LA NUOVA  ITALIA Numero 3

GIORNALE DELLE LIBERE VALLI DEL TARO E DEL CENO E DI PARMA LIBERA Numero 3        PARMA 9 MAGGIO 1945    Prezzo  Lire Due 

 Ai Volontari della Libertà

Volontari della Libertà, fratelli di battaglia e di vittoria, compagni dei lunghi ri­schi e delle dure pene, e dei lutti, e delle ansie, e della volontà inflessibile che trasfor­mò le tenebre in luce e il dolore in certezza: cari consorti dei giorni tristi e dei lieti, dei rastrellamenti e di questa, fulgida ora di trionfo e di libertà, Arta e Poe vi passano idealmente in rivista per l’ultima volta, stringono a ognuno di voi le aspre mani usate allo sten, vi stringono al loro petto, vi dicono addio.

Con voi, con noi, misti frai vivi, anzi vivi anch’essi, stanno i morti che amammo, che hanno incoronato di martirio e di gloria la nostra lotta; che erano nostri, che so­no nostri: e gli uccisi dal ferro e gli uccisi dal gelo, e quelli — più di tutti infelici —    che i boia tedeschi e fascisti ammazzarono di lente torture nelle segrete della loro immonda crudeltà: i capi e i gregari, tutti uguali nel pericolo, tutti uguali nel­l’onore: tutti ugualmente degni di vivere e di morire per la Patria e per l’umanità. E stanno accanto a noi le vittime innocenti della rabbia nemica: le donne, i vecchi, i ragazzi, i preti, straziati, mutilati, assassinati orrendamente.

O Volontari della Libertà, che cosa siete voi, i vivi e i morti, e che cosa sono quelle vittime inermi; e che cosa sono le case bruciate, i paesi distrutti, il dolore e lo strazio, e l’ardore della lotta e l’invincibile tenacia della resistenza, e questa sublime ebbrezza della vittoria? O Volontari della Libertà, tutto questo è l’Italia, l’Italia redenta dal dolore, fatta grande dalla sventura, resa degna di risorgere, perché ha creduto, ha sofferto, ha consacrato il volere con l’azione e la fede col sangue.

Volontari della Libertà, è finito il tempo della battaglia; comincia il tempo del lavoro: troppo fu distrutto, bisogna ricostruire. Chi ebbe la grande ventura di comandarvi torna oggi fra le vostre file, umile artiere come voi, della nuova Italia: ma nel cuore porta con sè, come una luce che non si spegnerà, il ricordo e l’orgoglio della fiera prova, assieme con voi affrontata e superata.

IL COMANDANTE E IL COMMISSARIO Dl GUERRA

ARTA:           Giacomo Ferrari               POE: Achille Pellizzari

                                                          28  aprile 1945.

TONI  IL FATICONE

Toni il faticone è quel ta­le pagliaccio, scempio e in­tromettente, che nei circhi equestri ti presta ad aiutare tutti, giocolieri e cavalli, acrobati, atleti, che vuol far tutto, che ciarla continuamente,che dà con­sigli e suggerimenti…, e che non ne imbrocca mai una, e sistematicamente crea at­torno a sè lo scompiglio e il disordine. Dice “buono” al cavallo, e il cavallo gli tira uncalcio; porge le mani al­la cavallérizza perché vi pog­gi il piede e salga in sella,. e la cavallerizza scivola e cade a terra; si mette a se­deve, e la seggiola ruzzola e lui con essa: ma nulla mai intacca il suo ottimismo e la sua cieca fiducia in sè stes­soDinamico e ciuco chiac­chierone e ignorante, pre­suntuoso e inetto, non rag­giunge che un effetto: quel­lo di far ridere alle proprie spalle e, tutto considerato,  è il più vero ed umano fra i pagliacci.

Il più umano, perché non v’è gruppo sociale nel quale non esista e vègeti più o meno comico, secondo la vanità e l’asinaggine. Toni il faticone.

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—Dallo stratega di farmacia al maestro enciclopedico espropositone; dall’uomo di  affari fantasioso e sfortunato  all’inventore delle trap­pole per prendere formiche e della macchina per il moto perpetuo; dal politican­te di mestiere, che ha sem­pre in tasca la medicinainfallibile per tutti i mali so­ciali, all’ igienista dilettante che ne sa più del prof. Mur­ri; dalla suocera brontolona alla nuora dispettosa, il mondo è ricco di pagliacci pieni di fiducia in sè stes­si, ai quali gli errori com­messi, idanni provocati, le delusioni sofferte, non han­no mai insegnato niente. Ma certo il più bel tipo di Toni il faticone, il più compiuto il più pittoresco, il più tenace, il più vanitoso, il più convinto della sua infallibilità, il più dannoso, il più asino e il più ridicolo, da quando si fa la storia dei popoli umani, fra tutti i po­poli di tutte le epoche, lo ha purtroppo, visto nascere, fiorire, operare, spropositare, cascare, rialzarsi, e tornare a spropositare, imper­territo. Incorreggibile, sfron­tato, bestia e arcibestia, il nostro disgraziato paese, e in esso la Romagna, e nella Romagna Predappio!

Quest’uomo, “che non sba­gliava mai”passò trenta anni della sua vita a dire e a fare il contrario di quello che aveva detto e fatto nei trenta anni  precedenti (dunque, o sbagliava prima o sbagliava dopo); quest’ uomo  che  “sapeva tutto”,  s’ è buttato in una guerra che è durata sei anni, giurando che sarebbe durata tre me­si; quest’uomo, “che aveva sempre ragione “, quando lui aveva il bastone in mano e gli “altri” erano disarmati, non fece che aver torto, da quando anche gli “altri” si trovarono forniti di bastoni. Quest’uomo, che aveva sem­pre aspramente criticato tutti gli uomini politici di tutti i paesi edi tutti i tem­pi (eccetto Giulio Cesare, col quale si sentiva fratello di latte), passò i ventidue anni del suo governo ad ac­cumulare spropositi con una costanza e una continui­tà, che ne fecero il più ca­ratteristico campione  di cialtrone governativo mai apparso agli orizzonti del ge­nere umano.

I polli hanno la pipita? Il Duce dà le direttive per guarirli. Il  valore della lira ribasso? Il Duce dà le di­rettive per rialzarlo. Il ma­nicomio di Milano deve co­struire un nuovo padiglione pei matti furiosiil Duce dà le direttive per la pianta, le fondamente i pavimenti, i termosifoni, le cucine, itetti e le camicie dì forza. C’è un’ invasione di bricchi in Brianza? Il Duce dà le direttive per distruggere ibruchi. L’Accademia (ex. ex) deve compilare un Vocabolario della lingua italia­no? Il Duce da le direttive sui neologismi buoni e cat­tivi.. Lui pollicultore, tu finanziere, lui architettotu medico, lui entomologo,  lui filologo, lui musicista, lui maresciallo d’Italia con due greche (come chi dicesse due Petacci), lui qua, lui là lui sottolui sopra, che il diavolo se lo porti, lui, il suo ingegnaccio di demagogo, la sua vanità da prima donna, la sua presunzione mulesca, e gli spropositi che hanno condotto in malora lui, e tutti noi con lui.

