Combattimento di  “Casa Ostacchini” dal diario di Demestro Gino “Volpe”

La l° Brigata Julia, al  comando  di. “Libero”(Primo Brindani) e di Corrado Pellacini, ricevettero  l’ordine di attaccare.

Il Comando tedesco che si trovava in B.Taro, in V.le della Libertà e così l’ 8 aprile 1945, con tutti i distaccamenti della Brigata: il “Dallara”, l’ “Antolini”, il “Piscina”, il “Zanrè”, il “Marchini”, il “Picnic”, si è iniziato l’attacco, che è durato tutto il giorno e la notte, ma al mattino del 9, dopo che Libero e Napoli portarono sotto al Palazzo “Ostacchini” due bombe con l’aiuto della squadra d’assalto composta da 15 Partigiani e 13 del Distaccamento Antolini e due del Distaccamento Piscina, si arresero dono lo scoppio che fece saltare la porta d’entrata del palazzo, il solaio del piano terra e del piano 1°. La stessa Partigiana Rosetta Solari chiese la resa, e così dal 20 piano il comandante tedesco sventolava la bandiera bianca il segno di resa, ma al 3° piano si trovava il Maresciallo che sparava ancora che per altro non ha minimamente intimorito questi valorosi Partigiani: Libero, Rosetta, Ailù, Bomba, Tigre, Volpe, Gomel, Garibaldi.

A questo punto i Partigiani entrarono nel palazzo e catturano  tutto il comando, forte di 90 uomini. Rimaneva però ancora i due caselli della Maccagnana che lo stesso giorno del 9/4/45, nel pomeriggio resistevano ancora. Dopo circa venti minuti di combattimento si arrendevano tutti e 2-4 i componenti del presidio; queste le testimonianze di Gino Delmaestro “Volpe e Lodovico Stefanini “Carbonaro” che riconoscevano due tedeschi: che erano stati già catturati alla Bertorella di Albareto insieme ad altri 11 tedeschi.

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Autore: 4345Resistenza in Valtaro Val Ceno

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