GIORNALE DELLE LIBERE VALLI DEL TARO E DEL CENO E DI PARMA LIBERA Numero 3 PARMA 9 MAGGIO 1945 Prezzo Lire Due
Ai Volontari della Libertà
Volontari della Libertà, fratelli di battaglia e di vittoria, compagni dei lunghi rischi e delle dure pene, e dei lutti, e delle ansie, e della volontà inflessibile che trasformò le tenebre in luce e il dolore in certezza: cari consorti dei giorni tristi e dei lieti, dei rastrellamenti e di questa, fulgida ora di trionfo e di libertà, Arta e Poe vi passano idealmente in rivista per l’ultima volta, stringono a ognuno di voi le aspre mani usate allo sten, vi stringono al loro petto, vi dicono addio.
Con voi, con noi, misti frai vivi, anzi vivi anch’essi, stanno i morti che amammo, che hanno incoronato di martirio e di gloria la nostra lotta; che erano nostri, che sono nostri: e gli uccisi dal ferro e gli uccisi dal gelo, e quelli — più di tutti infelici — che i boia tedeschi e fascisti ammazzarono di lente torture nelle segrete della loro immonda crudeltà: i capi e i gregari, tutti uguali nel pericolo, tutti uguali nell’onore: tutti ugualmente degni di vivere e di morire per la Patria e per l’umanità. E stanno accanto a noi le vittime innocenti della rabbia nemica: le donne, i vecchi, i ragazzi, i preti, straziati, mutilati, assassinati orrendamente.
O Volontari della Libertà, che cosa siete voi, i vivi e i morti, e che cosa sono quelle vittime inermi; e che cosa sono le case bruciate, i paesi distrutti, il dolore e lo strazio, e l’ardore della lotta e l’invincibile tenacia della resistenza, e questa sublime ebbrezza della vittoria? O Volontari della Libertà, tutto questo è l’Italia, l’Italia redenta dal dolore, fatta grande dalla sventura, resa degna di risorgere, perché ha creduto, ha sofferto, ha consacrato il volere con l’azione e la fede col sangue.
Volontari della Libertà, è finito il tempo della battaglia; comincia il tempo del lavoro: troppo fu distrutto, bisogna ricostruire. Chi ebbe la grande ventura di comandarvi torna oggi fra le vostre file, umile artiere come voi, della nuova Italia: ma nel cuore porta con sè, come una luce che non si spegnerà, il ricordo e l’orgoglio della fiera prova, assieme con voi affrontata e superata.
IL COMANDANTE E IL COMMISSARIO Dl GUERRA
ARTA: Giacomo Ferrari POE: Achille Pellizzari
28 aprile 1945.
TONI IL FATICONE
Toni il faticone è quel tale pagliaccio, scempio e intromettente, che nei circhi equestri ti presta ad aiutare tutti, giocolieri e cavalli, acrobati, atleti, che vuol far tutto, che ciarla continuamente,che dà consigli e suggerimenti…, e che non ne imbrocca mai una, e sistematicamente crea attorno a sè lo scompiglio e il disordine. Dice “buono” al cavallo, e il cavallo gli tira uncalcio; porge le mani alla cavallérizza perché vi poggi il piede e salga in sella,. e la cavallerizza scivola e cade a terra; si mette a sedeve, e la seggiola ruzzola e lui con essa: ma nulla mai intacca il suo ottimismo e la sua cieca fiducia in sè stesso. Dinamico e ciuco chiacchierone e ignorante, presuntuoso e inetto, non raggiunge che un effetto: quello di far ridere alle proprie spalle e, tutto considerato, è il più vero ed umano fra i pagliacci.
Il più umano, perché non v’è gruppo sociale nel quale non esista e vègeti più o meno comico, secondo la vanità e l’asinaggine. Toni il faticone.
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—Dallo stratega di farmacia al maestro enciclopedico espropositone; dall’uomo di affari fantasioso e sfortunato all’inventore delle trappole per prendere formiche e della macchina per il moto perpetuo; dal politicante di mestiere, che ha sempre in tasca la medicinainfallibile per tutti i mali sociali, all’ igienista dilettante che ne sa più del prof. Murri; dalla suocera brontolona alla nuora dispettosa, il mondo è ricco di pagliacci pieni di fiducia in sè stessi, ai quali gli errori commessi, idanni provocati, le delusioni sofferte, non hanno mai insegnato niente. Ma certo il più bel tipo di Toni il faticone, il più compiuto il più pittoresco, il più tenace, il più vanitoso, il più convinto della sua infallibilità, il più dannoso, il più asino e il più ridicolo, da quando si fa la storia dei popoli umani, fra tutti i popoli di tutte le epoche, lo ha purtroppo, visto nascere, fiorire, operare, spropositare, cascare, rialzarsi, e tornare a spropositare, imperterrito. Incorreggibile, sfrontato, bestia e arcibestia, il nostro disgraziato paese, e in esso la Romagna, e nella Romagna Predappio!
Quest’uomo, “che non sbagliava mai”. passò trenta anni della sua vita a dire e a fare il contrario di quello che aveva detto e fatto nei trenta anni precedenti (dunque, o sbagliava prima o sbagliava dopo); quest’ uomo che “sapeva tutto”, s’ è buttato in una guerra che è durata sei anni, giurando che sarebbe durata tre mesi; quest’uomo, “che aveva sempre ragione “, quando lui aveva il bastone in mano e gli “altri” erano disarmati, non fece che aver torto, da quando anche gli “altri” si trovarono forniti di bastoni. Quest’uomo, che aveva sempre aspramente criticato tutti gli uomini politici di tutti i paesi edi tutti i tempi (eccetto Giulio Cesare, col quale si sentiva fratello di latte), passò i ventidue anni del suo governo ad accumulare spropositi con una costanza e una continuità, che ne fecero il più caratteristico campione di cialtrone governativo mai apparso agli orizzonti del genere umano.
I polli hanno la pipita? Il Duce dà le direttive per guarirli. Il valore della lira ribasso? Il Duce dà le direttive per rialzarlo. Il manicomio di Milano deve costruire un nuovo padiglione pei matti furiosi? il Duce dà le direttive per la pianta, le fondamente i pavimenti, i termosifoni, le cucine, itetti e le camicie dì forza. C’è un’ invasione di bricchi in Brianza? Il Duce dà le direttive per distruggere ibruchi. L’Accademia (ex. ex) deve compilare un Vocabolario della lingua italiano? Il Duce da le direttive sui neologismi buoni e cattivi.. Lui pollicultore, tu finanziere, lui architetto, tu medico, lui entomologo, lui filologo, lui musicista, lui maresciallo d’Italia con due greche (come chi dicesse due Petacci), lui qua, lui là lui sotto, lui sopra, che il diavolo se lo porti, lui, il suo ingegnaccio di demagogo, la sua vanità da prima donna, la sua presunzione mulesca, e gli spropositi che hanno condotto in malora lui, e tutti noi con lui.