Ma, soprattutto, lui, anzi Lui, conoscitore d’uomini Ah, questo sì! Lo sanno tut­ti che l’abicì del capo di governo, che le prime crean­ze del dominatore consisto­no nel saper conoscere gli uomini, nel saper valutare gli strumenti dei quali il potere si serve, in questolui è sempre stato inaffidabile. Odorava gli uomini sperti, gli uomini fedeli, i galantuomini, a distanza. Gli bastava un colpo d’occhio senza consigli per giudicarti.

Per questo l’Italia ebbe durante i ventidue anni del suo dominio, un’eletta schie­ra di gerarchi dinanzi ai quali l’Universo intero ri­mase sbalordito. (Se tutte le galere del mondo avessero vomitato il fior fiore delle loro viscere, non si sarebbe potuto mettere assieme una simile collezione di delin­quenti e di arfasatti!) Ed egli, anzi Egli, ebbe, al mo­mento buono, attorno a sè, una moltitudine di traditori. Tutti traditori, dal primo fino all’ultimo, tutti traditori del grande patriota, dell’arcigrande cittadino, del genio di Predappio, di Toni il faticone nazionale.

Oh bella! Ammettiamo che sia vera. Tutti tradito­ri, dal bidello delle scuole elementari al Generale co­mandante l’Arma dei cara­binieri; dall’usciere di Pa­lazzo Venezia al Presidente della Corte dei Conti; dal barbiere dei Moschettie­ri del Duce a quel bel tomo del maresciallo Badoglio; dal vicesegretario del Fascio di Verolanuova ai Granconsiglieri del Fascismo. Oh bel­la!chi li aveva sceltivo­luti promossi, difesi, esal­tati, fino al punto da mandare in galera chiunque osasse criticarli, non ammirarli: e chi li aveva identificati, ladri, asini, tradito­ri, col Regime, fino al punto da far tutt’ uno degli uomini e delle istituzioni? Chi, se non lui, Benito il grande, Toni il faticone, genio universale e asino nazionale dell’Impero fascista?

Un proclama ai partigiani del  C.L.N.

Norme per la smobilitazione dei  reparti. – Nessuna rappresaglia contro  i tedeschi

Il  Comitato di  Liberazione dell’Alta Italia e il Comando del  Corpo Volontari della Libertà hanno mandato un indirizzo  ai patrioti del  C.V. I dell’Italia del  Nord in  cui  è  detto: << La  guerra eroicamente sostenuta per  venti mesi contro l’invasore tedesco e i suoi traditori fascisti  è  vinta! All’appello del  C.L.N.A.I. per la  lotta finale tutte le  formazioni del  C.V. I. hanno risposto con slancio e disciplina ammirevoli, sgominando in pochi giorni tutte le  forze nazi – fasciste.

>> Patrioti, vi  siete guadagnata la stima e la  gratitudine di  tutta la Nazione; e ora  che  la  guerra  è finita occorre dimostrare l’elevatezza , seguendo  disciplinatamente gli ordini concordati con le  forze  alleate per il riordinamento e la  smobilitazione di  tutte le  formazioni. Secondo le  istruzioni particolari che  saranno  emanate dai  Comandi  periferici di  provincia, zona o piazza,  tutti i patrioti si dovranno presentare  ai centri di raccolta appositamente istituiti, ove  dopo la  consegna delle  armi, sarà provveduto alla loro sistemazione.<< La permanenza nei  detti  centri dovrà  essere limitata alla sola presentazione per i patrioti residenti nei  capoluoghi e non  a bisognevoli di  assistenza.  Ai patrioti  smobilitati sarà consegnato un attestato  individuale di benemerenza, sarà  corrisposto  un premio in denaro e sarà  dopo un periodo  di assistenza, consentita a loro una delle seguenti  soluzioni . il reimpiego per compiti  di polizia, l’arruolamento nell’Esercito italiano; il graduale rientro nelle  proprie abitazioni e al proprio lavoro; l’avviamento presso le speciali organizzazioni di lavori militari  e civili.

<< Ai patrioti feriti e inabilitati e alle  famiglie dei patrioti caduti in combattimento saranno corrisposti assegni  in denaro oltre alle provvidenze che  saranno precisate  in seguito. << Patrioti, il  C.L.N.A.I.   confida in voi per  dimostrare agli alleati che  il popolo italiano liberatosi  dai  nazifascismo saprà ritornare al più presto alla  normalità e dedicare tutta l’attività nazionale alla ricostruzione della pace nel  nuovo clima di  libertà democratica>>

L’Epurazione  in Atto

Sul primo giornale che ci è  giunto  da Milano liberata,  e che  abbiamo letto con vivissimacuriosità abbiamo trovato una  notizia  così intitolata:<< aria  pura nel  Senato >>. La  notizia  cominciava  con le  seguenti  parole: Indipendentemente da  qualsiasi  considerazione sul futuro  assetto del  parlamento era necessario provvedere ad una  energica ripulita degli scanni senatoriali. L’opera di  epurazione è  proceduta rapida, e l’Alta Corte di  Giustizia ha  già  dichiarato decaduti a tutto  il febbraio scorso,  105 senatori,  e precisamente ..>>.

<< Seguivano  i nomi dei  105 senatori,  fra  i  quali vi con  vivo  piacere abbiamo letto quelli  di Aloisi, Baistrocchi, Bartolini, Belluzzo, Bevione, Bodrero, Bolzon, Boncompagni, Ludovisi, Carapelle, Cardinali, De Vecchi, Dudan, Federzoni, Gasparini, Giurati, Guglielmi, Levi, Lissa, pende, Rolandi Ricci, Volpi  di  Misurata.  Ma giunti alla fine ci  siamo stropicciati  gli occhi e abbiamo ricominciato  a leggere da capo la notizia, perché eravamo  certi di  aver letto male; e che  invece di  105, nel  giornale doveva esserci  scritto  405! Ma come? Siamo in pre………………. blea  della Nazione,  e perciò di  quella che  ha  avuto le  più alte responsabilità nell’esercizio  del potere; di  quella che, senza né scrupoli né  coscienza, votava a mano levata  tutte le leggi e tutte le ignominie che il Regime proponeva alla sua  approvazione; di  quelle che  ha votato l’assassinio  della Costituzione, il  tribunale  Speciale, la  legge  sul 1. m,maresciallo e la guerra all’Inghilterra .. e l’Alta Corte di  Giustizia si  balocca ancora a cercare col microscopio quali, fra quei profittatori e fra quei criminali, debbono essere epurati e quali no?

Dunque  si  ritiene possibile che  rimangano legislatori della nuova Italia i senatori  nominati  da Mussolini e fattisi  complici volontari, anzi  entusiasti, delle sue  porcherie? Dunque  si  deve ancora continuare a chiamare << onorevole>> chi si  è  disonorato  volendo e procurando la rovina  del Pese per basse transazioni di  vanità e d’interesse personale?.  Dunque l’erario stremato  deve  ancora  pagare l’indennità di carica a 300 senatori fascisti?

