovrastante la stazione; ma il pericolo è evidente, e «Dragotte» e tutti gli intercalati ai prigionieri per impedirne eventuali tentativi di fuga, procedono carponi su quell’ultimo tratto di terreno fino a portarsi fuori tiro. Dietro di loro rabbiose sventagliate della mitraglia nemica vanno quando in quando a colpire i puntellini producendo risonanze che si propagano lungo i massicci profilati metallici con vibrazioni simili a quelle dei rintocchi di campana, anche se questi, in verità, nonostante il loro tono vivace, pensare a sinistri richiami di campane a morto!

Volontari Della Libertà

1ˆBrigata Julia

AL COMANDO DEL C.C. DI CORNALETO

Sua sede

Desideriamo conoscere al più presto l’importo delle spese subite in questi giorni e le eventuali necessità per il Vostro Campo. Desideriamo inoltre una relazione dettagliata settimanale sulla forza e sull’andamento del campo stesso. V’inviamo le schede personali dei prigionieri affinché siano conservate presso di Voi, informandoVi però che mancano alcune schede e perciò dovreste inviarci i dati necessari per la loro compilazione. Completate la compilazione delle schede Vi verrò trasmessa. Fateci sapere se qualcuno dei Vostri prigionieri (deve essere fascista e non pericoloso) desidera lavorare presso un contadino. In tal caso forniteci sul suo conto dati a vostra opinione personale.

In attesa saluti

IL COMMISSARIO                                IL COMANDANTE

GIORGIO                                                   DRAGOTTE

Schede, dati personali dei prigionieri: la inevitabile pennellata burocrati­ca.

Un argomento curioso è invece quello toccato nell’ultima parte di questa comunicazione e riguarda la disponibilità del comando della 1ˆ Julia ad aprire le porte del campo di concentramento a un prigioniero eventualmente desideroso di darsi all’attività rurale presso qualche contadino della zona, purché sia <<…fascista e non pericoloso >>. Quanto a dire che sotto questo aspetto si ritengono i tedeschi meno affidabili, cioè più propensi a profittare dello stato di semilibertà per trasfor­marsi da uomini dei campi a <<uccel di bosco >>.

Volontari Della Libertà

            1 Brigata Julia                                                                                     Circolare N. 43

X.           30.9.44

AL COMANDANTE DEL CAMPO DI

CONCENTRAMENTO

Sua sede

Abbiamo ricevuto la Vostra comunicazione circa la preparazione del Campo di Concentramento. Approviamo le misure da Voi adottate in brevis­simo tempo il campo sarà pronto per accogliere i prigionieri. Per ciò che vi occorre requisite dalla popolazione locale, tenete nota di tutto quello che prelevate e delle spese subite. Vi mandiamo per le spese future altre L. 1000 (Mille). Vi informiamo che i prigionieri sono cresciuti notevol­mente di numero. Abbiamo avvertito il Comando della 31a. Brigata Garibaldi per l’invio dei loro prigionieri con vasellame, viveri e generi vari. Appena il campo sarà  pronto inviate staffetta a questo Comando per far procedere verso il Campo di Concentramento i nostri prigionieri. Provvederemo in questi giorni a mandar­Vi i bidoni richiesti e altre cose necessarie.

Saluti.

IL COMMISSARIO                                IL COMANDANTE

GIORGIO                                                   DRAGOTTE

Volontari della Libertà

1ˆ Brigata Julia                                                                                                Circolare N.65

                                                                                                                X. 5 ottobre 44

AL COMANDO DEL C.C. DI CORNALETO

Vi inviamo N. 8 prigionieri tedeschi. La Vostra staffetta ci ha messo al corrente della situazione alimentare del campo piuttosto difficile. Abbiamo già mandato staffetta al Comando della 31A. Garibaldi affinché provveda con un sollecito invio di viveri. Consegniamo a Morena L. 2.000 (duemila) per le spese che dovrete subire in questi giorni.

         IL COMMISSARIO                                        IL         COMANDANTE

            GIORGIO                                                               DRAGOTTE

Volontari Della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                    N.            64 di           Pror.
                                                                                                             
X.     5 ottobre 44

AL COMANDO DELLA 31A. GARIBALDI

Sua sede

Sollecitiamo vivamente l’invio di viveri d’ogni specie al Campo di Concentramento di Cornaleto. Il numero di prigionieri s’ingrossa ogni giorno e non esageriamo se affermiamo che soffrono la fame, uomini di guardia compresi. Il trasporto può avvenire attraverso questo Comando oppure diretta­mente.

IL COMMISSARIO                         IL COMANDANTE

GIORGIO                            DRAGOTTE

Fervono i lavori di apprestamento del nuovo campo di concentramento di Cornaleto mentre la custodia in altri luoghi dei numerosi prigionieri si fa sempre più difficoltosa. Frattanto il problema della carenza di mezzi, soprattutto di cibarie, si profila nella sua gravità e la 1ˆ Julia fa pressioni per l’invio di viveri sulla 31 Brigata Garibaldi, il cui fertile retroterra agricolo consente maggiori disponibilità di ­prodotti alimentari.

Prima Brigata Julia xx.4/10944

Distaccamento di Borgotaro

AL COMANDANTE POLITICO Ia. BRIGATA JUILA Zona X

Allegati :2

Segnaliamo che presso le case del parabolico è stato posto un cannone di protezione puntato verso Tiedoli. Sono segnalate dall’Ossola verso Ghiare di Berceto molte truppe con bestiame e cariaggi.

JAK

Una segnalazione del Distaccamento Drago

Volontari Della Libertà

1ˆBrigata Julia

                                                                                                                ComunicaTo N 4

                                                                                                               X.   5 ottobre 44

AL C.U.O.

p.c.      A TUTTI I DISTACCAMENTI della JULIA Loro sede

 1)-Il giorno 30 settembre 1944 il Distaccamento Dallara sorprendeva N. 4 tedeschi vicino a Baselica. Dopo breve sparatoria veniva fatto un prigioniero, e rimanevano sul terreno due feriti ed un morto, tutti tedeschi. I due feriti venivano medicati, indi rilasciati. Cadevano in nostre mani N. 3 fucili Mauser ed una pistola. Nessuna perdita da parte nostra.

2)-Il giorno 4 ottobre due uomini della squadra Sabotatori comandati dal Capitano John facevano saltare con un petardo esplosivo un treno composto da un locomotore e N. 3 vagoni presso Groppo San Giovanni, (Casello N. 52). Il treno suddetto trasportava materiale occorrente per la riattivazione del Ponte Parabolico. Si ignorano le perdite causate al nemico.

                     IL COMMISSARIO                                              IL COMANDANTE

Volontari Della Libertà

I Brigata Julia

                                                                                                                     N.         68 di Prot.

                                                                                                                           X. 5 ottobre 44

AL COMMISSARIO DEL DIST. DALLARA

AL COMANDANTE CAMPO CONCENTRAMENTO

AL COMANDANTE SQUADRA MORTAI

A JACK

Loro sedi

 Per Sabato 7 c. m. sei invitato a presentarti a questo Comando per le ore IO. Porterai un’ esatta situazione delle armi che sovrabbondano al tuo Distac­camento, l’elenco dei feriti in seguito alle ultime azioni, la forza degli uomini presenti al Distaccamento, un quadro della situazione alimentare e sanitaria; il blocco dei buoni di requisizione ed il registro di cassa. Ti preghiamo di non mancare.

IL COMMISSARIO          IL COMANDANTE

      GIORGIO                          CORRADO

 Convocazione al Comando di Brigata per uno dei periodici rapporti.

Volontari Della Libertà

            1ˆBrigata Julia                                                                                  N. 67 diProt.
                                                                                                                            
X. 5 ottobre 44

AL COMMISSARIO DEL DISTACCAMENTO ANTOLINI

Sua sede

 Ricevuto comunicazione circa il prelevamento di N. 8 tedeschi alla Bertorella. Dall’interrogatorio dei prigionieri risulta che sono scomparsi L. 3.500 dato che i prigionieri avrebbero versato L. 6.800. Fai indagini perché venga scoperto il colpevole e affinché la somma recuperata venga versata alla cassa del Distaccamento.

IL COMMISSARIO                        per IL COMANDANTE

  GIORGIO                                                  CORRADO

Si vuole scoprire il  colpevole della sottrazione, che  difficilmente la  passerà liscia. Ricordo che nel maggio 1944, al raggruppamento dei << Linari >> (Monte Molinatico), un partigiano sorpreso a sottrarre furtivamente a un compagno di tenda due uova fu subito espulso dalla Formazione.

Era uno studente salito ai monti dopo aver abbandonato nientemeno che la «Scuola di Mistica Fascista» e quindi non senza superare un profondo travaglio ideologico interiore, maturato nella scelta di lottare per la libertà. Ma, nel clima di intransigenza morale e tensione ideale che viveva il Movi­mento partigiano in quella vigilia di lotta, la sua pur modesta scorrettezza era apparsa imperdonabile.