Ma, soprattutto, lui, anzi Lui, conoscitore d’uomini Ah, questo sì! Lo sanno tutti che l’abicì del capo di governo, che le prime creanze del dominatore consistono nel saper conoscere gli uomini, nel saper valutare gli strumenti dei quali il potere si serve, in questo, lui è sempre stato inaffidabile. Odorava gli uomini esperti, gli uomini fedeli, i galantuomini, a distanza. Gli bastava un colpo d’occhio senza consigli per giudicarti.
Per questo l’Italia ebbe durante i ventidue anni del suo dominio, un’eletta schiera di gerarchi dinanzi ai quali l’Universo intero rimase sbalordito. (Se tutte le galere del mondo avessero vomitato il fior fiore delle loro viscere, non si sarebbe potuto mettere assieme una simile collezione di delinquenti e di arfasatti!) Ed egli, anzi Egli, ebbe, al momento buono, attorno a sè, una moltitudine di traditori. Tutti traditori, dal primo fino all’ultimo, tutti traditori del grande patriota, dell’arcigrande cittadino, del genio di Predappio, di Toni il faticone nazionale.
Oh bella! Ammettiamo che sia vera. Tutti traditori, dal bidello delle scuole elementari al Generale comandante l’Arma dei carabinieri; dall’usciere di Palazzo Venezia al Presidente della Corte dei Conti; dal barbiere dei Moschettieri del Duce a quel bel tomo del maresciallo Badoglio; dal vicesegretario del Fascio di Verolanuova ai Granconsiglieri del Fascismo. Oh bella!. chi li aveva scelti, voluti promossi, difesi, esaltati, fino al punto da mandare in galera chiunque osasse criticarli, o non ammirarli: e chi li aveva identificati, ladri, asini, traditori, col Regime, fino al punto da far tutt’ uno degli uomini e delle istituzioni? Chi, se non lui, Benito il grande, Toni il faticone, genio universale e asino nazionale dell’Impero fascista?
Un proclama ai partigiani del C.L.N.
Norme per la smobilitazione dei reparti. – Nessuna rappresaglia contro i tedeschi
Il Comitato di Liberazione dell’Alta Italia e il Comando del Corpo Volontari della Libertà hanno mandato un indirizzo ai patrioti del C.V. I dell’Italia del Nord in cui è detto: << La guerra eroicamente sostenuta per venti mesi contro l’invasore tedesco e i suoi traditori fascisti è vinta! All’appello del C.L.N.A.I. per la lotta finale tutte le formazioni del C.V. I. hanno risposto con slancio e disciplina ammirevoli, sgominando in pochi giorni tutte le forze nazi – fasciste.
>> Patrioti, vi siete guadagnata la stima e la gratitudine di tutta la Nazione; e ora che la guerra è finita occorre dimostrare l’elevatezza , seguendo disciplinatamente gli ordini concordati con le forze alleate per il riordinamento e la smobilitazione di tutte le formazioni. Secondo le istruzioni particolari che saranno emanate dai Comandi periferici di provincia, zona o piazza, tutti i patrioti si dovranno presentare ai centri di raccolta appositamente istituiti, ove dopo la consegna delle armi, sarà provveduto alla loro sistemazione.<< La permanenza nei detti centri dovrà essere limitata alla sola presentazione per i patrioti residenti nei capoluoghi e non a bisognevoli di assistenza. Ai patrioti smobilitati sarà consegnato un attestato individuale di benemerenza, sarà corrisposto un premio in denaro e sarà dopo un periodo di assistenza, consentita a loro una delle seguenti soluzioni . il reimpiego per compiti di polizia, l’arruolamento nell’Esercito italiano; il graduale rientro nelle proprie abitazioni e al proprio lavoro; l’avviamento presso le speciali organizzazioni di lavori militari e civili.
<< Ai patrioti feriti e inabilitati e alle famiglie dei patrioti caduti in combattimento saranno corrisposti assegni in denaro oltre alle provvidenze che saranno precisate in seguito. << Patrioti, il C.L.N.A.I. confida in voi per dimostrare agli alleati che il popolo italiano liberatosi dai nazifascismo saprà ritornare al più presto alla normalità e dedicare tutta l’attività nazionale alla ricostruzione della pace nel nuovo clima di libertà democratica>>
L’Epurazione in Atto
Sul primo giornale che ci è giunto da Milano liberata, e che abbiamo letto con vivissimacuriosità abbiamo trovato una notizia così intitolata:<< aria pura nel Senato >>. La notizia cominciava con le seguenti parole: Indipendentemente da qualsiasi considerazione sul futuro assetto del parlamento era necessario provvedere ad una energica ripulita degli scanni senatoriali. L’opera di epurazione è proceduta rapida, e l’Alta Corte di Giustizia ha già dichiarato decaduti a tutto il febbraio scorso, 105 senatori, e precisamente ..>>.
<< Seguivano i nomi dei 105 senatori, fra i quali vi con vivo piacere abbiamo letto quelli di Aloisi, Baistrocchi, Bartolini, Belluzzo, Bevione, Bodrero, Bolzon, Boncompagni, Ludovisi, Carapelle, Cardinali, De Vecchi, Dudan, Federzoni, Gasparini, Giurati, Guglielmi, Levi, Lissa, pende, Rolandi Ricci, Volpi di Misurata. Ma giunti alla fine ci siamo stropicciati gli occhi e abbiamo ricominciato a leggere da capo la notizia, perché eravamo certi di aver letto male; e che invece di 105, nel giornale doveva esserci scritto 405! Ma come? Siamo in pre………………. blea della Nazione, e perciò di quella che ha avuto le più alte responsabilità nell’esercizio del potere; di quella che, senza né scrupoli né coscienza, votava a mano levata tutte le leggi e tutte le ignominie che il Regime proponeva alla sua approvazione; di quelle che ha votato l’assassinio della Costituzione, il tribunale Speciale, la legge sul 1. m,maresciallo e la guerra all’Inghilterra .. e l’Alta Corte di Giustizia si balocca ancora a cercare col microscopio quali, fra quei profittatori e fra quei criminali, debbono essere epurati e quali no?
Dunque si ritiene possibile che rimangano legislatori della nuova Italia i senatori nominati da Mussolini e fattisi complici volontari, anzi entusiasti, delle sue porcherie? Dunque si deve ancora continuare a chiamare << onorevole>> chi si è disonorato volendo e procurando la rovina del Pese per basse transazioni di vanità e d’interesse personale?. Dunque l’erario stremato deve ancora pagare l’indennità di carica a 300 senatori fascisti?