Francamente,  ci  sembra che  l’Alta Corte  di  Giustizia avrebbe dovuto  seguire una latro  sistema: cercare nei  resoconti  del  Senato quali  senatori che  non avevano mai votato per il Governo  Fascista, e quelli, additarli  alla riconoscenza e all’ammirazione degli Italiani. Tutti  gli altri. Spazzarli senza………… e buttarli nella pattumiera. A fare questo bastavano, ed eran troppi, sette giorni di  ricerca. Così si  deve  fare: altrimenti bisogna chiedere se non  sia il caso di  epurare l’Alta Corte di  Giustizia.

L’Ultimo tributo  a Salsomaggiore

Ai  suoi 30  figli morti  per la libertà

SALSOMAGGIORE, 6.

Salsomaggiore nella  mattinata  di Domenica scorsa ha tributato l’estremo  saluto  ai  suoi figli caduti per la causa della libertà. Mai la città  ha vissuto una giornata così appassionata; commovente e solenne. Mai le  sue  vie hanno  visto una tale  affluenza spontanea di  folla: a mille a mille, dai  villaggi della montagna,  dove i Patrioti vissero le memorabili giornate  della  battaglia, dai paesi del piano che  più conobbero le  gesta della guerriglia, dalla  stessa Parma,  che  vide i tormenti di  chi cadde nelle mani della sbirraglia  nazi – fascista ,  a mille a mille  convennero i Patrioti e i sani lavoratori del popolo redento.

Nella vasta sala delle  grandi  Terme,  da venerdì sera, era stata apprestata una austera camera ardente, ove le  30 salme dei Patrioti di  Salsomaggiore, caduti per la liberazione della Patria, erano state amorosamente composte,  e  dove il pubblico era affluito incessantemente in devoto pellegrinaggio.

Alle  ore 10 di  domenica, alla presenza si  S. E. il Prefetto, del  rappresentante del  Governatore Alleato,  di  una larga  rappresentanza delle  truppe Brasiliane, dei  componenti del  C.U. provinciale del  Corpo Volontari della Libertà, del  Delegato del  C.N.L. di  parma,  e di  tutte le Autorità  cittadine, il  corteo  si  è snodato attraverso  le principali  vie fino all’arena dei  giardini pubblici ove veniva  celebrata  la  Messa al  campo dal Cappellano della  Divisione <<Val Ceno >>.

Dopo la funzione  religiosa prendeva la parola  il prof. Pelizzari, Commissario di  Guerra del C.U. che  disse sui  feretri commosse parole di  saluto. Il  Commissario della  31.a Brigata <<Forni>> porgeva il saluto  della sua  Brigata,  a cui  appartenevano la  maggior  parte dei  caduti. Rendevano gli onori militari reparti  della 31.a Brigata <<Copelli>> della 31.a <<Forni>>, della 1.a << Julia>>,e della 78.a S.A.P. e della 35.a Garibaldi.

Patrioti  della Divisione << Val Ceno >> hanno portato  a spalla le  trenta  bare,  che  al termine della cerimonia  sono state accompagnate al  cimitero comunale. Profusione di  fiori e bandiere, e lacrime  di popolo, hanno testimoniato in maniera indimenticabile del  fiero cordoglio di  chi raccoglie il retaggio del  sacrificio compiuto.

UN BANDO DEL  C.N. DI LIBERAZIONE

Tutti  i cittadini che  in conseguenza degli avvenimenti  bellici detengono comuneue presso  di  sé quadrupedi, bovini, equini, iavaili, muli, asini, suini, o di altra specie, sono  obbligati a farne denuncia – senza eccezione alcuna – ai  rispettivi Municipi, entro  48 ore dalla pubblicazione del presente bando, esibendo, eventuali documenti  di  consegna. Entro  cinque  giorni dalla  data del presente, sarà invece denunciato agli organi del C.N.L. locale, che  provvederà per la requisizione ed eventuali ritiro, tutto il materiale di qualsiasi specie da ritenersi bottino  di  guerra in quanto  rinvenuto, acquistato, donato, temporaneamente depositato, sotto qualsiasi titolo da chiunque od anche alienato dal nemico nazi- fascista, esistente presso  gli enti  e privati della provincia.

I trasgressori, coloro che  occultano in tutto o in parte i capitali e materiali di  cui  sopra, saranno considerati saccheggiatori e, come tali, deferiti al  tribunale militare. Alle stesse pene soggiacciano coloro che  si  adoperano per occultamento, lo sconfinamento dalla provincia del  bottino  stesso. I Comandi della piazza sono pregati di  curare con la scrupolosa applicazione del presente bando.

I  QUADRI  DELLE FORMAZIONI VOLONTARIE

Della Provincia di Parma Comando  Unico Operativo permanente

COMANDANTE UNICO

FERRARI GIACOMO fu Ottavio ( Arta ) in geniere, classe 1887. Capitano  di  Complemento di Artiglieria.

COMMISSARIO DI  GUERRA UNICO

PELIZZARI ACHILLE fu Pietro (Poe),professore universitario, classe 1882. Zona Ovest

COMANDANTE INTE. Ten. Col. CIPRIAN Fernando fu  Michele ( Ottavio), classe 1902, già capo di  S. M. del C.U. Ufficiale effettivo dell’esercito, arma genio. Nelle  formazioni partigiane dal  10.6.1944 VICE COMMISSARIO DI  GUERRA: LERIS Luigi, fu Francesco ( Gracco ),classe 1912 già  Commissario di  Guerra della  Divisione Val  Ceno.

ISPETTORI e VICE ISPETTORI:

TANZI Enrico di Fauno ( Alpino), già V. Comandante del C.U., S. Tenente di  Complemento. Nelle formazioni  dal marzo 1944.

-FRANCHINI Franco di  Renato (Franco), classe 1920. già Ufficiale di  Collegamento del C.U. : Allievo Ufficiale di  Complemento. Nelle formazioni  dal  20 giugno 1944

– MAZZADI Giorgio di Settimo ( Giorgio) classe 1921,  già  Commissario politico 1.a Julia. Nelle formazioni dall’ 8 marzo  1944 –SIDOLI Giuseppe  di  Domenico ( Antonio)classe 1920. già V. Commissario politico 135.a Garibaldi. Sergente di Sanità nell’Esercito. Nelle formazioni dal 29 maggio 1944

– DEVOTO  Carlo  Alberto  fu Orazio(Carlo)classe 1920, già V. Commissario politico 2.a Julia. Ricopre anche la  carica  di capo ufficio collegamenti del C.U. ovest.

UFFICIALI ADDETTI:

PELLIZZARI Pietro di  Achille (Rodrigo)classe 1915,già capo di  S.M. della Divisione Val Taro, S. Tenente  di  Complemento. Nelle formazioni  dal 22 maggio 1944

VALLARINO Ubaldo di Giusepp  (Barbetta)classe 1913, già Delegato dal Comitato di Liberazione di Albareto capo dell’Ufficio Informazioni  del Comando Unico. Tenente di  Vascello della Marina da guerra. Nelle  formazioni dal 15 maggio 1944.