 Volontari Della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                                 Comunicato N. 5
                                                                                                                         X.    5 ottobre 44

Il giorno 5 ottobre nelle vicinanze del ponte della Bertorella, sulla carrozzabile Bedonia-B. Taro, due squadre del Distaccamento Antolini prendevano d’assalto l’edificio della scuola, ove avevano dimora N. 8 tede­schi adibiti alla guardia del ponte stesso. Quasi senza colpo ferire i nostri patrioti catturavano gli 8 tedeschi fra i quali figura un sergente. Sono state catturate le seguenti armi: N. 7 moschetti, inoltre veniva fatto pingue bottino di equipaggiamento e di materiale vario.

Nessuna perdita da parte nostra.

IL COMMISSARIO              per IL COMANDANTE

            GIORGIO                                    CORRADO

 Volontari Della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                                         N. 79 di Prot.
                                                                                                                             X. 6 ottobre 44

A TUTTI I COMANDANTI DI DISTACCAMENTO

Loro Sedi

Riceviamo la seguente comunicazione dal C. U. con foglio N. 287:

«Il patriota Paolo, munito di regolare tessera di riconoscimento, è incaricato di svolgere un delicato servizio informativo. Codesto Comando impartirà ordini ai dipendenti distaccamenti perché qualsiasi richiesta di staffetta da parte del patriota Paolo sia  prontamente esaudita nell’interesse del servizio informazioni. F. to il Comandante Pablo )

Vi preghiamo di volere osservare quanto sopra.

 IL COMMISSARIO              per IL COMANDANTE

            GIORGIO                                    CORRADO

Via libera per l’investigatore speciale e segreto del «C.U.»

 Volontari Della Libertà

Lˆ Brigata Julia

AL COMANDANTE DEL DISTACCAMENTO <<DALLARA >>

 Entro il più breve tempo possibile prepara un’imboscata al camion che giornalmente trasporta i soldati tedeschi da Ostia al Ponte Parabolico. L’azione dovrà essere effettuata con le dovute misure di sicurezza, e cioè provvederai a far bloccare la strada a debita distanza dal punto ove prepa­rerai l’imboscata, con due gruppi mitragliatori i quali avranno il compito di sorvegliare le eventuali provenienze da Ostia e da Berceto. Gli eventuali prigionieri, eccettuato i marescialli e gli Ufficiali, spogliali degli indumenti e delle scarpe e poi rimandali a casa, dato che ormai diventa un problema preoccupante il loro mantenimento.

 Saluti

DRAGOTTE

Ordine al Comandante d’un nostro distaccamento perché attui un’imbo­scata.

Il campo di concentramento dei nostri prigionieri di guerra non ha più spazio per nuovi arrivi, e dei tedeschi eventualmente catturati (salvo il caso di ufficiali o marescialli) ormai ci interessano più le divise che il contenuto delle stesse.

RISERVATA URGENTISSIMA

Prima Brigata Julia

Distaccamento BorgoValdiTaro

N.        1/M di Prot.

XXX.   9/10/944 – ore 12

AL COMANDO DELLA BRIGATA 1a JULIA zona X.

 Si informa che  sul ripristinato tronco ferroviario della Parma / Spezia, nel tratto ROCCAMURATA / BERCETO, dovrà transitare durante questa notte 9/10 ottobre un convoglio carico  di materiale. Secondo precisi accordi presi con il personale ferroviario in nostro contatto è  stato stabilito che i nostri elementi, al passaggio del treno in parola, esattamente tra la prima e la seconda galleria dopo Roccamurata in direzione Berceto, segnaleranno con un fanale rosso l’ordine di arresto procurando in precedenza di togliere i binari dalla galleria più lunga appunto in direzione di Berceto.

Non appena i macchinisti ed eventualmente il personale ferroviario e militare di scorta saranno discesi ed eventualmente si saranno raccolti per conoscere il motivo dell’arresto, essi potranno essere agevolmente circondati e catturati. Il treno potrà poi essere fatto deragliare instradandolo sul tronco di binario interrotto oppure fatto saltare a mezzo esplosivi, tenendo presente che potrebbe trovarsi in esso materiale a noi interessante come cuoio, coperte, chiodame, sale od altro eventualmente recuperabile in parte. A proposito poi del personale ferroviario conducente e di scorta, tenete presente che esso dovrà apparentemente essere trattato alla stregua di tutti gli altri prigionieri, mentre provvederete possibilmente a tranquillizzare le rela­tive famiglie rilasciandolo in completa libertà alcuni giorni appresso.

Saluti ed auguri di buona caccia.

l’addetto

BOB

Il Distaccamento «Drago» chiede al Comando l’intervento d’un reparto di uomini per effettuare un sabotaggio che ha progettato d’intesa con alcuni ferrovieri locali. Da notare l’avvertimento perché i ferrovieri «catturati» siano apparente­mente trattati alla stregua di tutti gli altri prigionieri: solo così potranno evitare di essere sospettati dal nemico e rientrare a suo tempo in servizio, continuando all’occorrenza a collaborare con noi,.

Brigata Julia

            Distaccamento Gardelli                                                                                  li 11=10=44

AL COMANDO della   1a BRIGATA IULIA

 Vi prego di restituire ai patrioti Zomba e Risoluto le loro armi indivi­duali (2 moschetti mod. 38 con relative munizioni, 4 sipe) trattenute da Farinacci. Vi faccio notare che dette armi sono in dotazione a questo distacca­mento e che non abbiamo armi di riserva da riarmare i suddetti patrioti. Accludo un elenco delle armi individuali in dotazione e sovrabbondanti nel nostro distaccamento.

il commissario

TOM

p.s.      Ho un urgentissimo- bisogno di sale, vi sarei perciò gratissimo se voleste inviarmene sia pure poco, ma subito tanto per tirare avanti un giorno o due.

Grazie.

Comando Brigata Julia Li 18 ottobre 1944

AL DISTACCAMENTO << ZANRÈ >>

Si dichiara di aver ricevuto da codesto distaccamento il seguente materiale:

                        2          fucili TA PUM

            «          2          moschetti Mod. ‘38

            «          1          fucile Mod. 91

                        1.800   colpi di F.M. Breda

IL COMANDANTE

DRAGOTTE

Recupero, scambi (e contese) di armi fra distaccamenti per la loro miglior utilizzazione in rapporto alle mutevoli necessità della situazione. Circa le armi «trattenute da Farinacci» inutile dire che qui non si allude al famigerato ras fascista di Cremona ma al partigiano cremonese «Farinacci» (Alessandro Moroni), che ha ironicamente adottato tale nome di battaglia e che cadrà da valoroso in combattimento a Caffaraccia il 6 gennaio 1944.

RISERVATA

Comando Unico Operativo

Della Provincia di Parma

N.        CU. 419 di Prot.

 12 Ottobre 1944

ALLA 31 BRIGATA GARIBALDI

È stato richiesto un lancio diurno nella zona SCAFFARDI di TOSCA (Varsi). Il segnale pel lancio è costituito da una lettera << T >> (vedi in calce il disegno), da farsi in modo visibile con lenzuola bianche. La misura sarò di m. IO per la gamba e m. 8 (complessivamente) per le braccia. Queste ultime indicheranno la direzione del vento. Del materiale del lancio dovrà risponderne un responsabile della 31 Brigata, che firmerà  l’ inventario e lo invierò sollecitamente a questo C. U.

Assisterà al ricupero anche un rappresentante della 1ˆ Brigata Julia. Il materiale, che in linea di massima sarà assegnato alle Brigate di codesta zona, verrà distribuito secondo disposizioni di questo C. U. L’avviso radio da parte del Comando Alleato verrà dato mediante il seguente messaggio:

<< LA FINE DEL MONDO >> che verrò ripetuto due volte.

I COMMISSARI POLITICI                          IL COMANDANTE

            -Pellizzari -Schiavi -Mauri                                        Pablo

ccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccc

I >> lanci>> alleati, come si vede, sono usciti dalla clandestinità: non avvengo più furtivamente a notte fonda, in remote boschive ma in pieno giorno, nel cuore di un’ampia zona presidiata dalle forze partigiane.

Per chi ne ricorda i difficili esordi questo progresso sembra proprio>>la fine del mondo!>>

Comando Unico Operativo                                                                              12 ottobre 944

Della Provincia di Parma

 Sono pervenuti a questo Comando diversi quesiti circa il trattamento dei prigionieri.

I prigionieri tedeschi devono essere trattati secondo la legge di guerra.

– Così pure devono essere trattati in base alla legge di guerra i prigionieri della Brigata Nera ed in genere delle formazioni così dette repubblicane. Ciò non esclude che se nei confronti di detti elementi in particolare sussistano capi di accusa gravi per violenze contro le persone o le cose in occasione di rastrellamenti od azioni di guerra, si debba procedere penalmente Si deve rifuggire dagli atti di  rappresaglia in genere, di sevizie di bastonature e di maltrattamento, triste  retaggio della  mentalità poliziesca e fascista, che  noi dobbiamo  superare.

Per quanto concerne i militi della Polizia ausiliaria che a seguito dell’azione svolta dai Comitati di Liberazione e dalle Cellule di propaganda, hanno disertato, e si sono presentati spontaneamente alla nostre formazioni, è ovvio che detti militi debbano essere trattati con benevolenza, per quanto debbano essere disarmati, sorvegliati, eventualmente utilizzati in lavori ausiliari stradali ecc. Detti elementi però non potranno per ragioni altrettanto ovvie essere assunti nelle formazioni partigiane, salvo casi eccezionali e previa  autorizzazione di  questo Comando.