Francamente, ci sembra che l’Alta Corte di Giustizia avrebbe dovuto seguire una latro sistema: cercare nei resoconti del Senato quali senatori che non avevano mai votato per il Governo Fascista, e quelli, additarli alla riconoscenza e all’ammirazione degli Italiani. Tutti gli altri. Spazzarli senza………… e buttarli nella pattumiera. A fare questo bastavano, ed eran troppi, sette giorni di ricerca. Così si deve fare: altrimenti bisogna chiedere se non sia il caso di epurare l’Alta Corte di Giustizia.
L’Ultimo tributo a Salsomaggiore
Ai suoi 30 figli morti per la libertà
SALSOMAGGIORE, 6.
Salsomaggiore nella mattinata di Domenica scorsa ha tributato l’estremo saluto ai suoi figli caduti per la causa della libertà. Mai la città ha vissuto una giornata così appassionata; commovente e solenne. Mai le sue vie hanno visto una tale affluenza spontanea di folla: a mille a mille, dai villaggi della montagna, dove i Patrioti vissero le memorabili giornate della battaglia, dai paesi del piano che più conobbero le gesta della guerriglia, dalla stessa Parma, che vide i tormenti di chi cadde nelle mani della sbirraglia nazi – fascista , a mille a mille convennero i Patrioti e i sani lavoratori del popolo redento.
Nella vasta sala delle grandi Terme, da venerdì sera, era stata apprestata una austera camera ardente, ove le 30 salme dei Patrioti di Salsomaggiore, caduti per la liberazione della Patria, erano state amorosamente composte, e dove il pubblico era affluito incessantemente in devoto pellegrinaggio.
Alle ore 10 di domenica, alla presenza si S. E. il Prefetto, del rappresentante del Governatore Alleato, di una larga rappresentanza delle truppe Brasiliane, dei componenti del C.U. provinciale del Corpo Volontari della Libertà, del Delegato del C.N.L. di parma, e di tutte le Autorità cittadine, il corteo si è snodato attraverso le principali vie fino all’arena dei giardini pubblici ove veniva celebrata la Messa al campo dal Cappellano della Divisione <<Val Ceno >>.
Dopo la funzione religiosa prendeva la parola il prof. Pelizzari, Commissario di Guerra del C.U. che disse sui feretri commosse parole di saluto. Il Commissario della 31.a Brigata <<Forni>> porgeva il saluto della sua Brigata, a cui appartenevano la maggior parte dei caduti. Rendevano gli onori militari reparti della 31.a Brigata <<Copelli>> della 31.a <<Forni>>, della 1.a << Julia>>,e della 78.a S.A.P. e della 35.a Garibaldi.
Patrioti della Divisione << Val Ceno >> hanno portato a spalla le trenta bare, che al termine della cerimonia sono state accompagnate al cimitero comunale. Profusione di fiori e bandiere, e lacrime di popolo, hanno testimoniato in maniera indimenticabile del fiero cordoglio di chi raccoglie il retaggio del sacrificio compiuto.
UN BANDO DEL C.N. DI LIBERAZIONE
Tutti i cittadini che in conseguenza degli avvenimenti bellici detengono comuneue presso di sé quadrupedi, bovini, equini, iavaili, muli, asini, suini, o di altra specie, sono obbligati a farne denuncia – senza eccezione alcuna – ai rispettivi Municipi, entro 48 ore dalla pubblicazione del presente bando, esibendo, eventuali documenti di consegna. Entro cinque giorni dalla data del presente, sarà invece denunciato agli organi del C.N.L. locale, che provvederà per la requisizione ed eventuali ritiro, tutto il materiale di qualsiasi specie da ritenersi bottino di guerra in quanto rinvenuto, acquistato, donato, temporaneamente depositato, sotto qualsiasi titolo da chiunque od anche alienato dal nemico nazi- fascista, esistente presso gli enti e privati della provincia.
I trasgressori, coloro che occultano in tutto o in parte i capitali e materiali di cui sopra, saranno considerati saccheggiatori e, come tali, deferiti al tribunale militare. Alle stesse pene soggiacciano coloro che si adoperano per occultamento, lo sconfinamento dalla provincia del bottino stesso. I Comandi della piazza sono pregati di curare con la scrupolosa applicazione del presente bando.
I QUADRI DELLE FORMAZIONI VOLONTARIE
Della Provincia di Parma Comando Unico Operativo permanente
COMANDANTE UNICO
FERRARI GIACOMO fu Ottavio ( Arta ) in geniere, classe 1887. Capitano di Complemento di Artiglieria.
COMMISSARIO DI GUERRA UNICO
PELIZZARI ACHILLE fu Pietro (Poe),professore universitario, classe 1882. Zona Ovest
COMANDANTE INTE. Ten. Col. CIPRIAN Fernando fu Michele ( Ottavio), classe 1902, già capo di S. M. del C.U. Ufficiale effettivo dell’esercito, arma genio. Nelle formazioni partigiane dal 10.6.1944 VICE COMMISSARIO DI GUERRA: LERIS Luigi, fu Francesco ( Gracco ),classe 1912 già Commissario di Guerra della Divisione Val Ceno.
ISPETTORI e VICE ISPETTORI:
TANZI Enrico di Fauno ( Alpino), già V. Comandante del C.U., S. Tenente di Complemento. Nelle formazioni dal marzo 1944.
-FRANCHINI Franco di Renato (Franco), classe 1920. già Ufficiale di Collegamento del C.U. : Allievo Ufficiale di Complemento. Nelle formazioni dal 20 giugno 1944
– MAZZADI Giorgio di Settimo ( Giorgio) classe 1921, già Commissario politico 1.a Julia. Nelle formazioni dall’ 8 marzo 1944 –SIDOLI Giuseppe di Domenico ( Antonio)classe 1920. già V. Commissario politico 135.a Garibaldi. Sergente di Sanità nell’Esercito. Nelle formazioni dal 29 maggio 1944
– DEVOTO Carlo Alberto fu Orazio(Carlo)classe 1920, già V. Commissario politico 2.a Julia. Ricopre anche la carica di capo ufficio collegamenti del C.U. ovest.
UFFICIALI ADDETTI:
PELLIZZARI Pietro di Achille (Rodrigo)classe 1915,già capo di S.M. della Divisione Val Taro, S. Tenente di Complemento. Nelle formazioni dal 22 maggio 1944
VALLARINO Ubaldo di Giusepp (Barbetta)classe 1913, già Delegato dal Comitato di Liberazione di Albareto capo dell’Ufficio Informazioni del Comando Unico. Tenente di Vascello della Marina da guerra. Nelle formazioni dal 15 maggio 1944.