Divisione “Val Ceno”

COMANDANTE: COSENZA Ettore di Nicola (Trasbulo),classe 1919. S. Tenente Carrista di Complemento. Nelle formazioni dal 12-6-1944

COMM. DI  GUERRA: LERIS Luigi fc Francesco ( Gracco) classe 1919

CAPO DI S. M.: SQUERI Mario(fu  Crispino)( battaglia) classe1919 S. Tenente di fanteria di  Complemento. Nelle formazioni dal 1 novembre 1943

INTENDENTE:ROSSETTI Paris di  Giovanni (Mauro), classe 1909. nelle formazioni dal 13 agosto 1944

CAPPELLANO: ROLLERI Don Nino ( Don Nino), fu  Giovanni. Nelle formazioni dal 4-4-1944

DIRIGENTE SERV. SANITARIO:Dott. PASQUALI Alberto di  Ugo (Visconti),  classe 1912. S. Tenente Medico. Nelle formazioni  dal 27 maggio 1944

Brigate della Divisione

     << Val Ceno>>

31.a Brigata << FORNI>>

COMANDANTE: LAZZARI Giorgio (Effe) Capitano S.P.E. carrista

COMM. DI  GUERRA Corradi Alfredo (Giuseppe) soldato. 31.a Brigata << COPELLI>>

COMANDANTE: RASTELLI Luigi (Annibale). S. Tenente  di  Complemento

COMM. DI  GUERRA: BERNINI Aldo ( Maurizio) caporal maggiore.

32.a. Brigata << GARIBLADI >>

COMANDANTE: MOGLIA Alfredo

( Bil) classe 1922, caporale, allievo ufficiale.

COMM. DI  GUERRA:BRAGA Ottavio (Rolando) classe 1921 Sergente, allievo  ufficiale.

135.a Brigata << GARIBLADI >>

COMANDANTE: MARCHINI Luigi (Dario), S. Tenente  di  fanteria

COMM.  DI  GUERRA: TANZI Dino  ( Gastone) soldato 78.a Brigata <<S.A.P.>>

COMANDANTE :BALLARINI Annibale ( Buongiorno).Capitano

COMM.  DI  GUERRA: PINI Mario  ( Gigetto)

Divisione “Val Taro”

COMANDANTE: SALVESTRI Federico fu  Salvatore (Richetto) Classe 1916. Vice Brigadiere Carabinieri. Nelle formazioni dal 2 febbraio 1944

COMM.  DI  GUERRA MOLINARI Federico fu  Enrico ( Severino) classe 1896. soldato  di  fanteria. Nelle  formazioni dal marzo 1944

V. COMANDANTE: PELLACINI Corrado di  Remigo( Corrado), classe 1916. sergente maggiore degli Alpini. Nelle formazioni  dal marzo 1944

CAPO  DI  S.M. DELLA DIVIS:

PEDERZINI Augusto di  Alfredo (Tarass),classe 1923. Nelle formazioni dal 9 aprile 1944

ISPETTORI  DI DIVISIOE:

GATTAI Marcello di Nello (Bazan) Classe 1911. nelle formazioni dal 1-7-1944

CATTINI Giovanni fu Luigi(Vampa), classe 1912. Nelle  formazioni dal 1.3.1944. Sergente Maggiore dell’Artiglieria

INTENDETE  DI  DIVISIONE:

PARMIGGIAN Vittorio fu  Giuseppe ( Vittorio) classe1901Nelle  formazioni  dal 1.1.1945. Soldato

DIRIGENTE  SERV. SANITÀ

Prussica Guido di  Luigi ( Scarpa), Nelle formazioni dal 15.9.1944.  Già componente  C.N.L. di  Berceto. Capitano  medico di  Complemento

CAPPELLANO: Padre CARLO.

Brigate della Divisione

“ Val Taro ”

1.a. JULIA.

COMANDANTE: BRINDANI  Primo ( Libero), Sergente maggiore Alpini.

COMM.  DI  GUERRA:  BENCI Lino ( Lino),Sergente Alpini. 2.a. JULIA.

COMANDANTE: PESTARINI Umberto ( Umberto). Maggiore di  Stato Maggiore.

COMM.  DI  GUERRA:  ANTIGA Guglielmo (Mino) Tenente Au-

GRUPPO BRIGATE “VECCHIA CENTOCROCI”

COMANDANTE:DELUCCHI Mario (Mario) S. Tenente Artiglieria Alpina

COMM.  DI  GUERRA:  BERTÈ Roberto ( Roberto) S. Tent. di  fanteria

CAPO DI S.M. PAVESI  Giuseppe ( Mantovani) Sergente maggiore di  Artiglieria

BRIGATA

“ NINO SILIGATO”

COMANDANTE:TAGLIAFERRI  Lino ( Igor) Tenente Bersaglieri

BRIGATA

“ SANTO  BARBAGATTO”

COMANDANTE: TAMBINI ALDO (Aquila) Alpino

GRUPPO D’AZIONE “ VALTARO”

COMANDANTE:DELNEVO  Giuseppe ( Dragotte) S. Tenente Alpini

COMM.  DI  GUERRA. SOLARI Luigi ( Jack) Sergente.

Divisione

“ Cisa ”

COMANDANTE: CACCHIOLI Guglielmo( Guglielmo Beretta)

COMMISSARIO  DI  GUERRA

Don Mario ( Mario)

CAPO DI S.M.: ( Ulisse)

CAPPELLANO: della 1.a e della  3.a Brigata: Don Luigi Squeri fu Giuseppe ( Don Luigi) classe 1908. Nelle formazioni  dal 15.1.1944

BRIGATA

DELLA DIVISIONE

<< CISA>>

1.a. BRIGATA BERETTA COMANDANTE : CACCHIOLI Gino ( Gino  Beretta).

2.a. BRIGATA BERETTA

COMANDANTE : CACCHIOLI Gino ( Gino Beretta )

3.a. BRIGATA BERETTA

COMANDANTE : MOLINARI Giuseppe ( Birra). S. Tenente Alpini

N.B.

I  dati relativi alla brillantissima Divisione Cisa e alle  Brigate sono purtroppo incompleti, non essendo  ancora giunto all’ora  di  andare in macchina lo specchietto ufficiale dei  quadri relativi. Li completeremo nel prossimo numero nel  quale daremo anche  i quadri dei Comandanti della Zona est Cisa.

Un esempio da tener presente

Il C.N.L. di  Salsomaggiore d’accordo con la  reggenza delle terme Berzieri, ha  deliberato che  tutti i volontari  della Libertà nativi  di  Salso e privi  di occupazione vengano assunti in servizio dalle terme, ciascuno secondo le proprie  attitudini; ciò finché non sia possibile avviare ad altra  occupazione una parte almeno dei  Volontari smobilitati.