I COMMISSARI POLITICI                                 IL VICECOMANDANTE

(MAURI) (PELLIZZARI) (SCHIAVI)                       (ARTA)

 Lo spirito di moderazione e umanità che ha dettato queste direttive è tanto più degno di nota se si considera il duro trattamento spesso riservato, nell’aspra mischia in corso fra le due parti avverse, ai nostri uomini caduti prigionieri del nemico.

Prima Brigata Julia   Comunicato                 N. 6
                                                                                                                                   
li 12.10.44

1)-       9 ottobre 1944- Un nucleo della squadra Sabotatori faceva saltare con petardo esplosivo un locomotore con N. 3 vagoni sulla ferrovia Parma-Spezia in località Groppo S. Giovanni. Il locomotore andava comple­tamente distrutto. Nessuna perdita nostra.

2)-       11 Ottobre 1944- Durante la notte la squadra Sabotatori al completo appoggiata da due squadre del Distaccamento Antolini compiva ottointerruzioni sulla ferrovia Parma-Spezia per una lunghezza di due­cento metri. L’azione svolta contemporaneamente fra i caselli ferrovia­ri 60 e 6!, provocava la reazione dei piccoli presidi locali tedeschi, reazione prontamente stroncata. Con tutta probabilità gli avversari subivano perdite, che non si poteva precisare. Nessuna perdita da parte nostra.

IL COMMISSARIO                          IL COMANDANTE

            GIORGIO                                  DRAGOTITE

COMANDO UNICO OPERATIVO

DELLA PROVINCIA DI PARMA

AL COMANDO DI TUTTE LE BRIGATE

Come si è già avvertito con circolare in data 3 settembre u.s per i procedimenti penali che potrebbero concludersi con sentenza di morte, prima di procedere alla celebrazione del processo i Comandanti di brigata dovranno trasmettere a questo Comando copia dell’istruttoria. Questo Comando potrà. se lo riterrà opportuno inviare un proprio rappresentante, che dovrà far parte del tribunale giudicante.

Oltre a ciò è necessario procedere alla regolarizzazione del punto di vista formale di tutti i procedimenti penali precedenti seguiti da sentenze di morte.

per gli atti che sono stati smarriti, a seguito di rastrellamento e di forza maggiore si dovranno ricostruire degli atti notori in base a disposizioni di patrioti tuut’ora presenti, controfirmati dal Comando di brigata.

Alleo scopo di controllare dette procedure questo Comando invierà apposito uffifciale delegato.

Si richiama tutta l’attenzione dei Comandanti delle Brigate sulla singola grave responsabilità che su ugnuno di essi graverebbe nei confronti dei futuri organi di controllo del Governo Nazionale, qualora i procedimenti non risultassero, anche dal lato formale, assolutamente regolari.

I COMMISSARI POLITICI IL COMANDANTE PABLO

(MAURI) (PELLIZZARI) ( SCHIAVI ) (PABLO)

Nuovamente il >>C.U.>> interviene sul grave problema delle sentenze di morte e sulle responsabilità personali che ne derivano ai componenti dei nostri comandi da cui sono decise.

occorre ricordare che i giudizi dei nostri tribunali di brigata riguardano prevalentemente prigionieri nemici accusati di violenze o spionaggio.

Se le notizie di partigiani catturati e trucidati dai nazifascisti e il senso d’onore che ne deriva alimentano la tentazione di rappresaglie su questi indiziati, non deve farsi prendere la mano da facili sentimenti di vendetta indiscriminata chi ha, invece, il compito di assicurare lo svolgimento di procedimenti giudiziari obiettivi e regolari.

Prima Brigata Julia

            Zona     X                                                                                               li 14/10/1944

QUESTO COMANDO ORDINA:

1°)E’PROIBITO LA CACCIAGIONE NEL MODO PIÙ ASSOLUTO NELLA ZONA TERRITORIALE DI SUA GIURISDIZIONE.

2°)  TUTTE LE LICENZE E PERMESSI SONO ANNULLA TI.

3°)  A TUTTI COLORO CHE SARANNO TROVATI ARMATI, SA­RANNO CONFISCATI I FUCILI  DA  CACCIA .

4°) IL SEGUENTE PROVVEDIMENTO ENTRA IN VIGORE AL­L’ATTO DELL’AFFISSIONE.

IL COMMISSARIO                         IL COMANDANTE

            GIORGIO DRAGOTTE

Motivo del divieto e che gli spari, evidentemente, in zone suscettibili di attacco  o infiltrazione di  forze nemiche creano allarme Ma è un’evidenza, a quanto pare, che non sembra tale ad alcuni accaniti cacciatori, di cui continuano a udirsi, qua e là, i colpi. Seguirà perciò a breve distanza un nuovo ordine del Comando perché ogni arma da caccia sia consegnata in custodia ai municipi dei Comuni controllati dai partigiani.

E allora si vedranno affluire primitivi vetustissimi esemplari di fucili che paion quasi archibugi tolti di mano ai «bravi» di Don Rodrigo e tuttavia sono ancora capaci di fare il loro mestiere o almeno di produrre tutto quel frastuono che ha provocato il provvedimento restrittivo.

Volontari Della Libertà

1ˆBrigata Julia  Comunicato N. 7
                                                                                                                          14 ottobre 1944

13 Ottobre 1944 

Il distaccamento Antolini si portò nelle vicinanze della ferrovia Parma-Spezia, tra il casello ferroviario 60-61 per azioni di disturbo dei lavori di riattivazione dei binari danneggiati nei giorni prima. Le squadre aprirono il fuoco con i Bren e bombe a mano. I tedeschi reagirono al fuoco ma in seguito si rifugiarono nelle vicine gallerie e nei caselli ferroviari. Si può affermare che la sentinella tedesca sia deceduta, altre perdite non si sono potute accertare. Da parte nostra nessuna perdita.

IL CAPO DI STATO MAGGIORE

ORESTE

Volontari Della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                          14/10/944

OGGETTO: relazione sul fatto d’armi del 14/10/944 il località Pieve di B. Taro

RELAZIONE

Il giorno 14/10/44,dopo aver avute informazioni precise su di un eventuale passaggio di tedeschi sulla strada provinciale Borgotaro-Parma, una squadra del Distaccamento «Dallara» si portavano in postazione offensiva  in località Pieve di «Borgotaro»

Alle ore 17, veniva avvistata una pattuglia tedesca proveniente da B. Taro, con due carri trainati da 4cavalli, immediatamente veniva intimata la resa alla scorta che dopo qualche incertezza, reagiva alla nostra sorpresa, lanciano i cavalli all’impazzata; ma veniva fatta segno al fuoco delle nostre armi. La reazione nemica dai caselli ferroviari N061-62-60 e dalla stazione ferroviaria di B.Taro, con numerosi fucili mitragliatori non permetteva di accertare le perdite inflitte al nemico.

Perdite nostre: nessuna.

nemiche 1 morto – 2 feriti (come da testimonianze della popolazione).

Materiale catturato: 2 cavalli (altri due rimanevano sulla strada morti e materiale  vario.

COMMISSARIO       IL V. COMANDANTE                                           IL  COMANDANTE
   GIORGIO                     CORRADO                                                                DRAGOTTE

Volontari Della Libertà

1ˆ Brigata Julia                                                                                           16 Ottobre 1944

OGGETTO: comunicato N. 8

                                                                                                                                15 Ottobre 1944 –

Durante la notte la squadra Sabotatori al completo compiva sei interuzioni sulla ferrovia Parma-Spezia tra i caselli ferroviari 40-41 per la lunghezza di 300 metri. Nelle vicinanze della stazione di Valmozzola era stato posto sulle rotaie un petardo che fino alle ore 7 del mattino non era ancora esplosa.

Nessuna perdita da parte nostra.

 P. S. Per favore avvisare il Capitano DAVIES.

d’ordine

IL CAPO DI STATO MAGGIORE

ORESTE

Prima Brigata Julia

     Zona X                                                                                                             N. 114 di               Prot.
                                                                                                                                                                              li 17/10/44

AI COMANDANTI DEI DISTACCAMENTI

DELLA la BRIGATA JULIA

Loro sedi

Riceviamo dal C. U. con foglio N. 320:

«Per ottemperare ad ordini superiori é necessario che trasmetta questo Comando l’elenco (nome di battaglia e di battesimo) dei patrioti che prima del 25 luglio 1943 hanno ricoperto cariche nel partito fascista ed inoltre di quelli che sono stati iscritti nel fascio repubblicano dopo l’8 sett. 43 onelle formazioni militari dipendenti dallo stesso partito.

Per tutti dovrà essere precisata la data di adesione alle formazioni Delle informazioni richieste sarò personalmente responsabile il Comandante di Brigata e il Commissario di Brigata».

f. to IL CAPO Di STATO MAGGIORE

(OTTAVIO)

 Preghiamo quindi di inviare immediatamente gli elenchi richiesti dal C. U. a questo Comando di Brigata.