Divisione “Val Ceno”
COMANDANTE: COSENZA Ettore di Nicola (Trasbulo),classe 1919. S. Tenente Carrista di Complemento. Nelle formazioni dal 12-6-1944
COMM. DI GUERRA: LERIS Luigi fc Francesco ( Gracco) classe 1919
CAPO DI S. M.: SQUERI Mario(fu Crispino)( battaglia) classe1919 S. Tenente di fanteria di Complemento. Nelle formazioni dal 1 novembre 1943
INTENDENTE:ROSSETTI Paris di Giovanni (Mauro), classe 1909. nelle formazioni dal 13 agosto 1944
CAPPELLANO: ROLLERI Don Nino ( Don Nino), fu Giovanni. Nelle formazioni dal 4-4-1944
DIRIGENTE SERV. SANITARIO:Dott. PASQUALI Alberto di Ugo (Visconti), classe 1912. S. Tenente Medico. Nelle formazioni dal 27 maggio 1944
Brigate della Divisione
<< Val Ceno>>
31.a Brigata << FORNI>>
COMANDANTE: LAZZARI Giorgio (Effe) Capitano S.P.E. carrista
COMM. DI GUERRA Corradi Alfredo (Giuseppe) soldato. 31.a Brigata << COPELLI>>
COMANDANTE: RASTELLI Luigi (Annibale). S. Tenente di Complemento
COMM. DI GUERRA: BERNINI Aldo ( Maurizio) caporal maggiore.
32.a. Brigata << GARIBLADI >>
COMANDANTE: MOGLIA Alfredo
( Bil) classe 1922, caporale, allievo ufficiale.
COMM. DI GUERRA:BRAGA Ottavio (Rolando) classe 1921 Sergente, allievo ufficiale.
135.a Brigata << GARIBLADI >>
COMANDANTE: MARCHINI Luigi (Dario), S. Tenente di fanteria
COMM. DI GUERRA: TANZI Dino ( Gastone) soldato 78.a Brigata <<S.A.P.>>
COMANDANTE :BALLARINI Annibale ( Buongiorno).Capitano
COMM. DI GUERRA: PINI Mario ( Gigetto)
Divisione “Val Taro”
COMANDANTE: SALVESTRI Federico fu Salvatore (Richetto) Classe 1916. Vice Brigadiere Carabinieri. Nelle formazioni dal 2 febbraio 1944
COMM. DI GUERRA MOLINARI Federico fu Enrico ( Severino) classe 1896. soldato di fanteria. Nelle formazioni dal marzo 1944
V. COMANDANTE: PELLACINI Corrado di Remigo( Corrado), classe 1916. sergente maggiore degli Alpini. Nelle formazioni dal marzo 1944
CAPO DI S.M. DELLA DIVIS:
PEDERZINI Augusto di Alfredo (Tarass),classe 1923. Nelle formazioni dal 9 aprile 1944
ISPETTORI DI DIVISIOE:
GATTAI Marcello di Nello (Bazan) Classe 1911. nelle formazioni dal 1-7-1944
CATTINI Giovanni fu Luigi(Vampa), classe 1912. Nelle formazioni dal 1.3.1944. Sergente Maggiore dell’Artiglieria
INTENDETE DI DIVISIONE:
PARMIGGIAN Vittorio fu Giuseppe ( Vittorio) classe1901Nelle formazioni dal 1.1.1945. Soldato
DIRIGENTE SERV. SANITÀ
Prussica Guido di Luigi ( Scarpa), Nelle formazioni dal 15.9.1944. Già componente C.N.L. di Berceto. Capitano medico di Complemento
CAPPELLANO: Padre CARLO.
Brigate della Divisione
“ Val Taro ”
1.a. JULIA.
COMANDANTE: BRINDANI Primo ( Libero), Sergente maggiore Alpini.
COMM. DI GUERRA: BENCI Lino ( Lino),Sergente Alpini. 2.a. JULIA.
COMANDANTE: PESTARINI Umberto ( Umberto). Maggiore di Stato Maggiore.
COMM. DI GUERRA: ANTIGA Guglielmo (Mino) Tenente Au-
GRUPPO BRIGATE “VECCHIA CENTOCROCI”
COMANDANTE:DELUCCHI Mario (Mario) S. Tenente Artiglieria Alpina
COMM. DI GUERRA: BERTÈ Roberto ( Roberto) S. Tent. di fanteria
CAPO DI S.M. PAVESI Giuseppe ( Mantovani) Sergente maggiore di Artiglieria
BRIGATA
“ NINO SILIGATO”
COMANDANTE:TAGLIAFERRI Lino ( Igor) Tenente Bersaglieri
BRIGATA
“ SANTO BARBAGATTO”
COMANDANTE: TAMBINI ALDO (Aquila) Alpino
GRUPPO D’AZIONE “ VALTARO”
COMANDANTE:DELNEVO Giuseppe ( Dragotte) S. Tenente Alpini
COMM. DI GUERRA. SOLARI Luigi ( Jack) Sergente.
Divisione
“ Cisa ”
COMANDANTE: CACCHIOLI Guglielmo( Guglielmo Beretta)
COMMISSARIO DI GUERRA
Don Mario ( Mario)
CAPO DI S.M.: ( Ulisse)
CAPPELLANO: della 1.a e della 3.a Brigata: Don Luigi Squeri fu Giuseppe ( Don Luigi) classe 1908. Nelle formazioni dal 15.1.1944
BRIGATA
DELLA DIVISIONE
<< CISA>>
1.a. BRIGATA BERETTA COMANDANTE : CACCHIOLI Gino ( Gino Beretta).
2.a. BRIGATA BERETTA
COMANDANTE : CACCHIOLI Gino ( Gino Beretta )
3.a. BRIGATA BERETTA
COMANDANTE : MOLINARI Giuseppe ( Birra). S. Tenente Alpini
N.B.
I dati relativi alla brillantissima Divisione Cisa e alle Brigate sono purtroppo incompleti, non essendo ancora giunto all’ora di andare in macchina lo specchietto ufficiale dei quadri relativi. Li completeremo nel prossimo numero nel quale daremo anche i quadri dei Comandanti della Zona est Cisa.
Un esempio da tener presente
Il C.N.L. di Salsomaggiore d’accordo con la reggenza delle terme Berzieri, ha deliberato che tutti i volontari della Libertà nativi di Salso e privi di occupazione vengano assunti in servizio dalle terme, ciascuno secondo le proprie attitudini; ciò finché non sia possibile avviare ad altra occupazione una parte almeno dei Volontari smobilitati.