Salsomaggiore ha  risorse e possibilità che  gli altri Comuni della nostra Provincia non hanno nemmeno lontanamente; ma confidiamo  che  tutti i C.L.N. e tutte  le  amministrazioni comunali della Provincia ne imiteranno il lodevole  esempio, nei limiti  delle rispettive possibilità. Con un poco  di buon volere ( doveroso, del  resto 9 il problema collocamento dei  Volontari sarà prontamente  e agevolmente  risolto.

L’attività operativa dei  Volontari della Libertà Nelle  Valli del Taro e del  Ceno dal  26 Marzo al  30 Aprile 1945 26- Marzo – La 2.a << Julia >> attacca militi fascisti sulla  Cisa,  e ne  uccide  uno.

La I << Beretta>> attacca una pattuglia  tedesca a Pontremoli. Perdite nemiche: tre feriti. La 31. << Copelli>> attacca  alla Cornacchina un nucleo  tedesco.  Due tedeschi prigionieri.  Altri Patrioti della  31.  << Copelli>> attaccano una pattuglia nemica presso la polveriera  di  Noceto, ed entrando nella polveriera dove catturano un prigioniero. Altri reparti della 31. attaccano presso medesano una pattuglia tedesca ferendo due nemici.

28- Marzo – La 31. << Copelli>> fa saltare un ponte sul torrente Campanaro, della ferrovia Fornovo – Fidenza,  ed un cavalcavia.

29- Marzo – La 31. << Forni>> attacca una  caserma nemica a Castione dei  Marchesi, cattura 19  prigionieri e fa abbondante  bottino. La  31. << Copelli>> cattura  due  tedeschi in  zona  San  Secondo. La  2.a  << Julia >>attacca un pattugliane nemico presso il ponte  << Galletto >>di Pontremoli:  8 nemici morti e 7 feriti.

30 – Marzo – La 31.a << Copelli >>attacca il presidio tedesco  sul ponte  di  Fornovo,  e cattura presso  San  Secondo un autocarro nemico, uccidendo un  ufficiale  tedesco.

La  31.a << Forni >> attacca presso  Fontanellato un autocarro nemico, facendo un morto ed un prigioniero tedesco. La 1.a  << Julia >> interrompe  le comunicazioni telegrafiche e telefoni,  che  tra Solignano e Valmozzola, asportando 1500 metri  di filo. La  2.a << Julia >>attacca una pattuglia nemica a Virgoletta di  Villafranca Lunigiana facendo un morto e due  feriti; presso Scorcetoli sostiene uno scontro con un pattugliane nemico, facendo  tre  morti e due  feriti.

31- Marzo – La 1.a << Julia >> interrompe la linea telefonica tra Cassio  e berceto.

1 – Aprile –  La 3.a << Beretta >>attacca ad Annunziata un pattuglione nemico, facendo tre morti ed alcuni  feriti.

2 – Aprile –  La 2.a << Julia >>  attacca presso Montelungo una pattuglia nemica, cinque morti e due  feriti nemici; numerose armi  catturate. Cade sul  campo un Patriota.

3 – Aprile –  La Brigata << Nino  Siligato >> libera due  Patrioti prigionieri dei  tedeschi  a Castagnola e fa  tre prigionieri. La 31. << Copelli >> in località Sforzana fa  saltare il ponte  ferroviario.

La Divisione  Val Ceno, fra il  3 e l’8 Aprile, attacca pattuglie presso Contignacco, Scippione e S.Andrea. perdite nemiche imprecisate; esegue inoltre un attacco di  disturbo al presidio nemico di  Miano: undici nemici morti e sei feriti. Un automezzo va distrutto, uno  è  catturato. Abbondante bottino di  armi, compresa una mitragliera da  20 mm.

4 – Aprile –  La 2.a << Julia >> attacca il presidio  di  Roccamurata: 4 tedeschi morti e 6 feriti. La stesa brigata attacca una pattuglia tedesca a nord di  Montelungo: 5 morti e 2 feriti nemici. Perdite  nostre. Un morto. La  2.a << Beretta >> attacca sulla  Cisa quattro automezzi tedeschi provenienti da Pontremoli e ne distrugge  due: 20 tedeschi morti e numerosi  feriti. La 3.a << Beretta >> attacca il presidio  di  Guinadi; non accertate  le perdite inflitte. La 31.a << Copelli attacca una pattuglia nemica presso Miano: un tedesco morto.

5 – Aprile –  La  31. << Copelli >>fa saltare con mine un tratto di  ferrovia in zona Ozzano, provocando la distruzione di un locomotore e di  alcuni  vagoni. La stessa brigata  fa  saltare il ponte sullo Scodogna in prossimità di  Collecchio. La 3.a << Beretta >> attacca una pattuglia nemica presso Traverde ( Pontremoli), mettendola in fuga. Reparti della divisione Val  Taro attaccando automezzi nemici fra Cassio e Berceto, perdite nemiche. 10 morti, due autocarri distrutti. Gli stessi reparti attaccano il casello ferroviario N. 59 ( Maccagnana ), infliggendo al nemico la  perdita di  4 morti e 3 feriti. Altra pattuglia viene  attaccata presso  Fontanafredda, il nemico perde 6 morti e 5 feriti. Sono catturati 4 cavalli.

6 – Aprile –  La 3.a << Beretta >> attacca un pattuglione nemico presso il cimitero di  Cargalla: 4 morti tedeschi. La stessa brigata attacca un automezzo nemico presso l’ospedale di  Pontremoli: due  tedeschi morti e uno ferito.

7 – Aprile –  La Divisione Val  Ceno, nei  giorni fra  il  4 e l’8 aprile, disarma il posto  di  blocco di  Ponte Taro, il presidio  di Fontevivo,  e distrugge un deposito di  esplosivi a Borghetto. Perdite inflitte al nemico 12 morti, 6 prigionieri 2 autocarri ed un autovettura catturati

LA VITTORIOSA OFFENSIVA SU TUTTO IL  FRONTE

8 – Aprile – Con azione concomitante, le Divisioni Cisa, Val  taro, Val  Ceno, attaccano all’alba tutti i presidi nemici della zona ovest Cisa attacca il presidio  di  Guinadi e i caselli  ferroviari compresi fra Pontremoli  e Borgotaro, sabotando inoltre le linee di comunicazione nemiche della zona. Tutti i presidi nemici della zona si  arrendono, dopo ostinata difesa entro la sera. Perdite inflitte al nemico: 32 morti e 23 prigionieri. Tre Patrioti caduti. Della  Divisione Val  Taro la 1.a << Julia>> attacca il presidio tedesco  di  Borgotaro e tutti  i caselli ferroviari tra Borgotaro ed Ostia, la Brigata <<Siligato>> rinforzata da elementi della  Brigata << Barbagatto>>, attaccano il presidio  di  Ostia, che  si  arrende entro la sera. La 2.a << Julia >> con elementi  del  Gruppo Val  Taro, attacca Roccamurata e i caselli ferroviari tra Ostia e Ghiare di  Berceto; tutti  i presidi cadono entro la giornata. Perdite inflitte al nemico  7 morti, 145 prigionieri.