                IL COMMISSARIO                                IL COMANDANTE

                GIORGIO                                              DRAGOTTE

 Con questa misura, più che rivedere le bucce ai partigiani con eventuali precedenti fascisti, li si vuol tenere sotto osservazione per valutare la lealtà e affidabilità.

Prima Brigata Julia

Zona X                                                                                                                    N 113 di Prot
                                                                                                                                      li 17/10/44

AI COMMISSARI DEI DISTACCAMENTI

DELLA la BRIGATA JULIA

Nacquero i primi Commissari agli eserciti colle prime grandi guerre popolari moderne; furono più di un secolo e mezzo fa i Commissari della Convenzione che portavano alle armate che si battevano contro tutti i tiranni di tutta l’Europa. L’ardente spirito della Grande Rivoluzione Francese. Soldati fra i soldati, animatori ed entusiasti, spietati per i traditori, inflessibili  cogli incapaci e coi paurosi, forgiarono le armate che stupefecero il mondo. E quale guerra é più popolare della nostra guerra partigiana combattiamo su ogni balza montana, in ogni villaggio, in ogni strada cittadina. In un esercito che combatte con poche armi e con molto coraggio, con pochi mezzi e con molta audacia, la funzione del Commissario Politico é enorme. In un  suo recente documento il Comando generale del Corpo Volontari della Libertà ne riassume i compiti in modo chiaro e preciso.

C’è da attendersi che questo favorirà la liquidazione di certi dubbi o reticenze che potevano esistere sull’utilità dell’istituzione dei Commissario delle nostre unità partigiane, e che esse aiuteranno i Commissari Politici a migliorare sempre più il loro lavoro, a diventare sempre più l’anima della  loro formazione, un’anima ardente, sempre piena di entusiasmo, di slancio, di energia. La stampa e propaganda, l’educazione politica e militare degli uomini e dei quadri, le cure del vitto e del vestiario degli uomini, i sussidi alle famiglie dei caduti e dei bisognosi; l’aiuto ai sinistrati, l’assistenza alle popolazioni civili, la comprensione dei bisogni dei cittadini, la collaborazione con tutti i ceti della popolazione, tutti questi e mille altri problemi son visti e risolti dal Commissariato.

In queste condizioni i capi militari possono dedicare tutte le cure alla preparazione delle formazioni per la lotta armata liberatrice lavorando con degli uomini entusiasti e coscienti; in un ambiente favorevole essi possono fare molto di più e molto meglio senza disperdere le loro attenzioni e le loro energie per risolvere mille piccole grane che sovente sorgono proprio per mancanza di quel clima partigiano che il Commissario deve saper creare e conservare sempre. Il Commissario di distaccamento, essendo a contatto diretto e continuo con i combattenti, ne conosce le qualità e i difetti: è nel suo lavoro quotidiano che si traducono tutte le direttive del Comando e del Commissariato. Nelle operazioni e nei combattimenti egli vede e controlla gli uomini, egli predica l’eroismo e l’abnegazione con il migliorare degli argomenti: l’esempio.

Il Commissario di distaccamento, che prepara ed accompagna gli uomi­ni alla lotta., esempio continuo di calma e di energia, «primo ad avanzare ed ultimo a retrocedere», è il nerbo del nostro grande esercito patriottico.

IL COMMISSARIO                        p. IL COMANDANTE

GIORGIO                                             CORRADO

Origini e compiti del «commissario» negli eserciti popolari.

AL COMANDO DELLA 31 BRIGATA GARIBALDI

Vi trasmettiamo copia conforme di una comunicazione urgentissima avuta tramite telefono da Marra: << Una telefonata proveniente da Marra, avverte che tutto il comando Unico, tranne sei morti e Franco; riuscito a scappare, é stato fatto prigioniero da una puntata di SS. Tedeschi. Molto probabilmente, come risulta dalle prime notizie, anche i docu­menti sarebbero stati catturati. Si prega per il momento del più assoluto silenzio con tutti, questo per evitare sbandamenti.

Appena possibile invieremo notizie più sicure. Si prega inoltre di notificare questa comunicazione alla 31 Garibaldi, la quale provvederà a mettersi in guardia ed ad avvertire tutti coloro (Comitati, informatori, staffette, ecc.) che avevano rapporti con il C. U.>>

FIRMATO DISTACC. DRAGO

1ˆJULIA

Vi preghiamo di inviare per il momento presso questo Comando una vostra staffetta, per un rapido collegamento.

IL COMANDANTE                                 IL CAPO DI STATO M.

DRAGOTTE                                                  GEK

Comando 1ˆ Brigata Julia                                                                          N. 136 di prot.
                                                                                                                                 21/10/1944

AL COMANDO DELLA 31ˆ BRIGATA D’ASSALTO

GARIBALDI

In risposta alla vostra del 20/10/44 vi inviamo le seguenti notizie venute in nostra conoscenza:

« Una colonna di 120 SS. Tedeschi partita da Berceto verso le 2l; prese un guida borghese per farsi accompagnare direttamente al C. U. per coglierlo di sorpresa. Il borghese (nostro simpatizzante) fece fare alla colonna stessa un giro vizioso, ed infatti giunsero in vista della sede del C. U. alle 10 della mattina seguente.

L’allarme non fu dato in tempo utile per la fuga; ciò nonostante il Vicecomandante Libero accortosi della vicinanza dei Tedeschi usci dando l’Allarme con tre colpi di pistola. IL Comandante Pablo riuscì in un primo tempo a tener testa al nemico, dando tempo ai componenti del C. U. di sganciarsi; disgraziatamente il mitra del Comandante si incep­pò e tentò di porsi in salvo con la fuga, ma fu colpito una prima volta, tentò di nuovo di fuggire, ma fu raggiunto ed ucciso. Oltre al Coman­dante morirono l’Ufficiale addetto ai collegamenti ed altri tre partigia­ni. Tutti gli altri sembra che siano riusciti a sganciarsi e stanno rientrando presso il Comando della 2ˆ Julia.

Appena a conoscenza vi saranno trasmesse ulteriori notizie.

Questa Brigata sente profondamente la perdita del Comandante Pablo e dei suoi due compagni caduti nella lotta per la libertà.

Porgiamo alla 31ˆ BRIGATA d’Assalto Garibaldi le nostre più vive e sentite condoglianze per la perdita del suo vecchio Comandante, che è sempre stato di esempio a tutti.

IL COMANDANTE                      IL CAPO DI S.M.

DRAGOTTE                                           GEK

Battaglia di  Bosco  di  Corniglio

È il mattino del 17 ottobre 1944.

Una colonna di 120 «SS» tedesche, provenienti da Fornovo-Berceto­ Passo del  Cirone, appare improvvisamente a Bosco di Corniglio per attaccare e distruggere il nostro Comando Unico, che vi ha da poco preso stanza insedian­dosi nella ex caserma della Milizia Forestale. I tedeschi hanno seguito un percorso lungo e tortuoso per poter giungere sul loro obiettivo da una direzione imprevedibile e perciò di sorpresa, cosa per la quale si erano serviti di una guida pratica dei luoghi. Ma per l’appunto la persona scelta: un carbonaio di Berceto che hanno svegliato nel cuore della notte e costretto a far loro da battistrada, è un nostro simpatizzante. E così, fingendo più volte d’aver smarrito il cammino e con lunghi giri viziosi, egli è riuscito a ritardare il loro arrivo, che doveva avvenire alle prime luci dell’alba, fin verso le dieci del mattino, sperando in qualcuno che potesse nel frattempo avvistare gli uomini nemici e gettare l’allarme nella zona.

E in effetti il nostro Comando poco prima del sopraggiungere dei tedeschi riceve un segnale di pericolo. Mentre ci si appresta a inviare in perlustrazione i pochi uomini di cui esso dispone a propria protezione, ecco le «SS» che lo circondano e azzeccano rapidamente con intenso fuoco di armi automatiche. Alcuni degli uomini presenti nel Comando, considerata la sproporzione numerica fra loro e gli attaccanti, riescono rapidamente a mettersi in salvo gettandosi dalle finestre in quei primi istanti in cui si può ancora tentare di farlo; altri, fra cui il Comandante «Pablo», reagiscono coraggiosamente rispondendo alla sparatoria nemica.

Quando «Pablo», vista inutile un’ulteriore resistenza, tenta a sua volta di defilarsi, è subito colpito a morte dal nemico. Cadono poi insieme a lui nell’attacco il Comandante partigiano della piazza di Parma «Renzi» (il comunista Dottor Gino Menconi), che si trovava qui in visita per coordinare l’attività della Resistenza della montagna con quella della pianura, l’Ufficiale di collegamento del Comando Unico «Penola» (conte Giuseppe Picedi-Benettini) e tre partigiani in servizio di guardia: «Enzo» (Enzo Gandolfi), «Boeri» (Domenico Gervasi) e <<Settimo >> (Settimo Manetti). Le «SS» si dimostrarono all’altezza dello loro fama: ad uno dei partigiani uccisi viene messo a nudo il cuore aprendogli il petto con un pugnale; i corpi di <<Penola >> e di <<Renzi >> (quest’ultimo ancor vivo perché soltanto ferito), vengono cosparsi di combustibile e dati alle fiamme.