Salsomaggiore ha risorse e possibilità che gli altri Comuni della nostra Provincia non hanno nemmeno lontanamente; ma confidiamo che tutti i C.L.N. e tutte le amministrazioni comunali della Provincia ne imiteranno il lodevole esempio, nei limiti delle rispettive possibilità. Con un poco di buon volere ( doveroso, del resto 9 il problema collocamento dei Volontari sarà prontamente e agevolmente risolto.
L’attività operativa dei Volontari della Libertà Nelle Valli del Taro e del Ceno dal 26 Marzo al 30 Aprile 1945 26- Marzo – La 2.a << Julia >> attacca militi fascisti sulla Cisa, e ne uccide uno.
La I << Beretta>> attacca una pattuglia tedesca a Pontremoli. Perdite nemiche: tre feriti. La 31. << Copelli>> attacca alla Cornacchina un nucleo tedesco. Due tedeschi prigionieri. Altri Patrioti della 31. << Copelli>> attaccano una pattuglia nemica presso la polveriera di Noceto, ed entrando nella polveriera dove catturano un prigioniero. Altri reparti della 31. attaccano presso medesano una pattuglia tedesca ferendo due nemici.
28- Marzo – La 31. << Copelli>> fa saltare un ponte sul torrente Campanaro, della ferrovia Fornovo – Fidenza, ed un cavalcavia.
29- Marzo – La 31. << Forni>> attacca una caserma nemica a Castione dei Marchesi, cattura 19 prigionieri e fa abbondante bottino. La 31. << Copelli>> cattura due tedeschi in zona San Secondo. La 2.a << Julia >>attacca un pattugliane nemico presso il ponte << Galletto >>di Pontremoli: 8 nemici morti e 7 feriti.
30 – Marzo – La 31.a << Copelli >>attacca il presidio tedesco sul ponte di Fornovo, e cattura presso San Secondo un autocarro nemico, uccidendo un ufficiale tedesco.
La 31.a << Forni >> attacca presso Fontanellato un autocarro nemico, facendo un morto ed un prigioniero tedesco. La 1.a << Julia >> interrompe le comunicazioni telegrafiche e telefoni, che tra Solignano e Valmozzola, asportando 1500 metri di filo. La 2.a << Julia >>attacca una pattuglia nemica a Virgoletta di Villafranca Lunigiana facendo un morto e due feriti; presso Scorcetoli sostiene uno scontro con un pattugliane nemico, facendo tre morti e due feriti.
31- Marzo – La 1.a << Julia >> interrompe la linea telefonica tra Cassio e berceto.
1 – Aprile – La 3.a << Beretta >>attacca ad Annunziata un pattuglione nemico, facendo tre morti ed alcuni feriti.
2 – Aprile – La 2.a << Julia >> attacca presso Montelungo una pattuglia nemica, cinque morti e due feriti nemici; numerose armi catturate. Cade sul campo un Patriota.
3 – Aprile – La Brigata << Nino Siligato >> libera due Patrioti prigionieri dei tedeschi a Castagnola e fa tre prigionieri. La 31. << Copelli >> in località Sforzana fa saltare il ponte ferroviario.
La Divisione Val Ceno, fra il 3 e l’8 Aprile, attacca pattuglie presso Contignacco, Scippione e S.Andrea. perdite nemiche imprecisate; esegue inoltre un attacco di disturbo al presidio nemico di Miano: undici nemici morti e sei feriti. Un automezzo va distrutto, uno è catturato. Abbondante bottino di armi, compresa una mitragliera da 20 mm.
4 – Aprile – La 2.a << Julia >> attacca il presidio di Roccamurata: 4 tedeschi morti e 6 feriti. La stesa brigata attacca una pattuglia tedesca a nord di Montelungo: 5 morti e 2 feriti nemici. Perdite nostre. Un morto. La 2.a << Beretta >> attacca sulla Cisa quattro automezzi tedeschi provenienti da Pontremoli e ne distrugge due: 20 tedeschi morti e numerosi feriti. La 3.a << Beretta >> attacca il presidio di Guinadi; non accertate le perdite inflitte. La 31.a << Copelli attacca una pattuglia nemica presso Miano: un tedesco morto.
5 – Aprile – La 31. << Copelli >>fa saltare con mine un tratto di ferrovia in zona Ozzano, provocando la distruzione di un locomotore e di alcuni vagoni. La stessa brigata fa saltare il ponte sullo Scodogna in prossimità di Collecchio. La 3.a << Beretta >> attacca una pattuglia nemica presso Traverde ( Pontremoli), mettendola in fuga. Reparti della divisione Val Taro attaccando automezzi nemici fra Cassio e Berceto, perdite nemiche. 10 morti, due autocarri distrutti. Gli stessi reparti attaccano il casello ferroviario N. 59 ( Maccagnana ), infliggendo al nemico la perdita di 4 morti e 3 feriti. Altra pattuglia viene attaccata presso Fontanafredda, il nemico perde 6 morti e 5 feriti. Sono catturati 4 cavalli.
6 – Aprile – La 3.a << Beretta >> attacca un pattuglione nemico presso il cimitero di Cargalla: 4 morti tedeschi. La stessa brigata attacca un automezzo nemico presso l’ospedale di Pontremoli: due tedeschi morti e uno ferito.
7 – Aprile – La Divisione Val Ceno, nei giorni fra il 4 e l’8 aprile, disarma il posto di blocco di Ponte Taro, il presidio di Fontevivo, e distrugge un deposito di esplosivi a Borghetto. Perdite inflitte al nemico 12 morti, 6 prigionieri 2 autocarri ed un autovettura catturati
LA VITTORIOSA OFFENSIVA SU TUTTO IL FRONTE
8 – Aprile – Con azione concomitante, le Divisioni Cisa, Val taro, Val Ceno, attaccano all’alba tutti i presidi nemici della zona ovest Cisa attacca il presidio di Guinadi e i caselli ferroviari compresi fra Pontremoli e Borgotaro, sabotando inoltre le linee di comunicazione nemiche della zona. Tutti i presidi nemici della zona si arrendono, dopo ostinata difesa entro la sera. Perdite inflitte al nemico: 32 morti e 23 prigionieri. Tre Patrioti caduti. Della Divisione Val Taro la 1.a << Julia>> attacca il presidio tedesco di Borgotaro e tutti i caselli ferroviari tra Borgotaro ed Ostia, la Brigata <<Siligato>> rinforzata da elementi della Brigata << Barbagatto>>, attaccano il presidio di Ostia, che si arrende entro la sera. La 2.a << Julia >> con elementi del Gruppo Val Taro, attacca Roccamurata e i caselli ferroviari tra Ostia e Ghiare di Berceto; tutti i presidi cadono entro la giornata. Perdite inflitte al nemico 7 morti, 145 prigionieri.