Divisione Val  Ceno: la  135.a << Garibaldi >> attacca i presidi nemici  di Ghiare Mustarolo, Valmozzola, Solignano, rinforzata da elementi  della 31.a << Copelli >>quest’ultima e la  31.a << Forni>>, attaccano i presidi di  Selva del  Bocchetto, Citerna, Salsomaggiore, Miano e Noceto. La  32. a << Garibaldi >> effettua  un azione dimostrativa contro il munitissimo presidio  del  Passo  del  Bocco. I presidi  di  valmozzola e di  Solignano cadono entro la sera. Perdite inflitte al nemico:  19 prigionieri nell’azione contro  Valmozzola, e 24 in quella contro il   Passo  del  Bocco. Il  bottino complessivo della giornata da parte  delle  tre Divisioni, consiste in  due treni merci, contenenti vari  vagoni di  armi e munizioni, oltre 900 quintali di  esplosivo; notevoli quantitativi di  quadrupedi, viveri, carriaggi, armi ed equipaggiamento individuali e collettivi.

9 – Aprile –  Nell’ulteriore sviluppo dell’azione iniziata il giorno precedente, la Divisione << Cisa>> distrugge due automezzi e fa 12 morti nemici presso Pontremoli, la  1.a << Julia>> costringe alla resa il presidio nemico  di  Borgotaro forte  di  128  uomini.

Una puntata nemica di una trentina di uomini, proveniente da Berceto per portare rinforzo ad Ostia, ormai caduta viene completamente  eliminata dalla 2.a << Julia>> e dal  Gruppo  d’Azione << Val  Taro >>. Cade in  combattimento un comandante  di  Distaccamento. Un contrattacco nemico dal  Prinzera, da Cassio, da Fornovo, contro le Brigate della << Val  Ceno >> in azione, termina dopo alterne vicende,  con la ritirata dei tedeschi, i  quali evacuano Mustarolo e Ghiare di  Berceto, lasciando  sul  terreno  4 morti e 5 feriti. L’attacco nostro  contro Salsomaggiore, rinforzata ulteriormente e presidiata da ben  700 uomini con l’artiglieria  leggera e mortai prosegue favorevolmente: la  31.a << Brigata >> fa  32 prigionieri.

10 – Aprile –   La Divisione << Cisa >> danneggia un ponte ferroviario fra Borgotaro e Pontremoli e attacca a Casa Corvi due  autocarri nemici. Uno di  questi va distrutto; le  perdite nemiche sono ingenti. La 32.a Brigata << Garibaldi >> della Divisione << Val  Ceno, attacca 40 tedeschi partiti dal  Passo  del  Bocco col compito di  fare saltare la strada  presso Giaietto; l’attacco costringe il nemico a desistere dall’impresa: 15 tedeschi morti e vari  feriti. Successivamente, la stessa 32. << Garibaldi>> attacca il presidio del  Passo  del  Bocco forte  di  200 uomini. Viene  centrato un deposito di munizioni ed il presidio  è  soprafatto: 35 morti e 15 prigionieri tedeschi, ingente bottino, tra cui oltre 3000 mine e forti  depositi  di munizioni. La 32 si  spinge successivamente verso  Borgonovo, ove sostiene scontri con pattuglie nemiche. Altre brigate della Divisione << Val  ceno>> eseguono un atto  di  sabotaggio contro il ponte  di  Parola. Mentre  la  31. << Copelli>> asporta dalla polveriera di  Noceto varie  casse di proiettili da 81 e di  colpi per mitragliera da 20 mm.

11 – Aprile –   La Divisione << Cisa >> respinge una puntata nemica in direzione di  Grondola. Il nemico perde un morto e parecchi  feriti.

Una locomotiva catturata.

La 32.a << Garibaldi >>, della Divisione  << Val Ceno >>,sulla strada Borzonasca  Borgonovo una colonna tedesca cagionandole perdite.

12 – Aprile –   La Divisione << Cisa >> respinge una puntata nemica in direzione  di  Vignola.

La 32.a << Garibaldi >>, della Divisione  << Val Ceno >>, attacca postazioni nemiche  presso  Borgonovo, i tedeschi perdono  4 morti e vari  feriti. Un’altra  Brigata della Divisione << Val  Ceno >>, la 31. a << Forni >>, obbliga il nemico, forte  di  700 uomini ad evacuare Salsomaggiore, che  viene saldamente presidiata dai  Patrioti.

13 – Aprile –  La 32.a << Garibaldi >>, della Divisione  << Val Ceno >>,, muove verso Borgonovo in Liguria, che  occupa sconfiggendone il presidio: 15 morti nemici, e 5 Patrioti  feriti. La 31.a << Forni >> della stessa Divisione, attacca Fidenza, soppraffà il presidio tedesco  e occupa la città.

14 – Aprile –  La Divisione << Val  Ceno >> attacca una pattuglia nemica a Montemoggio: 6 morti tedeschi. La  stessa Divisione occupa Selva  del  Bocchetto.

15 – Aprile –  La Divisione << Val  Ceno >> occupa  Citerna ed attacca il presso Noceto il laboratorio caricamento proiettili.  Due  automezzi distrutti e notevoli danni inflitti ai nemici.

16 – Aprile –  La 31. << Copelli >> cattura 15 uomini della Feldgendarmeria  di  Collecchio col loro completo armamento.

17 – Aprile –   La Divisione << Cisa >> respinge una puntata nemica presso  Grondola.

18 – Aprile –  la  31.a << Copelli >> cattura a Ponte Taro due  autocarri tedeschi facendo  due  prigionieri. La 78. << SAP>> della  Divisione  <<Val  Ceno >> attacca il presidio di  Fontanellato, costringendo  i tedeschi alla fuga. Perdite nemiche: 8 morti e qualche  ferito.

20 – Aprile –  La 31. << Copelli >> della Divisione  << Val Ceno >>, cattura un camion e fa un prigioniero prezzo  Ozzano Taro, mentre la 78. <<SAP>> ne cattura un altro con un maresciallo  tedesco a bordo, presso  San  Secondo.

21 – Aprile –  La 31. << Copelli >> esegue  azioni  di  disturbo presso  Ozzano  Taro.  Ritornando , preleva presso  Fornovo, cinque  bersaglieri.

 22 – Aprile –  La 2.a << Julia >> preleva  presso  Rocca Prebalza, 36 russi con una mitragliera da 20 mm, un mortaio da 80, tre  automezzi e due  motociclette. La  78.a << SAP >> esegue  sulla  Via Emilia, un attacco notturno a un’autocolonna nemica composta  da circa 200 automezzi; quattro  di  questi vengono immobilizzati nei pressi  di  pargoletta.

23 – Aprile –   La 31. << Copelli >> occupa Noceto, impedendo  ai  tedeschi la demolizione della polveriera. Ingente  bottino. In azioni di  guerriglia viene  catturato un  cannone da 75. La 31.a << Forni >> cattura presso  Fidenza un autocarro nemico: 7 prigionieri, alcuni morti e forte bottino. Un altro distaccamento cattura 2 automezzi e fa sei prigionieri sulla Via Emilia. La 78. << SAP>> attacca un’autocolonna nemica composta di  70  automezzi sulla  Via Emilia. Vengono colpiti diversi  automezzi trasportanti truppe e vengono fatti  17 prigionieri.