Seguono giorni drammatici.

Un partigiano: << Mario lo Slavo >>, su cui si appuntano seri sospetti veden­dolo circolare in paese dopo che era stato recentemente catturato da parte nemica, viene arrestato sotto l’accusa di aver indicato l’ubicazione del nostro Comando ai tedeschi e di aver facilitato la loro sorpresa a Bosco di Corniglio unendosi a loro nella marcia di avvicinamento, in modo che, grazie alla sua compagnia, essi potessero esser scambiati a loro volta per dei partigiani. Sulle prime egli nega decisamente. Poi, messo alle strette dalla testimonianza di chi lo aveva visto in compa­gnia della colonna di << S.S. >>, finisce con l’ammettere di aver accettato di tradire in cambio della libertà promessagli dal nemico.

Egli tenta tuttavia un’estrema autodifesa ricordando che nell’ultima fase dell’operazione, pentitosi di ciò che stava facendo, era fuggito dai tedeschi prima che questi raggiungessero Bosco di Corniglio. A seguito di processo e condanna del Tribunale di Guerra partigiano, egli sarà poco dopo giustiziato. Il colpo inferto al «C.U.» con questo attacco, che lascia improvvisamente e traumaticamente senza guida l’intero movimento partigiano parmense, è per noi un evento gravissimo. Mentre la temuta cattura dei documenti del Comando mette in crisi anche tutta l’organizzazione di supporto, compresa quella della pianura, con la sua rete di staffette, d’informatori, di comitati che rischiano di essere individuati e annientati.

E in effetti l’intero carteggio del  << C.U.>> è caduto in mano dei nazisti, che si sono affrettati ad impossessarsene prima di  abbandonare velocemente il  Bosco  di  Corniglio subito dopo il loro  colpo nella tema di un contrattacco in forze partigiano. Ma per fortuna, come poi si saprà, il carteggio è provvidenzialmente finito tra le acque del Torrente Baganza in piena! I tedeschi, infatti, lo avevano poco accortamente affidato per il trasporto fino alloro Comando a un ostaggio e precisamente al Brigadiere dei Carabinieri Ugo Ugolotti, che avevano fermato nella zona nel corso dell’operazione; e questi, nell’attraversare a guado il Baganza aggregato alla loro colonna, esiben­dosi in uno scivolone non propriamente involontario, l’aveva abbandonato al vortice dei flutti.

Comitato di Liberazione Nazionale Parma        N. 12 di prot.
                                                                                                                        Parma 20/10/1944

AL COMANDO LA 47ˆBRIGATA GARIBALDI

AL COMANDANTE DELLE BRIGATE JULIE UMBERTO

e p.c. A TUTTI I COMANDI DI BRIGATA

ALL’UFFICIO DEL COMANDO UNICO OPERATIVO

AL COMANDO PIAZZA DI PARMA

ALLA DELEGAZIONE EMILIA SETT. DEL CUMER

ALLA MISSIONE INGLESE IN PROVINCIA

OGGETTO:    Costituzione Raggruppamenti di Brigate.

Una dolorosa circostanza ha privato le truppe del C. V. L. della monta­gna della Provincia di Parma, del proprio Comandante nonché del Coman­dante provinciale della Piazza di Parma ambedue eroicamente caduti per la Causa. Ciò ha messo in totale crisi di funzionamento l’intero C. U. O. – Allo scopo di arginare la crisi operativa ad essa conseguente, questo C.L. è venuto nella determinazione di procedere all’immediata suddivisione della zona montana in due settori delimitati dalla strada Parma – Passo della Cisa. Le Brigate esistenti in detti settori vengono cosi riunite in due Raggruppamenti aventi funzione di coordinamento dell’attività dei Reparti sotto il diretto controllo di questo C.L. In onore dei Caduti il Raggruppamento Est prenderà il nome <<Raggruppamento Renzi>>; quello Ovest prenderà il nome di «Raggruppamento Pablo». A capo di detti raggruppamenti vengono posti temporaneamente:

1°)       Rgp. RENZI:           il Comandante della 47ˆBrigata Garibaldi con giurisdizione sulle                      Brigate: 47 G. 12 G i G.L. 2 G.L. = 3ˆ J. (Fradiavolo) e ogni altro reparto even­tualmente in dislocato in zona.

20)       Rgp. PABLO: il Comandante le Brigate Julia – Umberto – già incari­cato delle funzioni di vicecomandante,del C. U.O. con giurisdizione

sulle Brigate: 1ˆ J. 2ˆ J. 32ˆ G.= Beretta =32 G. e su  ogni altro reparto eventualmente dislocato nella zona

Le funzioni di detti Comandanti hanno carattere tem­poraneo allo scopo di far fronte ai problemi di carattere organizzativo conseguenti alla crisi di Comando.

Le loro attribuzioni sono:

1°)       Prendere immediato contatto con i Comandi delle Brigate ed eventuali Reparti autonomi e stabilire coi medesimi stretto collegamento giornaliero a mezzo staffette fra i Comandi stessi.

2°)       Coordinare l’attività delle varie Brigate nell’ambito delle rispettive competen­ze allo scopo di creare un’intima cooperazione di carattere difensivo ed offensivo.

3°)       Stabilire l’esatta consistenza in uomini, armi, munizioni, automezzi di  ciascun Reparto.

4°)       Raccogliere l’eventuali deficienze in armamento, equipaggiamento e finanziario.

Comandanti in indirizzo invieranno appena possibile a questo C.L. una relazione particolareggiata sulla situazione delle Brigate specialmente in rapporto ai N. 2= 3 = 4.

Detti Comandanti risiederanno:

10) RGP RENZI         presso il Comando della propria Brigata di cui continuerà a tenere il comando.

2’) RGP PABLO presso il Comando della 31 B. G.

—        Le Brigate 47 e 31 G. forniranno il personale strettamente indispensa­bile per il funzionamento del Comando provvisorio.

—        Ogni Brigata farà affluire presso detti Comandi in permanenza due coppie di staffette per assicurare il rapido collegamento fra il RGP e le rispettive Brigate.

—        Al collegamento dei due Comandi di RGP con questo C.L. sarà provve­duto mediante staffette fornite:

RGP RENZI due staffette del C.L. e due della 47ˆ

RGP PABLO due staffette del C.L. e due della 31ˆ

 Inoltre il Raggruppamento RENZI riprenderà e manterrà il collegamen­to con la Missione Inglese per conto di questo C. L. con apposita staffetta ogni due giorni.

Le istruzioni per il collegamento saranno comunicate alle staffette dei RGP dalla staffetta di questo C.L.

I due Comandanti in indirizzo provvederanno all’inoltro delle copie del presente ordine alle Brigate rispettivamente interessate.

Il Comando RGP RENZI provvederà pure ad inoltra me copia all’uffi­cio del C. U. rintracciandone la nuova ubicazione da comunicare a questo

C.L.

Accusare ricevuta dando  comunicazione

XL G.L.N. DIPARMA

Il   C.L.N. di Parma, nella sua veste di Organo di Governo, interviene prontamente nella grave situazione determinatasi con la decapitazione del nostro << C.U. > designando i responsabili, provvisori del Comando e fissandone i compiti sulla base d’una nuova articolazione dei vertici della nostra organizza­zione combattente.

Comitato di Lib. Nazionale di Parma                                                           N. 15 di prot.
                                                                                                                                       23/10/44

ALLA DELEGAZIONE NORD EMILIA DEL C.U. MER.

OGGETTO:    ricostituzione del Comando Unico Operativo.

Nel F.° n° 12 in data 20 c. m. è stata data comunicazione che in seguito al doloroso incidente del C. U. O., da parte di questo C.L.N. si é ritenuto opportuno suddividere la zona montana della Provincia e conseguentemente le Brigate in essa dislocate, in due raggruppamenti. RGP. RENZI. ad est della S.S. della Cisa, affidato temporaneamente al Comandante della 47 Garibaldi.

RGP. PABLO: ad ovest della SS. della Cisa al Comando delle Brigate Julia Umberto.

Questo provvedimento é stato preso tempestivamente allo scopo di:

1°)       arginare la crisi di comando provocata dalla cattura del C. U. O.

2°)       ovviare all’errore precedentemente commesso di tenere collegate tutte le Brigate al C.U.O. in quanto questo C.L.N. aveva potuto constatare proprio alla vigilia del grave incidente come il C. U. O. allora costituito non fosse in grado di dirigere e coordinare I ‘attività di tutte le 10 (s i c) Brigate distribuite, per necessità di difesa e offesa, su un territorio troppo vasto.

4°)       Fornire i Comandi di unità maggiori, di un ambiente di sicurezza, appoggiandoli ad una delle Brigate. Ciò, oltre ad offrire, consente che sia facilmente messo a disposizione dei medesimi il personale indispensabile pel funzionamento e pei collegamenti.

Questo C.L.N. ritiene ora indispensabile procedere all’immediata ricostitu­zione del C. U. O. avente però carattere eminentemente mobile. Le sue funzio­ni saranno:

a)         Diretto comando dei due Raggruppamenti.

b)         Stretto collegamento del C.L.N. di Parma e col Comando N.E.