Divisione Val Ceno: la 135.a << Garibaldi >> attacca i presidi nemici di Ghiare Mustarolo, Valmozzola, Solignano, rinforzata da elementi della 31.a << Copelli >>quest’ultima e la 31.a << Forni>>, attaccano i presidi di Selva del Bocchetto, Citerna, Salsomaggiore, Miano e Noceto. La 32. a << Garibaldi >> effettua un azione dimostrativa contro il munitissimo presidio del Passo del Bocco. I presidi di valmozzola e di Solignano cadono entro la sera. Perdite inflitte al nemico: 19 prigionieri nell’azione contro Valmozzola, e 24 in quella contro il Passo del Bocco. Il bottino complessivo della giornata da parte delle tre Divisioni, consiste in due treni merci, contenenti vari vagoni di armi e munizioni, oltre 900 quintali di esplosivo; notevoli quantitativi di quadrupedi, viveri, carriaggi, armi ed equipaggiamento individuali e collettivi.
9 – Aprile – Nell’ulteriore sviluppo dell’azione iniziata il giorno precedente, la Divisione << Cisa>> distrugge due automezzi e fa 12 morti nemici presso Pontremoli, la 1.a << Julia>> costringe alla resa il presidio nemico di Borgotaro forte di 128 uomini.
Una puntata nemica di una trentina di uomini, proveniente da Berceto per portare rinforzo ad Ostia, ormai caduta viene completamente eliminata dalla 2.a << Julia>> e dal Gruppo d’Azione << Val Taro >>. Cade in combattimento un comandante di Distaccamento. Un contrattacco nemico dal Prinzera, da Cassio, da Fornovo, contro le Brigate della << Val Ceno >> in azione, termina dopo alterne vicende, con la ritirata dei tedeschi, i quali evacuano Mustarolo e Ghiare di Berceto, lasciando sul terreno 4 morti e 5 feriti. L’attacco nostro contro Salsomaggiore, rinforzata ulteriormente e presidiata da ben 700 uomini con l’artiglieria leggera e mortai prosegue favorevolmente: la 31.a << Brigata >> fa 32 prigionieri.
10 – Aprile – La Divisione << Cisa >> danneggia un ponte ferroviario fra Borgotaro e Pontremoli e attacca a Casa Corvi due autocarri nemici. Uno di questi va distrutto; le perdite nemiche sono ingenti. La 32.a Brigata << Garibaldi >> della Divisione << Val Ceno, attacca 40 tedeschi partiti dal Passo del Bocco col compito di fare saltare la strada presso Giaietto; l’attacco costringe il nemico a desistere dall’impresa: 15 tedeschi morti e vari feriti. Successivamente, la stessa 32. << Garibaldi>> attacca il presidio del Passo del Bocco forte di 200 uomini. Viene centrato un deposito di munizioni ed il presidio è soprafatto: 35 morti e 15 prigionieri tedeschi, ingente bottino, tra cui oltre 3000 mine e forti depositi di munizioni. La 32 si spinge successivamente verso Borgonovo, ove sostiene scontri con pattuglie nemiche. Altre brigate della Divisione << Val ceno>> eseguono un atto di sabotaggio contro il ponte di Parola. Mentre la 31. << Copelli>> asporta dalla polveriera di Noceto varie casse di proiettili da 81 e di colpi per mitragliera da 20 mm.
11 – Aprile – La Divisione << Cisa >> respinge una puntata nemica in direzione di Grondola. Il nemico perde un morto e parecchi feriti.
Una locomotiva catturata.
La 32.a << Garibaldi >>, della Divisione << Val Ceno >>,sulla strada Borzonasca Borgonovo una colonna tedesca cagionandole perdite.
12 – Aprile – La Divisione << Cisa >> respinge una puntata nemica in direzione di Vignola.
La 32.a << Garibaldi >>, della Divisione << Val Ceno >>, attacca postazioni nemiche presso Borgonovo, i tedeschi perdono 4 morti e vari feriti. Un’altra Brigata della Divisione << Val Ceno >>, la 31. a << Forni >>, obbliga il nemico, forte di 700 uomini ad evacuare Salsomaggiore, che viene saldamente presidiata dai Patrioti.
13 – Aprile – La 32.a << Garibaldi >>, della Divisione << Val Ceno >>,, muove verso Borgonovo in Liguria, che occupa sconfiggendone il presidio: 15 morti nemici, e 5 Patrioti feriti. La 31.a << Forni >> della stessa Divisione, attacca Fidenza, soppraffà il presidio tedesco e occupa la città.
14 – Aprile – La Divisione << Val Ceno >> attacca una pattuglia nemica a Montemoggio: 6 morti tedeschi. La stessa Divisione occupa Selva del Bocchetto.
15 – Aprile – La Divisione << Val Ceno >> occupa Citerna ed attacca il presso Noceto il laboratorio caricamento proiettili. Due automezzi distrutti e notevoli danni inflitti ai nemici.
16 – Aprile – La 31. << Copelli >> cattura 15 uomini della Feldgendarmeria di Collecchio col loro completo armamento.
17 – Aprile – La Divisione << Cisa >> respinge una puntata nemica presso Grondola.
18 – Aprile – la 31.a << Copelli >> cattura a Ponte Taro due autocarri tedeschi facendo due prigionieri. La 78. << SAP>> della Divisione <<Val Ceno >> attacca il presidio di Fontanellato, costringendo i tedeschi alla fuga. Perdite nemiche: 8 morti e qualche ferito.
20 – Aprile – La 31. << Copelli >> della Divisione << Val Ceno >>, cattura un camion e fa un prigioniero prezzo Ozzano Taro, mentre la 78. <<SAP>> ne cattura un altro con un maresciallo tedesco a bordo, presso San Secondo.
21 – Aprile – La 31. << Copelli >> esegue azioni di disturbo presso Ozzano Taro. Ritornando , preleva presso Fornovo, cinque bersaglieri.
22 – Aprile – La 2.a << Julia >> preleva presso Rocca Prebalza, 36 russi con una mitragliera da 20 mm, un mortaio da 80, tre automezzi e due motociclette. La 78.a << SAP >> esegue sulla Via Emilia, un attacco notturno a un’autocolonna nemica composta da circa 200 automezzi; quattro di questi vengono immobilizzati nei pressi di pargoletta.