24 – Aprile – La  78 <<SAP>> attacca una colonna nemica in ritirata sulla Via Emilia. Tre  automezzi immobilizzati e 25 tedeschi fatti  prigionieri.

25 – Aprile –  La 31.a << Forni >> rioccupa  Fidenza e sostiene aspri  combattimenti nei  dintorni. La 31. << Copelli >> , a ovest di  Noceto, è attaccata da ingenti  forze nemiche in ritirata dal  fronte  della  Garfagnana. Il nemico perde  15 morti e 30 prigionieri. Un patriota  Caduto. La  78 <<SAP>>, prende contatto  con una pattuglia americana  e partecipa a combattimenti presso  Pargoletta e Cannetolo. Vengono catturati 47  prigionieri tedeschi.

26 – Aprile –  Reparti  avanzati della 31.a << Copelli >> si  congiungono  con  gli  Alleati sulla Via Emilia. La 31.a << Forni >>opera il  congiungimento con  gli  Alleati a Fidenza. In operazioni  di appoggio alle truppe  alleate, vengono catturati  numerosi prigionieri e vien  fatto bottino  di  armi, munizioni ed automezzi. Altri reparti della Divisione << Val  Ceno >> attaccano  e catturano 14 automezzi tedeschi presso  Ramiola e Piazzano. La  Divisione << Cisa >> collabora  con le  forze alleate per la  conquista  di  Pontremoli. Distaccamenti della  78.a <<S.A.P.>> attaccano  sulla  strada di  Varano Melegari,  su  cui era stata  fatta deviare con  stratagemma da due  Patrioti, una autocolonna tedesca. Il nemico  accerchiato,  si  asserraglia nelle  vicine  case opponendo una strenua resistenza. L’attacco all’abitato, dopo  due  ore, costringe il nemico  alla  resa. Perdite inflitte: 2 morti e 60 prigionieri, ingente bottino  di  automezzi, armi e materiali vari. Altro  distaccamento della stessa  Brigata spintosi oltre la Via Emilia cattura numerosi fascisti  in  fuga e 25  tedeschi sbandati.

IL RASTRELLAMENTO DEL NEMICO SCONFITTO

27 – Aprile –  Le Divisioni  << Val  Ceno >> e << Val  Taro >> procedono ad azioni  di rastrellamento in collaborazione con le  truppe Alleate. Esito: 600 prigionieri ingente  bottino di  armi, munizioni, automezzi, quadrupedi e materiale vario, Brigate della Divisione << Val  Taro >> e << Val  Ceno >> contengono la  pressione nemica agli imbocchi delle  Valli del  Taro e del  Ceno operando attacchi a Fornovo e Felegara, contro forti  concentramenti tedeschi che provenienti dalla Cisa, tentano  di  aprirsi un varco verso  nord.

La 2.a << Julia >>attacca il munito presidio di  Berceto, composto  da  300 uomini. Perdite inflitte: 12 morti, perdite subite  3 morti.- All’alba il presidio nemico evacua Berceto, che  viene  occupato  dalla 2.a <<Julia >>. Altri reparti della  Divisione << Val Taro >> attaccano concentramenti  tedeschi presso la Costa di Marcialonga. Intensa reazione nemica , numerosi morti, feriti e prigionieri. Distaccamenti della  31.a << Forni >> catturano presso Fontanellato abbondante materiale nemico in azioni di rastrellamento, mentre un altro Distaccamento attacca una pattuglia tedesca e cattura 23 prigionieri e numeroso  armamento. La  78 <<SAP>>, continua azioni di rastrellamento e sorveglianza.

28 – Aprile –  La  78 <<SAP>>, in collaborazione  con la 31. << Copelli >> e con la << Siligato >>, contengono e respingono forze tedesche che  tentano lo sfondamento dell’accerchiamento di  Fornovo. I tedeschi, benché in forza di  circa  4000 uomini, armati di  artiglieri e mortai, non riescono a sfondare. Combattimenti nella zona Felegara – S. Andrea e nelle  zone Deviano  dei  Rossi – Caselle di  Fornovo –  Sivizzano di  Fornovo.

La Divisione << Val  Ceno>> effettua rastrellamento di  sbandati nei  boschi  di  Carena; e presidia Gropparello. La Divisione << Val  Taro >> attacca una sacca tedesca verso Citerna  e Selva del  Bocchetto, nonostante la reazione  nemica con cannoni, mortai e armi pesanti, sono fatti numerosi prigionieri. La  78 <<SAP>> continua il rastrellamento  di  sbandati e materiali . La 135.a << Garibaldi >> contiene  un estremo tentativo nemico di  sfondamento verso il Po, presso  Medesano. – le  forze nemiche vengono respinte, in collaborazione con  gli  Alleati.

29 – Aprile –  La Divisione <<Cisa >> inizia  un’ azione di rastrellamento nei pressi  di  Pontremoli, contro elementi  repubblicani sbandati. – Una trentina di  costoro vengono catturati  al  Bratello. La 31.a << Forni >> rastrella  la  zona sud di Parma. La 135.a << Garibaldi >> in collaborazione con  gli  Alleati, attacca Felegara, ove  vengono catturati 600 prigionieri. Il nemico tratta la  resa col Comando Brasiliano. La 31. << Copelli >> rastrella la zona fino al  Po, in collaborazione con la 78.a  <<SAP>> e la zona di  Collecchio: vengono fatti circa 60 prigionieri.

30 – Aprile –  La 31.a << Forni >>  rastrella la zona  nord della Via Emilia , catturando numerosi prigionieri ed armamento con relative munizioni. La 135.a << Garibaldi >> continua l’azione  di rastrellamento iniziata il giorno prima. La 31. << Copelli >> cattura in azione di rastrellamento presso  Fontanelle venti nemici. La  stessa Brigata fra il 22 e il  29 aprile, aiutata da oltre 150 borghesi della zona, operativa presso San Pancrazio, uccidendo oltre  70 nemici, catturandone 400 e facendo ingente bottino.

Informazioni e Comunicati Ufficiali

IL  DECRETO DEL  GOVERNO NAZIONALE per i militari di truppa e pei Volontari della Libertà.

UN MILIARDO PER LE  FAMIGLIE  DEI  RICHIAMATI

Indennità di presentazione per i Volontari e i Militari di leva. Riconoscimento ai  Patrioti dei  gradi rivestiti nelle unità partigiane, ed estensione ad essi di  tutte le provvidenze decretate per l’Esercito.

In un’ adunanza tenuta il 18  gennaio scorso il Consiglio dei  Ministri ha  approvato i seguenti provvedimenti a favore dei militi e delle loro famiglie.