 Inoltre allo scopo di evitare qualunque controversia e discussione da

parte dei comandi di brigata e dare al C. U. O. l’autorità indispensabile per imporre una buona volta quel minimo di disciplina necessario al coordinamen­to dell’attività partigiana, questo C.L. ritiene opportuno procedere alla nomina d’ufficio del Comandante Unico nella persona di un ufficiale effettivo di grado superiore che abbia competenza tattica adeguata e requisiti politici indiscussi. A tale scopo questo C.L. segnala di tenere a disposizione, quale elemen­to adatto, il Signor Gloria Giovanni, che da informazioni assunte, risulta essere:

1°)       moralmente e fisicamente preparato al compito;

2°)      fornito di specifica capacità tecnica;

3°)ricco di esperienza in materia di organizzazione e lotta partigiana.

4°)       già  a conoscenza di una parte della zona montana della Provincia. per –

quanto riguarda le Brigate.

Altre particolari informazioni saranno date verbalmente per ragioni di riservatezza.

IL CLN DI PARMA

Con questa comunicazione diretta al Comando del Nord Emilia, il C.L.N. di Parma lo informa sulle misure adottate per fronteggiare la crisi di comando e sottolinea in particolare la necessità di affidare la direzione del «C.U.» a un tecnico, cioè a un ufficiale effettivo di livello superiore in grado di meglio disciplinare e coordinare l’attività partigiana nella Provincia.

Comitato di Liberazione Nazionale di Parma                                              N. 17 di prot.
                                                                                                                   Parma 
– 24 Ott. 1944

AL COMANDANTE DEL RGP. RENZI (Com.te 47 Br. gar.)

                                                              <<  PABLO (Umberto)

ALL’UFFICIO DEL C.U.O.

e per c.: ALLA DELEGAZIONE NORD EMILIA.

OGGETTO:    ricostituzione del C. U. O.

È venuto a conoscenza di questo C.L.N. che i componenti del C. U. O. sfuggiti al rastrellamento operato dai Tedeschi a Bosco di C. il 17 u. s., si sono raccolti presso il Comando della IIˆ B. Julia, dove sono convenuti pure Comandanti delle Brigate della montagna. Allo scopo di chiarire esattamente la nuova situazione creatasi in seguito a luttuosi avvenimenti che hanno portato così gravi conseguenze per la compagine del C. U. O., compromettendo attraverso la cattura di tutto il carteggio l’intero movimento di Liberazione della Provincia, si trasmette in copia il foglio qui allegato.

Dal contesto del medesimo appaiono i provvedimenti che questo C.L.N., conscio della sua responsabilità verso gli organizzatori, i Superiori comandi e la popolazione civile della provincia, ha ritenuto doveroso prendere nell’interesse dell’attività partigiana allo scopo di dare a questa una nuova struttura di comando più aderente alle necessità dei reparti, alla loro comandabilità e sicurezza, nonché all’efficienza bellica dei medesimi. Detti provvedimenti sono stati adottati in pieno accordo con la Delegazione Nord Emilia. Come tali hanno carattere esecutivo immediato, e sono stati già diramati a tutti i Comandi interessati.

Pertanto in attesa dell’assunzione di Comando da parte del nuovo Comandante, e della ricostituzione del C. U. su nuove basi meglio rispondenti alle sue caratteristiche strettamente operative, i due Comandanti di raggruppamento assumeranno immediatamente le loro funzioni e daranno tempestiva attuazione alle disposizioni contenute nel foglio N. 12 allegato.

Questo C.L.N., allo scopo di appurare le responsabilità dei luttuosi avvenimenti del giorno 16 u.s., ha aperto accurata inchiesta. Frattanto tutti i componenti del disciolto C. U. sono pregati di comunicare le rispettive dislocazioni in attesa degli incarichi ulteriori che questo

C.L.N. assegnerà loro in concordanza con la Delegazione.

IL C.L.N. DI PARMA

IL C.I.L. provinciale, informato che i membri superstiti del >>C.U.>> e i Comandanti di brigata della montagna si sono riuniti per definire il problema del nuovo comando, conferma le proprie precedenti designazioni in proposito sottolineando che esse sono state adottate d’intesa con la delegazione del Nord Emilia e rimarcando il loro valore e carattere esecutivo immediato.

Comando Unico Operativo

            della Provincia di Parma                                                                        24 Ottobre 1944

AI COMANDI DELLE BRIGATE DIPENDENTI

LORO SEDI

Vogliate portare a conoscenza delle vostre formazioni che il nuoto Comando Unico Operativo della Provincia di Parma è stato costituito nel molo seguente dall’assemblea dei Comandanti di Brigata tenuta il giorno 23 scorso alla presenza lei vicecomandante della delegazione Nord Emilia e di un ispettore della stessa Delegazione:

Comandante: ARTA; Commissario Politico: POE; Vicecomandante:

Alpino; Ispettori militari: OTTAVIO, LIBERO, MARATONA, FRAN­CO Capo di Stato Maggiore: NARDO.

Resta ancora a nominare il vicecomandante politico, la cui designe­rà stata riservata alla Brigata Giustizia e Liberà.

Il nuovo Comando vi prega di porgere a tutti i volontari della libertà i1 suo cordiale saluto. Gli uomini che lo compongono sono fieri della fiducia che  voi  avete riposto in essi, e sarà scopo supremo ella loro attività mostrarsene degni.

Si approssimano i giorni della prova suprema e della vittoria finale: a questa  debbono convergere la nostra volontà e la nostra  azione.

Tutte le nostre brigate hanno già una storia: un passato glorioso di ardimento e di gloria: grande peso e grandissimo onore è assumerne il Coman­do: ma sul campo di battaglia vi é posto per tutti, e nell’amore alla Patria, nella dedizione al dovere, nella virtù combattiva, dal primo all’ultimo siamo tutti nella stessa linea. Questo é l’esempio e l’insegnamento che ci viene dai nostri cari morti: da  quelli che prima  bagnarono gli Appennini del loro  sangue generoso negli inizi del movimento, agli altri che ieri  opposero alla sorpresa tedesca una resistenza disperata e gloriosa. Chiniamo, o compagni d’arme, le nostre bandiere dinanzi alle salme ancora tiepide di Pablo, di Renzi, di Penola, di Athos, di Genovese, di Bernardo, ma in pari tempo leviamo i cuori nell’auspicio, nella promessa, nella certezza della Vittoria!

IL COMA1NDANTE E          IL COMMISSARIO POLITICO

ARTA                                                   POE

Bruciando le tappe, in una riunione tenuta a Belforte il 23 ottobre, i capi partigiani della provincia eleggono nel proprio ambito il nuovo Comando Unico, senza tener conto delle designazioni stabilite dal C.L.N. di Parma. I rapporti tra quest’ultimo e le Formazioni combattenti rischiano di divenire difficili. Da parte del C.L.N. si ribadisce la propria responsabilità e autorità in materia, derivante dalla delega di governo ricevuta da chi detiene i poteri legittimi dello Stato; da parte dei combattenti si rivendica il diritto a scegliere i propri capi.

Segue un incontro e un’animata discussione a Barigazzo di Gravago (Bardi) fra i membri del «C.U.» eletti a Belforte e il Comandante designato dal C.L.N., colonnello Ceschi «Gloria» e l’Avv. Savani «Mauri», con la presenza di «Ferrarini» e «Bellini» del Comando Nord Emilia. Alla fine si raggiunge una soluzione che prevede la conferma del «C.U.» eletto dalle brigate e la contemporanea costituzione di una sua delegazione dotata di larga autonomia per il comando delle formazioni del territorio posto ad est della strada nazionale della Cisa, di cui sarà comandante «Gloria» e Commissario «Mauri».

I criteri seguiti nella designazione del nuovo << C.U. >>, aldilà dell’indiscus­so valore dei capi prescelti, privilegiano il principio d’una ripartizione politica dei posti direttivi, dove il Comandante «Arta», comunista, rappresenta virtual­mente le sinistre e il Commissario «Poe», democristiano, sta a rappresentare, oltre ai DC che militano nelle nostre file (presenza peraltro piuttosto limitata), anche quanti altri, liberali, moderati, eccetera, politicamente appartengono al centro. Una soluzione politica bilanciata presa più che altro per neutralizzare eventuali spinte e tentativi di egemonia politica unilaterali e nella quale rimane comunque esplicita per il nuovo Comando una precisa direttiva: occupasi della guerriglia e non di politica.

Cosa che «Arta» e «Poe», con perfetta equilibrata intesa personale, dimostreranno poi di volere e saper concretamente attuare sul piano pratico, coadiuvati in questo lealmente dagli altri membri del C.U.» di diversa e varia estrazione ideologica.