23 – Aprile – La 31. << Copelli >> occupa Noceto, impedendo ai tedeschi la demolizione della polveriera. Ingente bottino. In azioni di guerriglia viene catturato un cannone da 75. La 31.a << Forni >> cattura presso Fidenza un autocarro nemico: 7 prigionieri, alcuni morti e forte bottino. Un altro distaccamento cattura 2 automezzi e fa sei prigionieri sulla Via Emilia. La 78. << SAP>> attacca un’autocolonna nemica composta di 70 automezzi sulla Via Emilia. Vengono colpiti diversi automezzi trasportanti truppe e vengono fatti 17 prigionieri.
24 – Aprile – La 78 <<SAP>> attacca una colonna nemica in ritirata sulla Via Emilia. Tre automezzi immobilizzati e 25 tedeschi fatti prigionieri.
25 – Aprile – La 31.a << Forni >> rioccupa Fidenza e sostiene aspri combattimenti nei dintorni. La 31. << Copelli >> , a ovest di Noceto, è attaccata da ingenti forze nemiche in ritirata dal fronte della Garfagnana. Il nemico perde 15 morti e 30 prigionieri. Un patriota Caduto. La 78 <<SAP>>, prende contatto con una pattuglia americana e partecipa a combattimenti presso Pargoletta e Cannetolo. Vengono catturati 47 prigionieri tedeschi.
26 – Aprile – Reparti avanzati della 31.a << Copelli >> si congiungono con gli Alleati sulla Via Emilia. La 31.a << Forni >>opera il congiungimento con gli Alleati a Fidenza. In operazioni di appoggio alle truppe alleate, vengono catturati numerosi prigionieri e vien fatto bottino di armi, munizioni ed automezzi. Altri reparti della Divisione << Val Ceno >> attaccano e catturano 14 automezzi tedeschi presso Ramiola e Piazzano. La Divisione << Cisa >> collabora con le forze alleate per la conquista di Pontremoli. Distaccamenti della 78.a <<S.A.P.>> attaccano sulla strada di Varano Melegari, su cui era stata fatta deviare con stratagemma da due Patrioti, una autocolonna tedesca. Il nemico accerchiato, si asserraglia nelle vicine case opponendo una strenua resistenza. L’attacco all’abitato, dopo due ore, costringe il nemico alla resa. Perdite inflitte: 2 morti e 60 prigionieri, ingente bottino di automezzi, armi e materiali vari. Altro distaccamento della stessa Brigata spintosi oltre la Via Emilia cattura numerosi fascisti in fuga e 25 tedeschi sbandati.
IL RASTRELLAMENTO DEL NEMICO SCONFITTO
27 – Aprile – Le Divisioni << Val Ceno >> e << Val Taro >> procedono ad azioni di rastrellamento in collaborazione con le truppe Alleate. Esito: 600 prigionieri ingente bottino di armi, munizioni, automezzi, quadrupedi e materiale vario, Brigate della Divisione << Val Taro >> e << Val Ceno >> contengono la pressione nemica agli imbocchi delle Valli del Taro e del Ceno operando attacchi a Fornovo e Felegara, contro forti concentramenti tedeschi che provenienti dalla Cisa, tentano di aprirsi un varco verso nord.
La 2.a << Julia >>attacca il munito presidio di Berceto, composto da 300 uomini. Perdite inflitte: 12 morti, perdite subite 3 morti.- All’alba il presidio nemico evacua Berceto, che viene occupato dalla 2.a <<Julia >>. Altri reparti della Divisione << Val Taro >> attaccano concentramenti tedeschi presso la Costa di Marcialonga. Intensa reazione nemica , numerosi morti, feriti e prigionieri. Distaccamenti della 31.a << Forni >> catturano presso Fontanellato abbondante materiale nemico in azioni di rastrellamento, mentre un altro Distaccamento attacca una pattuglia tedesca e cattura 23 prigionieri e numeroso armamento. La 78 <<SAP>>, continua azioni di rastrellamento e sorveglianza.
28 – Aprile – La 78 <<SAP>>, in collaborazione con la 31. << Copelli >> e con la << Siligato >>, contengono e respingono forze tedesche che tentano lo sfondamento dell’accerchiamento di Fornovo. I tedeschi, benché in forza di circa 4000 uomini, armati di artiglieri e mortai, non riescono a sfondare. Combattimenti nella zona Felegara – S. Andrea e nelle zone Deviano dei Rossi – Caselle di Fornovo – Sivizzano di Fornovo.
La Divisione << Val Ceno>> effettua rastrellamento di sbandati nei boschi di Carena; e presidia Gropparello. La Divisione << Val Taro >> attacca una sacca tedesca verso Citerna e Selva del Bocchetto, nonostante la reazione nemica con cannoni, mortai e armi pesanti, sono fatti numerosi prigionieri. La 78 <<SAP>> continua il rastrellamento di sbandati e materiali . La 135.a << Garibaldi >> contiene un estremo tentativo nemico di sfondamento verso il Po, presso Medesano. – le forze nemiche vengono respinte, in collaborazione con gli Alleati.
29 – Aprile – La Divisione <<Cisa >> inizia un’ azione di rastrellamento nei pressi di Pontremoli, contro elementi repubblicani sbandati. – Una trentina di costoro vengono catturati al Bratello. La 31.a << Forni >> rastrella la zona sud di Parma. La 135.a << Garibaldi >> in collaborazione con gli Alleati, attacca Felegara, ove vengono catturati 600 prigionieri. Il nemico tratta la resa col Comando Brasiliano. La 31. << Copelli >> rastrella la zona fino al Po, in collaborazione con la 78.a <<SAP>> e la zona di Collecchio: vengono fatti circa 60 prigionieri.
30 – Aprile – La 31.a << Forni >> rastrella la zona nord della Via Emilia , catturando numerosi prigionieri ed armamento con relative munizioni. La 135.a << Garibaldi >> continua l’azione di rastrellamento iniziata il giorno prima. La 31. << Copelli >> cattura in azione di rastrellamento presso Fontanelle venti nemici. La stessa Brigata fra il 22 e il 29 aprile, aiutata da oltre 150 borghesi della zona, operativa presso San Pancrazio, uccidendo oltre 70 nemici, catturandone 400 e facendo ingente bottino.
Informazioni e Comunicati Ufficiali
IL DECRETO DEL GOVERNO NAZIONALE per i militari di truppa e pei Volontari della Libertà.
UN MILIARDO PER LE FAMIGLIE DEI RICHIAMATI
Indennità di presentazione per i Volontari e i Militari di leva. Riconoscimento ai Patrioti dei gradi rivestiti nelle unità partigiane, ed estensione ad essi di tutte le provvidenze decretate per l’Esercito.
In un’ adunanza tenuta il 18 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato i seguenti provvedimenti a favore dei militi e delle loro famiglie.