1) Stanziamento annuo di un miliardo per sussidi straordinari alle  famiglie più bisognose de graduati e militari di truppa delle tre forze armate da erogare da apposite commissioni comunali nelle quali saranno rappresentati tutti  gli elementi sociali a garanzia della  maggiore imparzialità e secondo i criteri che  verranno indicati.

2) Assegnazione di  fondi a disposizione dei comandanti delle unità operative per concessioni  di  aiuti e premi  ai militari più meritevoli e alle loro famiglie più bisognose.

3) Corresponsione di una indennità di presentazione alle armi a partire dal  dicembre 1944 alle  famiglie più bisognose dei militari di truppa e  graduati in ragione  di L. 3000 per i richiamati ed i volontari e di  L. 2000 per i militari di leva, da corrispondersi dai  sindacati su  esibizione di certificato del  Comandante del  Distretto  accertante l’avvenuta presentazione alle armi e la  effettiva incorporazione.

4) aumento  della  quota del miglioramento  del  rancio e della distribuzione di  sigarette gratuite ai militari incorporati in reparti operanti delle forze armate.

Il  Consiglio  dei  Ministri ha  poi  confermato:

1) Che  gli ex combattenti i  quali abbiano  compiuto interamente il loro  dovere militare saranno preferiti nella assunzione agli impieghi nelle Amministrazioni dello Stato, degli  Enti autarchici e parastatali.

2) Che sarà dato nuovo incremento a tutti  gli istituti che devono provvedere alla  assistenza dei  reduci di  guerra.

3) Che  saranno concesse ai  reduci facilitazioni e titoli preferenziali per la partecipazione ad enti cooperativi e mutualistici.

Ha inoltre deliberato l’istituzione del nastrino  della << Campagna di liberazione >> dopo l’ 8 settembre 1943) e del  relativo brevetto per tutti  i militari che  abbiano prestato effettivo servizio  nei  reparti operanti e per i feriti; e di  dare  facoltà  ai  Comandanti  di  gruppi di  combattimento di  concedere sul campo ai  militari fino  al  grado di  capitano incluso, decorazione  al valore militare fino  alla medaglia di  bronzo compresa.

Il  Consiglio  dei  Ministri ha infine deliberato:

a) di  autorizzare una libera sottoscrizione << Pro  Patrioti>> presso  tutte le  forze armate,  che  sia attestazione  di affetto  e solidarietà fra i combattenti;

b) di  riconoscere ai  Volontari della Libertà all’atto della riorganizzazione  delle forze armate e previ i debiti accertamenti, i gradi (  fino  al  grado di  ten.  Colonnello) da sessi  rivestiti presso  le unità combattenti dei  patrioti;

c) di  estendere ai patrioti la  concessione di ricompense al  valore con  gli stessi criteri direttivi già in atto nelle  forze armate;

d) di  istituire una nastrino << Volontari della Libertà >> da concedersi ai patrioti che  anno tre mesi  di  partecipazione ad una unità partigiana,  ovvero  feriti;

edi  estendere ai patrioti e alle  famiglie bisognose le  stesse provvidenze di  carattere morale e materiale già previste per i combattenti delle forze armate;

f) di  concedere lo stesso trattamento di pensione spettante ai militari anche ai patrioti combattenti ed ai  civili caduti o invalidi per effetto  della violenza nemica e alle loro  famiglie

Le ricompense al valore

È in esame il conferimento delle ricompense al valore partigiano. I  Comandanti di  Divisione e di  Brigata che  ancora non lo abbiano  fatto, sollecitino la consegna delle loro proposte redatte nelle forme già prescritte dal C.U. Il premio non deve giungere in ritardo.

La distribuzione  delle  tessere

Ai  Volontari della Libertà

Sono state già  stampate e sono in corso  di  preparazione le  tessere che il Comando  del  Corpo Volontari della Libertà distribuirà quanto  prima a tutti  i Patrioti  combattenti. Tali tessere conterranno tutte le indicazioni relative al servizio prestato, alla data di anzianità, ai gradi, alle ferite e alle ricompense al valore eventualmente conseguite; vi  sarà il posto per il ritratto; costituiranno il documento dei  sevizi prestati dai nostri Volontari alla  causa nazionale.

L’associazione

Dei  Volontari della Libertà

Sciogliendo materialmente le  loro  file non  perciò i Patrioti che  combatterono assieme, rompono la loro compagine morale. È stata costituita l’Associazione dei  Volontari della Libertà. Ne fanno parte,  di  diritto, tutti coloro  che hanno combattuto nelle file  partigiane,  e che l’unità degli intenti e dell’opera hanno consacrato  col  sangue. L’Associazione avrà anche compiti assistenziali; ma soprattutto  avrà il compito  di  custodire e mantenere intatto il patrimonio ideale per il quale i Patrioti si  sono battuti.

Assistenza ai Patrioti

La Casa del  Volontario  della Libertà

Le  formazioni si  sciolgono. Ma i Patrioti che  hanno lottato e sofferto non saranno  abbandonati a loro  stessi: coloro che  non potranno subito  raggiungere le  loro case, coloro che  non avranno la  possibilità di procacciarsi lavoro e pane, coloro che portano  ancora nel loro corpo i segni della sofferenza, delle  ferite, delle malattie contratte nella  dura vita dei monti, saranno ancora  affettuosamente assistiti finché  sarà necessario.

A parte i provvedimenti di ordine economico che, per ovvie ragioni, non potranno  essere presi  che in secondo tempo, in relazione alla  necessità che  siano compiuti i dovuti accertamenti, è stata istituita a Parma, presso il  Collegio Maria Luigia, la  Casa del Volontario della Libertà,  dove i Patrioti bisognevoli di  assistenza riceveranno alloggio e vitto.

Presso tale  ente funzioneranno un ufficio assistenza e  collocamento, un  ufficio di consulenza medico – legale,,  e saranno svolti spettacoli e trattenimenti. È questo il primo atto che  testimonia la riconoscenza della Patria verso tutti coloro che  meritano onore e premio, dopo tante lotte eroicamente sostenute e vittoriosamente  superate. Restano in funzione i due magnifici ospedali di  Sala Baganza  e Salsomaggiore: quest’ultimo con  funzione  di convalescenziario.

L’annuario dei  volontari

È in  corso di preparazione e sarà prontamente  stampato, l’Annuario dei  Volontari della  Libertà della  nostra Provincia.  Esso  costituirà l’elenco ufficiale  di coloro che  fecero parte delle  formazioni armate  del popolo  nostro. I  Comandanti di  Divisione e di  Brigata che  ancora non lo abbiano  fatto, provvedano a far pervenire al  C.U. i ruoli delle  formazioni da loro dipendenti. Per ogni volontario dovranno essere raccolti con la  massima esattezza, i dati seguenti: nome e cognome, nome  di battaglia, paternità, luogo  di nascita, data di ingresso nelle  formazioni volontarie, successive eventuali vicende  di servizio, funzioni e gradi  ricoperti, ferite e ricompense.

Pubblicato a cura  del Comando  Unico dei  Volontari della Libertà

Tipografia << Gazzetta  di  Parma >>

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Autore: 4345Resistenza in Valtaro Val Ceno

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