Comando Unico Operativo

della Provincia di Parma                                                                                            li 24 Ottobre 1944

Comando Unico Operativo

della Provincia di Parma                                                                                            li 24 Ottobre 1944

AI COMANDANTI DELLE BRIGATE DIPENDENTI LORO SEDI

Dai suggerimenti e dalle osservazioni formulati nell’adunanza plenaria tenuta presso  questo  Comando ieri 23 corr., sono emersi alcuni criteri fondamentali nei quali i Comandanti di Brigata si sono trovati tutti d’accordo e che il Coniando Unico é ben lieto di adottare per la loro saggezza ed opportunità. Li riassumiamo per vostra norma e memoria.

1)         Il C. U. procederà tenendo nettamente distinti gli argomenti di carattere tecnico-militare da quelli di carattere politico, pur tenendo sempre presente ed attiva la collaborazione concorde per tutte le materie che implichi­no interferenza del militare col politico.

2)         Il Comando, tenendo presenti gli specialissimi caratteri delle forma­zioni e della guerra partigiane, si propone di lasciare una larga autonomia all’attività di guerriglia delle singole formazioni, pur riserbandosi di provve­dere al coordinamento delle attività delle varie Brigate ed alle direttive generali. Il Comando dovrà invece direttamente provvedere alla preparazio­ne ed alla direzione di operazioni di carattere collettivo; e si riserva di indicare di volta in volta alle singole Brigate anche le direttive tattiche di loro speciali azioni.

3)         Anche per quanto concerne la disciplina delle Brigate, il Comando desidera che gli vengano sottoposti soltanto i casi di maggiore importanza; pronto tuttavia ad intervenire ogni qual volta che i Comandanti di Brigata lo ritengano opportuno.

4)         Il Comando invita i Comandanti di Brigata a rispettare tutte le necessarie formalità nei procedimenti giudiziari, e a formulare e a conservare diligentemente i documenti ad essi relativi. Un apposito incaricato dal Co­mando, nella persona di MARIO, esperto in cose giuridiche, visiterà successi­vamente le singole Brigate per aiutare a regolarizzare i documenti dei processi giunti a compimento e per dare istruzioni precise circa l’avvenire. Quanto alle pene, quando si tratta della pena di morte vi invitiamo a non dare esecuzione se non nei casi nei quali lo richieda un impellente ed urgente motivo di carattere militare. In ogni altro caso vogliate comunicare l’incartamento del processo a questo Comando prima di rendere esecutiva la sentenza,

5)         Anche per le requisizioni, fin che durino le attuali difficoltà e la penosi mancanza di denaro, questo Comando intende lasciare una maggiore autonomia ai Comandanti delle Brigate: ben inteso l’autonomia implica anche responsabilità. I Comandanti vorranno dunque sempre autorizzare direttamente tutte le requisizioni che saranno fatte dai volontari delle loro Briga . Le autorizzazioni dovranno essere date mediante i moduli a stampa, numerati, protocollati firmati dal Comandante e dal Commissario Politico, o, in mancanza di loro , da chi ne fa le veci. Superfluo avvertire che le requisizioni devono essere contenute entro i limiti strettamente necessari ed eseguite con forma cortese e persuasiva.

Qualora si tratti di denaro si accettino con riconoscenza i doni sponta­nei; si ricorra in caso di assoluta necessità, a/ prestito, sempre dietro rilascio di un regolare buono debitamente firmato.

6)         Per gli scambi di prigionieri è giusto che i Comandanti di Brigata possano provvedere direttamente ogni volta che si tratta di ottenere la liberazione di Volontari caduti in mano al nemico. In tutti gli altri casi, in ossequio agli ordini pervenuti dalla Delegazione Nord-Emilia e alle istruzioni del Comitato di Liberazione Nazionale, dobbiamo invitarvi a rimettervi al Comando Unico. Ciò anche nell’interesse vostro, potendo verificarsi il caso che Brigate desiderose di riscattare Patrioti loro spettanti, non si trovino ad avere iprigionieri da offrire in cambio. E ovvio del resto che soltanto il C. U. il quale riceve da tutti gli organi Politici e militari la indicazione dei prigionieri da liberare e che solo sa quanti ostaggi si possa disporre per il cambio, deva intervenire per determinare e risolvere tale materia. A tale uopo è necessario che le Brigate comunichino e tengano aggiornati gli elenchi dei prigionieri nemici che si trovano nelle loro mani. Le stesse Brigate vorranno comunicare al C. U. gli elenchi delle persone la cui liberazione sembri maggiormente opportuna.

7)         Per evitare dissensi e nell’interesse di un’equa distribuzione del materiale bellico fra le varie Brigate il; C. U. avoca a se la distribuzione di quanto perverrà dagli alleati sia per mezzo di lanci sia per qualsiasi altro mezzo. Per l’attuazione di ciò il Comando confida nella collaborazione cordiale di tutti i Comandanti di Brigata. I quali vorranno inviare subito a questo Comando un elenco sommario degli uomini, delle armi e delle munizioni da loro posseduti, affinché la doverosa equità del Comando sia avvalorata da una piena,e sicura informazione.

8)         E riservata esclusivamente al C. U. la materia dei rapporti con le missioni estere, col Comando Supremo, col Comando Piazza, col Comitato di Liberazione e con la Delegazione Nord-Emilia.

9)         Per meglio usufruire dell’esperienza dei Comandanti delle Brigate, per meglio conoscere i loro desideri, e per contribuire a fondere sempre meglio fra di loro le singole volontà, questo Comando provvederà a convocare ogni mese in assemblea plenaria tutti i Comandanti di Brigata.

Cari amici; coraggio e avanti, per l’Italia e per la Libertà!

IL COMANDANTE                         COMMISSARIO POLICO
  ARTA                                                            POE

<<Cari amici, coraggio e avanti, per l’Italia e per la Libertà!>>

Dopo il luttuoso evento il «C.U.» riprende a funzionare con rinnovato e subito trasmette ai comandi di brigata dipendenti una sintesi delle ed istruzioni cui attenersi.

1ˆBrigata Julia
Raggruppamento Tarass                      23.10.44

Caro Dragotte,

Le pattuglie che sono rientrate questa sera a Prelerna e Pizzofreddo mi riferiscono che c’è calma nella zona della ferrovia con scarso traffico e vigilanza di pattuglie lungo la linea, mentre viceversa i borghesi scappano da Rubbiano (nelle vicinanze di Fornovo) perché sono giunti tedeschi e neri. Questa mattina avevo inviato la solita pattuglia a Rubbiano quando rientrerà mi saprà riferire con esattezza le novità. Ho mandato questa sera una staffetta al vicino Distaccamento di Specchio che sorveglia provenienze dal basso e mi saprà indicare la situazione.

Credo si tratti di un rastrellamento della bassa collina, specialmente borghesi, rastrellamento del genere già avvenuto a Langhirano, Traversetolo Parma (in parecchi quartieri) ed altri paesi della bassa, dove hanno preso uomini di tutte le età da mandare in Germania.

Se ci saranno novità ti invierò staffetta. Scusa se mi ingerisco in una faccenda che riguarda il commissario politico, ma vedo che da quando ci siamo trasferiti al di qua del Taro vettovagliamenti va molto male dato che non abbiamo ancora trovato il modo di rifornirci; stiamo saltando letteralmente parecchi pasti chè manca qualcosa (o grassi o sale ecc.). Cerca di farmi mandare qualcosa (grassi in questo momento) che verrà liberata la strada di Rubbiano potrò ritrovare una via di rifornimenti: Desidererei avere notizie militari riguardanti la situazione presto verrò personalmente a parlare di varie faccende, per adesso dammi disposizioni.

Addio

TARAS

A Neviano sono ritornati circa 150 tedeschi (SS)

A S. Andrea ci sono circa 600 tedeschi (marinai in addestramento a;

Rubbiano non so ancora niente di preciso. D’oltre Taro è rientrato un battaglione della 12”

Ci sono state altre puntate.

Dal nostro Raggruppamento «Tarass», che opera in prossimità  di  Pessola, notizie sulla situazione delle zone confinanti con il territorio direzione di Fornovo e località circostanti.

Volontari della Libertà

1ˆBrigata Julia

COMUNICATO N° 8 bis

Il Giorno 18/10 ore 20 – Un nucleo della squadra dei nostri sabota tori si portava sulla ferrovia Parma-La Spezia per interrompere il traffico ferroviario che effettuato con un treno composto di una macchina e tre vagoni, che poi il materiale per riattivare la linea interrotta con le azioni precedenti. Giunto in località Roccamurata e precisamente alla galleria «Groppo», veniva messo sui binari un petardo che dopo 30 minuti di aspettativa, scoppiava per il sopraggiungere di una macchina a vapore con carrello, i quali si rovesciavano sui binari stessi.

Il          Giorno 22/10 Avute notizie che il traffico ferroviario veniva effettuato a mezzo di una macchina a vapore con alcuni vagoni, tre patrioti della nostra squadra sabotatori, si portavano sulla ferrovia Parma-La Spezia per farvi un attacco di sabotaggio. Collocato un petardo in località fra Ostia e Roccamurata e precisamente vicino alla galleria «Borgallone», una macchina a vapore deragliava in seguito della carica. Pervenuta al Comando l’informazione che il traffico ferroviario sulla Parma-La Spezia era stato ripreso, seppure in forma assai ridotta, veniva deciso nuovamente di effettuarvi atti di sabotaggio. Alle ore 20,30 un nucleo di nostri sabotatori si portava su detta linea fra le gallerie di Magrano ed il ponte di Ostia vicino al casello n57 e collocato un petardo sul binario attendeva in agguato il momento propizio, alle ore 3,30 sopraggiungeva una macchina che si rovescia in seguito al brillamento del petardo.