1) Stanziamento annuo di un miliardo per sussidi straordinari alle famiglie più bisognose de graduati e militari di truppa delle tre forze armate da erogare da apposite commissioni comunali nelle quali saranno rappresentati tutti gli elementi sociali a garanzia della maggiore imparzialità e secondo i criteri che verranno indicati.
2) Assegnazione di fondi a disposizione dei comandanti delle unità operative per concessioni di aiuti e premi ai militari più meritevoli e alle loro famiglie più bisognose.
3) Corresponsione di una indennità di presentazione alle armi a partire dal dicembre 1944 alle famiglie più bisognose dei militari di truppa e graduati in ragione di L. 3000 per i richiamati ed i volontari e di L. 2000 per i militari di leva, da corrispondersi dai sindacati su esibizione di certificato del Comandante del Distretto accertante l’avvenuta presentazione alle armi e la effettiva incorporazione.
4) aumento della quota del miglioramento del rancio e della distribuzione di sigarette gratuite ai militari incorporati in reparti operanti delle forze armate.
Il Consiglio dei Ministri ha poi confermato:
1) Che gli ex combattenti i quali abbiano compiuto interamente il loro dovere militare saranno preferiti nella assunzione agli impieghi nelle Amministrazioni dello Stato, degli Enti autarchici e parastatali.
2) Che sarà dato nuovo incremento a tutti gli istituti che devono provvedere alla assistenza dei reduci di guerra.
3) Che saranno concesse ai reduci facilitazioni e titoli preferenziali per la partecipazione ad enti cooperativi e mutualistici.
Ha inoltre deliberato l’istituzione del nastrino della << Campagna di liberazione >> dopo l’ 8 settembre 1943) e del relativo brevetto per tutti i militari che abbiano prestato effettivo servizio nei reparti operanti e per i feriti; e di dare facoltà ai Comandanti di gruppi di combattimento di concedere sul campo ai militari fino al grado di capitano incluso, decorazione al valore militare fino alla medaglia di bronzo compresa.
Il Consiglio dei Ministri ha infine deliberato:
a) di autorizzare una libera sottoscrizione << Pro Patrioti>> presso tutte le forze armate, che sia attestazione di affetto e solidarietà fra i combattenti;
b) di riconoscere ai Volontari della Libertà all’atto della riorganizzazione delle forze armate e previ i debiti accertamenti, i gradi ( fino al grado di ten. Colonnello) da sessi rivestiti presso le unità combattenti dei patrioti;
c) di estendere ai patrioti la concessione di ricompense al valore con gli stessi criteri direttivi già in atto nelle forze armate;
d) di istituire una nastrino << Volontari della Libertà >> da concedersi ai patrioti che anno tre mesi di partecipazione ad una unità partigiana, ovvero feriti;
e) di estendere ai patrioti e alle famiglie bisognose le stesse provvidenze di carattere morale e materiale già previste per i combattenti delle forze armate;
f) di concedere lo stesso trattamento di pensione spettante ai militari anche ai patrioti combattenti ed ai civili caduti o invalidi per effetto della violenza nemica e alle loro famiglie
Le ricompense al valore
È in esame il conferimento delle ricompense al valore partigiano. I Comandanti di Divisione e di Brigata che ancora non lo abbiano fatto, sollecitino la consegna delle loro proposte redatte nelle forme già prescritte dal C.U. Il premio non deve giungere in ritardo.
La distribuzione delle tessere
Ai Volontari della Libertà
Sono state già stampate e sono in corso di preparazione le tessere che il Comando del Corpo Volontari della Libertà distribuirà quanto prima a tutti i Patrioti combattenti. Tali tessere conterranno tutte le indicazioni relative al servizio prestato, alla data di anzianità, ai gradi, alle ferite e alle ricompense al valore eventualmente conseguite; vi sarà il posto per il ritratto; costituiranno il documento dei sevizi prestati dai nostri Volontari alla causa nazionale.
L’associazione
Dei Volontari della Libertà
Sciogliendo materialmente le loro file non perciò i Patrioti che combatterono assieme, rompono la loro compagine morale. È stata costituita l’Associazione dei Volontari della Libertà. Ne fanno parte, di diritto, tutti coloro che hanno combattuto nelle file partigiane, e che l’unità degli intenti e dell’opera hanno consacrato col sangue. L’Associazione avrà anche compiti assistenziali; ma soprattutto avrà il compito di custodire e mantenere intatto il patrimonio ideale per il quale i Patrioti si sono battuti.
Assistenza ai Patrioti
La Casa del Volontario della Libertà
Le formazioni si sciolgono. Ma i Patrioti che hanno lottato e sofferto non saranno abbandonati a loro stessi: coloro che non potranno subito raggiungere le loro case, coloro che non avranno la possibilità di procacciarsi lavoro e pane, coloro che portano ancora nel loro corpo i segni della sofferenza, delle ferite, delle malattie contratte nella dura vita dei monti, saranno ancora affettuosamente assistiti finché sarà necessario.
A parte i provvedimenti di ordine economico che, per ovvie ragioni, non potranno essere presi che in secondo tempo, in relazione alla necessità che siano compiuti i dovuti accertamenti, è stata istituita a Parma, presso il Collegio Maria Luigia, la Casa del Volontario della Libertà, dove i Patrioti bisognevoli di assistenza riceveranno alloggio e vitto.
Presso tale ente funzioneranno un ufficio assistenza e collocamento, un ufficio di consulenza medico – legale,, e saranno svolti spettacoli e trattenimenti. È questo il primo atto che testimonia la riconoscenza della Patria verso tutti coloro che meritano onore e premio, dopo tante lotte eroicamente sostenute e vittoriosamente superate. Restano in funzione i due magnifici ospedali di Sala Baganza e Salsomaggiore: quest’ultimo con funzione di convalescenziario.
L’annuario dei volontari
È in corso di preparazione e sarà prontamente stampato, l’Annuario dei Volontari della Libertà della nostra Provincia. Esso costituirà l’elenco ufficiale di coloro che fecero parte delle formazioni armate del popolo nostro. I Comandanti di Divisione e di Brigata che ancora non lo abbiano fatto, provvedano a far pervenire al C.U. i ruoli delle formazioni da loro dipendenti. Per ogni volontario dovranno essere raccolti con la massima esattezza, i dati seguenti: nome e cognome, nome di battaglia, paternità, luogo di nascita, data di ingresso nelle formazioni volontarie, successive eventuali vicende di servizio, funzioni e gradi ricoperti, ferite e ricompense.
Pubblicato a cura del Comando Unico dei Volontari della Libertà
Tipografia << Gazzetta di Parma >>