IL V. COMMISSARIO          IL V. COMANDANTE

LINO                                         CORRADO

Prima Brigata Julia

                                                                                                                                li ~ 9 ott 44

AL COMANDO UNICO

e p.c. A TUITI I DISTACCAMENTI

LORO SEDI

 In data odierna sono stati espulsi dai ranghi della Brigata Julia i seguenti patrioti:

—        . . . ) (Siciliano)

–          (…)    ( Grillo)

Ambedue i patrioti appartengono al Distaccamento Piscina.

MOTIVO:

— NEGLIGENZA NEL SER VIZIO DI GUARDIA 

IL COMMISSARIO                 IL COMANDANTE

GIORGIO                          DRAGOTTE

 Volontari della Libertà

1ˆ Brigata Julia                                                                                                        N. 59
                                                                                                                         X. 5 sett. 44

A TUTTI I DIST. DELLA BRIGATA JULIA

La 2a. Brigata Julia ha espulso i seguenti patrioti:

—–      (…)    (Fim)

—        ( . . . ) (Alpino)

Si diffidano i Distaccamenti dipendenti a riassumere detti elementi.

IL COMMISSARIO                      per IL COMANDANTE

            GIORGIO                                          EROK

Volontari della Libertà

            1ˆ Brigata Julia                                                                                   15.9.44

D’ordine del Comando di Brigata sono stati espulsi dai ranghi della 1ˆ Brigata Julia:

( . . ) (Vizzardelli) per essersi mostrato incapace di svolgere qualsiasi attività utile alla Brigata.

( . . . ) (Brigante) per indisciplina e scarso senso del dovere.

( . . ) (Falco) per incapacità e scarso senso del dovere.

( . . . ) (Tigre) per essersi mostrato incapace di svolgere qualsiasi attività utile alla Brigata.

( . . . ) (Franco) per aver chiesto ed ottenuto licenza illimitata.

I soprannominati cessano di conseguenza d’esercitare ogni attività o incarico che fosse stato loro affidato.

IL COMMISSARIO                                             IL COMANDANTE

                     GIORGIO                                                              DRAGOTTE

Alcune motivate espulsioni dai nostri ranghi.

La brigata è aperta a tutti e tutti coloro che vogliono unirsi alla nostra lotta sono i benvenuti. Ma se qualcuno è venuto quassù senza misurare le proprie forze, la propria capacità di affrontare la vita aspra, dura, rischiosa che qui l’attendeva, e senza rendersi conto che questo non è posto adatto per soggetti dalle intenzioni poco raccomandabili, egli va estromesso prima che la sua presenza mortifichi le slancio e l’affiatamento degli altri uomini della formazione fra cui vive. I nominativi degli espulsi (qui omessi, citando i soli nomi di battaglia) sono comunicati a tutte le Unità partigiane della Provincia, perché si è d’accor­do di non arruolare in nessuna di esse elementi eliminati delle altre. Nel Movimento partigiano non si vuole che gl’indesiderabili cacciati dalla porta rientrino dalla finestra.

Comando 1ˆ Brigata Julia

                                                                                                       N.           159 di prot.

                                                                                                                     27/10/44.

Si dichiara che questo Comando di Brigata ha ricevuto dal signor Bicocchi Tranquillo una rivoltella Berretta Cal. 7,65.

Un’arma inutilizzata in mano d’un civile non poteva trovare miglior:destinazione di questa.

IL COMMISSARIO                                      IL COMANDANTE

      GIORGIO                                                   DRAGOTTE

AL DISTACCAMENTO PISCINA

SUA SEDE

Dato le precarie condizioni del tempo che impediscono qualsiasi attività militare e per ragioni di igiene, questo Comando concede a tutto il Distacca­mento (eccettuati gli elementi forestieri), una licenza di giorni sette. Tale licenza ha inizio domani c. m 28 ottobre, e termina il giorno 4 Novembre. Entro il mezzogiorno del 5 Novembre tutti i patrioti dovranno essere rientrati al Distaccamento. Per gli assenti o ritardatari sarà aumentato il servizio di guardia dei giorni successivi.

Ogni patriota durante questo periodo di licenza dia dimostrazione di serietà e ordine nei riguardi della popolazione civile. Qualsiasi fatto indisci­plinato e scorretto verrà severamente punito al rientro. Tutti i patrioti porteranno con sè le armi individuali che costudirà e nasconderà nei pressi della propria abitazione.

Saluti.

IL COMMISSARIO                          IL COMANDANTE

GIORGIO                                 DRAGOTTE

Un intero distaccamento in licenza.

Questa decisione del Comando è dovuta essenzialmente a motivi di igiene: non pochi degli uomini del distaccamento sono affetti da scabbia, tutti hanno i pidocchi; e si pensa che a casa possano più efficacemente tentare di disfarsene. Ma i pidocchi non affliggono soltanto i partigiani del Distaccamento «Piscina», bensì quelli dell’intera brigata e di ogni altra brigata e ogni comando a partire dallo stesso «C.U.» (proprio a me è capitato d’esser presente a una scherzosa disamina tra «Arta» e il maggiore «Umberto» su chi di loro due se li fosse attaccati dormendo alternativamente in un certo letto del Comando di Mariano ove il cambio delle lenzuola non era frequentissimo).

Ma i pidocchi sono stati, in tutti i tempi e in tutti gli eserciti, regolari e non, i compagni inseparabili del combattente. Soltanto gli alleati, come qualcuno asserisce, dispongono d’una polverina, il DDT, capace di sterminare questi tormentosi parassiti. – Beati loro!

Comando 1ˆ Brigata Julia

                                                                                                                            N.  169 di Prot.

                                                                                                                                     28.10.44

AL M. REV. DON GUIDO

Belforte

Circa lo scambio dei prigionieri è necessario a questo Comando conoscere la località dello scambio e le modalità di esso. Confermiamo che saranno consegnati N. 12 tedeschi in cambio di N. 12 patrioti tra cui il Borzoni e l’Angella già ricordati. Inoltre sarà effettuato lo scambio con 8 fascisti per altrettanti ebrei. Questo Comando esige che al momento dello scambio sia rilasciata dal Comando Militare Tedesco una dichiarazione nella quale risulti l’elenco nominativo dei prigionieri liberati in particolare che la loro liberazione è avvenuta ad opera della 1a. Brigata Julia.

Saluti.

IL COMMISSARIO                          IL COMANDANTE

                   GIORGIO                                           DRAGOTTE

Scambio di prigionieri alla pari: uno dei nostri contro uno dei vostri. Fra i nostri, fatto particolarmente significativo, anche otto cittadini italiani di razza ebraica probabilmente strappati a un viaggio senza ritorno nei lager di annien­tamento nazisti.

RISERVATISSIMA

Comando Unico Operativo

            Della Provincia di Parma                                                                                  29 Ottobre 1944

AI COMANDI DI TUTTE LE BRIGATE DIPENDENTI

Loro sedi

 Questo Comando ha ritenuto opportuno redigere un cifrario per le Comunicazioni. Detto cifrario dev’essere tenuto, con la massima segretezza. dal Capo di Stato Maggiore e conosciuto soltanto dallo stesso e dal Coman­dante della Brigata, ai quali è rimessa la completa responsabilità della segretezza.

Tanto questo Comando quanto i Comandanti di Brigata potranno usare il cifrario soltanto dopo che avranno avuto comunicazione da tutte le brigate che è stato dalle stesse ricevuto. E quindi necessario che tutte le Brigate, appena ricevuto il cifrario, ne diano comunicazione immediata e col mezzo più veloce sia a questo C. U. sia ai Comandi di tutte le Brigate. A tale proposito si ritiene opportuno rilevare che le Brigate sono otto, e cioè: 1ˆJulia, 11ˆ Julia, Berretta, Giustizia e Libertà, 12=31=32=47 Garibaldi.

Il cifrario dovrà essere usato soltanto nei casi di evidente riservatezza e con riferimento a movimenti e operazioni militari. Si raccomanda lo stile telegrafico e la brevità, ma nello stesso tempo la massima chiarezza. Appena venisse a conoscenza di un Comando che comun­que è pregiudicata la segretezza del cifrario, dovrà esserne data immediata comunicazione a questo C. U. e ai comandi di tutte le Brigate, e l’uso del cifrario dovrà restare senz’altro sospeso fino a nuove disposizioni.

IL COMANDANTE

ARTA

ALLEGA TO: un cifrario in due fogli.

L’adozione del cifrario segreto è un altro tentativo per introdurre nella nostra organizzazione militare sistemi in uso presso gli eserciti regolari. Ma di fatto questa novità resterà lettera morta perché poco consona alla mentalità prevalente nelle nostre formazioni, dove si tende a semplificare e perciò a mantenere i sistemi di comunicazione alla buona finora utilizzati.

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Autore: 4345Resistenza in Valtaro Val Ceno

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